Siracusa. Maltempo, esondazioni e allagamenti: disagi e strade chiuse

Disagi lungo le strade  dopo la forte ondata di maltempo che si è abbattuta ieri sul territorio. A prescindere dal basso volume di traffico, legato alla possibilità di uscire di casa solo per comprovate ragioni di lavoro, salute o necessità, la pioggia alluvionale, che ha anche causato diverse esondazioni, la quantità di acqua piovuta ha determinato la necessità di chiudere al transito temporaneamente diversi tratti di strada nei pressi del capoluogo. Da contrada Mortellaro, a  Contrada Sant’Elia, strade allagate, sommerse dall’acqua, anche con interventi di soccorso da parte dei vigili del fuoco del territorio. Lungo l’autostrada Siracusa- Catania, all’altezza di Cava Sorciaro, tratto chiuso per allagamento.Stessa decisione adottata anche lungo altri tratti del collegamento. La situazione sta lentamente tornando alla normalità. Si consiglia, ad ogni modo, la massima prudenza.




Siracusa. Spostamenti da un comune all'altro: la circolare chiarisce chi e cosa può fare

Chiarisce ulteriormente gli aspetti legati alle attività che rimangono operative, alle regole sugli spostamenti, alle nuove restrizioni introdotte dal Governo per il contenimento del contagio del Coronavirus. E’ la circolare del Ministero dell’Interno, a cui seguiranno, ad ogni modo, singoli provvedimenti nei comuni del territorio, da cui non è consentito, almeno fino al prossimo tre aprile, con la paventata possibilità di estendere il periodo, spostarsi se non per precise ragioni. Tali motivazioni, come evidenziato nella circolare, sono quelli legati a comprovate esigenze, che siano lavorative, di salute o legate al cosiddetto stato di necessità. Da un comune all’altro ci si può spostare, ovviamente, se si svolge un’attività lavorativa in un territorio diverso da quello di residenza, tale attività non rientra tra quelle sospese e non si ha, nel comune in cui si lavora, un’abitazione alternativa alla propria. Un ragionamento più o meno analogo riguarda una delle domande più frequenti degli ultimi giorni:”Dove mi è consentito fare la spesa?”. E’ possibile farlo nel punto vendita più vicino alla propria abitazione. Non è possibile, insomma, scegliere di effettuare i propri acquisti per l’approvvigionamento di beni di prima necessità in un supermercato, ad esempio, che si trova dall’altra parte della città ma che di solito è il proprio preferito. Ragionamento ben differente nel caso delle zone balneari. Chi abita ad Ognina, per fare un esempio, ha la possibilità di effettuare i propri acquisti alimentari a Cassibile. Alcuni spostamenti sono poi ammessi in considerazione della brevità delle distanze, quando facciano parte di quelli quotidiani o abitualmente effettuati.




Canicattini. Coronavirus, il centro comunale di raccolta aperto solo due giorni a settimana

Al fine di contrastare la diffusione del contagio del Coronavirus e ridurre gli spostamenti da parte dei cittadini, il Sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, sentito il Consorzio Prosat srl che in città gestisce il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, ha disposto la riduzione a due sole giornate dell’apertura del Centro di Raccolta Comunale (Isola Ecologica) sulla Maremonti, nelle giornate di Martedì pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 18:00 e il Sabato mattina dalle ore 9:30 alle ore 12:30. Funziona regolarmente il servizio di raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti. Si ricorda che, in questo difficile momento per il Paese, vige l’obbligo per tutti di restare a casa e di uscire solo per necessità: lavoro, motivi di salute e per fare la spesa.




Coronavirus, altra vittima a Siracusa: deceduta collaboratrice di Rizzuto

Adesso il coronavirus fa paura. Ancora un decesso, pochi giorni dopo quello del direttore del parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto.
Non ce l’ha fatta Silvana Ruggeri, collaboratrice 51enne dello stesso Rizzuto. I due avrebbero lavorato insieme ed a stretto contatto al museo archeologico Paolo Orsi.
Il decesso al Covid Center di Siracusa, dove la donna era stata ricoverata, in terapia intensiva.
“Con il cuore a pezzi diciamo addio oggi alla nostra Silvana. Silvana Ruggeri era un raro esempio di bontà, dedizione e altruismo”, si legge sui canali social del Parco Archeologico di Siracusa.

“Ognuno di noi le deve un grazie, grazie per il sorriso e la generosità. Silvana non si è mai tirata indietro, ha sempre cercato di venire incontro alle necessità e alle richieste di tutti, fino all’ultimo, quando in piena emergenza, da casa, ha svolto il suo lavoro. Abbiamo perso un’amica dal dolce sorriso e una tra le più valide lavoratrici del Parco di Siracusa. Ci uniamo alla famiglia nell’immenso dolore”.




Coronavirus, in provincia di Siracusa 52 contagiati. In Sicilia oggi sono 936 (996 dall'inizio)

In totale sono  52 i positivi al Coronavirus in provincia di Siracusa. Sono arrivati in ritardo oggi i dati aggiornati a mezzogiorno, normalmente comunicati dalla Regione intorno alle 13 di ogni giorno. In aumento, quindi, ma contenuto, nel territorio il numero dei contagiati, che ieri erano 48. I ricoverati, sempre in provincia, sono, invece, 22. In Sicilia sono 994 i casi positivi registrati dall’inizio, ma attualmente ne risultano 936 perché 33 sono già guariti e 25 deceduti. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 47; Caltanissetta, 43; Catania, 288; Enna, 83; Messina, 168; Palermo, 186; Ragusa, 21 Siracusa, 52; Trapani, 48.




Coronavirus, tamponi analizzati direttamente a Siracusa: verso il si della Regione

Fonti regionali danno per imminente l’attesa autorizzazione per l’analisi dei tamponi direttamente nei laboratori dell’Umberto I di Siracusa. La struttura dovrebbe essere messa in condizione di operare l’analisi di circa 100 tamponi al giorno, con una netta velocizzazione nel riscontrare eventuale positività.
Questo è stato, sin qui, uno dei primi problemi riscontrati. Impossibile pensare di fronteggiare l’emergenza solo con i laboratori di Catania e Palermo. Più voci avevano richiesto l’abilitazione del laboratorio siracusano che potrà contribuire ad intensificare la battaglia al coronavirus, quanto meno nella prima fase dell’individuazione dei positivi.




Siracusa. Covid-19: 22 ricoverati in provincia, due in meno di ieri (ma c'è un decesso)

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (mercoledì 25 marzo), in merito all’emergenza #Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 8.374. Di questi sono risultati positivi 994 (148 più di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 936 persone (+137 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 399 pazienti (50 a #Palermo, 126 a #Catania, 91 a #Messina, 1 ad #Agrigento, 17 a #Caltanissetta, 53 a #Enna, 17 a #Ragusa, 22 a #Siracusa e 22 a #Trapani) di cui 80 in terapia intensiva, mentre 537 sono in isolamento domiciliare, 33 guariti e 25 deceduti (1 ad Agrigento, Messina, Palermo e Siracusa, 2 a Caltanissetta, 6 a Enna e 13 a Catania). Si precisa che, da oggi, il report relativo ai decessi fa riferimento alla provincia della struttura ospedaliera nella quale è avvenuta la scomparsa e non al luogo di residenza.

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.




Lavoratori siracusani bloccati a Villa San Giovanni: "Pronti alla quarantena ma non ci fanno passare"

Sono bloccati a Villa San Giovanni da ieri, senza alcuna possibilità di superare lo Stretto di Messina, nonostante abbiano seguito tutta la procedura e nonostante per loro, 14 lavoratori della provincia di Siracusa, sia stato certificato il giustificato motivo per il rientro, con successiva quarantena, a casa. Arrivano da Taranto, dove hanno svolto, nella zona industriale, delle mansioni tra quelle ritenute necessarie. La ditta per la quale lavorano svolge un’attività che in Italia esegue soltanto un’altra impresa, più piccola, in Sardegna. Tutte ragioni riconosciute valide dagli enti competenti, con le dichiarazioni e le procedure svolte e ritenute regolari. Al posto di blocco, tuttavia, niente sta risultando sufficiente per concedere loro l’ok al rientro a casa. Francesco e i suoi colleghi, di Siracusa, Augusta, Melilli hanno trascorso la nottata in auto. Con  loro, in contatto telefonico,  fino alle 4 del mattino e poi nuovamente questa mattina, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che a sua volta ha contattato il presidente della Regione, Nello Musumeci, come il Ministero dell’Interno. “Se da una parte ci arrivano rassicurazioni sul fatto che abbiamo il diritto di passare- spiega Francesco- dall’altro, al posto di controllo, continuiamo a trovare un  muro. Ci viene detto che hanno disposizioni di non far passare nessuno. E restiamo qui, ancora senza sapere cosa fare e come poter raggiungere le nostre abitazioni. Siamo persone serie, lavoratori e ci stiamo ritrovando in una situazione assurda, complicata anche da un altro passaggio. Nella notte ci è stato detto che avremmo potuto tentare di raggiungere casa, tornando a Roma, prendendo un volo per Palermo e proseguendo verso Siracusa. Abbiamo iniziato il nostro viaggio ma, ad un certo punto, una telefonata, nuovamente una brutta notizia: non è escluso che si chiuda anche lì. Inutile arrivare fino a Roma. Abbiamo quindi invertito ancora una volta la marcia verso Villa San Giovanni. Nessuna notizia ancora nemmeno sulla stanza dall’albergo in cui teoricamente potremmo trovare un po’ di riposo in attesa che qualcuno ci dica cosa dobbiamo fare e come. Lavoriamo per un’impresa seria, che ci ha dato tutte le istruzioni del caso, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e della nostra salute, ma quel posto di blocco inviolabile rischia di vanificare tutto. La notte scorsa eravamo in cinquanta circa a restare dall’altra parte dello Stretto. Non sono mancati momenti di tensione, acuiti dalle proteste. Noi ci siamo messi da parte, non abbiamo in alcun modo voluto fare nulla per alimentare i disordini. Pretendiamo, tuttavia, attenzione”.

Foto: repertorio




Il forte vento butta giù una torre faro in stazione a Priolo: ripresi i collegamenti ferroviari

Il forte vento ha causato il cedimento di una torre faro della stazione di Priolo. Traffico ferroviario bloccato nella mattinata, fino alle 10.30 fermi tutti i treni sulla linea Siracusa-Catania, in entrambe le direzioni. Poi la ripresa del servizio, con diversi ritardi da smaltire. Sul posto sono intervenute la Polizia Ferroviaria, insieme alla Protezione Civile.
Vige per l’intera giornata l’allerta meteo arancione, proprio a causa delle avverse condizioni meteo. Precipitazioni intense, con carattere anche di rovescio, e forte vento caratterizzano queste ore.
La Protezione Civile Regionale aveva diramato ieri l’alert, con il bollettino quotidiano. Al momento, non sono riscontrati ulteriori disagi.




Siracusa. Allagamenti ed esondazioni, allerta della Protezione Civile

Anche a Siracusa allerta per il maltempo. La Protezione Civile ha segnalato rischio di allagamenti ed esondazioni sul ponte di capocorso, zona Laganelli, alla foce dei fiumi Anapo e Ciane, Mortellaro e sulle strade per Fontane Bianche, Ognina e Cassibile compresa la statale, e contrada Sant’Elia.