Nuovo ospedale si, ma non alla Pizzuta. L’indiscrezione di alcuni mesi addietro, lanciata da SiracusaOggi.it, trova una prima conferma ufficiale al termine dell’incontro a Catania tra l’assessore regionale Ruggero Razza ed il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.
Il primo cittadino ha ricevuto la relazione firmata dal professor Pellitteri, incaricato dall’Asp di Siracusa di valutare la migliore area per la costruzione della fondamentale struttura sanitaria. Contiene la valutazione su quattro diversi terreni in altrettante zone della città o a ridosso della città. Sulla base del costo, della collocazione, della forma, delle caratteristiche e della sua raggiungibilità ognuna di queste aree ha ricevuto un punteggio.
La Pizzuta indicata nel 2017 dal Consiglio Comunale è quella che riceve il voto più basso, sotto la sufficienza. Le altre aree si trovano , nei pressi dello svincolo autostradale sulla Statale 124, in contrada Tremmilia e ai Pantanelli. Due di queste soluzioni vengono ritenute sufficienti mentre una terza viene indicata come “ideale”. Secondo quanto filtrato, si tratterebbe di un’area a ridosso della grande viabilità (svincolo autostradale), lungo la via per Floridia ed in linea d’aria sotto Belvedere. Praticamente zona Tremmilia.
“E’ stato un incontro estremamente positivo”, racconta al termine il sindaco Italia. “Mi è stata consegnata ed illustrata la relazione sulle aree su cui costruire l’ospedale. Ho subito trasmesso i documenti alla presidenza del Consiglio comunale per fare in modo che i consiglieri ricevano ogni informazione in merito”. Per la tempistica dell’iter che deve portare alla costruzione del nosocomio diventa ora, infatti, importante il ruolo del Consiglio comunale che dovrà “correggersi” e dare via libera ad un nuovo atto con l’indicazione della nuova area.
Secondo molti, ed il sindaco tra questi, con la relazione finalmente disponibile si potrà accelerare. “Con questo documento si superano tutte le criticità. E’ una valutazione seria e scrupolosa che tiene conto anche dell’impatto economico. E’ un passo decisivo verso l’obiettivo che è la costruzione dell’ospedale, atteso da decenni. Sono davvero soddisfatto”, spiega ancora il sindaco Francesco Italia.
Dal canto l’assessore Ruggero Razza ha confermato la disponibilità delle risorse necessarie. “Nessun problema per il finanziamento dell’opera. Ce lo ha detto in maniera chiara. Anche il presidente Musumeci, brevemente intervenuto, ha dimostrato di voler fare dell’ospedale di Siracusa una priorità regionale”.
È stato proprio il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a formalizzare la consegna del documento, mentre l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – con il dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra – ha illustrato al sindaco le parti salienti della relazione tecnica. “Dobbiamo dare ai siracusani, che attendono da tanto, troppo tempo, la dignità di un ospedale moderno e funzionale: un’opera che è una priorità del governo. Ho invitato il sindaco Italia a vigilare, ma fare presto, affinché il 2019 diventi davvero l’anno della svolta”, ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Durante l’incontro, avvenuto nella sede del Palazzo della Regione a Catania, Razza ha anche confermato gli interventi di riqualificazione del Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, i cui lavori sono stati già aggiudicati dall’Asp di Siracusa.
Per mercoledì 19 alle 10, la presidente del consiglio comunale, Moena Scala ha intanto convocato la conferenza dei capigruppo
È stata consegnata stamani nelle mani del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, la relazione tecnica relativa alla costruzione del nuovo ospedale del capoluogo aretuseo.
Il documento, redatto dal prof. Giuseppe Pellitteri per conto dell’Asp di Siracusa e su mandato della Regione Siciliana, traccia le ipotesi delle aree da adibire a cantiere per consentire la realizzazione del nuovo nosocomio.
È stato lo stesso presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a formalizzare la consegna del documento, mentre l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – con il DG dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra – ha illustrato al sindaco le parti salienti della relazione tecnica.
“Dobbiamo dare ai siracusani, che attendono da tanto, troppo tempo, la dignità di un ospedale moderno e funzionale: un’opera che è una priorità del governo. Ho invitato il sindaco Italia a vigilare, ma fare presto, affinché il 2019 diventi davvero l’anno della svolta”, ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Dopo la consegna formale del documento, l’iter burocratico adesso prevede l’immediata trasmissione dell’atto, da parte del sindaco, al presidente del Consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala.
Durante l’incontro, avvenuto nella sede del Palazzo della Regione a Catania, Razza ha anche confermato gli interventi di riqualificazione del Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, i cui lavori sono stati già aggiudicati dall’Asp di Siracusa.
Quale settore richiama più investimenti a Siracusa? Nel periodo 2011-2019 è stata registrata una vertiginosa crescita di imprese, aziende e società di ristorazione: +72%. E’ il maggior dato nazionale, un autentico boom che “stacca” anche l’elevata media regionale: +50% (2.847 imprese in più). Non a caso alle spalle di Siracusa ci sono ancora province siciliane: Catania, Palermo e Trapani, tutte oltre la soglia del 50% di crescita negli otto anni. I dati sono stati forniti su studio UnionCamere. Ed agli occhi di un esperto come Giovanni Guarneri appaiono nella loro allarmante portata. “E’ un dato negativo. Il settore della ristorazione è diventato una sorta di ammortizzatore sociale. Chi, ad un certo punto della vita, non sa cosa fare apre la pizzeria o il ristorante. Il risultato è un livellamento verso il basso che penalizza la qualità dell’offerta siracusana. E purtroppo viene a mancare anche la stabilità nel settore. Si apre facilmente ed ancor più facilmente si chiude. La vitalità delle aziende sarebbe un dato molto più interessante”, spiega il noto chef siracusano, riferimento per la qualità.
“Prima c’era il numero contingentato oppure si rilevavano società già aperte. C’erano esami scrupolosi in Camera di Commercio. Adesso più nulla. Ci vuole mestiere, sennò si perde solo la qualità. Un ristornante ogni porta in Ortigia è francamente troppo. Tolti i tre, quattro mesi di boom turistico molte di queste attività non arrivano a coprire il budget annuale”, insiste un appassionato Guarneri. “Le aziende devono essere messere in grado di funzionare. Servirebbero dei paletti per tutelare il settore. Ad esempio: chi apre deve prevedere nel locale una stanza per rifiuti, così iniziamo a cambiare rotta. Abbiamo tolto i cassonetti grandi per riempire la città di cassonetti piccoli. E poi servirebbero vincoli relativi agli impianti: portata d’acqua è supportata per tutti? Reti fognarie?”, le proposte di Giovanni Guarneri.
“Una cosa voglio chiarirla. Chi apre una nuova attività, va rispettato. Investe e va rispettato. Ma proprio per rispettarci tutti di più come settore, e nell’interesse dell’economia cittadina, credo proprio che qualche regola in più non guasterebbe. Siamo saturi, è sotto gli occhi di tutti”.