La foto. Sorpresa al mattino: pioggia ed un doppio, grande arcobaleno bacia Siracusa

Alba con sorpresa per Siracusa. Chi era già sveglio di buon mattino ha potuto ammirare l’apparizione di un grande arcobaleno. Vicino, vicinissimo alla città al punto da dare l’impressione di toccare la zona di San Metodio. Alto, altissimo, un pilastro colorato che ha puntato dritto verso il cielo.
A “scortare” il nitido, grande arcobaleno anche un secondo arco, poco distante. Gli arcobaleni secondari sono provocati da una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia. Per effetto della seconda riflessione, i colori dell’arcobaleno secondario sono invertiti in confronto a quelli del primario, con il blu all’esterno e il rosso all’interno.




Siracusa. Mario Lazzaro riconfermato presidente della Lilt: “solidarietà e servizio”

Il consiglio direttivo provinciale della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) ha confermato Mario Lazzaro alla presidenza. Il medico siracusano è stato rieletto all’unanimità. “Sono onorato della fiducia che mi è stata rinnovata”, ha detto Lazzaro prima di ringraziare il consiglio direttivo, tutti i volontari, i medici e quanti operano nell’associazione. “Sono queste persone che con il loro impegno, fanno della nostra compagine un punto di riferimento per la popolazione in città e in provincia”.
Solidarietà e servizio restano le parole chiave per l’attività della Lilt che, in provincia di Siracusa, è sensibilmente cresciuta sotto l’instancabile spinta del compianto Claudio Castobello e poi proprio dello stesso Mario Lazzaro.
La promozione della prevenzione oncologica nella comunità è la missione principale della Lilt. “Serve una consapevolezza sempre maggiore che ci conduca verso l’adozione di buone pratiche di prevenzione primaria, come i corretti stili di vita, e di prevenzione secondaria, ovvero icontrolli periodici regolari. La Lilt è al fianco della popolazione con tutti i suoi servizi in particolare delle fasce meno abbienti”, le parole di Mario Lazzaro.




Siracusa. Gli artisti bocciano LuciASiracusa2019: “solo spese e tutte a carico nostro”

Ci sono anche artisti siracusani di primo piano, come l’attrice Carmelinda Gentile, i musicista Carlo Muratori e Alessandro Faro e ancora Adriana Spuria, Simona Gatto e Sylva Zappalà (per citarne alcuni) tra i firmatari di una lettera con cui viene annunciato il “boicottaggio” dell’iniziativa “LuciASiracusa2019” del Comune di Siracusa.
L’avviso pubblico del 7 novembre scorso chiama a raccolta gli artisti e i lavoratori dello spettacolo per presentare idee ed iniziative da valutare e selezionare per allestire il cartellone dell’evento. “Ci sentiamo in diritto di evidenziare la profonda disparità tra gli oneri a carico del Comune di Siracusa e quelli a carico dei proponenti. Al Comune di Siracusa spettano infatti solo 2 oneri: adeguata pubblicizzazione degli eventi e concessione gratuita dei sito fornendo, se necessario, il palco comunale”, scrivono i primi firmatari Erika Barresi e Francesco Pasqua. “Però a noi artisti di oneri ne spettano ben 6 e tutti riconducibili alla voce spese e senza ovviamente possibilità di rimborso: pagamento service audio-luci; Siae; vigilanza, sicurezza, antincendio; assicurazioni; autorizzazioni necessarie; allestimenti, assistenza tecnica e logistica”, aggiungono.
“Per il Comune di Siracusa gli artisti partecipanti all’evento LuciASiracusa 2019 non sono degni di alcun tipo di compenso”. Ai lavoratori dello spettacolo, questa la loro sensazione, non viene riconosciuto il frutto del loro lavoro. “La nostra indignazione quindi va riassunta in una battuta: se pago io la luce, allora voglio accenderla dove mi pare!”, si legge nella parte finale della missiva, divenuta anche petizione su change.org con l’hashtag #lightsoffsr.
“Invitiamo tutti a firmare il nostro appello, cittadine e cittadini. Sarà un modo per farci forza insieme e ritrovarci; un modo per condividere cultura, arte, emozioni. Perché anche se il Comune di Siracusa accenderà le luci su un palco privo della nostra presenza, noi comunque continueremo a brillare. Sempre”.




Siracusa. Il mare si ingrotta sotto viale dei Lidi, situazione da monitorare

Al momento il problema interessa circa 80cm della sede stradale, sotto il guardrail. Ma bisogna tenere sotto controllo quello che sta accadendo in un tratto di viale dei Lidi, a Fontane Bianche. Sotto la strada, è evidente un principio di ingrottamento, potenzialmente pericoloso in futuro se non seguito con la dovuta attenzione. La situazione è nota ai residenti. Da ormai diverse settimane, dopo l’ultima decisa ondata di maltempo, un piccolo pezzo di strada è stato inibito al transito ed alla sosta con la rete arancione. Ed è proprio il punto in cui cominciano a manifestarsi i primi effetti legati all’ingrottamento. Sotto la spinta dei marosi, l’acqua penetra in profondità, scavando tunnel che lasciano il vuoto.




Siracusa. L’addio a Loris e Benny… E quei ragazzi in scooter senza casco fuori dalla chiesa

Don Massimo i giovani li conosce, li vive a scuola, da insegnante. Ieri, durante i funerali di Loris e Benny, ha voluto parlare di vita, del suo valore. Lo ha fatto in un modo per certi versi inatteso, molto più diretto. Un pugnale, se vogliamo. E questo volevano essere le sue parole. Qualcosa che restasse davvero, soprattutto ai tanti giovani presenti, dentro la chiesa e fuori, dove durante la funzione si preparava qualcosa che fosse eclatante, forse troppo per un momento tragico come quello. “Noi sacerdoti non abbiamo mica tutte le risposte- racconta Don Massimo- e non è stato affatto semplice parlare ieri a tutte quelle persone e soprattutto a tutti quei ragazzi. Non è vero che il Signore ha chiamato a sè Loris e Benny, che li ha voluti con sè, togliendoli alle loro famiglie. Non li vuole il Signore i ragazzi. Ha donato loro la vita perchè la vivano, fino in fondo. Ed è inconcepibile che ancora alle soglie del 2020 si muoia alla fine di una serata tra amici. Dovremmo alzare gli scudi, questa è la verità”. Commuovono le parole di Don Massimo, ma soprattutto fanno male e dovrebbero farne a tutti. “Ho chiesto e chiedo ai ragazzi se a loro sembra celebrare la vita correre in auto, alzare il gomito. E’ vita quella? E’ godersela? Ed è vita quella di padri e madri che per tutta la notte attendono preoccupati il rientro dei loro figli? “. Ai ragazzi, il sacerdote ha chiesto di riflettere, di celebrare la vita, di tornare a casa senza premere sull’acceleratore. “Domandiamoci piuttosto se siamo felici, se abbiamo la gioia dentro – aggiunge- il valore della vita è in crisi. Ma la disperazione, il pianto di famiglie che perdono i loro figli in questo modo non deve ripetersi. Il monito è anche rivolto a chi può e deve garantire strade sicure, vigilanza. Si prenda coscienza di questo, si dica basta, ma davvero”. Eppure l’impressione, al termine della funzione religiosa, è stata quella di un effetto a metà. Chi era dentro la chiesa è sembrato colpito profondamente da quelle parole. Chi era fuori, invece, ha pensato di celebrare la vita, ma in realtà non l’ha fatto: i giovani in scooter senza casco, a muoversi in maniera disordinata sulla strada sono sembrati uno schiaffo all’importanza di proteggere la vita, proprio mentre si stavano salutando due giovani deceduti in maniera assurda.  Poi  i fuochi d’artificio, la musica a volume assordante. L’intento era rendere omaggio, ma il metodo è sembrato distante da tutto questo. Un ulteriore pugno nello stomaco, la sensazione netta che diventi sempre più difficile far comprendere e comprendere il valore della vita e di una maggiore attenzione sulla strada, per sè e per gli altri.




Ciao Loris, ciao Benny. Ai funerali, appello ai giovani: “Lottate affinchè la vita sia valore”

Un lungo applauso accompagna Loris e Benny. Sul sagrato della chiesa di San Metodio si riflettono intanto i fuochi d’artificio, sparati poco distante. Il rimbombo fa tremare ancora più forte i cuori di chi ha voluto esserci, dentro e fuori quella chiesa, troppo piccola per contenere tutti.
Tantissimi sono i ragazzi, gli amici di Loris e Benny. I compagni di scuola e di tante avventure. Uno striscione appeso alla ringhiera li ritrae insieme e quella stessa foto è stampata su decine e decine di magliette indossate sotto i giubbotti.
Le due bare sono affiancate, prima sull’altare poi all’uscita. Fiori bianchi e foto dei due giovani sorridenti.
“Non avremmo mai voluto essere qui a piangere la morte di Loris e Benny. Pieni di allegria contagiosa, con tante qualità umane”, dice nella sua omelia don Massimo Di Natale. “Perché un altro dolore così grande, ancora una volta? Mai questa domanda potrà avere risposte, non ci sono parole ma tanti perché. C’è solo dolore che il tempo potrà attenuare, però mai cancellare. Dobbiamo avere purtroppo la forza di andare avanti. Con il dono della fede come sostegno. Loris e Benny staranno dentro di noi, li sentiremo vicini come i battiti del cuore”.
Poi si rivolge alle famiglie dei due sfortunati ragazzi. “Questi sono momenti che scuotono ogni genitore. Ogni figlio è valore superiore. Tanti si sono immedesimati nella tragedia che stiamo vivendo. Desidero abbracciare le due famiglie che sono qui, affettivamente distrutte. Non abbiamo parole per voi. Gesù nel Vangelo ha pianto. Ed è quello che noi, con la nostra presenza, oggi vogliamo condividere. Vogliamo pregare con voi e per voi, perché la vostra strada sia meno pesante. Per il resto c’è solo il silenzio”.
Don Massimo guarda a quella chiesa colma di giovani. E con parole decise li scuote, senza ipocrisia. “Lottate perché la vita sia valore. Questa sera, dopo questo funerale, riprenderete a correre con l’auto? È il caso di stare fuori tutta notte per divertirsi? Domandanti, caro giovane, che senso dai alla tua vita. Non è possibile consegnare due così giovani vite nelle braccia del Signore. È inconcepibile, nel cento storico, nel 2019. È impossibile. Oggi Gesù si è chinato su Loris e Benny. Combattete il divertimento vuoto e insignificante. Seguite gli insegnamenti dei vostri genitori. Celebrate la vita sempre. Solo così renderemo Loris e Benny presenti”. Il celebrante ammonisce però anche sui facili giudizi. “Erano cinque amici, erano insieme. Non siate giudici. A chi ha i mezzi per rendere le nostre strade sicure, chiedo oggi impegno maggiore”.




Siracusa, città senza guida amministrativa: “La Regione nomini subito un commissario”

La quarta città della Sicilia, Siracusa, è senza sindaco e senza consiglio comunale. Dopo la decisione del Tar sulle amministrative 2018, non c’è più una guida amministrativa. Nessun rappresentante legale per Palazzo Vermexio. “La Regione, immediatamente, nomini un commissario ad acta che possa svolgere le funzioni di sindaco e della giunta. Se questa decisione non verrà presa entro oggi, il Governo regionale si assume responsabilità gravissime, stante che non si può lasciare Siracusa, una fra le prime 50 città d’Italia, senza una guida che svolga tutte le funzioni necessarie ed indispensabili al buon funzionamento della civica amministrazione”. Lo dice Enzo Vinciullo, leader di Siracusa Protagonista.
“Il rischio per Siracusa è altissimo. Nel caso malaugurato di un’emergenza, la città sarebbe priva dell’organo di autogoverno e lasciata alla mercé di chiunque. Faccio, quindi, appello al Governo regionale affinché provveda, con l’urgenza del caso, a sanare questa ferita che la città sta vivendo ed a ridare serenità a tutti i cittadini”.




Terremoti, lo studioso dell’Ingv: “Siracusa, Catania e Ragusa province fragili”

Argomento tabù, tanto fa paura il terremoto. Imprevedibile, spaventoso. Solo la freddezza della scienza permette di parlarne con un distacco che spesso impressiona. Mario Mattia è un giovane vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sede di Catania. E intervistato dall’AdnKronos rilancia le teorie di un possibile, forte terremoto in Sicilia. “Ci sarà ma non possiamo prevedere quando . La geologia della zona è la stessa del 1693 come gli sforzi a cui sono soggette le faglie. E’ realistico allora pensare che altri eventi sismici importanti si verificheranno”, racconta intervistato dall’agenzia stampa.
Il ricordo corre subito al 1990, quella notte di Santa Lucia quando la terrà tremò in particolare a Siracusa. “E’ solo un esempio di ciò che può succedere e fu, anzi, un terremoto relativamente piccolo che in altre parti del mondo non avrebbe creato danni”, spiega ancora Mario Mattia che parla di Siracusa, Ragusa e Catania come città fragili, province in cui negli anni si è costruito in modo dissennato. Non un bene per un territorio che ha la stessa criticità di California e Giappone.




Siracusa. Parco delle sculture ancora vandalizzato: “Non meritiamo il bello”

Ancora uno scempio, ancora un atto vandalico ai danni di una delle opere di arte contemporanea poste lungo il percorso della pista ciclabile nell’ambito del progetto Re-building the future. Un intervento realizzato grazie ad un finanziamento europeo, Parco1. Eppure i soliti vandali proseguono nella loro opera di devastazione, segno di un’incivilità che fa certamente rabbia, ma alla quale occorre trovare un rimedio serio. A segnalare il furto di sei pannelli arcuati e specchiati dell’opera vandalizzata, che prima era totalmente coperta da tali specchi, con un gioco di rimando di luci, è l’ex deputata regionale Marika Cirone Di Marco. Amaro e particolarmente duro il suo commento. “Oggi -dice Di Marco, che alla città ha donato, con il marito, il PiGreco di corso Gelone- i resti dell’opera sono lì a ricordarci quanto siamo immeritevoli del bello e come i progetti di riqualificazione delle periferie trovino ostinati muri di resistenza e rifiuto”.




Siracusa. Orto a scuola, i piccoli della Vittorini imparano l’ecosostenibilità

Un progetto di educazione al decoro e all’ecosostenibilità. L’istituto comprensivo Vittorini lavora su questo. Lo fa proprio in queste settimane, con il progetto “Fare per imparare nel verde 2.0″. L’attività coinvolge i bambini della scuola dell’Infanzia dei due plessi e una sezione della primaria. I piccoli hanno piantato patate in una parte dell’orto, trapiantato un melograno donato anni fa dal Dipartimento di Sviluppo Rurale della Regione, in uno spazio della scuola che diventerà un’aula a cielo aperto, hanno curato il verde della Via degli Aromi e delle Farfalle rinnovando l’area con alcune piante fiorite donate alla scuola da un sostenitore.
Partner, agenzie del territorio pubbliche e private, locali e nazionali, così come per i progetti Biocoltiviamo e Salta in bocca.