Siracusa. Investire sulla nuova occupazione, linee guida della Fp Cisl: "A confronto con il Governo"

Investire sulla nuova occupazione e sul contrasto al precariato, attraverso le tecnologie, per cambiare la pubblica amministrazione e rendere operative le Province, ma anche rinnovare i contratti.  Sono  alcuni dei punti  da affrontare nelle prossime settimane secondo il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl, Maurizio Petriccioli, che ha presieduto ieri pomeriggio il consiglio generale della Fp della Cisl Ragusa e Siracusa, tenuto nel salone “Giulio Pastore” della Cisl in via Arsenale, gremito, alla presenza del segretario generale della Fp Cisl Sicilia, Paolo Montera, della segretaria generale della Ust Cisl di Ragusa e Siracusa, Vera Carasi e del segretario generale della Fp Cisl di Ragusa e Siracusa, Daniele Passanisi. “Stiamo valutando le azioni da mettere in campo nelle prossime settimane per ottenere tre risultati: – ha specificato Petriccioli – il primo, nel confronto con il Governo e gli Enti locali al livello territoriale, procedere da subito a investimenti sulla nuova occupazione e sul contrasto al precariato. Si è parlato tanto del precariato nelle aziende private, non dimentichiamoci che ci sono più di 350 mila precari nella pubblica amministrazione. Bisogna chiudere per sempre la pagine del precariato. Seconda questione: c’è un problema di cambiare in profondità la pubblica amministrazione, le procedure di assunzione, investire sulle tecnologie, creare condizioni di riforme istituzionali, ad esempio in questo territorio, bisogna sciogliere alcuni nodi come quello su cosa devono essere le Province. Si è creata una norma, bocciata dal referendum e la sofferenza è tutta sulle spalle dei dipendenti che hanno stipendi arretrati e non vedono quale sia il loro ruolo istituzionale. Terza questione è il rinnovo dei contratti. Stiamo tentando di riaprire la discussione per il contratto 2019/2021, segnalo che un anno è già trascorso. Occorre ripristinare motivazioni, carriere e migliorare i salari che sono comparati a livello europeo i più bassi. Le risorse necessarie ammontano a circa 1 miliardo 200 milioni, abbiamo chiesto al Governo di inserirle nel Def ad aprile. Esiste una questione salariale nei Ministeri, nei Comuni, nelle Autonomie locali”. Petriccioli ha rimarcato l’esigenza per il sindacato di essere una realtà di prossimità, ascoltando le istanze e le criticità dei lavoratori. “C’è un problema di sostenibilità sociale, bisogna riportare il sindacato nella vicinanza delle persone che lavorano nei luoghi di lavoro – ha ribadito il segretario generale della Fp Cisl – il ruolo di sindacato di prossimità si deve rigenerare a contatto con le persone, parlando, ascoltando, costruendo dei luoghi di riparo. Vogliamo dunque fare qui questa riflessione, per creare le condizioni affinchè si spinga avanti anche nei territori questa vertenza”.
In ambito territoriale, come ha indicato il segretario generale della Fp Cisl di Ragusa e Siracusa, Daniele Passanisi, centrale è la questione relativa all’abolizione del prelievo forzoso, auspicando una legge “Salva Siracusa”, che azzeri tutti i debiti contratti nel tempo dalla politica locale. “La vertenza sul Libero Consorzio di Siracusa è la madre di tutte le battaglie sul territorio – ha detto Passanisi – ma sono tante le problematiche presenti, per le quali va trovata una soluzione. Ieri c’è stata l’ennesima protesta all’Agenzia delle Entrate perché il sistema non funziona. La pubblica amministrazione in genere è carente di personale e di risorse, è un tema che attanaglia anche i Tribunali, l’Inps, Agenzia delle Dogane, la sanità dove attendiamo la dotazione organica da parte dell’assessorato regionale alla Salute. Sarà un autunno caldo, abbiamo riunito il gruppo dirigente per tracciare un percorso che ci dovrà vedere protagonisti nei prossimi mesi. Saremo presenti sul territorio e sui luoghi di lavoro, vicini ai dipendenti ed alle loro richieste. Resta aperto il discorso della stabilizzazione dei precari. Lo scorso anno gli unici ad essere stabilizzati sono stati i dipendenti comunali di Sortino, attendiamo ancora Ferla, Augusta, Buscemi e Buccheri. C’è tanta carne al fuoco nelle prossime settimane, e temi che vanno affrontati e risolti”.




Siracusa. #iospaccio, l'hashtag è virale: pioggia di video di tunisini in risposta a Salvini

Una provocazione indirizzata a Matteo Salvini, ma anche e soprattutto la voglia di rispondere mettendoci la faccia, facendo sapere a tutti da chi è fatta la comunità di tunisini in Italia. La citofonata di Salvini , con cui l’ex ministro chiede a una famiglia tunisina nel quartiere Pilastro di Bologna , con tanto di microfoni e telecamere, se chi abita in quell’appartamento spacciasse droga non ha solo aperto un caldo dibattito in Italia e  una crisi diplomatica con la Tunisia. Ha anche offeso i cittadini tunisini che vivono in Italia e che forniscono il loro contributo al territorio attraverso la propria professione. Da Siracusa parte un’iniziativa che è già virale. E’ un’idea di Ramzi Harrabi. L’hashtag è #iospaccio . L’invito è quello rivolto ai tunisini in Italia, affinchè con un video di 30 secondi raccontino cosa “spacciano” in Italia. “Io mi chiamo Ramzi e spaccio arte”, esordisce il rappresentante del centro interculturale di Siracusa, che così lancia ufficialmente la sua campagna. “Chiedo a tutti i tunisini in Italia- l’appello di Harrabi attraverso Facebook- di metterci la faccia. Sono avvocati, medici, studenti, artisti, operatori culturali, imprenditori, contadini e spacciatori di amore e fratellanza”. Ed eccoli i primi video. Li postano due donne: Il primo è un montaggio in cui una giovane risponde alla ormai nota citofonata, di spacciare “educazione ai diritti umani, diritti e doveri”. Un altro video vede invece “metterci la faccia” una docente italo-tunisina impiegata in un’università italiana.




Siracusa. Laboratori di bellezza per le donne in terapia oncologica all'Umberto I

Un laboratorio di bellezza dedicato alle pazienti oncologiche di Siracusa. Riparte all’ospedale Umberto I il programma promosso dalla onlus “La forza e il sorriso”. In una stanza del delicato reparto è stato realizzato un laboratorio dove vengono offerti alle donne in cure utili consigli e accorgimenti pratici per fronteggiare gli effetti secondari delle terapie. Un prezioso aiuto per vivere in maniera più umana la permanenza tra le stanze ospedaliere e riconquistare autostima senza rinunciare alla femminilità.

Un prezioso aiuto che non si sostituisce alle cure ed alle terapie. Semmai, spiegano le referenti dell’associazione, le umanizza. E sull’importante ruolo che rivestono anche queste attività per chi deve attraversare un momento delicato della propria vita, concorda anche il direttore di Oncologia, Paolo Tralongo.




Ponte Cassibile, l'attesa per i lavori di consolidamento continua: "al via entro marzo"

Nuovo incontro in Anas per il consolidamento del ponte Cassibile. Confermate le ultime notizie sul completamento dell’iter per avviare gli attesi lavori. “Il progetto è al vaglio della direzione generale Anas di Roma per le ultime integrazioni e alcune valutazioni di tipo tecnico”, spiega la deputata regionale Rossana Cannata (FdI).
“Gli interventi potranno avere inizio subito dopo, si prevede entro marzo. I tempi previsti per il completamento dell’opera sono stimati in circa 8-10 mesi. Nel corso dei lavori sarà assicurata la continuità della viabilità con l’autorizzazione al senso alternato”.
Del ponte Cassibile si parla dal 2014, quando venne persino decisa la sua demolizione poi bloccata dalla Soprintendenza a cantiere Anas aperto. Da allora, una complessa rivisitazione di progetti e pareri non ancora definitivamente conclusa.

foto archivio




Siracusa. L'Aeronautica va a scuola, incontri di orientamento con gli studenti

Il Distaccamento Aeronautico di Siracusa ha tenuto presso l’Istituto Rizza la prima delle attività di “orientamento scolastico” destinate agli studenti che frequentano l’ultimo anno. Agli studenti sono state fornite informazioni sui compiti istituzionali dell’Aeronautica Militare e le possibili modalità di reclutamento.
Il Distaccamento Aeronautico Siracusa resta, inoltre, a disposizione di tutti i cittadini per informazioni in merito alle modalità di accesso in Forza Armata dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 12:00.
La base di Siracusa dipende dal Comando Scuole A.M. / 3^ Regione Aerea di Bari. Ha il compito di assicurare il supporto logistico-amministrativo alla 137ª Squadriglia Radar Remota di Mezzogregorio (Siracusa). Provvede, altresì, alla gestione degli organismi che espletano attività di Protezione Sociale a favore degli appartenenti alle Forze Armate ed ai loro familiari.




Le sorprese della ex Tonnara: demolizioni, ritrovamenti archeologici e archi rubati

Nella storia recente dei lavori per la riqualificazione della ex Tonnara di Santa Panagia ci sono anche archi ottocenteschi in pietra abbattuti e scomparsi, insieme a reperti archeologici rinvenuti a sorpresa.
I lavori, presentati tra scroscianti applausi, si interruppero nel 2017 al culmine di una contrapposizione tra la Soprintendenza di Siracusa (responsabile dell’opera) e la ditta Melita Group (esecutrice dei lavori). Ne è nato un contenzioso che potrebbe ora chiudersi in via extragiudiziale con un accordo tra le parti. Cosa che condurrebbe peraltro alla ripresa dei lavori e magari alla consegna di un’opera finita e non più incompiuta, almeno in larga parte.
In attesa di capire se la buona volontà delle parti produrrà i risultati sperati, emergono alcune curiosità da quello che era il cantiere della ex Tonnara, oggi in abbandono ed a rischio crollo. Alcune destinate forse a sorprendere, in certa misura, il lettore.
Prendiamo ad esempio il cosiddetto blocco A del complesso della ex Tonnara. Per il progetto della Soprintendenza doveva essere abbattuto. La riqualificazione prevede l’abbattimento (e in parte la ricostruzione) di alcune parti della Tonnara di Santa Panagia. Scrupolosamente, gli operai si attengono a quella indicazione.
Durante la demolizione, per scrupolo, gli elementi in pietra che costituiscono gli archi delle aperture vengono smontati e accatastati con cura. In alcuni casi si tratterebbe di elementi decorativi di pregio, tra cui un concio di chiave con stemma in maiolica dipinta che riproduce lo stemma araldico della famiglia Gargallo. Di quel materiale, oggi, però non c’è traccia. E’ sparito dal cantiere, come centinaia di altri elementi: dalle impalcature in ferro alle travi in legno.
Una volta demolito il blocco A, ci si prepara a spianare l’area per le future operazioni. Senonchè, durante lo sbancamento, ecco la nuova sorpresa: quel caseggiato sorgeva su di un’area archeologica. Da sotto la Tonnara spuntano antiche scale in pietra e fondazioni di blocchi murari. Presumibilmente di epoca greca. Ci si muove con prudenza e senza l’ausilio di mezzi meccanici per via del rinvenimento di reperti fragili e di varie dimensioni come frammenti ceramici, carboni, materiale osteologico, paleobotanico e sedimentologico. L’area viene recintata e sospesa ogni attività nei pressi. Quegli scavi, con una più che probabile variante al progetto originale, verranno mantenuti a vista e valorizzati con apposita illuminazione.




Bosco delle Troiane: il pasticcio dell'area concessa ad altri, del sequestro e dei sigilli

Nel 2012, la giunta comunale di Siracusa concesse ad un privato parte del terreno su cui oggi sta sorgendo il Bosco delle Troiane. Un’area di 10.000mq su viale Scala Greca, alle spalle del tribunale, in concessione per 15 anni in cambio di un canone annuo di poco più di 3mila euro.
All’epoca, sindaco era Roberto Visentin. “Fu una decisione alquanto discutibile”, ha recentemente detto l’assessore Giusy Genovesi a proposito di quell’atto datato 2012. Una definizione (“discutibile”) che a Visentin non è andata proprio giù. “Vorrei consigliare all’assessore, prima di fare affermazioni gratuite anche con parole che si prestano a varie interpretazioni, di informarsi correttamente presso gli uffici acquisendo la documentazione relativa. Come può rilevarsi dalla delibera n° 489 del 10/12/2012, per realizzare una nuova strada di collegamento tra via del Porto Grande e via Perasso, necessaria per decongestionare il traffico nella zona umbertina, era necessario acquisire un’area utilizzata dal Centro Sportivo Epipoli, gestore di due campetti di calcio regolamentari in nome e per conto della Rete ferroviaria Italiana”, racconta Visentin.
“Dopo alterne vicende in merito ad altre aree non ritenute idonee (viale Epipoli, pressi Ip, poi ancora viale Epipoli, quindi Scala Greca, ndr) ed a seguito di regolare istruttoria da parte degli uffici, la giunta assegnò l’area di viale Scala Greca con una delibera regolarmente corredata di tutti i pareri necessari resi dagli Uffici Patrimonio, Urbanistica e Ragioneria e quindi assolutamente legittima. L’area è individuata nel prg come idonea ad attrezzature per verde, gioco e sport e quindi non si è elusa alcuna previsione urbanistica e l’intervento sarebbe stato coerente con le previsioni di piano. Piuttosto – contrattacca l’ex primo cittadino – vorrei chiedere all’assessore se alla base della realizzazione del Bosco delle Troiane esiste un progetto dotato dei pareri tecnici indispensabili”.
Ad un osservatore qualunque magari sorprende il fatto che dopo sette anni di silenzio o quasi sulla vicenda, si siano accese attenzioni solo dopo la piantumazione dei lecci destinati a dare vita al Bosco delle Troiane. E dire che nel 2014 il Consiglio comunale aveva approvato un atto di indirizzo che chiedeva la revoca del provvedimento del 2012 e quindi della relativa concessione dell’area per la realizzazione di impianti sportivi. La giunta Garozzo, però, non concretizzò quella richiesta del Consiglio comunale.
La storia è complessa. Aggiungiamo altri pezzi. Nel marzo del 2013 venne stipulata la relativa convenzione tra il Comune e l’associazione sportiva. Dopo alcune richieste di rimodulazione del progetto, a dicembre del 2014 viene negata la concessione edilizia per una serie di ragioni tra cui la “non rispondenza del progetto di impianto sportivo su quelle aree comunali S3”. Tra relazioni, rivisitazioni, sentenze del Consiglio di Stato si arriva nel 2016 alla comunicazione – da parte dell’associazione sportiva – di realizzare una recinzione per i campetti di calcetto da costruire e la posa di pali per l’illuminazione degli stessi. A febbraio 2017, un controllo al cantiere portò a sanzionare una violazione urbanistica ed il relativo sequestro dell’area.
Dal 2017 bisogna arrivare al dicembre 2019 ed al Bosco delle Troiane: “occupazione abusiva di terreno già concesso all’associazione Centro Sportivo Epipoli”, tuona il presidente dell’associazione stessa. “Nessuna violazione di sigilli”, rispondono gli organizzatori. “Come è possibile che si blocchi tutto per incompatibilità dell’intervento su di un’area che lo stesso Comune ha messo a bando con quello scopo?”, si interrogano i rappresentanti del Centro Sportivo Epipoli lamentando peraltro una lista di costi sostenuti negli anni che si è fatta lunga: ricorsi al Tar, spese tecniche e legali, rivisitazioni di progetti.
Il Comune di Siracusa, intanto, starebbe valutando (in ritardo) la revoca in autotutela della delibera del 2012, sulla scorta anche del pronunciamento del Consiglio comunale del 2014. Nella speranza che la lunga sequela di eventi non finisca per coinvolgere il Bosco delle Troiane.
“L’area su cui sorge il Bosco delle Troiane è senza ombra di dubbio un’area comunale e il progetto di forestazione urbana con la piantumazione di nuovi alberi non è in discussione”, ripete con sicurezza l’assessore Genovesi. ““È una situazione complessa a cui gli uffici stanno lavorando per porvi rimedio dopo la confusione che purtroppo nel tempo loro stessi hanno creato”, ammette l’esponente della giunta comunale. “Nei prossimi giorni – conclude Giusy Genovesi – saremo in grado di fornire informazioni più dettagliate, attribuire responsabilità certe e concludere, una volta per tutte, questa vicenda surreale che si trascina da più di dieci anni”.




La reazione di Siracusa: dopo i vandali, nasce spontanea la griglia della gentilezza

Hanno spezzato il “muro” ma non la gentilezza. Anzi, la scriteriata azione dei vandali compiuta pochi giorni fa, sembra aver rafforzato il messaggio solidale dell’iniziativa della consulta civica.
Su di una rete metallica poco distante dal luogo in cui era stato piazzato l’attaccapanni dove lasciare appesi indumenti per i clochard, sono infatti comparsi maglioni, giubotti, sciarpe e cappelli. Donazioni spontanee, reazione di cuore e di pancia di tutti quelli che sono rimasti colpiti dalla distruzione del piccolo ma utile strumento di dignità.
Di certo è stata una piacevole sorpresa per il presidente della consulta, Damiamo De Simone, e per l’ideatrice dell’iniziativa, Sara Fiore.
Dopo lo sconforto per l’opera dei vandali, poco dopo il lancio dell’iniziativa, la risposta della città civile regala nuovo slancio agli organizzatori, decisi non solo a realizzare un nuovo muro della gentilezza ma anche a duplicare l’opera in altri punti sensibili di Siracusa. Nel frattempo, benvenuta griglia della gentilezza.

In foto: a sx il presidente della Consulta Civica, Damiano De Simone. Sullo sfondo, la griglia della gentilezza




Siracusa. Il 2020 anno decisivo per il nuovo ospedale: "progettazione ed appalto"

Il 2020 è un anno importante, forse persino decisivo per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Il direttore generale dell’Asp lo sa e non si nasconde. “A giorni sarà pubblicato il bando per la progettazione ed entro quest’anno vogliamo definire l’appalto dell’opera”, le parole di Salvatore Lucio Ficarra. E confermano la previsione che vede nel 2021 la posa della prima pietra nell’area individuata dopo trent’anni di dibattito quasi a vuoto.

Il nuovo ospedale sorgerà nei pressi dello svincolo autostradale Sud, su di un’area di 200.000mq. “E’ una delle priorità della Regione”, spiega ancora Ficarra. Promosso a Dea di II livello, il massimo dell’offerta sanitaria, disporrà di 420 posti letto. Per la sua costruzione sono stati stanziati 200 milioni di euro.




Cannabis terapeutica gratis in Sicilia, convenzione con una farmacia di Siracusa

C’è anche una farmacia di Siracusa tra le cinque che sigleranno a breve una convenzione con la Regione per la produzione di preparati a base di cannabis terapeutica. Con un decreto dell’assessorato alla salute, è stata riconosciuta, per alcune patologie, l’erogazione a carico del sistema sanitario regionale e la gratuità per i pazienti, dei preparati a base di cannabinoidi.
Il preparato potrà essere richiesto dal paziente nelle farmacie ospedaliere che tuttavia, al momento, non sono in grado di produrlo; per questo il decreto prevede una convenzione tra la Regione e le cinque farmacie private già attive di Agrigento, Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa.
“Proprio perché siamo contro ogni droga, ogni spacciatore e ogni possibile forma di legalizzazione delle sostanze stupefacenti. Proprio perché siamo contro tutto ciò, non possiamo negare a un siciliano malato di sclerosi, ove lo desiderasse e ritenesse necessario, di provare a lenire le sue sofferenze con i farmaci derivati dalla cannabis terapeutica, facendoci carico delle spese per questa cura. Prima di essere un atto amministrativo è un atto di civiltà”, le parole del governatore Musumeci.
Il documento, siglato nei giorni scorsi, è uno dei risultati prodotti dal Tavolo tecnico sulla cannabis a uso terapeutico istituito presso l’assessorato regionale della Salute. Nel decreto viene specificato che tra le patologie per cui è prevista l’erogazione a carico del Ssr vi siano quelle per le quali sussistono già concrete evidenze scientifiche. In particolare è stato definito l’uso per i trattamenti del dolore cronico (fra cui ad esempio quello associato a spasticità in pazienti affetti da sclerosi multipla) e più in generale per la riduzione del dolore cronico moderato-severo che non risponde alle terapie farmacologie attualmente disponibili.
“Con questo provvedimento – chiarisce l’assessore – forniamo un’importante risposta assistenziale ai pazienti siciliani che oggi non avevano alternative terapeutiche. Inoltre, essendo un provvedimento dinamico, ci permette già di considerare la possibilità di includere anche le patologie per le quali, in futuro e se supportate da maggiori evidenze scientifiche, sarà possibile riconoscere a carico del Sistema pubblico l’erogazione dei preparati da cannabinoidi”.
Spetterà ai medici delle aziende sanitarie pubbliche regionali, specialisti di anestesia e rianimazione, neurologia e dei centri di terapia del dolore prescrivere la terapia per una durata massima di sei mesi.