Siracusa. Coronavirus, fila all'esterno della banca: moratoria mutui, aumentano le richieste

La foto sta facendo in fretta il giro dei social. E’ stata scattata in corso Gelone, a Siracusa. Dove, per gran parte della mattinata, è stato registrato un continuo vai e vieni di persone dalla sede della banca lì presente. Una coda costante e poco in linea con i dettami e le raccomandazioni per il contenimento dei contagi da coronavirus. Anche alcune autorità cittadine, informate dell’assembramento, hanno chiamato l’istituto di credito per chiedere informazioni.
Nessuna corsa al bancomat o allarme su liquidità disponibile sui singoli conti correnti. Secondo quanto si apprende, le persone si sarebbero fiondate in banca per via dell’apertura dei termini per le moratorie sui mutui. In molti, alla luce anche della brusca frenata dell’economia italiana, stanno infatti ricorrendo alla possibilità di sospendere per dodici mesi il pagamento del mutuo di casa. “L’importo complessivo del capitale delle rate sospese dovrà essere restituito alla banca, senza spese e/o oneri aggiuntivi, ferma restando comunque la maturazione degli interessi contrattuali sulle quote di capitale posticipate, con le stesse modalità e condizioni previste nel contratto di mutuo”, spiegano dalla stessa Unicredit. Attivate anche misure per moratorie e sostegno alle imprese.




Siracusa. Coronavirus, una mappa per geolocalizzare tutte le quarantene

Una mappa per geolocalizzare con precisione tutte le quarantene, attive o in scadenza, nel territorio comunale di Siracusa. A realizzarla sono stati gli uffici della Protezione civile retta dall’assessore Giusy Genovesi. L’iniziativa è stata denominata “Quarantena Covid-19”, una banca dati che si avvale del sistema web-gis, lo stesso del Piano di protezione civile approvato di recente dall’amministrazione e attualmente esecutivo.
Sarà aggiornata in tempo reale e conterrà le informazioni relative a tutte le persone in quarantena: quelle positive, quelle che sono state in contatto con positivi e quelle che si trovano in isolamento precauzionale perché rientrate da un’altra regione italiana o dall’estero.
I dati si riferiscono al territorio comunale ma la caratteristiche dello strumento sono tali che può essere ampliata sia rispetto alle informazioni trattate che rispetto al territorio. Tutti i soggetti sono geolocalizzati su mappa.
La banca dati viene già utilizzata dai settori dell’amministrazione coinvolti nell’emergenza e si arricchisce anche delle informazioni di altri enti pubblici, come l’Azienda sanitaria provinciale. Inoltre, per i controlli su
strada contro la diffusione della Covid-19, la piattaforma è in uso alla Polizia municipale ma è anche a disposizione di tutte le forze dell’ordine.
“Lo scenario con cui ci confrontiamo giornalmente a causa della pandemia da coronavirus – afferma il sindaco, Francesco Italia – ci impone di avvalerci di strumenti immediati, di facile lettura ed efficaci per il controllo e la tracciabilità di tutti i soggetti coinvolti tutelandone la privacy. Disporre di una banca dati ci consente di tenere sotto controllo l’evoluzione delle condizioni delle persone positive o considerate a rischio ma anche di verificare che i loro comportamenti siano coerenti con le prescrizioni sanitarie e con i divieti imposti”.
Una digitalizzazione sempre più spinta di cui è orgogliosa l’assessore Genovesi. “Condivido quanto sostengono molti esperti circa il fatto che usciremo da questa brutta fase anche grazie all’informatica e all’innovazione tecnologica. La banca dati si muove all’interno di questo solco. La nostra amministrazione è ormai a un ottimo livello di digitalizzazione ed è pronta ad affrontare questa ed altre sfide”.
La banca dati si completa con un servizio Whatsapp. Avvalendosi di una lista broadcast, aggiornata in tempo reale, viene così tenuto aperto un canale diretto con le persone in isolamento.
Sulla scia del servizio di messaggistica già utilizzato dalla Protezione civile comunale, si tratta di una sorta di sportello dedicato per tutte le informazioni, sia di tipo sanitario che sulle procedure da seguire durante e dopo la quarantena, anche rispetto alle nuove disposizioni relative allo smaltimento dei rifiuti.
Per tutte le informazioni e i chiarimenti, la Protezione civile consiglia comunque alla cittadinanza di rivolgersi sempre al numero verde comunale 800187500.




Pane gratis ogni sera per chi è in difficoltà: la solidarietà concreta di un panificio di Floridia

Pane gratis, ogni sera. Il panificio Silotti di Floridia ha deciso di fare qualcosa di concreto per dare una mano a chi, in questo momento di difficoltà legato all’emergenza sanitaria, ha bisogno di un sostegno, che sia anche alimentare. Il panificio si trova in via Turati, 30, nella zona Taverna. Il proprietario ha affisso un avviso all’interno del suo esercizio commerciale. “Ogni sera- si legge-clienti e non troveranno qui una busta di pane”. Si tratta del prodotto che avanzerà nel corso della giornata e che sarà messo a disposizione delle famiglie che “per ovvi motivi non se la stanno passando bene”. “Tutti abbiamo diritto a un pezzo di pane”. E poi ancora “non vergognarti, prendine una busta” ma “se ti senti fortunato, lascialo a chi ne ha davvero bisogno”. Un’iniziativa di solidarietà vera quella attuata dal panificio di Floridia e che anche altri esercizi, in tutta la provincia, hanno avviato, ciascuno con la propria attività.




Siracusa. Croce Rossa Militare per l'emergenza Covid, proposta caduta nel vuoto?

Sembra caduta nel vuoto la proposta avanzata dal sindaco, Francesco Italia al prefetto, Giusy Scaduto in merito alla possibilità di richiedere l’intervento, nel territorio, della Croce Rossa Militare come supporto per affrontare l’emergenza Coronavirus a Siracusa. La lettera del sindaco faceva riferimento all’allarme sociale e alle notizie allarmanti che si susseguivano nei giorni scorsi anche relative alla carenza di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario, segnatamente dell’ospedale Umberto I. Al prefetto, il primo cittadino, chiedeva di valutare la possibilità della collaborazione dell Croce Rossa Militare e dell’ Unione Militari in congedo. “Ciò consentirebbe – aveva spiegato Italia  – alla nostra città di avvalersi dell’esperienza di personale altamente specializzato, con mezzi e con strumenti in dotazione tali da far fronte a situazioni di emergenza, assistenza medica, strategie di contenimento e sicurezza del territorio. Chiederò ai sindaci della provincia di supportare tale richiesta nell’interesse del nostro territorio e dei nostri concittadini più esposti e fragili”. Il passaggio successivo è stato un vertice convocato in prefettura, a cui ha preso parte l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, con l’invio, infine, di un Covid Team della Regione per supportare i sanitari del territorio e verificare il rispetto dei protocolli. La squadra starebbe apportando delle modifiche alle modalità di gestione dei percorsi e dei pazienti. Nel frattempo sono stati autorizzati dei laboratori privati all’effettuazione dei tamponi in provincia, visti i tempi troppo lunghi di attesa per avere l’esito di ogni singolo esame. A compromettere il quadro, la carenza di reagenti, che ha causato uno stop ai tamponi e una serie di disagi ai pazienti sospetti, oltre che di timori, più che comprensibili e in determinati casi anche fondati. Dalla prefettura, al momento, nessun riscontro sulla proposta iniziale di Italia, probabilmente ritenuta superata dalle altre misure adottate insieme alla Regione. La Croce Rossa metterebbe a disposizione, nel caso in cui fosse confermato l’intervento nel territorio locale, professionisti, strutture mobili e dispositivi.




Siracusa. Oltre 130 tute protettive all'Asp, donazione delle aziende agricole

Il territorio che si mette in azione, le aziende tentano di fare la propria parte in un momento di emergenza  come quella sanitaria ed economica in corso. E’ la parte da salvare di questo periodo.  Questa mattina, alcune cooperative agricole aderenti al Consorzio Naturalmente Siciliano (Aurora, Opac, Orto Agrumi Val di Noto, Punta delle Formiche e Consorzio Ortofrutta Sicilia), aderendo ad un’iniziativa lanciata da Confcooperative, hanno donato all’Asp di Siracusa le prime 130 tute protettive. Seguiranno ulteriori forniture.  Hanno, infatti, avviato una raccolta fondi e utilizzeranno le somme raccolte in base alle necessità che saranno comunicate proprio dall’azienda sanitaria provinciale. Nel frattempo, le cooperative agricole, stanno anche effettuando delle donazioni dei loro prodotti al Banco Alimentare, perchè siano messe a disposizione delle famiglie che si trovano in stato di necessità.




Ferla-Cassaro. Ripartono i lavori di consolidamento del ponte sull'Anapo

Proseguono, nonostante l’emergenza sanitaria i lavori di consolidamento del ponte sul fiume Anapo. A seguito delle importanti pressioni effettuate dai Sindaci dei Comuni di Cassaro e Ferla al Libero Consorzio Comunale di Siracusa, il cantiere riaprirà nei prossimi giorni.L’intervento proseguirà grazie ai dispositivi di protezione individuale che i due comuni, Cassaro e Ferla, stanno mettendo a disposizione degli operai del cantiere, che ne erano sprovvisti e, quindi, non avrebbero potuto lavorare in sicurezza.




Siracusa. Magistrato positivo al Coronavirus, chiusi due piani del palazzo di giustizia

Un magistrato della Procura di Siracusa sarebbe  risultato positivo al Coronavirus. Autorizzata la chiusura del quarto e del quinto piano del palazzo di giustizia di Siracusa, secondo quanto disposto dal Procuratore, Sabrina Gambino. Sospese le attivita’ giudiziarie. Il magistrato nei giorni scorsi avrebbe accusato dei sintomi influenzali, per cui e’ stato sottoposto ad un tampone. Verifiche sulla catena di contatti. Disposti gli interventi di sanificazione dei locali della Procura di Siracusa.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 66 contagiati, 21 guariti, 6 deceduti

Quattro positivi in più rispetto a ieri in provincia di Siracusa. Ma sul dato pesano ancora nuovi e noti ritardi. In ogni caso, secondo l’aggiornamento regionale odierno, sono 66 i contagiati in provincia di Siracusa. Sono 36 quelli ricoverati, 21 i guariti, 6 i deceduti.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 91 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 62 (18, 4, 4); Catania, 453 (150, 16, 29); Enna, 191 (120, 1, 11); Messina, 283 (128, 10, 18); Palermo, 236 (87, 17, 9); Ragusa, 38 (10, 3, 2); Trapani, 72 (26, 0, 1).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it.




Siracusa. Arriva il covid team regionale all'Umberto I: Pronto Soccorso, si cambia

Si è insediato ieri a Siracusa il covid-team inviato dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
Lo compongono tre personaggi di primo piano nella sanità regionale: Cristoforo Pomara, Bruno Cacopardo e Paolo Murabito. Pomara è ordinario di Medicina Legale all’Università di Catania; Cacopardo è ordinario di Malattie Infettive mentre Murabito è un anestesista. Inoltre, Pomara e Cacopardo fanno parte del comitato tecnico-scientifico regionale, allestito proprio per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Al termine del loro sopralluogo, sono partite le prime disposizioni operative che riguarderebbero in primo luogo la separazione dei percorsi dei pazienti non covid dai possibili o sospetti pazienti covid.
Per ottenere questo risultato, sarebbe stato disposto il “trasloco” del reparto di oncologia dell’Umberto I, verosimilmente al Rizza o in altro ospedale della provincia. E questo per due ordini di motivi: proteggere i pazienti oncologici dal rischio contagio ma soprattutto consentire al Pronto Soccorso non covid di prendere il posto del reparto di oncologia. L’attuale Pronto Soccorso rimarrebbe operativo ma solo per tutti i casi di sospetti o conclamati pazienti covid. Misure che dovrebbero essere operative dalla metà della prossima settimana, secondo una prima stima.
Finalmente quella separazione di percorsi, chiesta sottotraccia anche da diversi operatori sanitari. Nel complesso, sarebbero state comunque valutate positivamente le misure messe in campo dall’Asp di Siracusa.
Intanto, alcune spaccature a livello locale ed una eccessiva commistione tra politica e sanità starebbero rischiando di rallentare scelte che, altrove (vedi Ragusa), hanmo mostrato di funzionare. In particolare, la soluzione di puntare su si un solo covid hospital (il Maggiore di Modica), al posto della frammentazione Noto-Augusta-Siracusa.




Siracusa. Covid, carenze nel sistema anticontagio all'ospedale: esposto in Procura. In 32 pronti a testimoniare

Ci sarebbero almeno 32 operatori sanitari del Pronto soccorso pronti ad essere ascoltati dai magistrati sulle “gravi carenze nel metodo adottato nel sistema anticontagio”. La Cgil ha presentato un esposto cautelativo alla Procura di Siracusa in merito alla gestione dell’emergenza Coronavirus all’ospedale Umberto I.  Il segretario generale provinciale, Roberto Alosi, ha rappresentato alla magistratura “la gravissima situazione venutasi a creare al Pronto Soccorso di Siracusa e al nosocomio Umberto I e del grave rischio a cui sono esposti i cittadini e tutti gli operatori sanitari”.
Ma già il 16 marzo scorso la Cgil si era rivolta al prefetto e a tutte le autorità competenti – anche a seguito di alcuni decessi – in relazione all’organizzazione e alla sistemazione del Pronto Soccorso dell’Umberto I proprio in merito all’emergenza Covid 19.
“Il motivo più drammatico è la situazione esistente al Pronto Soccorso che concretamente rischia di essere un focolaio incontrollato e incontrollabile di contagio per gli operatori sanitari e per tutta la collettività. I presidi medici di protezione individuale sono pochi e centellinati; l’ambulanza del 118, chiamata per ogni caso sospetto di Covid 19, è una sola e per ogni intervento notturno viene sottoposta a sanificazione da un’unica squadra di operatori autorizzati che è impegnata contemporaneamente su tre province, Catania, Siracusa e Ragusa, determinando di fatto il fermo dell’ambulanza anche per diverse ore. In tema di sanificazione quella che viene effettuata nei locali del pronto soccorso e assolutamente inadeguata.
Ma la cosa più grave e preoccupante, ai fini del diffondersi del contagio, è il fatto che non esiste una separazione netta tra i pazienti che si recano al Pronto Soccorso per varie cause e quelli per sospetto contagio in attesa di diagnosi.
E’ stata sollecitata più volte, nelle settimane scorse, la necessità di separare immediatamente gli ingressi al Pronto Soccorso, i passaggi e le aree di attesa, individuando immediatamente le soluzioni di emergenza.
“Tali gravi discrepanze, in relazione al pericolo per la salute degli operatori sanitari e dei cittadini, sono state più volte segnalate, ma invano, alla Direzione Generale dell’Asp. In tal senso è gravissimo che ancora fino ad oggi i pazienti sospettati di Covid 19 che si recano in ospedale, vengano inizialmente accolti in una tenda esterna attrezzata per un pre-triage specifico e subito dopo, però, siano trasferiti nei locali del Pronto Soccorso dove stazionano per ore in attesa di ricovero nei reparti di pneumalogia o di malattie infettive, in dispregio di qualunque protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del contagio.
Ma la situazione non è meno grave anche negli ospedali della provincia. Infatti, i presidi ospedalieri risultano ancora sprovvisti di aree di pre-terapia intensiva (aree facilmente realizzabili rispetto ad un vero e proprio reparto di terapia intensiva), che potrebbero essere dedicati esclusivamente all’emergenza in atto.
L’ospedale di Augusta e quello di Noto sono stati eletti a Covid 19, ovvero area riservata per infetti Covid 19, senza alcuna informazione preventiva al territorio che ha subito la restrizione e/o
chiusura traumatica delle attività ospedaliere di cure ordinarie, gettando così nello scompiglio interi pezzi del nostro territorio.
Tale situazione descritta, che riguarda anche la mancanza di adeguata protezione che possa evitare il contagio per il personale sanitario e conseguentemente anche per i cittadini, ha avuto la manifestazione nel fatto che ci sono già diversi operatori sanitari, medici e infermieri dell’ospedale Umberto I, positivi al Coronavirus, oggi ricoverati nel reparto di malattie infettive, nonostante la ben nota vicenda che ha già coinvolto, nelle settimane scorse, finanche medici del reparto di Cardiologia”.
A conclusione la Cgil chiede alla Procura che vengano disposti opportuni accertamenti, valutando gli eventuali profili d’illiceità penali e, nel caso, individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti.
La Cgil infine rimarca di essere pronta a tenere conto di qualsiasi accorgimento anticontagio possa essere adottato – specie con la nuova task force e i due ispettori dell’assessorato regionale alla Sanità – ma di mantenere salda la propria posizione di controllo sulla gestione dell’emergenza, come fatto finora.