Siracusa. Una pazza idea per alleggerire il traffico in Ortigia: taglio di “privilegi”

Con oltre 7.000 pass rilasciati, è un’impresa tenere le auto lontane da Ortigia. Però forse una “pazza idea” potrebbe tornare utile, magari anche più delle corsie preferenziali che sono state pensate per il futuro prossimo, su via Malta e corso Umberto.
Partiamo da un numero: i residenti di Ortigia sono circa 3.200. Più del doppio, però, sono i veicoli autorizzati all’accesso, alla sosta ed al transito in Ztl. Con immagine ad effetto, si può dire che nel centro storico ci sono più auto che residenti, in certi momenti della giornata.
In effetti sembra proprio una cifra elevata, ed in effetti lo è, pur se giustificata dalla presenza di numerosi uffici pubblici, privati, banche e altre attività i cui dipendenti sono molto spesso possessori di pass Ztl. Molte di queste attività, però, il venerdì chiudono i battenti. Per cui – e qui sta la pazza idea – sospendendo la validità dei pass “di lavoro” nelle giornate del sabato e della domenica, si allontanerebbero giocoforza auto dal centro storico che, altrimenti, potrebbero comunque avervi accesso e questo nonostante non vi sia alcuna reale necessità di accedere (sabato e domenica) sin dentro Ortigia. Salvo, è chiaro, eccezioni dimostrabili.
In linea teorica il discorso sembra filare e poter produrre risultati subito, tagliando di almeno mille auto il peso veicolare sull’isolotto. Ma il tagliare piccoli “privilegi” (come è considerato il pass Ztl) alle volte richiede più determinazione e resistenza di un paio di corsie preferenziali.

foto: fila su via Malta, accesso ponte Santa Lucia (archivio)




Siracusa. Pantanelli, Gradenigo: “Segnaletica e sicurezza, cosi’ si decongestiona anche via Elorina”

“In considerazione dei 992.000 euro stanziati al Libero Consorzio Comunale di Siracusa per la manutenzione delle strade e l’interesse per il Comune in relazione alla possibile decongestione di Via Elorina, si provveda la messa in sicurezza e un’adeguata cartellonistica in viale Pantanelli”. La sollecitazione parte dal consigliere comunale Carlo Gradenigo. Nella comunicazione inviata tanto al Comune quanto all’ex Provincia, Gradenigo fa notare quella che definisce “una situazione di evidente pericolo per l’incolumità degli utenti della strada relativamente alla arteria stradale denominata Viale Pantanelli. Un problema da molti già segnalato, che da minaccia può tramutarsi in una risorsa -prosegue  -essendo quest’ultima una via preferenziale per il raggiungimento dell’autostrada, la Maremonti e non ultimo la frazione di Belvedere e l’ingresso sud della città da viale Paolo Orsi”. Il consigliere comunale fa notare che “se opportunamente segnalata,  può servire a decongestionare la via Elorina e ad attenuarne i disagi e il traffico che la attanagliano soprattutto nel periodo estivo”. Agli uffici preposti, Gradenigo chiede di “farsi carico, qualora non sia ancora stato fatto, di avviare le procedure di messa in sicurezza del manto stradale e contestualmente di procedere alla realizzazione e installazione di una adeguata cartellonistica stradale che indichi chiaramente il percorso consigliato, avendo cura di inserire nella stessa le indicazioni per l’Autostrada e ove fosse possibile, in prospettiva al suo utilizzo, anche quelle per il parcheggio di via Elorina e relativi servizi”. Un primo riscontro è , intanto, arrivato, questa mattina dal Libero Consorzio  che ha provveduto alla copertura di una buca.




Siracusa Pride 2019, Cristina Donadio e Massimo Milani gli ospiti di quest’anno

Tutto pronto per il  “Siracusa Pride 2019” in programma da giovedì 20 a sabato 22 giugno. Questa mattina, alla presenza del sindaco, Francesco Italia, del presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini, e dei rappresentanti delle associazioni che hanno aderito alla manifestazione, è stato illustrato il programma della manifestazione.
“Siracusa per la quinta volta ospita questo evento che ha un grande valore non solo simbolico, quello cioè strettamente legato alla sfilata dei movimenti e della gente comune per affermare i principi di uguaglianza e rispetto come valori ormai consolidati. Il Pride è infatti diventato un momento di conoscenza e di confronto su tante tematiche anche con quanti, su questa materia, la pensano in maniera diversa”. Questo fa del Pride un momento di grande valenza”.
L’edizione 2019 avrà come ospiti Cristina Donadio, attrice nota al pubblico per avere interpretato il ruolo di Scianel nella serie televisiva Gomorra, e Massimo Milani di Arcigay Nazionale, figura di spicco di LGBT+.
“Quest’anno il Pride- ha detto tra l’altro il presidente di Arcigay, Armando Caravini- ha un significato ancora più incisivo. Non solo in Europa ma anche in Italia soffiano venti di odio basati su razzismo, omofobia e discriminazioni. Anche da Siracusa manifesteremo non solo per la rivendicazione dei diritti della comunità lgbt+ ma per una giustizia sociale, per i diritti umani e civili perchè il Pride appartiene alla città e ai cittadini, ai quali ci rivolgiamo”.




Siracusa. Incontri all’Orecchio di Dionisio: primo appuntamento con lo scrittore Claudio Magris

Quattro giornate per altrettanti momenti di riflessione  sui temi narrati dai grandi poeti classici. Il programma della Stagione 2019 della Fondazione Inda sarà impreziosito dal 19 giugno a lunedì 1 luglio da quattro incontri nello scenario dell’Orecchio di Dionisio, con quattro grandi figure nel mondo della cultura, dello spettacolo e della letteratura italiana e internazionale che dialogheranno sul tema della Stagione al Teatro Greco di Siracusa, Donne e guerra. La serie di incontri sarà inaugurata mercoledì 19 giugno, alle 17,30, dal critico, scrittore e saggista Claudio Magris che interverrà su Alcesti, Euridice e l’idea del tempo. Magris in molti dei suoi romanzi e racconti, come Alla cieca e Lei dunque capirà, rivisita o crea l’eco intima e contemporanea di miti e drammi greci la cui forza emerge indirettamente anche nel suo ultimo racconto, Tempo curvo a Krems.Torna a Siracusa Luciano Canfora, storico del mondo antico, filologo e profondo conoscitore della cultura classica. Canfora, mercoledì 25 giugno, alle 18,30, rifletterà sul tema Il colpo di stato di Lisistrata: non solo nella commedia di Aristofane ma anche nella realtà contemporanea del V secolo ad Atene, Lisistrata segna una precisa presa di posizione che ha anche una natura politica contro democratici e demagoghi.Il 29 giugno, alle 18,30, l’attrice e scrittrice Lella Costa dialogherà con Margherita Rubino. Il tema dell’incontro è Donne e guerra in Aristofane; Lella Costa, per cogliere la presenza, a distanza di 2.500 anni, della questione femminile a partire dalla Commedia antica, rileggerà monologhi e scene della “trilogia al femminile” di Aristofane: Festa delle donne, Lisistrata e Donne all’assemblea.A chiudere la serie di incontri all’Orecchio di Dionisio sarà Eva Cantarella, una delle più importanti studiose del mondo antico, che lunedì 1 luglio, alle 18,30, terrà un intervento sul tema Donne e misoginia nel mondo antico. Cantarella, autrice del saggio L’ambiguo malanno, libro tradotto in decine di paesi, ripercorrerà episodi e vicende del dramma antico, a partire da Ippolito di Euripide, concentrando l’attenzione sulla misoginia e sull’introduzione di stereotipi in uso ancora oggi.




Siracusa. Appalti pubblici e gestione delle gare: seminario a palazzo Vermexio

Un seminario sul tema “Gestire gli appalti pubblici: novità e scenari di riforma”. Si svolgerà domani, nel salone Borsellino, mercoledì 19 giugno,dalle 9,30 alle 13,30. L’iniziativa è organizzata dall’Asmel, l’associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali. La giornata formativa, gratuita, consentirà a segretari, tecnici, funzionari ed amministratori locali, di affrontare gli aspetti procedurali ed operativi legati alle gare d’appalto alla luce delle recenti normative in materia, tra le quali lo “Sblocca cantieri”.
Sarà presente il sindaco, Francesco Italia.




Il nuovo ospedale di Siracusa potrebbe sorgere qui: contrada Tremilia promossa dall’Asp

La super-perizia dell’Asp indica come area migliore su cui costruire il nuovo ospedale quella di Tremilia. Si trova a sud della SP77 (Strada Tremilia), a circa 700 metri dall’incrocio con via Lorenzo Bandini ed è delimitata a Nord dalla SP 77 e a Est, Sud e Ovest da strade poderali. Lo strumento urbanistico vigente classifica l’area agricola. Il piano regolatore “individua a Sud–Est dell’area in oggetto una zona E1 (Aree di valenza paesaggistica e ambientale a vocazione agricola) e a Sud e Sud–Ovest l’area C6b3 (Aree per edilizia residenziale pubblica – privata di nuovo impianto). La distanza dal centro di Siracusa è di circa 8 minuti in auto (4,7 km), mentre dall’autostrada
è raggiungibile in circa 4 minuti di auto (circa 3,2 km dallo svincolo). L’area individuata ha un’estensione di circa 204.000 mq. Non sussistono vincoli sull’area in esame.
“L’accessibilità per gli utenti provenienti da altri centri abitati è buona, in ragione della vicinanza dell’area dagli svincoli autostradali per Siracusa Sud. La SP 77 inoltre, che delimita a Nord il confine dell’area, si immette sulla SS124, Strada Statale Siracusana, che collega Siracusa con i centri dell’entroterra. L’area può inoltre essere facilmente raggiunta dalla SS 115, trovandosi il tratto finale di quest’ultima a circa 5 minuti di percorrenza in automobile. Tale facile accessibilità si pone sicuramente come punto di forza anche nella connessione dell’eventuale Nuovo Ospedale con la rete ospedaliera esistente sul territorio”, appunta Pellitteri. Buona anche la connessione con la viabilità interna alla città di Siracusa. L’area può essere infatti raggiunta da un lato percorrendo viale Paolo Orsi, dunque viale Emocrate, un breve tratto della via per Floridia e svoltando infine a destra e percorrendo per circa un chilometro la Strada Tremilia; dall’altro dalla direzione opposta percorrendo la SP 77, percorrendo la quale si giunge ad esempio da Città Giardino in circa 8 minuti di
percorrenza. L’area dista circa 7 minuti di percorrenza dalla Stazione e circa 13 minuti di percorrenza da Ortigia”.
Area pianeggiante e con sviluppo longitudinale, confina però con l’area occupata dalle strutture della
Protezione Civile. Comunque “non presenta particolari impedimenti alla realizzazione di accessi multipli (ipotizzando di prevederne più di uno sul versante Nord lungo la SP77 e prolungando per un brevissimo tratto la strada che attualmente costeggia a Nord l’area della Protezione Civile o prevedendo un accesso da quest’ultima area stessa)”.
I servizi previsti, compresi quelli accessori, sarebbero di facile realizzazione. Le strutture per l’elisoccorso potrebbero essere agevolmente previste e risulterebbero poco impattanti, considerando la natura agricola delle aree confinanti, e anzi consigliabili verso la contigua area della Protezione Civile. Inoltre, si legge nella perizia, “la collocazione dell’area in oggetto appare favorevole dal punto di vista della qualità ambientale e dell’urbanità”.
Capitolo espropri. Il costo di esproprio delle aree agricole ubicate nella contrada Tremilia, “come stabilito anche dalle sentenze del TAR relative alle aree espropriate per la realizzazione delle strutture della Protezione Civile (anch’esse precedentemente classificate come z.t.o. E) si aggirava intorno ai 18 €/mq e pertanto un’eventuale espropriazione dell’area in oggetto, con costi unitari attualizzati di circa 25 €/mq, che tengono conto della tipologia di colture insistenti sui terreni, ovvero di orto irriguo, e dell’assenza di edifici esistenti, avrebbe un costo pari a circa 5.100.000 €. Il costo di esproprio può ovviamente, come già ribadito, essere soggetto a variazioni in funzione delle eventuali variazioni della tipologia di coltura e alla produttività del terreno in oggetto. In ragione di quanto illustrato relativamente alla viabilità di accesso all’area e alla sua conformazione si ritiene che un eventuale cantiere nella stessa, per la realizzazione di una struttura ospedaliera, non comporterebbe particolari criticità”.
La relazione del perito Asp toglie i dubbi: “tra le aree alternative alla Pizzuta quella in contrada Tremilia, si
conferma nettamente la migliore”.




Nuovo ospedale di Siracusa: Ecco perchè l’area della Pizzuta è “poco idonea” e bocciata

E’ l’area identificata dal vigente strumento urbanistico come destinata ad “attrezzature ospedaliere” e quindi possibile sede per l’edificazione del nuovo ospedale di Siracusa. Ma la Pizzuta non ha convinto il perito dell’Asp di Siracusa. Leggendo la relazione, viene presentata come “un lotto di forma irregolare” costituito da alcuni terreni compresi fra la Traversa la Pizzuta, via Professore Vittorio Guardo e viale Epipoli (SP 46). L’area è ubicata a Nord – Ovest del centro di Siracusa, da cui dista circa 3 km (circa 9 minuti di percorrenza), ed è raggiungibile dall’autostrada A18 (da Catania verso Siracusa) dallo svincolo per Siracusa Nord, da cui dista circa 8,5 km (circa 13 minuti di percorrenza).
A penalizzarla le voci traffico, eccessiva urbanizzazione e la difficoltà nel costruire la pista per l’elisoccorso. Ma la voce che più penalizza la Pizzuta è quella dei costi. Qui aiuta tornare alla perizia. “I costi di esproprio determinati dallo studio EsseA Project si aggirano intorno ai 130 €/mq, valore più volte ribadito in sentenze definitive del C.G.A. su ricorso degli stessi proprietari della zona Fs2 della Pizzuta, limitrofe a quelle già espropriate di recente per l’insediamento delle vicine cooperative edilizie e per le nuove sedi stradali realizzate; valore che, dopo un’attenta analisi di tali atti e da indagini di mercato, può presuntivamente essere attualizzato a 110 €/mq. Data l’estensione dell’area Fs2 si ha quindi un costo totale pari a circa 12.000.000 €. A
tale cifra bisogna sommare i costi necessari all’acquisizione dell’area S3 di proprietà del Comune, che, come già accennato, sono stati quantificati dallo stesso Comune in circa 14.000.000 €, contrariamente a quanto deliberato dal Consiglio Comunale il 29/9/2016 circa il contenimento dei costi, per un totale di circa 26.000.000 € (pari a circa il 20% del costo di realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, i cui costi di costruzione sono stati quantificati, nel vecchio progetto preliminare del 2011, in 140.000.000 €). Ipotizzando tuttavia di acquisire l’area S3 allo stesso costo unitario dell’adiacente area Fs2 (a 110 €/mq), si otterrebbe un costo totale dell’area pari a circa 5.110.000 €, ricavando un totale necessario all’acquisizione di circa 17.000.000 €. Ai costi elevati dovuti all’acquisizione dell’area – continua il professore Pellitteri – bisognerebbe poi aggiungere le somme
necessarie all’urbanizzazione del lotto. Pur essendo l’area della Pizzuta già urbanizzata (e relativamente più urbanizzata di altre aree della città), si renderebbero elevati per la stessa, come già accennato, i costi necessari all’infrastrutturazione, al fine di permettere un miglioramento sostanziale di tutto il sistema viario circostante e non; quindi in definitiva l’area della Pizzuta aggraverebbe notevolmente i costi di realizzazione del nuovo ospedale, rendendo antieconomica l’iniziativa”.
L’area sarebbe in definitiva è “poco idonea alla realizzazione di una nuova struttura sanitaria capace di servire l’intero bacino d’utenza, specialmente considerando un’eventuale riclassificazione dell’ospedale e quindi la
necessità di garantire l’erogazione di servizi sanitari per tutto il territorio provinciale (e non solo), data l’insufficienza della rete viaria urbana ed infrastrutturale. Si ritengono inoltre eccessivi i costi necessari all’acquisizione delle aree in oggetto (pari a circa 1/5 del costo di realizzazione dell’intervento), oltre a quelli dell’infrastrutturazione, considerando anche la disponibilità di altre aree con costi di acquisizione decisamente inferiori”. Punteggio finale di 46 su 100 nella Matrice di Valutazione dell’idoneità delle aree, pertanto “si ritiene l’area ubicata in contrada Pizzuta poco adatta a localizzarvi il Nuovo Ospedale di
Siracusa”.




Nuovo ospedale, consegnata la super-perizia: bocciata la Pizzuta

Nuovo ospedale si, ma non alla Pizzuta. L’indiscrezione di alcuni mesi addietro, lanciata da SiracusaOggi.it, trova una prima conferma ufficiale al termine dell’incontro a Catania tra l’assessore regionale Ruggero Razza ed il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.
Il primo cittadino ha ricevuto la relazione firmata dal professor Pellitteri, incaricato dall’Asp di Siracusa di valutare la migliore area per la costruzione della fondamentale struttura sanitaria. Contiene la valutazione su quattro diversi terreni in altrettante zone della città o a ridosso della città. Sulla base del costo, della collocazione, della forma, delle caratteristiche e della sua raggiungibilità ognuna di queste aree ha ricevuto un punteggio.
La Pizzuta indicata nel 2017 dal Consiglio Comunale è quella che riceve il voto più basso, sotto la sufficienza. Le altre aree si trovano , nei pressi dello svincolo autostradale sulla Statale 124, in contrada Tremmilia e ai Pantanelli. Due di queste soluzioni vengono ritenute sufficienti mentre una terza viene indicata come “ideale”. Secondo quanto filtrato, si tratterebbe di un’area a ridosso della grande viabilità (svincolo autostradale), lungo la via per Floridia ed in linea d’aria sotto Belvedere. Praticamente zona Tremmilia.
“E’ stato un incontro estremamente positivo”, racconta al termine il sindaco Italia. “Mi è stata consegnata ed illustrata la relazione sulle aree su cui costruire l’ospedale. Ho subito trasmesso i documenti alla presidenza del Consiglio comunale per fare in modo che i consiglieri ricevano ogni informazione in merito”. Per la tempistica dell’iter che deve portare alla costruzione del nosocomio diventa ora, infatti, importante il ruolo del Consiglio comunale che dovrà “correggersi” e dare via libera ad un nuovo atto con l’indicazione della nuova area.
Secondo molti, ed il sindaco tra questi, con la relazione finalmente disponibile si potrà accelerare. “Con questo documento si superano tutte le criticità. E’ una valutazione seria e scrupolosa che tiene conto anche dell’impatto economico. E’ un passo decisivo verso l’obiettivo che è la costruzione dell’ospedale, atteso da decenni. Sono davvero soddisfatto”, spiega ancora il sindaco Francesco Italia.
Dal canto l’assessore Ruggero Razza ha confermato la disponibilità delle risorse necessarie. “Nessun problema per il finanziamento dell’opera. Ce lo ha detto in maniera chiara. Anche il presidente Musumeci, brevemente intervenuto, ha dimostrato di voler fare dell’ospedale di Siracusa una priorità regionale”.
È stato proprio il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a formalizzare la consegna del documento, mentre l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – con il dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra – ha illustrato al sindaco le parti salienti della relazione tecnica. “Dobbiamo dare ai siracusani, che attendono da tanto, troppo tempo, la dignità di un ospedale moderno e funzionale: un’opera che è una priorità del governo. Ho invitato il sindaco Italia a vigilare, ma fare presto, affinché il 2019 diventi davvero l’anno della svolta”, ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Durante l’incontro, avvenuto nella sede del Palazzo della Regione a Catania, Razza ha anche confermato gli interventi di riqualificazione del Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, i cui lavori sono stati già aggiudicati dall’Asp di Siracusa.

Per mercoledì 19 alle 10, la presidente del consiglio comunale, Moena Scala ha intanto  convocato la conferenza dei capigruppo 

Nuovo ospedale di Siracusa, Musumeci: “il 2019 deve essere anno della svolta”

È stata consegnata stamani nelle mani del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, la relazione tecnica relativa alla costruzione del nuovo ospedale del capoluogo aretuseo.
Il documento, redatto dal prof. Giuseppe Pellitteri per conto dell’Asp di Siracusa e su mandato della Regione Siciliana, traccia le ipotesi delle aree da adibire a cantiere per consentire la realizzazione del nuovo nosocomio.
È stato lo stesso presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a formalizzare la consegna del documento, mentre l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – con il DG dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra – ha illustrato al sindaco le parti salienti della relazione tecnica.
“Dobbiamo dare ai siracusani, che attendono da tanto, troppo tempo, la dignità di un ospedale moderno e funzionale: un’opera che è una priorità del governo. Ho invitato il sindaco Italia a vigilare, ma fare presto, affinché il 2019 diventi davvero l’anno della svolta”, ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Dopo la consegna formale del documento, l’iter burocratico adesso prevede l’immediata trasmissione dell’atto, da parte del sindaco, al presidente del Consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala.
Durante l’incontro, avvenuto nella sede del Palazzo della Regione a Catania, Razza ha anche confermato gli interventi di riqualificazione del Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, i cui lavori sono stati già aggiudicati dall’Asp di Siracusa.




Siracusa, “boom” nella ristorazione: +72% in 8 anni. Chef Guarneri: “troppo, siamo saturi”

Quale settore richiama più investimenti a Siracusa? Nel periodo 2011-2019 è stata registrata una vertiginosa crescita di imprese, aziende e società di ristorazione: +72%. E’ il maggior dato nazionale, un autentico boom che “stacca” anche l’elevata media regionale: +50% (2.847 imprese in più). Non a caso alle spalle di Siracusa ci sono ancora province siciliane: Catania, Palermo e Trapani, tutte oltre la soglia del 50% di crescita negli otto anni. I dati sono stati forniti su studio UnionCamere. Ed agli occhi di un esperto come Giovanni Guarneri appaiono nella loro allarmante portata. “E’ un dato negativo. Il settore della ristorazione è diventato una sorta di ammortizzatore sociale. Chi, ad un certo punto della vita, non sa cosa fare apre la pizzeria o il ristorante. Il risultato è un livellamento verso il basso che penalizza la qualità dell’offerta siracusana. E purtroppo viene a mancare anche la stabilità nel settore. Si apre facilmente ed ancor più facilmente si chiude. La vitalità delle aziende sarebbe un dato molto più interessante”, spiega il noto chef siracusano, riferimento per la qualità.
“Prima c’era il numero contingentato oppure si rilevavano società già aperte. C’erano esami scrupolosi in Camera di Commercio. Adesso più nulla. Ci vuole mestiere, sennò si perde solo la qualità. Un ristornante ogni porta in Ortigia è francamente troppo. Tolti i tre, quattro mesi di boom turistico molte di queste attività non arrivano a coprire il budget annuale”, insiste un appassionato Guarneri. “Le aziende devono essere messere in grado di funzionare. Servirebbero dei paletti per tutelare il settore. Ad esempio: chi apre deve prevedere nel locale una stanza per rifiuti, così iniziamo a cambiare rotta. Abbiamo tolto i cassonetti grandi per riempire la città di cassonetti piccoli. E poi servirebbero vincoli relativi agli impianti: portata d’acqua è supportata per tutti? Reti fognarie?”, le proposte di Giovanni Guarneri.
“Una cosa voglio chiarirla. Chi apre una nuova attività, va rispettato. Investe e va rispettato. Ma proprio per rispettarci tutti di più come settore, e nell’interesse dell’economia cittadina, credo proprio che qualche regola in più non guasterebbe. Siamo saturi, è sotto gli occhi di tutti”.