Siracusa. Coronavirus, la Casa del Pellegrino a disposizione della Protezione Civile

Per far fronte all’emergenza coronavirus, il Santuario della Madonna delle Lacrime ha messo a disposizione della Protezione Civile di Siracusa la ex Casa del Pellegrino. Una decisione condivisa anche dalla società Aprotur, subentrata nella gestione.
“Questa decisione anticipa la destinazione che il Santuario intende dare alla struttura, cioè quella di accogliere ammalati e pellegrini bisognosi”, spiega il rettore, padre Aurelio Russo. “In questo momento tutti gli sforzi vanno indirizzati per sostenere il nostro sistema sanitario e quindi contribuire in ogni modo a dare manforte a medici ed infermieri per la cura degli ammalati”.
La disponibilità è provvisoria ed è legata al momento di particolare urgenza. Una volta terminato il periodo di emergenza, la struttura ritornerà ad essere adibita a luogo di accoglienza dei pellegrini, degli ammalati dell’Unitalsi e delle altre associazioni caritative di assistenza alle fasce deboli della società.




Uffici comunali chiusi per due giorni a Palazzolo: misura anti-contagio

Uffici comunali chiusi a Palazzolo. Oggi e domani il Comune ha deciso di adottare tale misura per incrementare la tutela della salute pubblica e limitare il rischio di contagio del Covid-19 nel territorio. L’amministrazione retta dal sindaco, Salvo Gallo continua a raccomandare alcune regole da seguire: spesa una volta a settimana, uscite solo per ragioni davvero necessarie. Il Comune continua a garantire il servizio a domicilio di farmaci e beni di prima necessità. Il numero a cui rivolgersi è lo 0931472221.




Augusta. Muscatello Covid Hospital? Preoccupazione per le attività sospese

” I protocolli sanitari di decontaminazione di un COVID HOSPITAL ci appaiono
incompatibili con la coesistenza delle inderogabili funzioni dell’ospedale Muscatello quale presidio di zona per i rischi ambientali da incidenti industriali del polo petrolchimico siracusano”. E’ la posizione assunta da Azione -Facciamo Squadra, Collettivo spontaneo DiEM25 Augusta1, Democratici per Augusta
Italia Viva Leu-Art.1. In una nota, il coordinamento chiede “alle amministrazioni Comunali di Augusta, Melilli, Priolo e Sortino a voler intraprendere ogni azione politica, al fine di  giungere all’annullamento di effetti deleteri di questa scelta inopportuna e imprudente anche dal punto di vista ambientale”. Le ragioni di tale posizione risiedono in una considerazione. “Mentre in tutto il Paese l’emergenza COVID19 -si legge nella nota congiunta diffusa in mattinata- spinge le autorità sanitarie a potenziare i propri presidi con attrezzature e personale adeguato, da ieri al Presidio Ospedaliero di Augusta sarebbero state sospese le attività della chirurgia, per trasformarla in reparto dedicato ai ricoveri per covid-19. Al nosocomio “Muscatello” sembrerebbe toccare la
progressiva riconversione in COVID HOSPITAL, così limitando severamente la
funzionalità di tutti gli altri reparti. Al presidente  della Regione, all’Assessore Regionale Sanità, al Direttore Generale dell’ Azienda Sanitaria il gruppo chiede “di volere con urgenza considerare altre strutture sanitarie, anche private,
così come previsto dall’accordo tra assessorato regionale alla Salute e Aiop Sicilia, siglato lunedì 16 Marzo”. Vuol dire “revocare eventuali provvedimenti incompatibili con la destinazione attuale del nosocomio, che attende piuttosto la effettiva apertura del più volte annunciato reparto di Onco-ematologia per il quale già negli scorsi mesi sono state effettuate parte delle relative assunzioni e ogni lavoro edile e strutturale necessario”. Sollecitata anche la deputazione regionale e nazionale ad assumere una posizione autorevole “contro tale grave
pregiudizio alla difesa della salute della collettività” . Al sindaco di Augusta, Cettina Buccheri viene invece chiesto “dove scaricherebbero i reflui ospedalieri “infettivi” da COVID19 e se già adesso si scarichi a mare, se l’Amministrazione comunale è stata messa a conoscenza della eventuale scelta di ricoversione da parte dell’ ASP e cosa abbia risposto”.




Siracusa. Piazza Minerva illuminata con i colori della bandiera italiana

Piazza Minerva si illumina di verde, di bianco e di rosso. Gesto simbolico, che parte da Siracusa, come simbolo della volontà di farcela, di vincere tutti insieme la battaglia contro il coronavirus.  Immagine suggestiva, come la scelta di un luogo importante per Siracusa come la Cattedrale, laddove un tempo si trovava il tempio di Athena.




VIDEO. Siracusa: pista ciclabile deserta, le immagini nel primo giorno di "chiusura"

Dopo l’ordinanza con cui ieri il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha disposto la “chiusura” della pista ciclabile, ecco le immagini del tracciato ciclopedonale deserto. Niente jogging e niente passeggiate. Nei giorni scorsi aveva creato stupore e qualche preoccupazione il continuo vai e vieni di persone lungo la pista dedicata a Rossana Maiorca, nonostante i divieti del decreto Io resto a casa.
Fino al 3 aprile, secondo il provvedimento, sono vietate le attività ricreative sulla pista ciclabile, anche nel caso in cui questo avvenga in solitudine, senza, cioè, altre persone. Non rientrano nel divieto i mezzi autorizzati per ragioni di igiene e sicurezza.

Le immagini sono state realizzate dallo stesso sindaco, durante uno dei diversi sopralluoghi avvenuti in giornata per verificare il rispetto dell’ordinanza.




Passeggiata, corsetta e giri in bici: il governo verso la stretta. Tutte le nuove regole

E’ probabile che arrivi dal governo una nuova stretta per passeggiate e attività sportiva all’aperto. L’eccessivo ricorso a jogging e bicicletta starebbe convincendo anche il Ministero dello Sport circa la necessità di intervenire nelle prossime ore. Lo ha lasciato intendere in maniera chiara anche lo stesso ministro Spadafora. “Bisognerà prendere in considerazione la possibilità di un divieto completo, anche all’attività all’aperto”, ha detto al Corriere della Sera. “Quando abbiamo lasciato questa opportunità, lo abbiamo fatto perché la comunità medico scientifica ci diceva di dare la possibilità a molte persone di correre, anche per altre patologie sanitarie. Ma l’appello generale era quello di restare a casa: se non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto”.
Nel frattempo, sono arrivati dal governo ulteriori chiarimenti. In auto si può andare massimo in due. È preferibile stare uno davanti e uno dietro per mantenere la distanza.
Chi si sposta con il ciclomotore e la bicicletta deve comunque dimostrare le “comprovate esigenze”.
La passeggiata non può andare oltre la propria zona di residenza o domicilio.
Chi porta a spasso il cane non può utilizzare questo stratagemma come scusa per rimanere fuori troppo a lungo. Il tempo necessario per i bisogni fisiologici dell’amico a quattro zampe.
Si può andare a trovare gli anziani, per portare loro i farmaci o la spesa. È necessario indossare guanti e mascherina. Evitare in ogni caso i contatti.
Chi deve andare dal medico può farlo, ma deve dimostrare il motivo della visita. Identica procedura per sottoporsi a visite specialistiche e analisi cliniche. Sul modulo va indicato anche il nome del medico e il luogo dove si effettua la visita.
Gli assembramenti sono vietati. Anche quando si è in fila per fare la spesa o per andare in farmacia, bisogna stare a distanza.
È vietato spostarsi da un Comune all’altro, a meno che non si abbiamo esigenze di lavoro o familiari.
È vietato trasferirsi nelle seconde case. Se si hanno motivi di necessità bisogna dimostrarlo. Il motivo di necessità riguarda guasti o altri problemi che possano mettere a rischio l’incolumità delle persone (ad esempio: perdite di gas o di acqua)
Chi si trovava nelle seconde case oppure all’estero al momento dell’entrata in vigore del decreto può rientrare nel proprio domicilio ma dovrà stare in quarantena.
Chi esce senza motivo rischia la denuncia con arresto fino a tre mesi e la sanzione fino a 206 euro come previsto dall’articolo 650 del codice penale. Chi viola la quarantena rischia una denuncia per procurata epidemia che prevede il carcere fino a 12 anni e altri reati che puniscono i comportamenti contro la salute pubblica.




Coronavirus, azzerata stagione crocieristica. Siracusa porto "tecnico" per Costa e Royal?

Sono ingenti i danni che l’emergenza coronavirus sta arrecando al settore portuale di Siracusa. Le prime tappe di alcune crociere nel Mediterraneo sono saltate, cancellati gli arrivi di yacht e le prenotazioni. Tengono ancora in piedi i numeri di maggio ma per marzo e aprile non c’è nulla fare. Slitta la partenza della stagione del turismo crocieristico. E la falsa partenza costa decine e decine di migliaia di euro all’economia siracusana. Considerando l’indotto – quindi i servizi portuali, dagli ormeggiatori alla spazzatura – la perdita secca lieviterebbe pericolosamente vicina ai 100.000 euro, secondo alcune fonti.
Il porto Grande di Siracusa tiene per ora come scalo “tecnico”. Un rifugio sicuro per le grandi navi da crociera che sperano di poter presto tornare a solcare con regolarità i mari, insieme al loro carico di turisti. Interessate a Siracusa sono una delle navi della flotta Costa e due della Royal (Celebrity Constellation e Jewel of the Sea). A bordo solo l’equipaggio.
Dovrebbero distribuirsi tra la rada e la banchina, per procedere ad attività di rifornimento cibo e bunkeraggio. Nelle previsioni, almeno un mese di stop tecnico a Siracusa, in attesa di indicazioni su di un possibile ritorno alla normalità.
Una situazione che sarà valutata nei prossimi giorni dalle autorità, con in testa la Capitaneria di Porto, per le determinazioni del caso.




Covid-19: I positivi in provincia di Siracusa adesso sono 28: +7 rispetto a ieri

Salgono a 28 i positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. Il dato è aggiornato alle 12 di questa mattina.  In Sicilia sono in  totale  282 , di cui 129 ricoverati (29 in terapia intensiva), 138 in isolamento domiciliare, dodici guariti e tre deceduti. A Siracusa i ricoverati sono 12. Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 24; Caltanissetta, 6; Catania, 131; Enna, 8; Messina, 16; Palermo, 47; Ragusa, 6; Siracusa, 28; Trapani, 16.

 




Coronavirus: 12 i ricoverati a Siracusa, 282 i contagiati in Sicilia: 45 in più di ieri

Sono 12 i pazienti ricoverati a Siracusa perchè positivi al Coronavirus. Lo dicono i dati aggiornati alle 12 di oggi e comunicati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 3.294, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 282 campioni (45 più di ieri). Risultano ricoverati 129 pazienti (23 a Palermo, 58 a Catania, 13 a Messina, 2 ad Agrigento, 4 a Caltanissetta, 6 a Enna, 3 a Ragusa, 12 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 29 in terapia intensiva, mentre 138 sono in isolamento domiciliare, dodici sono guariti (sei a Palermo, due ad Agrigento e Messina, uno a Enna e Ragusa) e tre deceduti.

 




Siracusa. Sulle mascherine è scontro a distanza tra i medici di famiglia e l'Asp

Tra medici di famiglia, pediatri di libera scelta ed Asp di Siracusa è scontro a distanza sui dispositivi di protezione individuale, ed in particolare le mascherine. Nei giorni scorsi, le segreterie provinciali della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) e dei Pediatri (Fimp) avevano inviato una nota congiunta di diffida alla Prefettura, alla Protezione Civile e per conoscenza all’Azienda Sanitaria. A causa della mancata fornitura di mascherine e dpi, Fimmg e Fimp declinavano “ogni responsabilità per danni (da covid-19, ndr) arrecati a terzi dai propri iscritti”, ritenendo invece responsabile l’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa.
Una posizione che non è andata giù al direttore generale dell’Asp. “Spiace ricevere una simile lettera da chi, invece di collaborare con le istituzioni, cerca esclusivamente di tenersi lontano da responsabilità civili e penali, anzichè assumersi quelle morali e deontologiche”, scrive il manager Salvatore Lucio Ficarra. “I medici di Medicina generale ed i pediatri di libera scelta non sono dipendenti dell’Asp ma si tratta di liberi professionisti”, aggiunge. Non essendoci pertanto un rapporto di lavoro diretto, “resta in capo a ciascuno dei professionisti approvvigionarsi dei dpi e di quanto necessario per proteggere sè e gli altri dall’infezione coronavirus”. Il direttore dell’Asp anticipa poi controlli negli studi dei medici, per verificare il rispetto delle normative vigenti.
Il segretario della Fimmg di Siracusa, Giovanni Barone, si mostra sorpreso “dal tono aggressivo usato nei confronti dei medici di Medicina Generale, come se non volessimo fare la nostra parte in questo difficile momento”. Barone non lo conferma espressamente, ma molti colleghi hanno pesato come esagerata ed esasperata la reazione dell’Asp. “Questi presidi di protezione purtroppo non si trovano. L’assessore regionale alla Salute ha detto che, se arriveranno, saranno distribuiti anche ai medici di famiglia. Ed alla fine questo era quello che avevamo chiesto in più di una occasione. Vorremmo solo poterci difendere. Siamo in prima linea ed accettiamo con dedizione la responsabilità verso i nostri pazienti”.
Gli studi medici rimangono infatti aperti, “ma con tutte le precauzioni del caso come disposto dalle norme vigenti”, ricorda Barone. Così, ad esempio, in caso di sintomi influenzali potenzialmente sospetti, scatta il pre-triage telefonico con contatti continui tra medico e paziente. In caso di peggioramento, il medico di famiglia coordina il passaggio del caso al 118 ed alla struttura sanitaria di emergenza-urgenza. “Seguiamo scrupolosamente le norme e teniamo anche alla protezione nostra e dei nostri collaboratori di studio. Senza dimenticare che i medici di medicina generale tornano anche loro ogni sera a casa dalle loro famiglie”.
Con una sua nota, intanto, l’Asp “si rimette al senso di responsabilità richiesto in questo momento di grande emergenza, invitando tutti a prendere atto con oggettività della carenza di dispositivi di protezione individuali, problematica che investe tutto il territorio nazionale”.

foto da igv.it