Il sindaco Italia sollecita Musumeci: "Misure più stringenti per tutelare i siracusani"

Misure ancora più stringenti per tutelare la popolazione di Siracusa. Il sindaco Francesco Italia le ha chieste al governatore regionale, Nello Musumeci, a cui spetta il compito di farsi portavoce di simili sollecitazioni dai territori nella riunione quotidiana con il governo. In queste ore, anche a livello nazionale, si parla di stoppare ogni attività per almeno 15 giorni.
Nessuna ordinanza comunale possibile in questo senso, perchè l’emergenza coronavirus è sotto il coordinamento nazionale e non sono permesse e neanche previste fughe in avanti, come ha ben spiegato nei giorni scorsi anche il prefetto di Siracusa, durante un vertice con i sindaci.
Nelle ultime ore, a Siracusa sono state fermate le navette, chiusi per sanificazione 4 parchi cittadini, avviati lavori notturni di sanificazione delle strade, sospesi alcuni mercati.




Siracusa. I negozi abbassano le saracinesche: "giorni di emergenza, non di shopping"

Da domani saracinesche abbassate in decine e decine di esercizi commerciali siracusani. Da viale Tisia a Belvedere, chiusure a tappetto decise dagli stessi esercenti. Per la maggior parte si tratta di negozi di abbigliamento o gioiellerie. Beni non essenziali, in questa fase. Garantite le aperture di alimentari e supermercati.
“I negozianti hanno compreso la serietà del momento e per due settimane a partire da domani terranno chiuse le loro attività. Un sacrificio che hanno accettato con responsabilità, avendo compreso come occorra limitare le occasioni di propagazione del contagio da covid-19”, spiega Francesco Alfieri, direttore di Confcommercio Siracusa.
“Siamo stati informati della loro volontà e ne condividiamo le motivazioni. Non si tratta di un ordine ma di una scelta personale di ogni singolo commerciante, che merita peraltro grande rispetto. In fondo, in un momento simile, non è immaginabile che qualcuno passeggi per comprare dei vestiti o dei gioielli. Come Confcommercio invitiamo chi può farlo a tenere chiusa l’attività in questi giorni. Siamo pronti, come sempre, a fornire ogni forma di assistenza per poter anche beneficiare delle nuove misure di sostegno economico a cui lo Stato darà a breve il via libera”, assicura inoltre Alfieri.
Sono già numerose le saracinesche abbassate. In fondo, la norma invita a non uscire di casa se non per necessità o per acquisti di prima necessità. Non ha molto senso, in questo scenario, tenere aperto.
Il direttore di Confcommercio Siracusa attualmente si trova in quarantena domiciliare. “Sono rientrato da Alessandria nei giorni scorsi e, come prevedono le norme, sto evitando ogni forma di contatto. Invito tutti a rispettare le regole che ci aiuteranno a venire fuori in fretta da questo momento difficile”.




Rianimazione a Siracusa, Avola e Lentini: un piano da 3,2 milioni per rinforzare i reparti

La richiesta è partita nelle ore scorse per Palermo: l’Asp di Siracusa ha bisogno di 3,2 milioni di euro per interventi urgenti nelle strutture di rianimazione, terapia intensiva e malattie infettive negli ospedali di Siracusa, Lentini ed Avola. La dettagliata relazione è finita sul tavolo dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza e nelle sue pagine annovera tutte le esigenze dei reparti dei nosocomi aretusei, come peraltro lo stesso assessorato regionale aveva richiesto nei giorni dell’emergenza coronavirus.
Per l’Umberto I di Siracusa è stata segnalata la necessità di una riqualificazione delle stanze, dei bagni e degli impianti di gas medicinali e trattamento aria nel reparto di malattie infettive. In rianimazione si accelera per aumentare i posti attualmente disponibili ed arrivare quindi ad un totale di 8. Serve subito un nuovo ventilatore polmonare ed in un secondo momento, da non spostare troppo in là nel tempo, anche l’ammodernamento di quelli attualmente disponibili.
Anche la rianimazione del Di Maria di Avola deve dotarsi almeno di un altro posto letto per arrivare ad un totale di 6. Ma rapidi adeguamenti strutturali potrebbero permettere di guadagnare gli spazi necessari per arrivare agli 8 indicati nel piano ospedaliero regionale per il nosocomio avolese.
A Lentini manca un posto letto in terapia intensiva. Sono 5 attualmente, ma con l’acquisto di un ventilatore polmonare anche qui si potrebbe subito attivare anche la sesta postazione.
La Regione invierà tutti i dati forniti dalle Aziende Sanitarie Provinciali al governo nazionale che ha assicurato veloci stanziamenti anche per la sanità isolana.
Il mondo politico locale, intanto, si mobilita chiedendo alla Regione ed al governo di fare in fretta per non lasciare margini di impreparazione di fronte alla possibile emergenza da fronteggiare.




Siracusa. Coronavirus, posti di blocco ed altri controlli: forze dell'ordine in campo

Secondo giorno da “zona protetta” per Siracusa e la sua provincia. La maggioranza dei cittadini pare aver compreso quanto sia importante osservare le norme, fortemente limitative di consolidate abitudini e ataviche libertà. Rimangono però ancora sacche di “resistenza”, come ad esempio qualche bar affollato ben oltre gli ingressi contingentati e il poco rispetto della distanza di sicurezza interpersonale nelle file all’esterno di supermercati e farmacie. Per il resto, è forte la voglia di normalità: molte auto in circolazione e jogging in strada.
Ecco perchè aumenta la richiesta di controlli stringenti e ad alta visibilità da parte delle forze dell’ordine. Al termine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono stati distribuiti i “compiti”. Alla Guardia di Finanza, ad esempio, è stato demandato il controllo del rispetto della chiusura di sale giochi e centri scommesse. Polizia e Carabinieri si dividono il controllo su strada del territorio. Mentre alle Polizie Locali è stato affidato il controllo delle attività commerciali che, alle 18.00, devono abbassare la saracinesca (bar e ristoranti). Ammesse oltre quell’orario le consegne a domicilio, con tutte le precauzioni di contatto del caso.
Rafforzati i controlli in prossimità di bar, farmacie e supermercati.
Quanto ai controlli su strada, non sono previsti dal Dpcm posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi da un punto ad un altro. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.
Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti..




Confindustria Siracusa: "non fermare il polo industriale, assicurare continuità"

Le sempre più pressanti richieste per arrivare ad un fermo totale di aziende e trasporti in Italia, allarmano Confindustria Siracusa. “Il nostro polo industriale, strategico per il Paese, assicura la produzione del 38% dei prodotti petroliferi in Italia, necessari per assicurare i trasporti di derrate alimentari, il riscaldamento, l’energia elettrica, i prodotti per la detergenza e poi la produzione dei gas medicali per le strutture sanitarie, il trattamento dei reflui urbani dei Comuni. Le nostre industrie non si possono fermare, ciò è ben noto, tutti le maestranze e le imprese dell’indotto che assicurano la corretta conduzione e manutenzione degli impianti, rappresentano il cuore pulsante dell’economia e lavorano applicando in pieno, con scrupolo e senso di responsabilità, le disposizioni del Ministero della Salute e del Governo, che allo stato attuale rappresentano una soluzione equilibrata”. A dirlo è il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona.
“La priorità è certamente quella di carattere sanitario, ma sin da ora Confindustria sta operando in stretto contatto con il Governo e le parti sociali per arginare la crisi e dare risposte ai più urgenti problemi di aziende e lavoratori. Aspettiamo adesso il varo delle urgenti misure a sostegno della liquidità delle imprese, a partire dal potenziamento delle garanzie pubbliche, dalla sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi al potenziamento degli ammortizzatori sociali per sostenere l’occupazione. Confindustria – aggiunge Bivona – sta lavorando con il sistema bancario italiano e ha già firmato con Abi un accordo che consente di sospendere i pagamenti delle rate dei mutui, evitando così di drenare liquidità alle imprese”.




La testimonianza. "Io, sopravvissuta alla suina vi dico: non sottovalutare l'emergenza"

Cetti ha 62 anni. Nella sua casa di Siracusa segue con attenzione gli ultimi sviluppi dell’emergenza corona-virus. E la sua mente torna al 2018, alla famosa epidemia di febbre suina, l’H1N1. “Sono stata più di 10 giorni in rianimazione. Ho rischiato la morte per quella febbre con tosse che non andava via. Era il 14 febbraio del 2018. Mio marito si è accorto che non respiravo bene e mi ha portato in ospedale”, racconta oggi vincendo ogni ritrosia. Sa che la sua testimonianza può svegliare le coscienze dei suoi concittadini, perchè interviene su due delicati aspetti. Il primo: non ci si può ritenere immuni e pensare che siano cose che si vedono solo in tv, in passato la suina, il corona-virus oggi; ed il secondo: l’importanza di limitare i contagi per non mandare il tilt il sistema sanitario.
“Io sono viva per miracolo. C’era un solo posto in rianimazione in ospedale, per fortuna mia, altrimenti io oggi non sarei qui. I medici siracusani sono stati strepitosi. Quando mi hanno trasferita al reparto infettivo ho avuto degli angeli accanto a me, tutti favolosi”, ricorda Cetti. “Io oggi sto buona a casa. Per fortuna ho un marito e un figlio vicini. Escono per le cose necessarie, ho un supermercato vicino. E va tutto bene. Mi auguro che il nostro ospedale non si riempia di contagiati. Ma questo dipende da noi cittadini e dalla nostra maturità”.
Ecco perchè le nuove, stringenti misure adottate anche a Siracusa per contenere i contagi da coronavirus devono essere osservate scrupolosamente. Non c’è spazio per quel senso di inconsapevolezza sulla gravità della situazione che pare ancora fisso. I contagi da covid-19 non sono il problema di un altro Paese e di un’altra regione.
Siracusa non può ritenersi immune per grazia o virtù ricevuta. Questi sono i giorni della responsabilità e dell’attenzione. Per altro non c’è spazio.




Siracusa. Fake news sui social, Questura pronta ad intervenire: "Procurato allarme"

“Tutti coloro che sono costretti a spostarsi per motivi di lavoro, sanitari o per altri documentati e indifferibili motivi, devono attestarlo tramite apposita autodichiarazione che, se non già posseduta all’atto del controllo, verrà fornita dallo stesso personale di Polizia. Atteso il particolare momento si rammenta che ogni procurato allarme posto in essere anche a mezzo social sarà perseguito a norma di legge”, spiega in una nota la Questura di Siracusa.
A causa dell’emergenza legata all’epidemia da Covid-19, intanto, da oggi l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura di Siracusa sarà chiuso. Diramato l’invito pubblico a tutti i cittadini chiamati al rispetto delle disposizioni di contenimento sanitario.
Per ogni ulteriore chiarimento sono disponibili i consueti canali di comunicazione con la Polizia di Stato o con la Questura di Siracusa, anche tramite il modulo di messaggistica “scrivici”.




Siracusa. Si fermano le navette in Ortigia, "servizio al momento non essenziale"

È stato sospeso da stamattina il servizio turistico dei bus navetta elettrici per i collegamenti con Ortigia e gli altri punti di interesse storico-artistici della città.
“Con l’obbligo imposto ai turisti dal Governo di rientrare nelle rispettive città di residenza – spiega l’assessore alla Mobilità, Maura Fontana – non ha senso mantenere un servizio che non è considerato essenziale”.




Siracusa. Coronavirus, la Protezione Civile gira per la città: "restate a casa"

Da questa mattina, un mezzo della Protezione Civile gira in lungo e in largo per le strade di Siracusa. E con l’ausilio degli altoparlanti, invita la popolazione al rispetto delle nuove norme di contenimento e prevenzione dei contagi da coronavirus.

Il messaggio registrato con voce maschile e femminile ricorda che per l’emergenza coronavirus, “è richiesto a tutti i cittadini di restare a casa e limitare i propri spostamenti a comprovate esigenze di lavoro, salute e acquisto di generi di prima necessità”.




Siracusa. Coronavirus, l'arcivescovo: "non disperatevi, abbiate coraggio e fiducia"

“Guai a noi se ci abbandonassimo alla disperazione. Questo è il momento della rinnovata fiducia verso il Signore, Padre misericordioso, e verso chi si sta spendendo generosamente per prevenire ed alleviare i gravi disagi che il fenomeno sta provocando”. Così scrive l’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, in una lettera indirizzata alla comunità siracusana. “Questo è pure il momento di riscoprire i legami familiari, di ritornare a prenderci cura gli uni degli altri, di spenderci per le persone più fragili e malate, di scoprire quelle povertà che ci sono più vicine”.
Giornate segnate da preoccupazioni e restrizioni, nel segno del coronavirus. “Restrizioni imposte dal dovere di salvaguardare la salute di tutti, che ci impediscono anche di riunirci in assemblea per pregare e celebrare l’Eucarestia. La divina Provvidenza ci sprona oggi a vivere e ad impegnarci sempre più in questa prossimità. Guai a noi se ci abbandonassimo alla disperazione. Questo è, invece, il momento della rinnovata fiducia verso il Signore, Padre misericordioso, e verso chi si sta spendendo generosamente per prevenire ed alleviare i gravi disagi che il fenomeno sta provocando”.
Ma l’arcivescovo ricorda che proprio in questi momenti il cristiano deve trovare la forza di distinguersi: “Cristo, sotto le sembianze del buon Samaritano, continua attraverso la Chiesa e i tanti sanitari e volontari a piegarsi sui fratelli sofferenti nel corpo e nello spirito per aiutarli a guarire e a rialzarsi. Questo è pure il momento di riscoprire i legami familiari, di ritornare a prenderci cura gli uni degli altri, di spenderci per le persone più fragili e malate, di scoprire quelle povertà che ci sono più vicine. Mentre i sacerdoti pregano la Liturgia delle ore e celebrano la Messa non con il popolo, ma per il popolo, come è già nel loro ministero, e i nostri monasteri e le comunità religiose intensificano la loro preghiera di intercessione, ciascuno di noi non trascuri di nutrirsi della Parola di Dio e di curare la preghiera personale”.
L’arcivescovo Pappalardo ha lanciato un invito: “Vi propongo di unirci spiritualmente ogni giorno alle ore 19,00 nella preghiera del Rosario. Insieme ci rivolgeremo alla cara Madonna delle Lacrime che, con la nostra Patrona Santa Lucia, presenterà la nostra preghiera al Padre chiedendogli di liberare il mondo da ogni male. Carissimi fratelli e sorelle, coraggio e fiducia! Il Signore che guida i nostri passi ci accompagna e ci sostiene sempre con la sua grazia! Vi benedico di cuore”.