Siracusa. Via Mozia, aggiudicati i lavori per la pavimentazione e il collettore delle acque bianche

Aggiudicati i lavori di riqualificazione e pavimentazione stradale di via Mozia. La lunga battaglia dei residenti sarebbe arrivata, quindi, al momento conclusivo. Sarà la Kaya Scavi Srl di Contrada Biggemi, a Priolo, ad occuparsi degli interventi . Le offerte pervenute entro il termine, lo scorso 19 dicembre, sono state due sui tre inviti a proporre un preventivo partiti dall’amministrazione comunale. Circa 90 mila euro la proposta dell’azienda di Priolo, a fronte di un importo del contratto che ammonta a circa 140 mila euro. Entrando nel dettaglio, in via Mozia sarà realizzata la pavimentazione, ma la via sarà anche dotata di collettore di smaltimento delle acque bianche. Sarà, infine, apposta la segnaletica stradale.




La storia eccezionale di Federica, donna in divisa che abbatte ogni luogo comune

E’ una storia eccezionale quella di Federica Rametta. Siracusana, 26 anni compiuti il giorno di Santa Lucia, ha inseguito e coronato i suoi sogni con caparbietà e grande determinazione. Oggi frequenta la Scuola Allievi Carabinieri di Torino, una divisa che sfoggia con orgoglio e rispetto. La stessa, peraltro, di papà Giovanni, originario di Avola ed anche lui Carabiniere ma a Siracusa. All’Arma Federica è arrivata dopo un incredibile giro del mondo, a bordo di nave Amerigo Vespucci.
Di più, è stata la prima donna nocchiere in Italia, in cima ai 52 metri dell’albero di mezzana. Lavoro delicato, richiede forza ed equilibrio. Oltre ad un coraggio che non puoi nascondere: o ce l’hai, o non ce l’hai.
A rompere le convenzioni degli ambienti tipicamente maschili si è ormai abituata. Anche se all’inizio la guardavano quasi come un alieno. Mai chiesto un trattamento speciale, oggi a Torino come prima a bordo. “Sono io che devo adattarmi”, si è sempre ripetuta, sostenuta da Siracusa dall’affetto della famiglia. “Ma lei si è sempre fatta rispettare e benvolere”, sottolinea papà Giovanni.
La siracusana Federica ha solcato mari ed oceani sul Vespucci e su nave Alpino, ma ora vive sotto le Alpi piemontesi. E dire che i suoi superiori, in Marina, hanno tentato in ogni modo di trattenerla, quasi contendendosela a bordo per le sue evidenti qualità. Ma ad ottobre completerà il corso e “salperà” per una nuova avventura, questa volta con direzione una delle caserme dell’Arma.
E chissà dove arriverà la determinata Federica, partita da Siracusa alla conquista di sogni ed ambizioni subito dopo il diploma, conseguito al Corbino. Una veloce parentesi in Giurisprudenza, poi il concorso in Guardia Costiera con trasferimento a Fiumicino nel 2013. Quindi il concorso in Marina, vinto anche questo. Il titolo di prima donna nocchiere e ora la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Federica continua a vedere lontano ed indica la via maestra a chi pensa di essere ai “confini dell’impero”, nella remota Siracusa.




Siracusa. "Anomalia amministrativa ma il Bosco delle Troiane non è in discussione"

“L’area su cui sorge il Bosco delle Troiane è senza ombra di dubbio un’area comunale e il progetto di forestazione urbana con la piantumazione di nuovi alberi non è in discussione”. Intervenuta in diretta su FMITALIA, l’assessore alle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici Giusy Genovesi chiude la vicenda e replica alla lettera dell’associazione “Centro Sportivo Epipoli” che ha avanzato dei diritti sul terreno utilizzato per la piantumazione dei lecci.
“È una situazione complessa a cui gli uffici stanno lavorando per porvi rimedio dopo la confusione che purtroppo nel tempo loro stessi hanno creato. Intanto per fare un po’ di chiarezza – prosegue l’assessore Genovesi – occorre precisare che il Bosco delle Troiane occupa una superficie di sette ettari, mentre la presunta concessione al privato ne riguarderebbe solamente uno. La piantumazione in quell’area, nella totalità dei sette ettari, ha inoltre ottenuto la piena fattibilità da parte degli uffici comunali competenti che non hanno sollevato alcuna anomalia. Invece – prosegue l’assessore Genovesi – scopriamo che nel 2012, l’allora amministrazione Visentin, decise in maniera alquanto discutibile, di concedere ad un privato, quel terreno per la realizzazione di un impianto sportivo, eludendo in toto la destinazione urbanistica a parco pubblico. L’amministrazione è al lavoro per trovare la soluzione migliore a questa anomalia amministrativa. Nei prossimi giorni – conclude l’assessore – saremo in grado di fornire informazioni più dettagliate, attribuire responsabilità certe e concludere, una volta per tutte, questa vicenda surreale che si trascina da più di dieci anni”.




Siracusa. Ripulita la cloaca del Talete, lancia idrica per igienizzare la scala


Ripulita la cloaca scoperta al Talete. Uno spettacolo che si commentava da solo e che aveva fatto della scala che collega il parcheggio Talete con la terrazza vista mare  un luogo dallo stato inqualificabile. Un letamaio. L’assessore Andrea Buccheri aveva disposto operazioni straordinarie di bonifica, anche attraverso l’utilizzo di calce. Operai specializzati della Tekra, in tuta bianca e mascherina, hanno inertizzato i rifiuti, intrappolato gli agenti inquinanti e trasformato tutto in sostanze non dannose per l’ambiente. Completato l’intervento attraverso l’utilizzo della lancia idrica ad alta pressione: acqua calda per sciogliere impurità. Rimossi, quindi, i rifiuti.




Siracusa. Vent'anni di progetto Icaro, strategie per contrastare gli incidenti: 2019, anno nero

Vent’anni di progetto “Icaro” e la necessità di incidere, ancora di più, in tema di contrasto a tutti quei comportamenti alla guida che causano incidenti stradali. I numeri sono alti, troppo alti. Il 2019, nel territorio, è stato un anno nero. Al liceo Einaudi, questa mattina, una giornata di approfondimento. La Polizia Stradale, con il comandante Antonio Capodicasa, ha chiamato a raccolta i dirigenti scolastici, le autorità e tutti coloro i quali possono avere un ruolo nell’ambito della sensibilizzazione dei più giovani.

Tra i relatori, il presidente della Fondazione Lorenzo Guanieri, Stefano Guarnieri, promotore della legge per il riconoscimento dell’omicidio stradale come reato e padre di una giovanissima vittima della strada. Lorenzo aveva 17 anni. A parlare di quello che è possibile fare, l’ingegnere industriale, docente e ricercatore Marco Pierini. Si occupa prevalentemente di nuove tecnologie, quelle di cui i veicoli possono essere e saranno sempre più dotati a garanzia della sicurezza e per aiutare il conducente a non sbagliare. E’ pur vero, ha reso evidente il docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, che nulla può sostituire l’attenzione e il comportamento del conducente. A parlare di rischi, di tutela della propria salute, delle conseguenze del consumo di alcol e droghe, Gianni Testino, medico e coordinatore del Centro Alcologico dell’ospedale San Martino di Genova.




Scommesse illegali, deferimento per Gaetano e Graziano Cutrufo

Ci sono anche i nomi di Gaetano e Graziano Cutrufo tra i deferiti al Tribunale Federale Nazionale della Figc. Esaminate le risultanze istruttorie dell’Autorità Giudiziaria Ordinaria competente di Reggio Calabria, ed effettuate le indagini in ambito federale, il procuratore ha deciso per il deferimento agli organi competenti di giustizia sportiva.
Gaetano Cutrufo era all’epoca dei fatti amministratore unico del Siracusa Calcio, mentre il fratello Graziano era dirigente dell’ASD Sport Club Palazzolo. Deferiti anche Antonino Cormaci (all’epoca dei fatti calciatore dell’ASD Gallico Catona), Fabio Fiocco (all’epoca dei fatti calciatore dell’AS Casmo), Francesco Franco (all’epoca dei fatti dirigente dell’ASD Real) e Marco Levato (nella stagione 2016/2017 calciatore dell’SSD Avis Pleiade Policoro) per una serie di violazioni del Codice di Giustizia Sportiva relative ad attività di raccolta illegale di scommesse su gare di calcio.
A Gaetano Cutrufo viene contesto un episodio che risale al 2 ottobre 2016. “Nonostante la sua posizione di legale rappresentante pro tempore di una società affiliata alla F.I.G.C., avrebbe effettuato una scommessa live presso un
soggetto non autorizzato su di una gara di calcio ottenendo che la stessa fosse garantita dal sig. I. D., che a sua volta svolgeva attività illegale di raccolta di scommesse delle quali assicurava in proprio il pagamento”, si legge nel provvedimento di deferimento.
Graziano Cutrufo, dirigente del Palazzolo, “nel corso delle stagioni sportive 2015 – 2016 e 2016 – 2017, nonostante la sua posizione di dirigente di una società affiliata alla F.I.G.C.” avrebbe effettuato “molteplici scommesse su gare di calcio accettate dal sig. I. D., che svolgeva attività illegale di raccolta di scommesse delle quali riscuoteva la puntata ed assicurava in proprio il pagamento”.
Il Procuratore ha deferito per le condotte contestate ai rispettivi dirigenti e calciatori le società Siracusa Calcio, ASD Sport Club Palazzolo, ASD Gallico Catona 2018, AS Casmo, ASD Real e SSD Avis Pleiade Policoro.




Cambio al vertice della Digos: Maria Antonietta Malandrino subentra ad Enzo Frontera

E’ Maria Antonietta Malandrino il nuovo dirigente a capo della Digos della Questura di Siracusa. Prende il posto di Vincenzo Frontera che, per tanti anni, ha diretto l’ufficio ed ora è stato promosso Primo Dirigente della Polizia di Stato e, al termine del previsto corso di alta formazione, destinato ad altro incarico. Frontera si è sempre evidenziato per l’elevate doti professionali ed umane, in particolar modo, nella gestione delle numerose vertenze sindacali che hanno interessato la nostra provincia.
La Malandrino, da oltre trent’anni in Polizia, da venti dirige commissariati in territori difficili come Pachino, Avola, Noto e Modica. Ha condotto numerose operazioni di polizia giudiziaria, finalizzate al contrasto di gravi reati come la prostituzione, l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, alle estorsioni e ai reati contro soggetti più deboli quali bambini e donne.




Calcio&scommesse, deferito Gaetano Cutrufo: il legale, "nessun aspetto penale"

Dopo la notizia del deferimento della Procura Federale, l’avvocato Vincenzo Minnella chiarisce con una nota la posizione dei fratelli Gaetano e Graziano Cutrufo. All’epoca dei fatti contestati, i due erano rispettivamente presidente del Siracusa e del Palazzolo.
“Questa vicenda trae origine da una lunghissima e complessa indagine dalla DDA di Reggio Calabria che si è conclusa con numerosi avvisi di garanzia e misure cautelari a carico di soggetti terzi. Dalle indagini, che non hanno in alcun modo coinvolto la famiglia Cutrufo, è emersa la totale estraneità di Gaetano e Graziano Cutrufo i quali non sono stati sentiti dalla Magistratura ordinaria, neppure come persone informate sui fatti. La Procura di Reggio Calabria, poi, non ravvisando alcuna ipotesi di reato nei confronti dei fratelli Cutrufo ha trasmesso gli atti alla Giustizia Sportiva al fine di valutare, sotto tale profilo, se vi fossero state delle condotte censurabili ricordando che, ai sensi dell’art. 24 del codice di giustizia sportiva vigente, vi è divieto assoluto per i dirigenti sportivi di scommettere anche qualora si tratti di scommesse autorizzate”, scrive il legale della famiglia Cutrufo.
Quanto all’episodio contestato a Gaetano Cutrufo, “nonostante sia stato ampiamente documentata in sede di indagine sportiva l’assoluta inesistenza di riferimenti diretti a lui, la Procura Federale ha comunque ritenuto di sottoporre al Tribunale federale una circostanza (marginale) e segnatamente una intercettazione ambientale (nell’auto di un terzo soggetto, ndr) nella quale si fa riferimento ad una scommessa che, la procura federale ipotizza possa riferirsi all’ex presidente Cutrufo. Tuttavia – aggiunge ancora l’avvocato Minnella – dalle risultanze della stessa procura, nel corso della telefonata non emerge mai il nome di Gaetano Cutrufo nè circostanze concordanti che possano ricondurre allo stesso in maniera inequivocabile. Allo stato, quindi, pacificamente esclusa ogni responsabilità di natura penale ed accertata l’estraneità dei fratelli Cutrufo alle vicende giudiziarie, è ovvio che la vicenda verrà trattata dal Tribunale Federale che, certamente, ben valuterà la totale inconsistenza dell’ipotesi sopra riportate”.




Postazione 118 di Fontane Bianche, l'ambulanza non c'è: ritardi e disservizi

Da oltre 20 giorni l’ambulanza della postazione 118 di Fontane Bianche è stata trasferita ad altra sede. Ed il presidio che serve anche la vicina Cassibile e le contrade balneari di Siracusa si ritrova costretta a chiudere momentaneamente i battenti.
“Questo è il risultato nefasto della scelta di declassare il 118 di Fontane Bianche da H24 a H12”, denuncia Enzo Vinciullo. “Questa abitudine scellerata deve cessare, perché i cittadini di Cassibile non sono cittadini di serie B. E non lo sono quelli delle vicine contrade marinare. Numerosi cittadini hanno protestato per i ritardi con i quali arrivano i soccorsi, ma gli operatori del 118 non hanno alcuna responsabilità perché devono arrivare da Siracusa. Mi rivolgo quindi alla Regione affinché faccia ritornare, con l’urgenza che impone il caso, l’ambulanza”, dice Vinciullo che pizzica l’amministrazione comunale: “è assente e non difende i diritti dei cittadini di Cassibile”.




Siracusa. L'incompiuta ex Tonnara, c'è una speranza per la ripresa dei lavori. "Possibile se…"

Si riaccende la speranza per la ex Tonnara di Santa Panagia. I lavori di riqualificazione, bloccati nel 2017 e con lo strascico di un contenzioso ancora aperto tra la ditta e la Soprintendenza, possono ripartire. Verosimilmente entro l’estate.
Di fronte al rischio di ritrovarsi alle prese con l’ennesima incompiuta, si è messo in moto l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici che con una indovinata opera di mediazione tra amministrazione pubblica e impresa privata è riuscito a trovare la quadra.
Si va allora verso una soluzione extragiudiziale del contenzioso, in modo da poter ripartire con i lavori e senza la necessità di una nuova gara. Cosa che avrebbe allontanato ancora in avanti, e di diversi anni, la riqualificazione della ex Tonnara siracusana.
Per rendere tutto ufficiale manca solo il decreto con cui il Dipartimento Regionale dei Beni Pubblici impegna la somma necessaria per pagare alla Melita Group i lavori svolti in passato (ma mai riconosciuti, ndr) e quanto necessario per completare il restauro del blocco centrale della ex Tonnara. L’accordo tra le parti ci sarebbe già: poco meno di 2 milioni di euro per chiudere il pregresso e altri 3, almeno, per il restauro degli edifici principali. Nei giorni scorsi è stato anche condotto un sopralluogo congiunto sui luoghi
Nel corso della visita in quello che era il cantiere della ex Tonnara di Santa Panagia, è stato messo nero su bianco il grave degrado dei luoghi, in gran parte vandalizzati. Rubato tutto quello che poteva essere rubato, comprese le assi in legno dei tetti. I soffitti rischiano così di crollare ma in generale tutto è da riprendere, anche quanto era stato riqualificato in passato. Persino la pietra degli archi demoliti, come da progetto della Soprintendenza, è scomparsa. I vari pezzi erano stati conservati all’interno dell’area di cantiere: sono stati rubati.
Mario Parlavecchio ed Egidio Marchese, funzionari che hanno seguito il caso per l’Osservatorio dei contratti pubblici, dettano le priorità. “Bisogna innanzitutto mettere in sicurezza tutta l’area della Tonnara. Oggi può entrare chiunque, a rischio della propria incolumità. Non basta solo una recinzione, lì bisogna predisporre anche un servizio di vigilanza”. E il vicino casello finanziario potrebbe essere acquisito per farne un avamposto di controllo e legalità in una zona dove purtroppo frequenti sarebbero gli episodi critici.
Per andare avanti sarà necessaria una variante rispetto a quanto era stato originariamente previsto. “Il progetto originario presentava delle oggettive carenze”, ammettono a malincuore Parlavecchio e Marchese dopo aver studiato nel dettaglio tutti gli incartamenti della vicenda. “Non era stata prevista una strada per raggiungere il cantiere e nemmeno l’allaccio alla rete elettrica del cantiere, con cabina distante centinaia e centinaia di metri. Queste due cose dovranno essere considerare nel progetto di variante”, spiega i professionisti. La progettazione in variante e la direzione lavori delle opere impiantistiche non verranno affidate mediante bando, ma saranno affidate ad uffici tecnici del Genio Civile.
C’è poi anche da considerare come il mare si sia ingrottato nella scogliera sottostante la ex Tonnara, con evidente rischio di dissesto idrogeologico. Per ovviare, si potrebbe utilizzare l’indagine geologica che era stata realizzata, a sue spese, dalla Melita Group, con l’indicazione di interventi per il consolidamento della falesia.
Venire a capo di fatti, piccoli e grandi, relativi ai lavori alla ex Tonnara di Santa Panagia non è stata operazione semplice. I tecnici dell’Osservatorio Regionale di contratti pubblici hanno faticato non poco anche a trovare gli atti amministrativi relativi. In una lettera partita dagli uffici regionali si lamenta, ad esempio, “la dispersione dell’archivio ed il non rinvenimento del giornale dei lavori, dello stato finale dei lavori e l’atto del 29/09/2016 di approvazione della variante in corso d’opera da parte del rup”. Difficoltà accertate anche dal consulente tecnico d’ufficio, nominato dal Tribunale di Siracusa nel contenzioso in atto che potrebbe così chiudersi in via extragiudiziale anche grazie al nuovo orientamento della Soprintendenza di Siracusa e la dichiarata volontà della Melita di portare comunque a conclusione i lavori.
“Non ci sentiamo di confermare le cifre. Confermo che è in corso il tentativo di comporre il contenzioso, in seno al quale, il ctu ha confermato le gravissime lacune del progetto, le inadempienze della direzione lavori e del rup nonché lo stato di pericolo in cui versa l’immobile, a rischio crollo. La disponibilità a riprendere i lavori è condizionata al pagamento di quelli già eseguiti ed ai danni subiti”, precisa Gianluca Rossitto, il legale che rappresenta la Melita Group.