Siracusa. Distacco di calcinacci al cimitero, verifiche per risalire alle cause

Saranno necessari alcuni approfondimenti per risalire alle cause che hanno determinato un nuovo distacco al cimitero di Siracusa. Questa volta, pezzi di intonaco sono venuti giù dal primo piano di una delle palazzine ex loculi nuovi. L’area, al momento, non risulta interdetta all’accesso dei visitatori.
Ad accorgersi di quanto accaduto, questa mattina, è stato il direttore della struttura cimiteriale durante un normale giro di controllo. E’ stata disposta intanto la rimozione dei cocci, in attesa delle verifiche che dovranno stabilire a cosa sia imputabile quel cedimento.
Non è la prima volta che accade qualcosa di simile al cimitero di Siracusa. Non molto tempo fa, per ovviare, il Comune aveva disposto una manutenzione straordinaria nelle cosiddette palazzine Mae.




Da Siracusa al salotto tv di Viene da me, la storia di Giuseppe e mamma Cristina

Da Siracusa al salotto pomeridiano di RaiUno per una storia di coraggio, cambiamento e rinascita. A raccontarla a Caterina Balivo, nella parte finale di “Vieni da me” sono stati Giuseppe e Cristina, figlio e mamma. Il primo ad accomodarsi sul divano rosso è stato Giuseppe, sorridente e slanciato. Completamente diverso rispetto a quella foto che appare sul grande schermo alle sue spalle, in cui pesava 138 kg. “Quello non sei tu?”, gli chiede la Balivo e Giuseppe, senza imbarazzo, “è una parte di me”.
Ha così raccontato la sua infanzia e parte dell’adolescenza. Il rapporto difficile con i compagni di scuole, le angherie ed il bullismo subiti per via del suo aspetto fisico e di quel cibo che sembrava diventare rifugio sicuro di fronte alle delusioni della vita. Accanto, a dare sempre sostegno il fratello e soprattutto la mamma, capace anche di battere una insidiosa malattia.
Intanto, crescendo, Giuseppe ha anche compreso di non essere attratto dalle ragazze ma dalle persone del suo stesso sesso. E proprio l’amore gli ha dato un duro colpo: mentre studiava legge a Firenze, ha conosciuto un ragazzo e la scintilla è stata immediata. Ma per via del suo aspetto, è stato rifiutato.
Tornato a Siracusa, ha chiesto aiuto perchè vedeva la sua esistenza annullarsi di fronte all’ennesimo muro. Lo ha chiesto proprio alla mamma a cui ha confidato di voler ripeterne il percorso per perdere peso, operandosi nel 2016 per un efficace dimagrimento. “Diete provate tante, ma non funzionavano”, ha rivelato Cristina teneramente vicina al figlio.
Dopo l’intervento, l’avvio di un’altra vita. La volontà di studiare in accademia per diventare parrucchiere. “Questa è la sua strada”, dice orgogliosa Cristina. Finalmente a suo agio, Giuseppe ha rivelato alla sua famiglia la sua omosessualità. Era il Natale scorso. E con un messaggio whatsapp nella chat della famiglia, si è aperto pienamente. “Mi era finalmente obbligato dalla gabbia della paura. Sono gay, sono felice”. E giù gli applausi dello studio mentre Cristina non molla per un istante la mamma del suo Giuseppe. “Ma io l’ho sempre saputo. Aspettavo che me lo dicesse”, ha confidato. Ed a sorpresa, arriva in tv il videomessaggio di papà Antonio ed è l’unico momento in cui gli occhi di Giuseppe diventano rossi ma senza mai perdere il sorriso. “Ho una famiglia spettacolare”.




Siracusa. Muro della Gentilezza distrutto: "Ne costruiremo uno più grande"

Sarà ricostruito e di dimensioni maggiori il Muro della Gentilezza che la Consulta Civica, presieduta da Damiano De Simone aveva allestito nei pressi dell’ex Scuola Albergo per poter lasciare e donare in questo modo ai clochards e ai cittadini meno abbienti capi di vestiario. Dopo poche ore dal posizionamento, il Muro della Gentilezza è stato distrutto, ridotto a brandelli dai vandali di turno. Motivo di amarezza per chi ha ideato l’iniziativa, proposta da Sara Fiore, “assessore” della consulta, ma anche stimolo per non lasciare che un gesto ignobile possa cancellare il senso di un’iniziativa che in altre città è stata avviata senza alcun intoppo. “Siracusa ha un primato- racconta Fiore- E’ la prima città in cui il Muro della Gentilezza viene vandalizzato”. Primato di cui evidentemente si farebbe volentieri a meno.Nei prossimi giorni, dunque, nuovo allestimento. “L’idea era e resta quella di dare la possibilità ai cittadini di donare in maniera semplice i propri indumenti e a chi ne ha bisogno, di trovare quello che fa al caso proprio, senza gli intoppi legati a quanto accade magari con i contenitori degli abiti usati. La riproporremo insieme a tanti altri progetti che abbiamo in testa e che porteremo avanti anche per dare risposte chiare a chi si comporta in un simile, ignobile, modo”. Tra le ipotesi avanzate da qualcuno, quella secondo cui sarebbero stati alcuni clochards della zona a distruggere il Muro della Gentilezza, forse non comprendendone nemmeno il significato. Fiore esclude che possa essersi trattato di un gesto del genere. “Le modalità lasciano pensare ad altro- spiega- E’ stato danneggiato tutto brutalmente, anche il nostro stemma, che non abbiamo nemmeno ritrovato”. Sul tema interviene anche l’ex presidente del consiglio comunale, Moena Scala, che ricorda la necessità di agire con una severa repressione, anche attraverso sistemi di videosorveglianza. “Non  è distruggendo il muro della gentilezza che distruggerete la parte buona di questa città- prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle- Complimenti a chi ha promosso e realizzato questa iniziativa. Rifacciamola in due, quattro, dieci punti della città, anche in periferia. Attuare immediate politiche repressive anche con l’ausilio di sistemi di videosorveglianza sembra essere-conclude Scala-  l’unico modo per riportare a livelli di minima civiltà una città in preda ad un degrado culturale e civile davvero preoccupante”.




"Licenziato chi parla male dell'azienda sui social", il caso del repost di una insegnante

E’ diventato un “caso” la contestazione mossa ad una insegnante in servizio in un istituto comprensivo di Solarino. La dirigenza scolastica ha avviato il procedimento per violazione a mezzo social degli obblighi della prestazione lavorativa, previsti nel contratto nazionale scuola. Una vicenda resa pubblica nei giorni scorsi dal portale di settore “La Tecnica della Scuola”.
L’insegnante aveva condiviso sulla sua pagina social un post che – con mordace ironia – attraverso la comparazione tra due dipinti, mostrava la differenza tra l’idilliaca realtà degli open day e la cruda realtà della battaglia quotidiana in classe. Non ne era l’autrice ma si era limitata alla ripubblicazione sulla sua pagina. Si ritrova ora a dover rispondere, disciplinarmente, di atti lesivi dell’immagine dell’amministrazione scolastica.
Pinella Giuffrida, dirigente scolastica e presidente provinciale dell’associazione dirigenti pubblici e alte professionalità, ricorda che “è importante usare prudenza per evitare di incorrere in cadute di stile o addirittura errori che possono costituire un danno per la scuola nella quale si opera e, in alcuni casi, rappresentare veri e propri reati penali. Il personale della scuola – spiega la dirigente scolastica – dovrebbe conoscere quali siano i doveri del pubblico dipendente connessi alla deontologia professionale. In particolare dovrebbe ricordare che critiche offensive nei confronti della propria amministrazione e nei confronti della propria scuola non dovrebbero essere rese pubbliche nemmeno in maniera ironica”.
Di recente la Corte di Cassazione ha sentenziato che le critiche offensive del lavoratore, postate sulla propria bacheca facebook, creano un grave danno all’immagine aziendale ed hanno natura diffamatoria tale da giustificarne il licenziamento.
“Quando un lavoratore va ben oltre il giusto contegno da adottare sui social network, postando sulla propria bacheca frasi anche ironiche che possono essere gravemente offensive verso la scuola, può commettere il reato di diffamazione proprio per la potenzialità che rivestono i social di raggiungere una moltitudine di persone. In altre amministrazioni, simili comportamenti sono già risultati idonei a determinare una lesione del vincolo fiduciario con il dirigente così grave ed irrimediabile da essere giusta causa di recesso per inadempimento contrattuale”, spiega ancora la Giuffrida.
Quanto al caso specifico, “quando le critiche offensive avvengono tramite il copia e incolla di vignette ironiche anche prodotte da altri, il lavoratore, pubblicandole sulla propria bacheca, le fa proprie e quindi si assume la responsabilità dell’eventuale diffamazione nei confronti di colleghi docenti, personale Ata, genitori e dirigente”, aggiunge.
“Occorre prudenza dunque e, soprattutto, occorrerebbe che i pubblici dipendenti lavoratori nella scuola ricordassero che le istituzioni scolastiche svolgono, insieme alle famiglie, il compito educativo per antonomasia e i comportamenti, gli atteggiamenti e le esternazioni pubbliche di tutto il personale scolastico è bene che siano assolutamente allineati a questa importante funzione”, la chiosa della presidente del provinciale dell’associazione dirigenti pubblici e alte professionalità.

Nella foto: a sinistra l’immagine del post ripubblicato e contesta, a destra Pinella Giuffrida




Dottoressa aggredita in Guardia Medica, il sindacato Nursind: "inasprire le pene"

“Di fronte all’ennesimo caso di aggressione a personale sanitario ribadiamo la necessità di un inasprimento delle leggi a tutela dei lavoratori”. Lo afferma in una nota Vito Fazzino, segretario territoriale del Nursind Siracusa, commentando l’aggressione della dottoressa in servizio di Guardia Medica nei locali dell’ospedale Muscatello di Augusta.
“Quanto accaduto è emblematico – spiega Fazzino – l’azienda aveva installato già videocitofono e telecamere. Il management aveva già fatto tutto il possibile eppure non si è riusciti ad evitare l’aggressione. È a livello normativo che bisogna agire e per questo rinnoviamo l’appello al governo nazionale e al Parlamento affinchè nel più breve tempo possibile siano approvati quei correttivi che possano garantire la giusta tutela al lavoro che quotidianamente, con spirito di abnegazione, viene portato avanti dal personale sanitario”.




Siracusa. Aumento della capacità di riscossione, si studia proroga per Ris.Contr.O

Contrasto all’evasione fiscale e potenziamento della capacità di riscossione locale: ultimo appuntamento oggi con Ris.Contr.O, il progetto che incentiva trasferimento, evoluzione e diffusione di buone prassi fra Pubbliche Amministrazioni tra cui l’utile “SempliFisco”
Siracusa è comune capofila in un “sistema” che vede attivi Ascoli Piceno, Firenze, Pescara, Pollica, Ugento e Venezia. A mettere a disposizione preziosi strumenti di ricerca e verifica sono stati Ifel Fondazione Anci, il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Unione dei Comuni Modenesi di Area Nord e il Comune di Lucca, contribuendo ciascuno sinergicamente con il proprio bagaglio di esperienza.
Dall’esperienza di Ris.Contr.O arriva, ad esempio, la disponibilità all’accesso ad oltre 60 banche dati comunali e nazionali, nella disponibilità dei Comuni, per individuare i casi di evasione su tributi locali ed erariali, potenziando la capacità di accertamento; le informazioni sui debitori (ad es. l’analisi delle quote inesigibili in rapporto ai patrimoni detenuti e aggredibili) e i dati di monitoraggio, potenziando la capacità di riscossione.
Il progetto ha lasciato in eredità modelli operativi di intervento, composti dal software, interamente Open Source, da manuali e procedure, atti amministrativi e da lettere che possono consentire ad altre amministrazioni di riusare SemplifiSco in autonomia.
Nel corso dell’evento il Comune di Siracusa, in linea con la strategia del governo nazionale, ha ribadito “l’intenzione di proseguire la linea politica intrapresa di lotta all’evasione fiscale, attraverso l’attuazione di concrete azioni di riscossione dei crediti vantati, anche grazie all’impiego degli strumenti, diventati operativi grazie al progetto RIS.CONTR.O che di fatto agevolano e migliorano il lavoro degli uffici comunali, deputati allo svolgimento di tali attività”.
A latere del convegno, si è discusso della possibilità di continuare il progetto magari puntando ad una sua estensione anche ad altre amministrazioni locali del territorio siracusano.




Siracusa. Festa della Polizia Municipale: "Troppi incidenti, tolleranza zero", misure per il 2020

La polizia municipale celebra la sua festa, come sempre nel giorno di San Sebastiano, compatrono di Siracusa e protettore dei Vigili Urbani. In piazza Duomo, questa mattina, lo schieramento, la banda Città di Siracusa, poi la Messa , celebrata dall’arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. Un’occasione per parlare del lavoro della polizia municipale a Siracusa, non tanto e non solo, in termini di bilancio, quanto soprattutto in prospettiva. Il comandante, Enzo Miccoli, annuncia l’adozione di nuove misure, anche a seguito di un incontro che si è svolto in prefettura per affrontare il tema incidenti stradali, troppi nel territorio urbano, a quanto pare nella maggior parte dei casi per via dell’utilizzo dello smartphone mentre si è alla guida dei veicolo.

Nei prossimi giorni entrerà in funzione il secondo Street Control, contro la sosta in doppia fila. Successivamente sarà la volta del Trucam, una sorta di telelaser versione moderna, maggiormente performante, in grado di rilevare l’utilizzo del telefonino o il mancato utilizzo della cintura di sicurezza fino ad un chilometro di distanza dal luogo in cui l’apparecchio viene posizionato. Tolleranza zero contro le infrazioni, quella annunciata dal sindaco, Francesco Italia, nonostante lavorare in prevenzione sia- ha spiegato il primo cittadino- l’impostazione che l’amministrazione comunale preferirebbe. Con i proventi delle sanzioni saranno acquistate telecamere, strumenti per i vigili urbani, interventi di miglioramento della sicurezza stradale.




Siracusa. Nasce il Siulp Pensionati, incontro con il segretario della Cisl

Il segretario provinciale della Cisl, Vera Carasi, ha incontrato questa mattina i rappresentanti del Siulp Pensionati, neonato sindacato dei pensionati della Polizia di Stato, federato proprio con la Cisl.
Un incontro cordiale, per tracciare le prime linee operative. Il Siulp Pensionati, rappresentato da Giovanni Alì e
Antonio Sireci, ha indicato alcune problematiche che riguardano le pratiche pensionistiche dei poliziotti che devono andare in quiescenza. Nell’ultimo periodo si sono riscontrati preoccupanti ritardi ed alcune lacune nel conteggio.
Al centro della riunione anche i temi della sicurezza e del controllo del territorio. Il Siulp Pensionati concorda sulla utilità di una sempre più incisiva presenza della Polizia di Stato presso l’Ospedale Umberto I.




Dottoressa presa a pugni per un ticket, l'Asp pronta a costituirsi parte civile

L’Asp di Siracusa pronta a costituirsi parte civile nel caso in cui la vicenda dell’aggressione alla dottoressa della Guardia Medica dell’ospedale Muscatello di Augusta, presa a pugni da un paziente per un diverbio legato al costo del ticket sulla ricetta di un medicinale. Un caso del quale adesso si occupano i carabinieri. Il direttore generale, Salvatore Lucio Ficara chiarisce alcuni aspetti della vicenda. In primo luogo il fatto che “i locali in cui si trova la Guardia Medica hanno tutti i requisiti necessari: allarmi, telecamere, il videocitofono). Sono, inoltre, in corso dei lavori per avvicinarla al Pronto Soccorso, come nel caso dell’ospedale Umberto I di Siracusa”. Nessuna giustificazione per il gesto compiuto. e Ficarra parla chiaro. ” Purtroppo -osserva, chiara condanna- innanzi all’idiozia non c’è nulla da fare”. Interventi analoghi a quelli predisposti per Siracusa e per Augusta sono in previsione anche per Lentini ed Avola, a seguito della ristrutturazione del Pronto Soccorso.  Ficarra incontrerà nei prossimi giorni la dottoressa vittima di aggressione. “In caso di processo -ribadisce il general manager dell’As di Siracusa- ci costituiremo senza alcun dubbio parte civile”.

“E’ vergognoso come ancora oggi si debba continuare ad assistere ad aggressioni e ad atti di inenarrabile violenza non soltanto verbali ma anche fisici all’interno delle strutture sanitarie – dichiara – nei confronti di medici ed infermieri nell’esercizio del proprio dovere, mentre garantiscono, senza risparmio di impegno e di fatica, la più adeguata assistenza a chi ne ha bisogno. Confido nell’operato dell’autorità giudiziaria, e ci costituiremo parte civile affinché atti così vili e vergognosi, siano puniti con condanne esemplari”.
Il direttore sanitario dell’Azienda Anselmo Madeddu si associa alla indignazione e alla condanna manifestate dal diretto4e generale, porgendo la sua solidarietà alla collega e preannunciando che anche nella sua veste di presidente dell’ordine dei medici di Siracusa si costituirà parte civile al fianco dell’Azienda. “La tutela dei nostri operatori contro ogni forma di violenza rimane tra le priorità della azione amministrativa dell’Asp di Siracusa – dichiara Madeddu – che ha già posto in essere numerosi interventi, i quali alla luce di tale recrudescenza saranno ulteriormente incrementati con azioni più stringenti, in tutte le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Tutte le guardie mediche dell’Azienda già da tempo sono state adeguate ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigenti con l’installazione di citofoni e telecamere e sono stati completati peraltro i lavori di adeguamento, per trasferire la guardia medica di Augusta dal vecchio plesso ospedaliero al nuovo in ambiente adiacente al pronto soccorso così come è già stato fatto in altri presidi ospedalieri della provincia. Ciò oltre a contrastare il fenomeno del sovraffollamento presso i pronto soccorsi, potrà garantire anche un maggiore livello di sicurezza oltre ai requisiti di legge già garantiti”.




Siracusa. Bosco delle Troiane "abusivo"? Verifica interna: "Disposta relazione degli uffici"

Una relazione degli uffici che hanno dato l’ok alla piantumazione dei lecci nell’area alle spalle del tribunale dovrà chiarire il “caso” Bosco delle Troiane, dopo quanto sostenuto da un’associazione sportiva, certa che le nuove piante siano state messe a dimora in un’area che in realtà sarebbe stata concessa al privato, con quella che ritiene, quindi, una violazione da parte dell’amministrazione comunale. Un caso su cui sembra ci siano diversi nodi da sciogliere. Se da una parte, infatti, il comitato Aria nuova, composto da 17 associazioni, ha siglato un regolare protocollo con il Comune di Siracusa per l’avvio del progetto, relativo alla legge 10 del 2013,  che prevede la piantumazione di un albero per ogni nuovo bambino nato (o adottato), con effetto retroattivo, attraverso la creazione di un bosco nella parte alta della città, poi diventato “Il Bosco delle Troiane”, per via dell’inserimento, nell’iniziativa, dell’architetto Stefano Boeri, dall’altra l’associazione sportiva rivendicherebbe i propri diritti e parlerebbe, peraltro, di sigilli violati dall’amministrazione comunale anche in occasione dell’iniziativa di lancio della campagna di piantumazione, lo scorso 15 dicembre. La vicenda dovrebbe essere chiarita, secondo quanto assicurato dall’assessore Giusy Genovesi, nel giro di alcuni giorni. “Stiamo attendendo la relazione degli uffici che comunque avevano dato l’ok al progetto di piantumazione- spiega l’assessore- Si tratterà di aspettare qualche giorno e avremo chiara la situazione”.