VIDEO. Sos scuola a Siracusa, nuovo episodio: intonaco “bucato” ed esce acqua

Un nuovo video finisce sui social ed è destinato a sollevare altre accese polemiche sulle condizioni strutturali delle scuole siracusane. Dopo i casi dell’istituto sotto sfratto (Bartolo, Pachino) e dell’Alberghiero di via Polibio (distacchi di intonaci e aule inibite), arriva adesso quello dell’acqua che esce dalle pareti di una aula di un istituto superiore del capoluogo.
A pubblicare il breve video è la consigliera comunale Silvia Russoniello. Nei pochi secondi di durata, si vede la parte di una classe con l’intonaco rigonfio. Utilizzando la punta di una matita, degli studenti lo “bucano” con estrema facilità. E dai fori fuoriesce dell’acqua.
“Sono immagini che mi sono state inviate dai genitori degli allievi di un istituto tecnico di Siracusa”, scrive sulla sua pagina facebook l’esponente pentastellata. “Non va bene. Non va bene per nulla. Le scuole chiedono aiuto”, scrive ancora.
L’episodio non appare di estrema gravità. Certo sorprende che possano esserci sacche (infiltrazioni?) di acqua libera tra pareti, intercapedini e solai.
Stante le casse vuote della ex Provincia, c’è la possibilità di aderire al piano straordinario del Ministero dell’Istruzione: 65,9 milioni di euro stanziati per gli enti locali proprietari di immobili pubblici adibiti ad uso scuola per la verifica della solidità delle strutture. Vengono subito finanziate le indagini diagnostiche che permetteranno di conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici. Con una seconda tranche, il Ministero finanzierà gli interventi urgenti di messa in sicurezza delle strutture, dopo le verifiche. La ex Provincia deve presentare istanza entro le 15.00 del 29 novembre 2019.




Siracusa. Rinnovo loculi, un pool di avvocati pronto al contenzioso: “retroattività illegittima”

Un pool di avvocati per esaminare ogni singola richiesta di rinnovo della concessione cimiteriale a Siracusa. Li mette a disposizione Michele Ereddia, presidente della sezione di Siracusa dell’Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori.
“Riteniamo che l’applicazione retroattiva del regolamento sia illegittima e che ciascun cittadino possa rivolgersi all’Autorità Giudiziaria per invalidare le richieste di pagamento che dovessero provenire dal Comune nei prossimi mesi”, spiega.
Gli avvocati sono pronti ad incontrare i cittadini ogni lunedì, dalle 15 alle 17, nella sede di via Brenta 12 a Siracusa.




Siracusa. Niente educazione fisica alla Wojtyla: “negato accesso agli impianti sportivi”

I piccoli studenti dell’istituto comprensivo Karol Wojtyla di Siracusa non possono svolgere la normale attività di educazione fisica. “Ci è negato accesso all’impiantistica sportiva e alcune strutture sono in precarie condizioni di sicurezza”, denuncia la dirigente scolastica, Giuseppina Garrasi, inseme alla presidente del Consiglio d’istituto, Valeria Troia. Il caso sarà approfondito domattina, nel corso di un incontro con la stampa convocato dalla direzione scolastica.




Siracusa. Segnaletica stradale “a senso”: sul pannello annerito, l’indicazione del costo

Il cartello stradale è completamente annerito. Di quello che doveva essere il suo originario contenuto, non si vede più nulla. A senso, visto che è piazzato in viale Tisia nei pressi delle strisce blu, si comprende che indica la presenza di stalli a pagamento. Ma di tutte le altre informazioni (ad esempio, orari di validità delle strisce blu), non c’è più traccia.
Una cosa si legge bene ed è il costo di un qualcosa che, però, il cartello non spiega. Il servizio comunale competente ha, infatti, comunque apposto sul cartello nero l’adesivo che adegua il costo orario della sosta: 1 euro per un’ora, 3 euro per 4 ore. Magari era il caso di cambiare prima il cartello.




Siracusa. Mapping Plemmirio, 5 mesi di studio sulla componente biotica e abiotica

Monitorare le condizioni del mare nell’Area Marina Protetta del Plemmirio e migliorare le conoscenze sugli organismi marini che vivono in questa zona: questi sono gli obiettivi del progetto MAP.PLEMM – Mapping Plemmirio, selezionato nell’ambito di MedPAN Habitat Mapping Call for Small Project e finanziato da MAVA Foundation.
Il progetto, guidato da Consorzio Plemmirio in partenariato con European Research Institute (ERI), è iniziato a luglio 2019 e terminerà a dicembre 2019.
Diverse sono le attività che verranno condotte durante i 5 mesi di progetto per realizzare delle mappe relative alla componente biotica e abiotica dell’Area Marina.
Il team del Consorzio Plemmirio e quello di ERI hanno iniziato a lavorare insieme, raccogliendo dati per tracciare il limite superiore della prateria di Posidonia (una pianta marina endemica che svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino costiero), indagare la presenza di Pinna nobilis (un bivalve endemico che è quasi completamente estinto nel Mediterraneo a causa di un parassita), censire specie ittiche aliene e monitorare le caratteristiche delle acque.




VIDEO. Siracusa. Il problema irrisolto: la strada della ex Tonnara come una discarica

Per raggiungere la pista ciclabile da Santa Panagia, si percorre una lingua di asfalto che scende sino alla ex Tonnara. Strada tecnicamente inibita alla auto, costeggia della campagna. Ma l’idilliaco paesaggio naturale è pesantemente macchiato dalla continua presenza di rifiuti scaricati illegalmente, nell’indifferenza di tutti. Il Comune lo sa, la gente lo sa. Ma nessuno, oltre un paio di bonifiche straordinarie, riesce ad arginare il problema.
Gran parte dei terreni che costeggiano la strada è di proprietà privata. Nonostante gli inviti rivolti dal Comune ai proprietari, le recinzioni che avrebbero potuto limitare gli episodi di abbandono di spazzatura varia non sono mai state montante. Nè Palazzo Vermexio ha agito in danno terzi. Nel frattempo crescono i mucchi di rifiuti. Le immagini inviate da Massimo alla nostra redazione mostrano lo stato attuale dei luoghi, visti dalla prospettiva di un ciclista.




Cassibile. Nella rotatoria doveva sorgere una aiuola: Romano, “che fine ha fatto?”

Costruita nel 2017, non è poi stata completata. Si tratta dell’aiuola all’ingresso sud di Cassibile. Lo segnala l’ex presidente della circoscrizione, Paolo Romano. “Sono sdegnato”, dice.
L’11 dicembre 2017 il Consiglio comunale deliberò di procedere con avviso pubblico per l’assegnazione ad uno sponsor privato dell’area, posta all’intersezione fra via Nazionale e via Re Martino D’Aragona. “L’obiettivo era quello di dare decoro a quella zona. Alla gara partecipano due ditte e tra queste ne venne scelta una ad aprile 2018. A questo punto – ricorda Romano – non restava altro che procedere all’assegnazione dell’area alla ditta individuata che poi avrebbe provveduto alla realizzazione nonché alla relativa manutenzione per 3 anni, accollandosi ogni costo”.
Ad oggi, però, nulla sarebbe stato fatto. “E tutto resta nell’incuria, nel degrado e nella pericolosità per i cittadini. Mi chiedo come mai non si è proceduto ad assegnare l’area dopo che si è svolta regolarmente una gara? Cosa è successo? Quanto costerà all’amministrazione e soprattutto quando sarà sistemata l’area? E chi pagare le spese?”, si domanda provocatoriamente l’ex presidente della circoscrizione Cassibile.




VIDEO. Via Algeri, nella scuola chiusa e pericolante vive una famiglia: “aiutateci”

Una scuola abbandonata a se stessa da pochi mesi. Eppure l’istituto scolastico di via Algeri, che era destinato ad ospitare, in una sua parte, addirittura il nuovo comando della Polizia Municipale, oggi si presenta come un edificio devastato, pericolante, più volte vandalizzato, senza quasi più nemmeno una finestra. C’è il ricordo di un androne, c’è il ricordo di una bacheca in cui ancora si leggono degli avvisi che risalgono allo scorso gennaio. Poi la scuola è stata chiusa per ragioni di sicurezza e igienico-sanitarie. Da allora, nessun intervento, solo uno scempio che aumenta giorno dopo giorno. Ringhiere divelte, strutture  con i ferri arrugginiti a fare bella mostra di sè. E addirittura, al primo piano,  un appartamento improvvisato, occupato.
Mentre giravamo le nostre immagini, ci siamo accorti della presenza di qualcuno. Siamo stati raggiunti da alcune persone. E abbiamo scoperto che un nucleo familiare vive lì da due mesi. Hanno la loro piccola cucina, un bagno, una camera da letto. Un lampadario di vetro per sentire la differenza tra scuola e qualcosa che somigli ad una casa. Ma non c’è una porta, non c’è una finestra che possano essere chiuse. Tutto spalancato. E c’è un cane come unico “guardiano”.
Sono italiani, siracusani. In passato hanno sbagliato, da anni- ci raccontano- rigano dritto. A proposito di anni, da 19 chiedono una casa popolare. Niente da fare. Hanno dei figli, vivono in una comunità. Chiedono una sistemazione più dignitosa, qualcosa che, prima che arrivi l’inverno, in quel palazzo senza finestre, possa scongiurare il peggio. Raccontano che le forze dell’ordine sanno della loro presenza in quel luogo. Che hanno fatto irruzione, un giorno, ma cercavano droga. Non l’hanno trovata. “Non troveranno niente del genere, qui- ci raccontano- noi vogliamo vivere in maniera onesta.Vogliamo che i nostri figli siano orgogliosi di noi”.
Ma nessuno è mai tornato. A quanto pare hanno anche tentato la carta della Caritas, ma i proprietari di case in affitto hanno parecchie remore a concederle per iniziative di solidarietà, nonostante la garanzia del pagamento, per un anno, del canone da parte della Caritas. E adesso la coppia che vive in quei locali- pare in origine fossero quelli destinati al custode- si dice pronta ad azioni eclatanti. E chiedono che qualcuno li aiuti.




Siracusa. Riportare in vita l’ex Mercato Ittico, bando di gara per l’ambizioso obiettivo

L’obiettivo è quello di riportare in vita l’ex mercato ittico di Siracusa, rendendolo struttura aperta anche al pubblico con nuovi servizi e la vendita di prodotti lavorati in loco. Una evoluzione – necessaria – di quello che era una volta il semplice mercato ittico.
A giugno 2018 la Regione ha emesso il decreto di finanziamento con fondi europei (bando Po Feap 2014/2020). Il progetto è stato svelato mesi addietro e le elaborazioni grafiche hanno sollevato curiosità e gradimento. Ma adesso viene la parte più difficile: trasformare tutto in realtà.
Il 20 novembre scadrà il termine per la presentazione delle offerte al bando di gara redatto dal Comune di Siracusa. Si tratta di una procedura aperta, con il criterio del minor prezzo. L’importo a base d’asta è di 1,7 milioni di euro. Quando il progetto venne presentato a dicembre 2017 si era però parlato di un intervento da 3,2 milioni di euro. Tecnicamente è un progetto di manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione. Tra i lavori previsti: coibentazione della copertura, sostituzione infissi esterni, spicconatura e rifacimento degli intonaci esterni, pittura interna, impiantistica ed efficientamento energetico.
Nella rifunzionalizzata struttura sarà possibile fare commercio all’ingrosso, all’asta, direttamente al consumatore finale o per via telematica. Oltre agli impianti per la produzione e il confezionamento del ghiaccio, prevista la realizzazione anche di quelli per la lavorazione e la trasformazione del pesce.




Siracusa. C’è radon a scuola? Campagna per monitoraggio di sicurezza: “ci offriamo noi”

C’è radon nelle scuole siracusane? C’è un rischio di contaminazione da elementi chimici che possono nuocere, nel tempo, alla salute degli studenti? Il Comitato Scuole Sicure di Siracusa invoca campagne di monitoraggio per conoscere le eventuali soglie di inquinamento indoor negli edifici pubblici e, in particolare in quelli scolastici.
A Lecce, in un istituto scolastico (il Cesare Battisti) è emersa la minacciosa presenza del radon, gas radioattivo naturale inodore ed incolore prodotto dal decadimento dell’uranio.
“Non vogliamo creare allarmismi, la nostra è una richiesta in termini di prevenzione”, spiegano i responsabili del Comitato che intendo sollecitare l’intervento dell’amministrazione comunale di Siracusa, del commissario del Libero Consorzio Comunale e di Arpa Sicilia “per procedere ai rilievi, come fu fatto nel 2017 per la Provincia di Catania e prima per la Provincia di Ragusa”.
Il valore riferimento per il radon negli ambienti di lavoro è fissato in 500 Bq/m3 come media annua. “Se la concentrazione è superiore a 500 Bq/m3 gli obblighi del dirigente scolastico sono tassativi per quanto riguarda i locali che appartengono ad un asilo nido oppure a una scuola materna o elementare, in quanto non sono applicabili le deroghe. In questi casi, la bonifica è sempre obbligatoria”.
Il Comitato Scuole Sicure mette a disposizione gratuitamente la strumentazione per il monitoraggio, “nelle more di un’auspicabile campagna a 360° dell’Arpa”.

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