Targia, vertice alla Mobilità: non del tutto abbandonata l’idea spartitraffico

L’idea spartitraffico non è del tutto abbandonata ma sono diverse le ipotesi al vaglio del Comune per rendere più sicura contradaTargia. Dopo l’ennesima tragedia lungo la ex 114, dove ieri ha perso la vita un giovane di 34 anni, l’assessore alla Mobilità, Maura Fontana ha chiamato oggi a raccolta dirigente o funzionari per fare il punto della situazione e comprendere come muoversi nell’immediato e in termini di progettazione. Sopralluogo sul posto. La sezione stradale misura 8.6 metri. L’ipotesi spartitraffico non consentirebbe, quindi, allo stato attuale, di ottenere due corsie da 4.5 metri. Esisterebbe,tuttavia, una possibilità al vaglio. Predisposta a questo proposito l’analisi della fascia laterale (lato attività) per accertarne la proprietà e comprendere se sia eventualmente possibile disporre degli espropri che consentirebbero di recuperare metri. È ovvio che in questo caso occorrerebbe anche fare i conti con la necessità di reperire i fondi necessari. Al contempo,proseguono gli interventi già avviati,con l’installazione di deflego. La situazione di Targia non sarebbe,comunque,sovrapponibile a quella di viale Paolo Orsi. Nella progettazione-spiega l’assessore Fontana – bisogna valutare fattori intrinsechi ed estrinsechi, che variano di caso in  caso. Lungo il tratto,ad esempio, ci sono anche altri elementi di rischio, che sono i rifornimenti . La soluzione immediata che e’quella della segnaletica unita al posizionamento di elementi dissuasuori lungo la doppia striscia centrale unita al rispetto e all’osservanza delle norme, auspichiamo dia gia’ una maggiore sicurezza. Parallelamente,la verifica delle condizioni delle aree laterali potrebbe dare spunto a diverse ipotesi, una delle quali potrebbe essere la realizzazione di un controviale per il traffico attinente le attivita’commerciali e che impedisca gli attraversamenti. Altra ipotesi sarebbe quella di effettuare espropri con successivo ampliamento della sede stradale ai fini della realizzazione di spartitraffico, ma solo alla condizione che sia garantito il passaggio di mezzi di soccorso. È chiaro – fa notare Maura Fontana- che parliamo in questo caso di interventi dai costi particolarmente elevati. Intervenire,intanto, con le misure attuabili nell’immediato non è da ritenersi un’azione sostitutiva di altre da programmare”.




Siracusa. Migliora il bimbo di 5 anni coinvolto nell’incidente di Targia

Sta bene il bimbo di 5 anni coinvolto nel terrificante incidente stradale di ieri pomeriggio, in contrada Targia.
Il piccolo era in auto, una Audi, insieme alla mamma. Per lui è stato disposto un cautelativo trasferimento in elisoccorso al Cannizzaro di Catania.
Gli ultimi esami strumentali eseguito questa mattina hanno escluso complicazioni.
Il bimbo però non parla a causa del forte shock. È assistito amorevolmente dal papà e dallo staff sanitario della struttura etnea.
Presto il ritorno a casa per iniziare a mettersi alle spalle una bruttissima esperienza.




L’ex assessore Abela: “spartitraffico a Targia si, io l’ho fatto al Paolo Orsi”

Nel 2016 venne realizzato in viale Paolo Orso, a Siracusa, un cordolo spartitraffico all’altezza dell’incrocio con la cosiddetta panoramica. Assessore alla Mobilità era all’epoca Dario Abela. In un coro di contrarietà generale verso la novità proposta, per ragioni di sicurezza, decise comunque di costruire quell’elemento divisorio. “Era necessario. Dopo l’incidente costato la vita al giovane Stefano Pulvirenti dovevamo intervenire. Allora come oggi, l’opinione pubblica chiedeva sicurezza su strada. Nonostante molti, anche a livello politico, fossero decisamente contrari, andai fino in fondo. E oggi posso dire di essere contento”. Si perché dopo quella realizzazione, nessun altro incidente mortale è accaduto lungo un vialone dove diverse lapidi raccontano una storia di tragici scontri.
“Non ci sono dubbi che l’unico intervento da adottare in contrada Targia sia lo spartitraffico. Senza sostituirmi agli attuali ammimistratori, è vero che la Protezione Civile ha dato parere negativo ma è, appunto, un parere. L’ultima parola spetta al sindaco o al Consiglio comunale. Se vogliono, si può fare”, dice senza incertezza Abela.
“A Targia ci sono tutte le condizioni per procedere subito alla posa di uno spartitraffico. La carreggiata è larga dieci metri e, secondo le ultime disposizioni, una corsia di marcia deve essere larga 4,5 metri per consentire il passaggio di auto e mezzi di soccorso. Due corsie fanno 9 metri e pertanto si può fare. Anzi, io da cittadino mi unisco al coro di quanti chiedono con forza lo spartitraffico a Targia”.
Se si deve parlare di vie di fuga, l’ex assessore Abela invita a riprendere il discorso della circonvallazione che dovrebbe passare 4dalla Pizzuta, prevista dal Prg e per la quale vennero operati diversi espropri nel tempo.




Siracusa. Il futuro degli ex Spaccio Alimentare, vertice in Prefettura: cauto ottimismo

Si è tornato a parlare del destino dei circa 70 lavoratori ex Spaccio Alimentare. Incontro questa mattina in Prefettura, si richiesta delle segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Presenti al tavolo Distribuzione Cambria (Spaccio Alimentare) e della Cds Holding, proprietaria del centro commerciale Archimede.
Il vicario del prefetto, Filippo Romano, ha richiesto anche la presenza dell’Inps di Siracusa, del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, dei funzionari del Centro per l’Impiego e dell’Ispettorato del Lavoro.
Sul tavolo la vertenza che da mesi attanaglia 76 lavoratori e le nuove prospettive dopo l’uscita di scena del gruppo Arena che, inizialmente, si era mostrato interessato a rilevare il punto vendita con i suoi lavoratori. Venuto meno questo interesse, per evitare il ricorso al licenziamento collettivo al termine della cassa integrazione, è stata sondata l’eventuale volontà di altre società del settore per rilevare il ramo di azienda. “Riteniamo molto utile l’intervento del vicario che ha assicurato l’interesse della Prefettura sulla vicenda e cercato di avere chiaro il quadro della situazione. Diventa fondamentale adesso, la convocazione all’ufficio del lavoro per interrompere la procedura di licenziamento collettivo e valutare le possibili soluzioni alternative. La riduzione dell’area dell’ipermercato non fa presagire nulla di buono e per noi rimane fondamentale la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali”, dice il segretario della Filcams, Alessandro Vasquez insieme
Teresa Pintacorona (Fisascat) ed Anna Floridia (Uiltucs). “Siamo oggi fiduciosi, sull’ interessamento dimostrato dalla Prefettura che testimonia la bontà del lavoro svolto in maniera unitaria da tutte e 3 le sigle confederali”.




Siracusa. Danni del maltempo, sul sito del Comune le istanze per il risarcimento

Sul sito del Comune di Siracusa sono disponibili i moduli per richiedere il risarcimento dei danni (accertati) subiti in occasione dell’ondata di maltempo del 25 e 26 ottobre scorsi. Le istanze vanno presentate via pec all’indirizzo protezionecivile@comune.siracusa.legalmail.it oppure per posta ordinaria al servizio di Protezione Civile, via Elorina 148.
Dopo la richiesta alla Regione, da parte della giunta, di dichiarazione dello stato di calamità, il sindaco, ha firmato adesso il provvedimento predisposto dalla Protezione civile comunale.




La vita in diretta, su Rai 1 la cattedrale di Siracusa e il suo tecnologico ritorno alle origini

Sorpresa nel finale della puntata de La Vita in Diretta, su Rai Uno. Prima dei saluti, Alberto Matano e Lorella Cuccarini hanno dato spazio alle immagini della Cattedrale di Siracusa che, grazie ad una particolare tecnologia di videomapping, rivela ogni sera e fino al 10 novembre la sua origine di tempio greco.
“Un posto magico, Ortigia a Siracusa”, hanno sottolineato i due conduttori prima di dare spazio ad una veloce clip dove una delicata colonna sonora accompagna le trasformazioni in videomapping della Cattedrale, monumento unico con “2500 anni di storia”.




Siracusa. Il parere della Protezione Civile: no spartitraffico a Targia, c’è una alternativa

E’ diventato pluricitato in queste ore il parere della Protezione Civile comunale su Targia e sullo spartitraffico nel rettilineo teatro di diversi incidenti, purtroppo anche mortali. Ma cosa dice esattamente quella nota che risale al 12 marzo scorso?
E’ vero che chiude le porte in faccia ad ogni possibilità di installare un guardrail, fisso o mobile, in una strada che è via di fuga dalla zona industriale verso il capoluogo, in particolare postazione per mezzi di soccorso. Ma è anche vero che la Protezione Civile indica una soluzione alternativa: “sarebbe opportuno realizzare per il tratto di strada in questione, ove fosse possibile, delle corsie complanari di emergenza che garantirebbero i flussi veicolari dei mezzi di soccorso in caso di incidenti a rilevanza esterna in ogni singolo impianto all’interno del polo petrolchimico”.
Per i suoi compiti, quell’ufficio deve prendere in esame l’ipotesi dell’incidente industriale e non può soffermarsi sullo scenario dell’incidente stradale grave. Questo, quindi, non deve sorprendere. Semmai, è il caso di soffermarsi sull’esistenza di una soluzione praticabile avallata dall’ufficio: questa è la novità per il dibattito pubblico.
Ma quanto costa? Dove prendere i soldi? Esiste il progetto? Ecco, oggi la politica siracusana dovrebbe forse concentrarsi sul fornire risposte a questi tre interrogativi, per rendere realizzabile quella che appare l’unica soluzione possibile e senza controindicazioni. Contrada Targia è vissuto come tema emergenziale dall’opinione pubblica locale. Come tale, una emergenza, va allora affrontato.
Utili i provvedimenti sin qui assunti, ma non decisivi nell’affrontare e risolvere il problema. Certo però che fa specie annotare misure di Protezione Civile per i circa 900 metri del rettilineo di Targia quando a nord ed a sud – bretella di ingresso a Scala Greca, ex SS114 – esistono già evidenti difficoltà quotidiane, incompatibili con misure di sicurezza in caso di incidente industriale o calamità. A proposito, qualcuno si ricorda ancora del viadotto di Targia?




Siracusa. Spartitraffico a Targia, c’è chi dice si: Moena Scala, “non si può rimandare”

“Si allo spartitraffico a Targia”. A dirlo non è semplicemente un cittadino qualunque. Anche la presidente del Consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala, indica nei new jersey in cemento armato l’unico rimedio per evitare che si ripetano tragedia come quella di ieri o dello scorso febbraio. “Non possiamo più rimandare interventi drastici a tutela dell’incolumità dei cittadini. La politica tutta si impegni subito affinché questo drammatico bollettino di sangue venga interrotto”, scrive poche ore dopo il drammatico incidente di contrada Targia.
Posizione diametralmente opposta a quella del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che segnala l’impossilità di realizzare lo spartitraffico, sulla scorta di un parere negativo espresso dal responsabile dell’ufficio Comunale protezione civile. Parere datato marzo 2019, dopo la richiesta dell’allora assessore Randazzo di realizzare una barriera fisica per dividere le corsie di Targia.
Moena Scala, insieme ai consiglieri Burgio e Ficara, ritiene però quel parere “assolutamente inappropropriato” e chiede – oltre alla teoria – di contestualizzare il tratto stradale “a ciò che lo precede e lo segue e soprattutto di tenere conto della grande pericolosità dello strada e dell’esistenza di strumenti tecnologici che oggi vengono in supporto a tali opere”.
Il tratto dalla zona industriale alla città è preceduto da un lungo rettilineo “realizzato proprio come chiediamo noi, ovvero con posizionamento di guard rail spartitraffico sulla carreggiata. Ed è seguito dalla cosiddetta bretella di Targa, ancor più problematica in termini di larghezza della carreggiata, di livelletta stradale e di aree di sosta inesistenti o quasi”, dice ancora Moena Scala. “Se il flusso veicolare in questi due tratti che precedono e succedono il tratto in questione, è già limitato ad una capacità di traffico ben inferiore a quella che si avrebbe nel rettilineo della Targia, come si può pensare di giustificare un mancato posizionamento di barriere stradali di protezione senza tenere conto della contestualizzazione della strada in un impianto viario già di suo parecchio compromesso in termini di capacità?”. L’analisi è, in effetti, pertinente.
La presidente del Consiglio comunale non si ferma a questo. “Esistono tantissimi casi di tratti stradali separati da new jersey che sono a doppio senso di marcia e che, in caso di emergenza, tramite degli opportuni sistemi tecnologici comandati a distanza e coadiuvati da impianti di diffusione audio, possono facilmente trasformarsi in una unica via di fuga unidirezionale, semplicemente delimitata da uno spartitraffico che non rappresenterebbe in alcun modo un impedimento alla viabilità su due corsie monodirezionali”.




Nuove soluzioni per Targia: jersey mobili e rotatorie, proposta di Cantiere Siracusa

“Presenteremo un atto di indirizzo urgente in Consiglio comunale affinché l’amministrazione si faccia carico di interloquire con i soggetti privati che insistono su Targia per ottenere una fascia stradale di 3 metri al fine di poter istallare un guardrail fisso e una rotatoria per la migliore fruizione del flusso veicolare e commerciale”.
L’ex assessore comunale Gianluca Scrofani, esponente di Cantiere Siracusa, anticipa le misure richieste per evitare che in contrada Targia possano ripetersi incidenti stradali gravi.
“Sono vicino alla famiglia della vittima, a cui sento di esprimere il mio cordoglio. Nelle more che il procedimento amministrativo venga espletato, si ritiene indispensabile una deroga alle disposizioni della Protezione civile. Vero è che il tratto stradale rappresenti una viabilità di emergenza, che deve garantire una via di accesso e di fuga privilegiata per mezzi di soccorso e popolazione, ma il carattere di urgenza e la serie di morti su questa strada impone scelte di buonsenso. Si trovi in fretta un accordo con i proprietari dei terreni limitrofi alla strada, che so già essere d’accordo in linea di massima, ma nel frattempo si appongano jersey mobili temporanei che in quanto precari non rappresenterebbero un ostacolo per i mezzi di emergenza e di evacuazione in caso di incidente industriale”.




Siracusa. Condannati a lavori di pubblica utilità a servizio del Comune

Chi è stato condannato allo svolgimento di lavori di pubblica utilità, potrà espiare la pena prestando la propria attività al Comune di Siracusa. Lo permette una convenzione siglata nei giorni scorsi tra il Ministero della Giustizia e Palazzo Vermexio. Dieci persone in totale, ma non più di 5 contemporaneamente, potranno lavorare gratuitamente a favore della collettività siracusana, per il periodo di tempo previsto dalla loro condanna.
Potranno collaborare alla cura e manutenzione del verde pubblico, servizi di facchinaggio, centralino, custodia, randagismo e manutenzione ordinaria. A seguirli saranno dirigenti e funzionari comunali, nominati tutor.
L’unico obbligo a carico del Comune è la stipula di assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.