Siracusa. Sede storica del Gargallo, riapre il piano terra: sabato la "riapertura"

Dopo alcuni lavori disposti dal Comune di Siracusa, torna agibile una parte della sede storica del Gargallo. Si tratta dei locali al piano terra. Sabato mattina, alle 11.30, cerimonia di “riapertura” di un edificio che venne chiuso per restauri nel 2005 e poi mai più riaperto. All’interno, massicci interventi, purtroppo non tutti portati a termine, al punto che dopo le denunce di Archeoclub si è mossa anche la Procura.
“Questo edificio è parte fondante della storia della città di Siracusa fin dal 1650, quando nacque come sede dell’oratorio della congregazione dei Filippini. Sin dall’epoca della sua costruzione è stato adibito a luogo di istruzione”, ricorda l’assessore Fabio Granata. “Qui ha avuto sede l’istituzione scolastica più antica di Siracusa, il Liceo Classico Tommaso Gargallo: il ginnasio fu istituito subito dopo l’Unità d’Italia nel 1861. Nel 1865 ottenne la sede in questo magnifico edificio di via Gargallo 19, nel cuore di Ortigia, e l’intitolazione a Tommaso Gargallo, insigne letterato e uomo politico siracusano. Da allora il Liceo è sempre stato un’istituzione che ha vivificato la cultura cittadina, e non solo. Lo hanno vissuto, come docenti e come alunni, illustri personaggi della storia politica ed intellettuale, locale e nazionale. Questo è il luogo da dove partì l’idea della creazione di una rassegna di spettacoli classici che ancor oggi si tiene ogni anno e da più di cento anni al Teatro Greco di Siracusa. Dopo il trasferimento della scuola in altro edificio all’inizio degli anni duemila e dopo anni e anni di ‘finti recuperi’, abbiamo sottratto il Gargallo all’oblio e iniziato la sua rigenerazione”, aggiunge Granata all’unisono con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.




Spiraglio per i lavoratori Fortè, società ammessa all'amministrazione straordinaria

Si aprono spiragli per i lavoratori dei supermercati ad insegna Fortè. Il Tribunale di Catania ha ammesso all’amministrazione straordinaria il gruppo Meridi, titolare del marchio, che controlla oltre 90 punti vendita in Sicilia con circa 500 dipendenti. Una buona notizia anche per i 20 dipendenti dei punti vendita siracusani, da alcuni giorni in sciopero ad oltranza. I giudici nel provvedimento hanno nominato anche tre commissari.
L’amministrazione straordinaria permette di proseguire il percorso che, attraverso gli ammortizzatori sociali, permetterà il salvataggio del maggior numero possibile di market e di dipendenti.
“Ci aspettiamo adesso un piano di rientro immediato serio delle spettanze già vantate dai lavoratori che sono stati mortificati in questi mesi. Dal canto nostro – dice il segretario provinciale della Filcams, Alessandro Vasquez – proseguiremo nelle azioni legali e contemporaneamente di lotta sindacale. Valuteremo come muoverci dato che i punti vendita e gli addetti sono stati lasciati nella totale anarchia decisionale da parte di un’azienda che ha affamato le famiglie interessate in questi mesi”.
Ritorna in pista quindi anche la trattativa con Apulia, fattore determinante per l’ammissione all’amministrazione controllata richiesta dalla Meridi.




Siracusa. "Aiutiamo la piccola Emma", raccolta fondi on line per la sua battaglia

La piccola Emma ha bisogno di aiuto. Serve rimettere in moto il senso di comunità di cui spesso Siracusa, la sua città, si mostra capace. Parte un appello e parte una raccolta fondi on line. La piccola Emma ha meno di tre anni. E’ nata il 7 luglio del 2017 da mamma Paola e papà Marco. La gioia di una nascita, l’amore che si moltiplica, i sorrisi che una bambina vivace come lei riesce a regalare. Poi arriva una notizia che è una coltellata dritta al cuore e che lo trafigge. Emma ha una brutta malattia, terribile, una di quelle che non si vogliono nemmeno nominare e che fanno tanta, tantissima paura. Una battaglia che la piccola sta combattendo insieme alla sua famiglia. La descrivono come una bimba forte, caparbia, da fare invidia a un supereroe. Ma per affrontare questo percorso serve anche tanto altro. Non bastano le cure, servono risorse, ne servono tante. Parte, dunque, la raccolta sul sito gofundme.com. Il link sta facendo il giro del web. Per raggiungerlo, clicca qui. Ciascuno faccia quello che è nelle proprie possibilità, è la richiesta della famiglia, che chiede anche tante preghiere per Emma.




Siracusa. Scuola al freddo, studenti in sciopero: "Entro domani tutto risolto"

Sarà attivo in giornata l’impianto di riscaldamento dell’istituto “Gagini”. Ieri, al rientro dalle vacanze natalizie, sorpresa poco gradita per gli alunni e per la dirigenza scolastica: la ditta incaricata del collaudo, nonostante le garanzie fornite prima della sospensione delle attività, non aveva ancora terminato l’intervento. Un ritardo che i ragazzi non hanno tollerato, decidendo di non seguire le lezioni. Sciopero, quindi, ieri e per molti anche oggi. La vicenda, come spiegano dalla direzione amministrativa, sarà certamente risolta entro domani mattina, quando gli ambienti saranno regolarmente riscaldati. La questione è più complessa di quanto possa apparire e non riguarda certamente un solo istituto scolastico. Le scuole superiori dipendono dall’ex Provincia, il Libero Consorzio Comunale, a cui spettano anche le spese relative alle manutenzioni e, come nella situazione specifica, della fornitura di carburante e di quanto serve per gli impianti di riscaldamento. La carenza di fondi ha, tuttavia, causato un chiaro “stop” da parte dell’ente, che ha comunicato ai dirigenti scolastici l’impossibilità di intervenire fino a quando non saranno accreditati i promessi fondi dalla Regione. Per il momento, insomma, le scuole si trovano davanti ad un bivio: anticipare le somme in attesa del rimborso o restare senza riscaldamenti, con le conseguenze del caso. Il Gagini ha individuato tra le voci del bilancio, facendo economia dove possibile, una parte delle somme necessarie, riuscendo a stipulare, a dicembre, non appena è scaduto il precedente contratto, che l’ex Provincia aveva in essere con una ditta, un nuovo contratto con una nuova impresa. I tempi sono poi stati quelli tecnici. Un impianto da visionare per intero e poi da collaudare valvola per valvola, spiega la dirigenza amministrativa. Da domani, insomma, tutti nuovamente in classe al “Gagini”. Il problema, in linea generale, però, resta e continua a dipendere dalla complessa vicenda che riguarda le ex Province e quella di Siracusa in misura ancora maggiore.

(Foto: repertorio)




Il siracusano Salvo Veneziano torna nella casa del Grande Fratello, dedica a Taricone

Ritorna in tv il siracusano Salvo Veneziano. Vent’anni dopo, è tornato nella casa del Grande Fratello Vip da cui due decenni addietro è nata la sua fama. Fu, infatti, uno dei concorrenti più amati della prima, storica edizione del reality trasmesso da Canale 5.
Salvo Veneziano ha già lasciato il segno, con una uscita a sorpresa che riscosso gli applausi del pubblico e del conduttore Alfonso Signorini. Poco prima di varcare la porta rossa, l’ex gieffino ha voluto ricordare il “guerriero” Pietro Taricone, con lui protagonista del Gf 1. “Voglio dedicare questa edizione alla mamma che ha perso 10 anni fa un figlio che 20 anni fa ha fatto la storia di questa trasmissione. Pietro Taricone, è giusto che venga ricordato”, le parole di Salvo Veneziano che ha così rotto il rigido rituale dell’ingresso nella casa. “Grazie Salvo, questa è una bella pagina del Grande Fratello che hai aperto inaspettatamente e per questo mi piace di più”, ha commentato tra gli applausi Alfonso Signorini.
Salvo Veneziano ha oggi 45 anni. Nel 2000 entrò come semplice pizzaiolo per uscire poi imprenditore: oggi è proprietario di una catena di pizzerie aperte in giro per l’Italia. Durante la sua esperienza nel reality, mostrò di avere qualche problema con la letteratura e i grandi scrittori del passato. Ma la sua genuina simpatia conquistò il pubblico: il siracusano arrivò infatti secondo nella prima edizione del Gf.
Sposato da oltre vent’anni con Giusy Merendino, Salvo è padre di 3 figli e già nonno di 2 nipoti, con un terzo in arrivo.




Siracusa. Alla Marina viene giù un palo dell'illuminazione pubblica

Un lungo palo dell’illuminazione pubblica è venuto giù alla Marina. Per fortuna, nessuno stava passeggiando nei pressi quando è avvenuto il cedimento. Il palo è venuto giù dalla base, dritto per dritto. Si tratta di uno degli elementi che insistono proprio prima della riqualificata banchina in pietra bianca, nel tratto demaniale già finito oggetto di molte critiche per le sue disastrate condizioni.
Nei giorni scorsi, poco distante, si era aperto un grande buco in un primo momento “artigianalmente” messo in sicurezza. Anche in quel caso erano divampate le polemiche per le condizioni di uno dei “pezzi” forti di Ortigia: la passeggiata della Marina.




Siracusa. Il mercato del contadino di Ortigia dove lo metto? Due opzioni per il futuro

Con la chiusura dell’Antico Mercato di Ortigia, edificio dichiarato momentaneamente inagibile a dicembre scorso, ha perso la sua casa il mercato del contadino del centro storico. Era oramai un appuntamento fisso per centinaia di habituè che la domenica mattina coglievano l’occasione per una spesa di prodotti del territorio a chilometro zero, dal pane al miele, dalle confetture ai formaggi, all’ortofrutta.
Per un paio di settimane si è provata la soluzione di piazza Cesare Battisti, esposta al vento, accettata a malincuore dagli standisti, circa una ventina. “Era una sperimentazione, della durata di due settimane”, spiega oggi l’assessore alle attività produttive, Cosimo Burti. “Pertanto ho proposto due nuove alternative, in attesa della riapertura dell’Antico Mercato. E le due opzioni sono quelle di piazza delle Poste e dei Villini”.
Ma nessuna delle due sembra convincere i produttori-espositori. E qualche perplessità trapela anche dal settore comunale che si occupa dei mercati. “Piazza Cesare Battisti era nata come soluzione temporanea. Alla prova dei fatti si è rivelata troppo angusta, con stand montati a ridosso delle attività commerciali lì presenti. Lo spazio è insufficiente in proporzione al numero degli espositori. Non è quindi una soluzione percorribile”, taglia corto l’assessore a cui i produttori del mercato del contadino hanno indirizzato una raccolta firme per un incontro ed una soluzione. “Possiamo incontrarci in qualunque momento vogliono, non serve una petizione. Aspetto a questo punto che mi dicano dove e quando così potrò illustrare loro meglio le due alternative possibili e potranno capire che nessuno vuole penalizzarli, anzi”, dice Cosimo Burti.
Per il momento, le parti si parlano a distanza ed a mezzo stampa. La sede di piazza delle Poste non piace agli espositori che “temono” la presenza di ambulanti abusivi in passato finiti al centro di storie di cronaca. “Non si devono porre loro quel problema. Sarebbero assistiti dalla Municipale. Loro sono in regola, a preoccuparsi e sloggiare devono essere gli abusivi”, spiega Burti. Quanto ai Villini, le perplessità degli standisti sono due: è una sede fuori Ortigia e troppo vicina a piazza Adda, dove si tiene un altro dei mercati del contadino cittadini. “Ma il mercato di piazza Adda si svolge il venerdì, ed ha una clientela diversa. Quanto alla posizione dei Villini, è strategica e di congiunzione tra zona umbertina e centro storico. Gli espositori che hanno partecipato alla fiera dei morti proprio ai Villini, dopo un avvio in sordina, hanno chiuso in crescendo sino al punto da richiederci giorni in più di permanenza. A questo punto, attendo una comunicazione da parte degli espositori del mercato del contadino di Ortigia: piazza delle poste o Villini?”.
Entro la chiusura della settimana dovrà essere risolta la querelle. “Ci sentiamo in transumanza, uno spostamento continuo. Oramai i tanti clienti che si erano affezionati non sanno più dove trovarci la domenica…”, dice sconsolata una delle produttrici che sin dal suo debutto partecipa ogni settimana al mercato di prodotti a chilometro zero del centro storico di Siracusa.




Siracusa. In pensione il presidente del Tribunale, Maiorana. Al suo posto un reggente

È andato in pensione il presidente del Tribunale di Siracusa, Antonio Maiorana. Per anni ha guidato gli uffici del palazzo di viale Santa Panagia e nei giorni scorsi, non senza emozione, ha salutato i colleghi di lavoro ed i dipendenti. La presidenza del Tribunale è stata affidata per il momento ad un reggente, in attesa della prossima nomina del Consiglio Superiore della Magistratura.
In questi lunghi anni, tanto proficuo lavoro per Maiorana ma ha l’amarezza per un paio di vicende che hanno colpito l’immagine della magistratura aretusea. Come l’indagine sul cosiddetto Sistema Siracusa che portò all’arresto di 15 persone, nel febbraio del 2018, tra cui l’ex pm Giancarlo Longo, accusato di aver intascato soldi per aggiustare sentenze in favore di gruppi imprenditoriali vicini ai alcuni professionisti del posto, tra cui gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore.
Ed in precedenza, la sparizione da una stanza del tribunale delle schede elettorali relative alle elezioni regionali del 2012. Vennero poi ritrovate, in parte, e per quella vicenda è finito sotto processo un dipendente del palazzo di giustizia di Siracusa. Dalle schede scomparse partì il ricorso del parlamentare regionale Pippo Gennuso che portò alla ripetizione nell’ottobre del 2014 delle elezioni in sole 9 sezioni. Gennuso scalzò così dal seggio dell’Ars Pippo Gianni, attuale sindaco di Priolo.
Vicende che non hanno però toccato la presidenza di Maiorana che, a parte questo due episodi, ha visto crescere uffici, funzioni e professionalità che operano all’interno del Tribunale di Siracusa.




Siracusa. Battaglia per la differenziata tra inquilini: le "istruzioni" per stranieri disattenti

La “battaglia” della differenziata si combatte anche all’intorno dei singoli condomini e dei palazzi siracusani. Da una parte quelli che fanno le cose per bene, dall’altra quelli che se ne fregano. In alcuni casi si rasenta lo scontro tra vicini di pianerottolo, con foto scattate di nascosto e minacce di denuncia.
Alzano la testa quelli corretti e lo fanno anche in un contesto particolare, come ad esempio quello di Ortigia. Il centro storico affascina i viaggiatori ed alcuni decidono di diventare residenti, almeno per parte dell’anno, acquistando un appartamento tra i vicoli ed i cortili barocchi.
Nonostante provengano da Paesi di comprovata civiltà occidentale, dove la differenziata è la regola sin dai primi anni 90, mostrano però di avere poca dimestichezza o poca voglia di adattarsi ai comportamenti richiesti a Siracusa. Capita così, che lascino i sacchi con i loro rifiuti senza rispettare le giornate di conferimento e facendo confusione tra le frazioni esposte. In più, spesso neanche conferiscono dentro i mastelli condominiali ma lasciano il sacco davanti alla porta, sul pianerottolo o sulle scale. E tocca agli altri inquilini, quelli corretti, sistemare la situazione ed occuparsi anche della spazzatura del vicino straniero che proprio educato non pare essere.
Qualcuno, stanco della situazione, ha deciso di lasciare sul sacco di spazzatura lasciato sul pianerottolo un messaggio. Ovviamente scritto in inglese, per favorire all’amico internazionale la comprensione: “la spazzatura deve essere conferita nei giorni e nei modi previsti”, recita il messaggio tradotto. “Plastica e metalli vanno in sacchi trasparenti, piazzati all’esterno dell’edificio il lunedì sera, dopo le 20 e non vanno inseriti nei carrellati neri”.
Un messaggio che si spera possa sortire gli effetti sperati. Le attuali brochure per la differenziata non riportano indicazioni in inglese, lingua di cui sono pratici molti tra i visitatori stagionali. Piuttosto che informarsi sulle regole del luogo, preferiscono evidentemente adattarsi a vista. Sacchi ovunque? Lo facciamo anche noi. E all’interno dei condomini inizia la guerra di pianerottolo per la differenziata corretta.




Lavori sulla tangenziale, tempi più lunghi da Fontanarossa a Siracusa

Iniziano i lavori di realizzazione della nuova rotatoria tra la tangenziale ovest di Catania e l’asse dei servizi e varia il percorso che dall’aeroporto Fontanarossa conduce a Siracusa. Tempi di percorrenza che diventano più lunghi di circa 15 minuti secondo le stime effettuate. Questo, per via della chiusura al traffico della rampa di immissione in tangenziale ovest per i veicoli provenienti dall’aeroporto e diretti, appunto, a Siracusa. I lavori si protrarranno per qualche mese, data prevista per la conclusione, il 30 aprile prossimo. Variazioni anche per i veicoli provenienti da Messina, con la chiusura della rapa di uscita dalla tangenziale ovest di Catania. In  tal caso sarà necessario uscire alla precedente uscita, “Catania Zia Lisa” e percorrere il tratto finale della Palermo Catania. Anche in questo caso, dunque, tempi di percorrenza più lunghi per la prima parte dell’anno. Non sono escluse code e disagi.