Coronavirus, niente festa dei 100 giorni alla maturità: "è vietata"

Con una circolare apposita. Ministero dell’Interno, in accordo con quello dell’Istruzione, ha chiarito che le tradizionali feste tra maturandi in occasione dei “100 giorni agli esami” rientrano tra le manifestazioni vietate per contenere il coronavirus.
Di seguito il testo pubblicato sul sito del Miur. “In occasione dei 100 giorni mancanti all’Esame di Stato di Scuola secondaria di secondo grado, che cadono domani, il Ministero dell’Interno, in accordo con quello dell’Istruzione, ha emanato un’apposita circolare. La nota sottolinea che gli abituali festeggiamenti legati a questa ricorrenza ricadono fra quelle manifestazioni ed eventi che sono vietati per contribuire al contenimento della diffusione del coronavirus. Si tratta, infatti, di occasioni che comportano l’affollamento di persone”.




Coronavirus, l'arcivescovo scrive ai parroci: sospese messe, processioni e catechesi

L’arcivescovo di Siracusa ha inviato una comunicazione ai presbiteri e ai diaconi della Diocesi. “Il momento che stiamo vivendo – scrive monsignor Pappalardo – a causa della diffusione del coronavirus ci vede particolarmente chiamati a rinnovare la nostra vicinanza e il nostro servizio al Popolo Santo di Dio. Le Autorità civili stanno adottando provvedimenti volti a contenere l’epidemia e ad attenuarne, per quanto possibile, gli effetti a carico della salute pubblica. Il comprensibile smarrimento che la gente manifesta dinanzi alle notizie diffuse richiede da parte nostra lucidità e prudenza pastorale, prontezza nell’ascolto, nel conforto e nell’incoraggiamento, dando il nostro valido contributo nell’ostacolare ogni forma di allarmismo. Chiedo a tutti voi, carissimi presbiteri e diaconi, di continuare la nostra ordinaria missione nell’essere testimoni della fede, annunciatori della speranza e servitori nella carità”.
La Conferenza Episcopale Italiana, a seguito di interpretazione autentica del Decreto data dal Governo, ha chiesto a tutti i Vescovi di sospendere anche le celebrazioni eucaristiche con partecipazione di popolo. Pertanto l’Arcivescovo dispone che si sospendano le celebrazioni di messe con concorso di popolo. Le chiese e i luoghi di culto in genere resteranno aperti per garantire la preghiera personale.
Sono sospese le processioni e le feste esterne in onore dei Santi. Sono sospese le attività di catechesi e di pastorale giovanile in genere, compresi gli esercizi spirituali con concorso di popolo. Sono sospese le attività dell’ISSR San Metodio. La direzione dell’Istituto valuterà la possibilità di un servizio e-learning. Sono sospesi gli incontri didattici e formativi dei diaconi permanenti e degli aspiranti;
l’assistenza ai fratelli bisognosi (mense, centri di ascolto Caritas) deve essere garantita adottando misure idonee all’osservanza delle norme date dalle Autorità civili. Con gli stessi criteri deve essere assicurata l’assistenza spirituale nelle Case di reclusione, negli ospedali e nei luoghi di sofferenza in genere.
Sempre garantita l’assistenza spirituale alle famiglie colpite da lutti; le strutture sanitarie e quelle residenziali per anziani, poste sotto la vigilanza dell’Ordinario diocesano, continuino nella loro competente azione di salvaguardia della salute degli ospiti e dei dipendenti.
Le disposizioni sono suscettibili di cambiamento a causa della continua evoluzione delle norme.
L’arcivescovo incontrerà i vescovi di Sicilia per un confronto e l’adozione di linee comuni.
“A tutti – ha concluso l’arcivescovo Pappalardo – chiedo serenità e fiducia nella Provvidenza, certo di poter confidare nel comune senso di responsabilità. Santa Lucia, patrona della nostra Arcidiocesi, interceda per il nostro popolo così come tante pagine della storia della nostra Chiesa ci raccontano. Vi benedico di cuore”.




Coronavirus, aggiornamento regionale: sale a 53 il numero dei contagiati

Report quotidiano sui casi di coronavirus in Sicilia, aggiornato alle ore 12 di domenica 8 marzo. Come ogni giorno, la Regione ha comunicato i dati all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 791 tamponi, di cui 729 negativi e 9 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 53 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 18 pazienti (sei a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 35 sono in isolamento domiciliare.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800458787.




Coronavirus, sono due i contagiati in provincia di Siracusa: nessuno in ospedale

Sono due casi di coronavirus in provincia di Siracusa. Nell’ultimo aggiornamento del Ministero della Salute sono comparsi anche i positivi accertati nel siracusano. In Sicilia, secondo il report fornito ieri sera, sono in totale 24 i contagiati, suddivisi per provincia. A Palermo sono 5, 15 a Catania, 1 ad Enna e Ragusa, 2 a Siracusa.
Le due persone contagiate sono in isolamento domiciliare ed in via di guarigione. Per nessuno di loro è stato necessario fare ricorso alla terapia intensiva. Si tratterebbe di persone rientrate di recente dal nord Italia. Seguite da vicino e secondo protocollo le persone con cui sono entrati in contatto.
Un primo caso era stato ufficialmente confermato nei giorni scorsi. Adesso si aggiunge un secondo caso di contagio confermato del Ministero della Salute. Non sono fornite indicazioni esatte sulla localizzazione in provincia dei due casi.




Coronavirus, Ficarra (Asp): "Situazione sotto controllo, pronti a risposte tempestive"

Due positivi al Coronavirus, entrambi in quarantena domiciliare, senza necessità di ricovero. E’ questa la fotografia della situazione Covid-19 in provincia di Siracusa. Il direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra ritiene che non ci siano particolari motivi di preoccupazione nel territorio. “Siamo abbastanza fortunati- premette il general manager dell’Azienda sanitaria provinciale – con percentuali ben diverse da quelle, ad esempio, del Nord Italia. Non abbiamo ricoverati in terapia intensiva, non abbiamo nemmeno ricoverati in ospedale. I due positivi sono in quarantena domiciliare, dove seguono la loro terapia, senza particolari problemi”.
Un altro elemento rassicurante sarebbe legato al fatto che non “ci sono contagi locali”. Le due persone risultate positive, provenienti da zone focolaio, “non hanno nemmeno contagiato le persone con cui sono venute a contatto, segno – prosegue Ficarra- che la carica virale non era così alta da produrre il contagio. Gli operatori sono impegnati nell’affrontare questa situazione nel migliore dei modi, davvero h24, non solo per gli aspetti sanitari, ma anche per la fobia generale che si è creata. La prontezza c’è stata e c’è, salvo situazioni imprevedibili, che al momento non si sono verificate”.
Registrato, in linea con le raccomandazioni che da settimane vengono ripetute ai cittadini, un calo degli accessi al pronto soccorso. “Questo lascia intuire che possa anche esserci un calo di accessi in ospedale, come consigliato, a vantaggio dei malati e a vantaggio dei visitatori”. L’invito ad evitare luoghi affollati vale quindi anche per gli ospedali e di conseguenza per quanti volessero andare a trovare amici o parenti ricoverati. “Se possibile, per ora meglio evitare e preferire gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione”.
Centinaia le telefonate che arrivano ogni giorno al centralino attivato in provincia, ad integrazione dei numeri regionale e nazionale, lo 0931484980.
TSecondo le rassicurazioni fornite dal direttore generale dell’Asp, intanto, è stato innalzato il “livello di igienizzazione degli ospedali della provincia, che già rispetto ad altri luoghi, per definizione, erano più attenzionati”. Ed un prossimo aumento dei posti disponibili in terapia intensiva, per eventuali e future necessità, in linea con il piano regionale.




Parenti e visite, come comportarsi negli ospedali: le nuove regole di prevenzione

Per maggiore prevenzione, cambiano alcune regole anche negli ospedali della provincia di Siracusa. L’accesso di parenti e visitatori nei reparti di degenza e nei Poliambulatori è regolato dalle direzioni dei presidi ospedalieri e distrettuali con appositi cartelli affissi all’ingresso dei reparti e degli ambulatori. Le visite ai ricoverati sono limitate alla fascia oraria 18-19, con accesso di un parente alla volta per paziente per 10 minuti. Nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, CTA, residenze sanitarie assistite, strutture pubbliche e private accreditate, strutture riabilitative e residenziali per anziani, l’accesso a parenti e visitatori è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
Negli ospedali è vietato agli accompagnatori dei pazienti di rimanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso, salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto.
E’ bene ricordare che in caso di sintomi influenzali non ci si deve recare negli ospedali, meglio contattare telefonicamente il medico di famiglia o il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda (0931 484980). Nelle aree adiacenti i pronto soccorso degli ospedali della provincia di Siracusa sono state installate delle tende con postazioni di Presidio Medico Avanzato di pre-triage al fine di non esporre il personale sanitario e gli altri utenti dei Pronto soccorso ad eventuale rischio di contagio.
L’Asp di Siracusa, dopo l’istituzione lo scorso 24 febbraio presso la Direzione sanitaria dell’Unità di Crisi, ha strutturato in modo ancora più articolato l’intera macchina organizzativa. Il direttore generale Salvatore Lucio Ficarra esprime ringraziamenti a tutto il personale ed a tutti gli operatori sanitari per l’impegno e la professionalità con cui stanno affrontando l’emergenza, senza risparmio di fatica e di energie.
Sono state incrementate le attività di sanificazione e disinfezione degli ambienti e delle aree di accesso a tutte le strutture ed è in corso una ricognizione perché siano a disposizione dei dipendenti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.
In tutte le strutture sanitarie e negli sportelli dell’Asp di Siracusa attivati intanto servizi a distanza per evitare assembramenti. Una misura di prevenzione, come indicato per limitare i contagi da coronavirus.
In via del tutto prudenziale, la direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale invita gli utenti che si recano agli sportelli dei presidi ospedalieri e territoriali a mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e di accedere uno alla volta. Suggerito, inoltre, il ricorso a contatti telefonici o telematici.
Per le prenotazioni di visite e prestazioni diagnostiche, nel caso siano indifferibili, anziché recarsi agli sportelli, gli utenti possono fare ricorso al call center 0931484848. Possibile alternativa, il servizio prenotazioni e pagamento ticket erogato dalle Farmacie su tutto il territorio provinciale dallo scorso anno grazie alla convenzione con Federfarma.
Per le prenotazioni di visite specialistiche ed esami e per le altre attività di sportello quali esenzione ticket, scelta e revoca del medico, autorizzazioni presidi, l’Asp ha rinforzato per ogni area distrettuale il servizio di posta elettronica il cui elenco e le modalità sono consultabili nel sito internet aziendale alla voce “Cup on line”, in evidenza nell’home page del sito (www.asp.sr.it). Per il Cup, per esempio, è sufficiente riportare nella email le generalità e il codice posto in alto a destra della prescrizione medica ed un recapito telefonico per avere restituita la prenotazione con lo stesso mezzo.
Il pagamento del ticket può essere effettuato anche presso le ricevitorie abilitate e con procedura online accedendo anche da cellulare alla pagina PagoPa e cliccando il logo corrispondente nell’home page del sito internet.
La Direzione aziendale dell’Asp di Siracusa ricorda, infine, che chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi 14 giorni dopo avere soggiornato in zone a rischio epidemiologico, ovvero nei Comuni italiani ove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus, deve informare subito il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa al n. 0931 48 4980 e per qualsiasi richiesta al numero verde regionale 800458787, al numero di pubblica utilità 1550 e al numero unico dell’Emergenza 112.




Siracusa. Al Pronto Soccorso accessi giù del 17%, attivo il pre-triage: fiducia nei sanitari

Nelle ultime due settimane sono diminuiti del 17% gli accessi al Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. Ma rimane alto il numero di accompagnatori per paziente che finiscono per sostare nelle aree limitrofe al delicato reparto, nonostante gli inviti ad evitare di affollare l’area.
Nonostante critiche ingenerose apparse sui social, è encomiabile il lavoro svolto dalla struttura a cui è affidato un primo ed importante filtro nei giorni segnati dall’emergenza coronavirus. Nell’arco delle 24 ore quotidiane è sempre garantita la presenza di almeno 3 medici, 7 infermieri e 3 ausiliari, giorno e notte: uno sforzo senza precedenti che queste figure professionali hanno accettato con dedizione e responsabilità. Stessa responsabilità, però, si chiede all’utenza. Un episodio delle ore scorse è finito sui social, con accuse rivolte ai medici per un presunto mancato isolamento di un caso con sintomi influenzali. In realtà, tutte le persone interessate sono state subito spostate in una saletta interna, chiusa e con bagno privato. Diffondere discredito sul lavoro di medici, infermieri ed ausiliari non è esercizio utile, soprattutto al momento.
E’ operativa, intanto, la tenda pre-triage allestita in collaborazione con la Croce Rossa poco distante dall’ingresso al Pronto Soccorso. E’ dedicata alla prima analisi di tutti i casi con sintomi influenzali. AL suo interno, è presente un infermiere specializzato in contatto con il triage centrale ed i medici in modo da decidere il percorso da seguire ed evitare contatto con altri pazienti o accompagnatori. Proprio questa mattina, la tenda pre-triage ha accolto un primo paziente con tosse e febbre. Il controllo avvenuto ha permesso subito di escludere il contagio da coronavirus.
Anche al Muscatello di Augusta attiva da ieri la tenda pre-triage, con personale infermieristico appositamente formato nei giorni scorsi. Ad ora, simili strutture attive ad Avola e Lentini.

foto: tenda pre-triage al Pronto Soccorso dell’Umberto I (Asp Sr)




Coronavirus in Sicilia, 35 i casi: collegati al ceppo focolaio del nord

Appuntamento quotidiano con la situazione siciliana in relazione al coronavirus. Il riepilogo è aggiornato alle 12.00 di oggi, sabato 7 marzo, come comunicato dalla Regione Siciliana alla Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 643 tamponi, di cui 598 negativi e 10 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 35 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 8 pazienti (tre a Palermo, tre a Catania, uno a Messina, uno a Caltanissetta, ma proveniente da Agrigento) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 27 sono in isolamento domiciliare.
Risulta guarito, dopo il test di conferma eseguito nelle scorse ore, un paziente del Ragusano, mentre dopo ulteriori approfondimenti il paziente ricoverato ieri ad Enna è risultato negativo, pertanto è stato dimesso.
Si chiarisce, ancora una volta, che tutti i contagi accertati in Sicilia sono riconducibili al ceppo delle zone di focolaio del Nord Italia. Nello specifico 12 casi sono afferibili a un cluster proveniente dal Friuli Venezia Giulia.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus.




Siracusa. Nuovo macabro rinvenimento: cagnolino morto buttato nel cestino dei rifiuti

Il corpo privo di vita di un cane è stato “buttato” all’interno di un cestino portarifiuti. Il macabro rinvenimento è avvenuto ad opera dei netturbini della Tekra, in viale Luigi Cadorna. Subito allertato anche l’ufficio Igiene e la Polizia Municipale. E’ il secondo episodio nel giro di pochi giorni: proprio una settimana addietro, il cadavere di un cane venne trovato all’interno di un carrellato della differenziata nell’area ex Onp della Pizzuta. Purtroppo non sarebbero casi isolati.
Ferma la condanna del mondo animalista. Quando muore un animale da affezione, la legge prevede un preciso iter. Il proprietario dovrebbe segnalare il decesso al veterinario cui poi spetta certificarne la morte. Ci sono a quel punto due possibilità: la prima è rivolgersi a ditte specializzate nello smaltimento, che avviene attraverso l’incenerimento del corpicino. Chi, invece, possiede un terreno, può seppellire il proprio animale, sempre che non vi siano condutture idriche che possano essere compromesse.
L’assessore all’Igiene Urbana, Andrea Buccheri mette in evidenza un altro aspetto dell’assurdo rinvenimento. “E’ una mancanza di rispetto assoluta nei confronti degli operatori della ditta di gestione del servizio di igiene urbana, è davvero scorretto – aggiunge- per gli operatori ecologici, considerati da qualcuno come fossero l’ultima catena degli umani”.

Edita




Siracusa. "Bilancio introvabile, il Comune lo pubblichi", protesta di Siracusa Protagonista

“Impossibile sapere cosa contenga il Bilancio 2020 del Comune, visto che nella sezione Amministrazione Trasparente del sito istituzionale, l’ultima pubblicazione è il Consuntivo 2018”. Protesta “Siracusa Protagonista” attraverso Vincenzo Vinciullo, Mauro Basile, Salvo Castagnino, Sebastiano Moncada, Luca Palestro e Dario Andolina. Questa mattina, la richiesta all’amministrazione comunale di provvedere immediatamente a colmare la lacuna segnalata. “Il segretario generale dovrebbe vigilare- protesta l’ex deputato regionale Vinciullo- sul rispetto di quanto prevede la legge. Impossibile anche trovare il parere dei Revisori dei Conti. Non è dato sapere , insomma, cosa preveda l’ultimo strumento economico”. Gli esponenti del gruppo politico si rivolgono poi al  “Commissario nominato dalla Regione per svolgere le funzioni di Consiglio Comunale. La sua funzione è importantissima -fanno notare- e deve avvenire nel pieno rispetto delle funzioni a lui assegnate, dal momento che sicuramente sa che il Tar ha annullato i verbali di elezione del Sindaco e che, di conseguenza, la Giunta Comunale è nella stessa condizione del Consiglio Comunale, se non fosse intervenuta la sospensiva del Cga. Anche al Commissario chiediamo di sollecitare l’Amministrazione Comunale a pubblicare il Bilancio”.  Pressing, infine, sulla stampa, affinchè sia incisiva nella stessa direzione. “Il bilancio -conclude Vinciullo-  non appartiene alla giunta, ma a tutti i cittadini, che pagano le tasse”.