Siracusa. Spesa solidale al supermercato, i volontari dalla parte della Caritas

Nei momenti di emergenza, c’è chi non esita un istante a schierarsi dalla parte di chi è in difficoltà. Come i volontari della cooperativa sociale Insieme di Siracusa.
Da diversi giorni è possibile notarli all’ingresso di alcuni supermercati della città. Indossano le pettorine della Caritas, con cui collaborano. E invitano chi fa la spesa, con le precauzioni del caso, a donare alimenti per chi si trova in condizioni di indigenza.
“Una iniziativa nata pur supportare le attività di distribuzione di generi alimentari condotte dalla Caritas diocesana”, spiega Nando De Paola, una delle anime della cooperativa sociale Insieme.
Tra i primi supermercati ad aprire le porte ai volontari, i Conad di viale Epipoli e di via dell’Olimpiade. Ma l’elenco sta allungandosi e già da lunedì altri punti vendita metteranno postazioni a disposizione dei volontari mentre alcune insegne discount hanno già donato diverse spese all’iniziativa.
“Chiediamo di acquistare prodotti specifici per bambini o a lunga conservazione e di consegnarli ai volontari della cooperativa sociale Insieme, preposti alla raccolta degli stessi dinanzi alle entrate/uscite dei supermercati”, spiegano a conferma dalla Caritas.




Coronavirus, prezzi al rialzo? Disposti controlli su filiera dei prodotti agroalimentari

Su disposizione del governatore Nello Musumeci, da domani il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana inizierà nelle province dell’Isola controlli a campione sui prezzi dei prodotti del settore.
“Un’operazione – spiega il presidente Musumeci – che tende a tutelare il consumatore in un momento in cui, a causa dell’emergenza provocata dal Coronavirus, c’è stata purtroppo una ingiustificata corsa collettiva per riempire le dispense. Non vorremmo che qualcuno ne abbia approfittato per operare inammissibili rincari e vigileremo affinchè ciò non accada e per colpire, eventualmente, i trasgressori”.
Gli uomini della Forestale, guidati da Luca Ferlito, opereranno sia sulle piattaforme della grande distribuzione, sia in diversi punti vendita.

foto: ilfattoalimentare.it/Regione Siciliana




Rifiuti, sospesa la differenziata per chi è in quarantena: nuove regole in Sicilia

Nuove regole per la raccolta dei rifiuti durante l’emergenza Coronavirus. La Regione intende tutelare i lavoratori delle ditte che si occupano di Igiene Urbana e i cittadini. Via libera alla velocizzazione delle procedure per realizzare impianti pubblici ed evitare che si arrivi a nuovi aumenti della Tari. Le novità sono contenute in un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, su proposta del dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti Salvo Cocina,  con l’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon. In sostanza, si potrà utilizzare per sei mesi “una speciale forma di gestione dei rifiuti urbani prodotti sul territorio della Regione per garantire le regolari attività del ciclo integrato dei rifiuti”, con deroghe per l’ampliamento degli impianti. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nei comuni, sospesa la differenziata nelle abitazioni in cui  vivono  contagiati . La spazzatura va posta in doppi sacchetti ben sigillati. Sarà l’Asp a raccoglierla, trasportarla e smaltirla. Le buste vanno chiuse usando guanti monouso, preferibilmente con contenitore a pedale, senza schiacciare o comprimere i sacchi ed evitando l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i contenitori. Nel caso in cui le Asp non siano in grado di assicurare il servizio, avviseranno i Comuni, che impiegheranno i loro gestori.  Per quanto riguarda, invece, le abitazioni dove soggiornano soggetti in permanenza domiciliare fiduciaria e quarantena con sorveglianza attiva, il servizio continuerà a essere curato dal Comune. Tutti questi rifiuti dovranno essere portati a termodistruzione o in  in discarica,senza processi intermedi di lavorazione. Nel caso delle altre utenze, la differenziata continuerà. Per le utenze di tipo B sono mantenute le procedure di raccolta dei rifiuti in vigore  ma fazzoletti, rotoli di carta, mascherine e guanti utilizzati devono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati sempre con le modalità di maggiore protezione. I rifiuti delle abitazioni con soggetti in quarantena o che contengono fazzoletti e oggetti a rischio non avranno rilievo per il calcolo delle percentuali di raccolta differenziata.I gestori devono rideterminare la tariffa di conferimento, tenendo conto dei minori costi sostenuti . Per il percolato, possibile accordo con l’Eni di Gela. Controllerà l’Arpa. In linea di massima l’impianto dovrebbe ricevere  rifiuti liquidi nel limite di 50 tonnellate al giorno.




Chiuso l'Ufficio Postale di Belvedere, il delegato: "Così si crea il caos e aumentano i rischi"

Chiude l’Ufficio Postale di Belvedere, resta attivo quello del Villaggio Miano. Motivo di disagio per i cittadini della frazione di Siracusa, alle prese, come tutti, con le restrizioni determinate dal decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte a proposito degli spostamenti. Il delegato, Salvo Ortisi lancia l’allarme e fa notare che “in una situazione di profondo disagio come quella che stiamo vivendo con l’emergenza sanitaria in atto , la chiusura a tempo, per ora degli uffici postali porta un grave danno alla nostra comunità, costituita perlopiù da persone anziane che utilizzano gli uffici postali sia per il pagamento delle utenze sia per il prelievo di contanti e pensioni , da ricordare che il nostro ufficio è sprovvisto del Postmat”. Il rischio di cui parla Ortisi è legato anche al maggiore afflusso di persone che si sposteranno verso il primo ufficio aperto, a cinque chilometri circa da Belvedere, con possibili assembramenti. Il rappresentante del quartiere periferico chiede, pertanto a Poste Italiane “l’immediata riapertura dell’ufficio per mantenere un servizio essenziale di pubblica utilità , certi che sia possibile erogare il servizio mettendo in atto tutte le precauzioni necessarie per gli utenti e per i lavoratori”.




Melilli. Disagi per la spesa, il sindaco chiede alla Regione di usare Città Giardino

La possibilità di consentire ai cittadini di Melilli e Villasmundo di spostarsi a Città Giardino per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità. Il sindaco, Giuseppe Carta ha avanzato questa richiesta alla Regione, che ad oggi non avrebbe, tuttavia, dato alcun riscontro positivo a questo proposito.
La questione, per Melilli, è legata alla frammentarietà del territorio comunale. A Melilli appartiene anche Città Giardino, ma per raggiungere la frazione è necessario “sconfinare” nel territorio di Priolo, cosa oggi non consentita alla luce delle misure di contenimento del contagio da Coronavirus. Come saprete, non consentono di lasciare il proprio comune di residenza se non per comprovate ragioni di lavoro, salute o necessità.
Per quanto riguarda la spesa, è possibile farla nel punto più vicino alla propria abitazione. Ma nel caso di Melilli, spiega il primo cittadino, la richiesta non può essere soddisfatta. “Non è solo una questione di abitudini, che ovviamente vengono sconvolte, visto che le famiglie di Melilli sono abituate a fare i propri acquisti anche nell’area commerciale di Città Giardino – spiega Carta – Siamo penalizzati perchè per poter fare la spesa siamo costretti anche a un’ora di coda, rischiando, in tal modo, il contagio. Melilli non era inoltre organizzata per fornire 12 mila persone con due supermercati”.
Intanto il Comune potenzia la struttura di controlli. “Sono state effettuate una cinquantina di sanificazioni, interventi che proseguono ancora, Melilli risponde bene alle regole, i cittadini hanno capito nonostante qualche commerciante se ne stia approfittando in termini di aumento dei costi. Il personale del Comune è per il 90 per cento in smart working. Siamo rimasti circa 7 in campo a fronte di 170 dipendenti. I cittadini che sono arrivati da altre zone si sono autodenunciati tutti, si tratta di circa 100 melillesi. Nel settore dei rifiuti, infine, fazzoletti e rifiuti derivati da starnuti o pulizia e disinfestazioni vanno nell’indifferenziata, in doppia busta”.




Palazzolo fa di necessità virtù: il modello emergenza diventa progetto

Il modello messo in campo per l’emergenza Coronavirus sarà utilizzato anche successivamente, sulla base di quanto sperimentato in queste settimane. Palazzolo  ha messo in campo tutte le realtà associative in rete con le forze dell’ordine, con una sala operativa con numero dedicato, gestito da Unitalsi e Protezione civile per il cittadino con difficoltà, per richiedere la spesa a domicilio se impossibilitato o debilitato. Attivato anche il servizio del farmaco a domicilio con il corpo d’assistenza federiciano che garantisce anche il trasporto con automedica e ambulanza. “Nell’emergenza- spiega l’assessore Aiello- stiamo sperimentando anche un nuovo modo di presidiare il territorio. Mettendo al centro la polizia locale e l’arma, ma con una rete virtuosa di soggetti che presidiano il territorio e che anche nei prossimi mesi potranno diventare “occhi vigili sulla città”, sentinelle della comunità. Passata l’emergenza metteremo a regime un progetto per continuare questa esperienza al servizio dei cittadini”. Intanto continuano i controlli agli accessi del paese e sugli arrivi che attraverso la task Force comunale vengono monitorati costantemente. A giorni come prevede il decreto del Presidente Musumeci, dovrebbero esser eseguiti i primi tamponi sui soggetti rientrati da fuori regione e che si sono censiti sul sito predisposto dall’assessorato regionale alla salute.




Coronavirus, i numeri a Siracusa: 63 positivi, 18 ricoverati, 14 guariti

Dei 1.260 casi positivi registrati in Sicilia (1.168 reali perché 53 guariti e 39 deceduti), 63 riguardano la provincia di Siracusa. I ricoverati sono 18, 14 i guariti, 2 i deceduti.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 55 (2 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 49 (22, 2, 4); Catania, 344 (129, 13, 18); Enna, 147 (89, 1, 7); Messina, 216 (126, 5, 6); Palermo, 204 (82, 13, 2); Ragusa, 29 (8, 3, 0); Siracusa, 63 (18, 14, 2); Trapani, 61 (24, 0, 0). I dati sono forniti dalla Regionne.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Coronavirus, sistema coreano per il tampone a chi completa la quarantena

Stanno per volgere al termine le prime quarantene disposte per quanti, di rientro dal nord Italia, si sono autodenunciati a partire dal 14 marzo.
Prima di riprendere almeno i contatti con le loro famiglie, quanti si sono scrupolosamente attenuti alle norme di contrasto alla diffusione del coronavirus dovranno essere sottoposti al tampone. Come peraltro prevede l’ordinanza regionale del 20 marzo.
Il dipartimento di prevenzione dell’Asp di Siracusa ha imformato i direttori dei vari distretti in provincia. A partire da domani, saranno convocati via mail quanti rientrati duranti i primi flussi dal nord di metà marzo (giorno 14 e 15). Da domenica via ai tamponi, che saranno esaminati da un laboratorio privato abilitato dalla Regione, con sede ad Avola.
A Siracusa, destinata allo scopo um’area dell’ex Onp. Il sistema utilizzato è simile a quello coreano: tamponi direttamente dall’auto del paziente, che non dovra scendere così dal mezzo. Si procederà, in ognuno dei distretti, al ritmo di 20 tamponi al giorno.
Con lo stesso procedimento, saranno convocati anche quanto hanno avviato le loro quarantene nei giorni scorsi, dopo essere rientrati in Sicilia dal nord Italia.

Foto: the straits time




Coronavirus in Sicilia: 1.168 i contagiati attuali, 75 in terapia intensiva, 53 guariti

Sono attualmente 1.168 i contagiati da coronavirus in Sicilia, a fronte di un totale di 1.260 positivi dall’inizio dell’epidemia. I dati sono contenuti nell’aggiornamento regionale quotidiano, posticipato alle 17 odierne.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 11.079.
Sono ricoverati 500 pazienti, di cui 75 in terapia intensiva, mentre 668 sono in isolamento domiciliare, 53 guariti e 39 deceduti.




Siracusa. Coronavirus, con il Tocilizumab migliorano i pazienti ricoverati all'Umberto I

Migliorano le condizioni di diversi pazienti ricoverati al Covid Center dell’Umberto I di Siracusa. Stanno rispondendo bene alla terapia che prevede l’utilizzo del Tocilizumab. Lo conferma l’infettivologa Antonella Franco, che dirige il reparto di Malattie infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa.
“Riguardo l’esperienza siracusana, sia con protocolli terapeutici suggeriti dalle linee guida Simit sia con il farmaco Tocilizumab, oltre ai due pazienti guariti sia clinicamente sia sierologicamente con tampone negativo ripetuto a distanza di 24 ore e dopo 14 giorni dalla remissione della sintomatologia e 6 pazienti guariti clinicamente, dimessi alcuni a domicilio e altri presso il centro Covid di Noto, in atto, fra i ricoverati, almeno altri 8 pazienti, tra quelli trattati con il Tocilizumab hanno dimostrato netta remissione della sintomatologia con scomparsa della tosse, della febbre, della dispnea e miglioramento della saturazione di ossigeno e sono prossimi alla dimissione”.
L’attenzione rimane alta. “La pandemia è seria ed è necessario restare a casa ed isolarsi per evitare la diffusione del contagio e applicare le norme igienico–sanitarie e i comportamenti dettati dal Ministero della Salute”, spiega l’infettivologa.
Un paziente viene definito guarito quando, “dopo aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata”.
“Il soggetto clinicamente guarito – dice l’infettivologa – può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2. Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2”
Per il soggetto asintomatico, “si ritiene opportuno suggerire di ripetere il test per documentare la negativizzazione non prima di 14 giorni (durata raccomandata del periodo d’isolamento/quarantena) dal riscontro della positività”.