Siracusa. Una panchina rossa all’ingresso del Tribunale: “Contro la violenza sulle donne”

Da questa mattina una panchina rossa campeggia nello spazio antistante l’ingresso del Tribunale di Siracusa. Un messaggio chiaro, ma anche un monito, peraltro proprio nel luogo in cui molti casi relativi a violenza di genere e, purtroppo, anche processi per femminicidio, vengono sottoposti alla giustizia. Questa mattina, l’inaugurazione. L’iniziativa è del  Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa -che l’ha promossa  in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine, con il Centro Antiviolenza Ipazia e con  il Comitato Attivisti Siracusani. Una campagna di sensibilizzazione permanente contro il femminicidio,




Giornata Nazionale Donazione Organi: “Sempre più siracusani dicono si”

A Siracusa il 10, 2 per cento dei cittadini che hanno rinnovato la carta d’identità, hanno dichiarato di voler donare gli organi. E’ la terza città in Italia per percentuale di residenti che hanno espresso questo tipo di sensibilità, dopo Bologna e Terni. Ieri, Dodicesima Giornata Nazionale per la Donazione e il Trapianto di organi e tessuti indetta dal Ministero della Salute, la prima per il capoluogo. L’Asp ha aderito insieme a diverse associazioni. Con il Coordinamento Locale Trapianti, diretto da Graziella Basso, in Largo XXV Luglio,spazio alla campagna di informazione e sensibilizzazione in condivisione con il CRT Sicilia ed in collaborazione con le associazioni di volontariato AIDO, ANED, ADMO, AVIS, FRATRES e ADVPS. La risposta è stata buona anche ieri. Sono state raccolte numerose firme, quelle necessarie per dichiarare tale tipo di volontà. Distribuito materiale informativo.
“È stata una splendida giornata – dichiara il coordinatore locale Graziella Basso – che ha visto l’adesione di tutte le associazioni del settore, la prima a Siracusa, con l’obiettivo comune di sensibilizzare i cittadini ed accrescere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule. È stato inoltre un piacevole confronto con i turisti passanti, già consapevoli di questo mondo della donazione nei loro paesi di appartenenza. Sono soddisfatta nel sentire il Ministro della Salute Grillo ringraziare Siracusa, per essere stata la terza città in Italia ad aver registrato il maggior numero di dichiarazioni di volontà al momento del rilascio/rinnovo della carta d’identità, in proporzione al numero di abitanti.
Quest’ anno si sono raggiunte in Italia oltre 5 milioni dichiarazioni di volontà, una cifra che dimostra come il sistema italiano funzioni e come l’Italia sia un paese generoso.
L’anno 2018 si è concluso con 1680 donatori utilizzati, 3718 trapianti e le liste d’attesa includono circa 8700 persone tra cui bambini e adolescenti. Questi numeri raccontano il lavoro complesso di una rete trapiantologica costituita da più di 15 mila professionisti, chirurghi, rianimatori, infermieri e personale tecnico. Testimoniano come migliaia di persone dopo il trapianto continuano a vivere, ad avere figli, a fare sport.
Non basta però avere i migliori medici, occorre la generosità dei cittadini, perché senza un donatore non può esserci un trapianto, non c’è vita”.




Siracusa. La banda degli ecologisti non si ferma più: via la plastica dalla Playa

Approfittando della mattinata baciata dal sole, anche in occasione della domenica delle palme la banda degli ambientalisti capitanata da Sebastian Colnaghi è tornata in azione. Una decina di volontari si sono ritrovati sulla spiaggia della playa per una nuova operazione di pulizia.
Hanno riempito una quindicina di sacchi di spazzatura, liberando l’arsenale da decine e decine di copertoni abbandonati sulla spiaggia. C’erano anche una batteria di auto, reti da pesca e – purtroppo – una infinità di plastica.




Domenica delle Palme, celebrazioni in tutta la provincia. A Priolo croce “migrante”

I fedeli siracusani hanno celebrato questa mattina la Domenica delle Palme, nelle parrocchie della provincia. In mattinata, la benedizione dei ramoscelli d’ulivo e delle palme, nella giornata che inaugura la Settimana Santa. Particolarmente suggestivo il momento della benedizione alla Basilica del Santuario della Madonna delle Lacrime. La Messa in Santuario è stata preceduta dalla processione dall’Oratorio di via degli Orti al tempio Mariano.
A Priolo, nella parrocchia di San Giuseppe Operaio, il parroco don Marco ha utilizzato una piccola croce realizzata con il legno di barconi di migranti. A realizzarla e donarla alla parrocchia è stato l’artista Ramzi Harrabi. In passato, sue simili realizzazioni sono state donate all’arcivescovo e a padre Carlo D’Antoni. “Gesù si riconosce nel volto degli umili”, ha detto don Marco durante la funzione con riferimento ai migranti.




Siracusa. Ccr ed ingombranti: informazioni confuse che generano nuovi sporcaccioni

La buona volontà dei cittadini che si stanno applicando per la riuscita della differenziata a Siracusa viene messa alla prova da alcuni episodi che possono (debbono) essere evitati, da qui in avanti. Ne è in gioco la stessa credibilità di tutto il sistema.
Succede, ad esempio, che in un corto circuito di informazioni contrastanti, un siracusano non sappia dove conferire correttamente rifiuti ingombranti. E addirittura riceva indicazioni chiaramente contrarie alle regole. E’ il caso di Raffaele. “Mi ero deciso finalmente a caricare in auto i vecchi sanitari che avevo sostituito nel mio bagno per portarli al Centro Comunale di Raccolta di contrada Arenaura”, racconta a SiracusaOggi.it.
Ma una volta arrivato, scopre che non può conferirli lì. “L’addetto mi ha risposo che loro non potevano prenderli. Ho chiesto allora dove dovevo buttarli e mi ha risposto di lasciarli dentro i cassonetti verdi lungo la strada. Io so che ci sono le foto trappole, la cosa non mi convince cerco di farlo presente ma vengo rassicurato che tanto non ci sono foto trappola nella zona”.
Raffaele è stranito, si allontana e appena intravede agenti della Municipale rivolge loro la stessa domanda: dove li conferisco? “Mi convincono che gettarli in un contenitore sarebbe stato un illecito e che è il ccr che deve ricevere e gestire lo smaltimento di questo genere di rifiuti”.
Per la cronaca: i tre sanitari in ceramica tengono ancora compagnia a Raffaele. “Non mangio ceramica. Qualcuno mi spieghi dove devo portarli”, taglia corto. Nel dizionario rifiuti di Ecoportal, facilmente consultabile online, i sanitari vengono indicati come rifiuti da conferire effettivamente nei Ccr.
Inevitabile morale: “se vogliamo una città senza sporcaccioni, dobbiamo far si che non lo diventino quelli che vogliono fare le cose per bene”.




Siracusa. Avvistata la piccola raganella, specie protetta con l’Anapo come casa

E’ uno degli anfibi meno comuni per quanto presente nelle nostre zone. Ecco perchè, a suo e per gli appassionati, fa notizia l’avvistamento di alcuni esemplari di raganella (hyla intermedia). In questo periodo raggiungo raccolte d’acqua o fiumi come l’Anapo e il Manghisi, dove si riproducono.
Pur non essendo a rischio estinzione, la specie è protetta dall’Appendice II della Convenzione di Berna e dalla Direttiva Habitats. Non è possibile detenerla, catturarla, venderla o distruggere gli ambienti dove vive.
La raganella presenta una caratteristica colorazione del dorso verde brillante, con ventre biancastro nettamente demarcato da una linea di colore dal grigio al beige. Nonostante le piccole dimensioni (non supera i 5 cm) non è difficile notare anche una striscia nera laterale che si prolunga fino all’inserzione dell’arto inferiore.




Nuovo ospedale, momento della verità. E prende quota la sorpresa: bocciata la Pizzuta

Arriva il momento della verità per il nuovo ospedale di Siracusa. Subito dopo Pasqua, il presidente della Regione, Nello Musumeci, inviterà a Catania i sindaci della provincia e insieme all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, illustrerà loro le conclusioni a cui è giunto Giuseppe Pellitteri. E’ il professore ordinario di progettazione architettonica e urbana dell’Università di Palermo a cui l’Asp di Siracusa aveva chiesto di valutare l’area della Pizzuta, individuata da anni nel piano regolatore e recentemente riconfermata dal Consiglio comunale, e la possibilità di costruirvi il nuovo ospedale.
“Pellitteri ha fatto un lavoro straordinario e non voglio anticipare le sue conclusioni”, spiega su FMITALIA l’assessore regionale Razza. Però alcuni elementi utili per farsi un’idea di quello che potrebbe succedere li fornisce. Come quando, ad esempio, spiega che nella perizia viene individuata un’area “che potrebbe essere la più adeguata. Una cosa mi piace dirla: quest’area ha un onore di esproprio inferiore del 70% rispetto alla precedente. A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”, punge Razza. “Alcune polemiche politiche mi paiono orientate”, aggiunge per rendere ancora più chiaro il suo messaggio.
Pare proprio allora che si stia andando verso un nuovo colpo di scena: la bocciatura della scelta operata dal Consiglio comunale nel 2017. In fondo, in premessa, lo lasciava intendere anche l’Asp nell’atto di conferimento incarico al professore Pellitteri. “L’area individuata (…) ha subito, nel corso degli anni, un sostanziale cambiamento di forma come si evince dagli atti in possesso dell’ufficio; che le predette modifiche hanno, comunque, reso non compatibile il progetto preliminare, già approvato nel 2011, con l’area da ultimo modificata”: sono considerazioni piuttosto chiare. Come quella che ricorda come i nuovi principi di edilizia sanitaria individuano “per la realizzazione di un nuovo nosocomio” un’area “tra 150.000 e 180.000 metri quadrati, secondo lo studio dell’Ufficio Tecnico Aziendale” mentre “l’area proposta dal Comune è pari a circa 110.000 mq di forma irregolare”. Cosa che “potrebbe rendere necessario un progetto a forte sviluppo verticale con un numero significativo di piani” e ancora da definire sarebbe la previsione di spazi per la pista per l’elisoccorso “ad oggi non individuati dal Comune”.
La valutazione di Pellitteri potrebbe essere quel fattore politico nuovo che dovrebbe giustificare un “ripensamento” del Consiglio comunale. Ma sarebbe paradossale dover ammette di aver (nuovamente) commesso un errore dopo aver indicato in precedenza l’area dell’ex Onp.
“Siracusa aspetta il nuovo ospedale da più di trent’anni, è una vergogna”, dice senza mezzi termini l’assessore Ruggero Razza. “La provincia di Siracusa merita strutture ospedaliere degne di questo nome. Il mio sogno è quello di arrivare prima del completamento del mio mandato a vedere la posa della prima pietra. Ma serve anche uno scatto d’orgoglio da parte della classe dirigente locale”, l’altra pungolatura. Come dire che limitarsi a dire che Catania si prende tutto o che Ragusa è privilegiata o fortunata equivale a nascondere responsabilità di programmazione ed operative del sistema politico-dirigenziale locale.




Siracusa. La buona sanità: “Mio marito salvato dai medici dell’Umberto I. Grazie”

Una storia che ha il sapore di un “miracolo”. Non di certo piovuto dal cielo, però, ma frutto anche dell’impegno di medici, infermieri, ausiliari dell’ospedale Umberto I di Siracusa; frutto del sostegno che hanno saputo dare, dal punto di vista professionale e – aspetto fondamentale- dal punto di vista umano, emotivo, empatico.
Un uomo, un siracusano di 69 anni, lo scorso febbraio ha visto la morte con gli occhi. E’ arrivato in Pronto Soccorso a causa dell’improvvisa rottura dell’anastomosi intestinale. Perdita di sangue e il serio, serissimo rischio che non ci fosse nulla da fare per lui.
Pur con la consapevolezza di quanto fosse difficile,  l’impegno, la determinazione, il “facciamo tutto quello che è nelle nostre capacità” dei medici, prima del Pronto Soccorso, poi di Chirurgia. Seguono 29 giorni in Rianimazione. La vita appesa ad un filo. Fino al lieto fine.
Ed è da qui, proprio dal lieto fine, che parte il racconto Rosalia, la moglie del paziente siracusano oggi vivo grazie ad una sanità che è stata straordinaria. Ha sentito il bisogno di raccontare, perchè tutti sappiano e perchè il ringraziamento arrivi davvero, forte per come lo sente. In ospedale, durante quel mese, Rosalia è rimasta su una panchina del reparto di Rianimazione, praticamente sempre. La conoscevano tutti come la “signora della Rianimazione” tenuta lì dall’amore per il marito, dalla speranza di poterlo riportare a casa. E sono tutti a casa adesso, stanno bene, con il cuore pieno di gratitudine e fiducia. Questa la lettera che Rosalia ha indirizzato ai medici ed agli infermieri dell’Umberto I.

Elisa, Maria, Laura, Valentina e Stefania – le dottoresse della Rianimazione – hanno tutte gli occhi belli e i modi gentili; Carlo e Nando – i medici – hanno il sorriso largo e sincero e la stretta di mano potente. Quegli occhi e quei sorrisi si aprono, quando ti incoraggiano (ma con quanta cautela!), oppure diventano stranamente distanti e opachi, se sono costretti a farti fare i conti con la realtà…

La realtà?

La realtà, per noi, per chi ha aspettato fuori dalle porte grigie della Rianimazione dell’Umberto I di Siracusa, è fatta di prelievi costanti, di ragnatele di tubi, di monitor imperscrutabili, di centesimi di un valore che cambiano il corso del tempo, di una vetrata che lascia intravedere numeri e livelli e segni incomprensibili, dei movimenti precisi di medici e infermieri che, in ogni momento delle loro interminabili giornate, cercano di lasciare i loro pazienti ai nostri abbracci.

Nei lunghi giorni appesi ai fili delle macchine che hanno tenuto in vita il mio Gaetano, ho imparato a conoscere e apprezzare la competenza, la professionalità, lo spirito di dedizione di tutti quelli che hanno cercato di salvarlo. E che ci sono riusciti, con un eccezionale lavoro di squadra, mettendo a sistema energie e competenze!

Il reparto di Chirurgia Generale (che effettua interventi di chirurgia maggiore, è bene ricordarlo!) conta su professionisti che rappresentano una sicurezza per il territorio servito dall’Umberto I di Siracusa, a dispetto di una struttura obsoleta, con attrezzature non più adeguate (ancora le bombole per l’ossigeno? ancora i vecchi letti a manovella?), e dispone di sale operatorie che si ostinano a salvare vite umane, nonostante la necessità di una profonda ristrutturazione del reparto stesso.

E così, dopo 29 infiniti giorni, siamo usciti dall’incubo, con la consapevolezza che non è vero che ognuno è solo con la propria malattia e la combatte come può: noi abbiamo incontrato eccellenti professionalità, grande comprensione e infinita solidarietà.

Il gigante in camice bianco che ci ha restituito Gaetano ha la mano ferma e sicura del dott. Nino Trovatello, che si è posto davanti alle difficoltà dell’intervento risolutivo con la determinazione e col piglio di chi sa esattamente cosa deve fare, il coordinamento attento, accompagnato da un garbo raro a trovarsi, del dott. Maurilio Carpinteri, il sorriso appena nascosto dalla barba del dott. Mauro Sturiale, i modi garbati della dott.ssa Diana Gheorghe, il passo deciso del dott. Puglisi, le prescrizioni precise del dott. Marco Distefano, le attenzioni del dott. Sebi Zappulla, la mira da cecchino degli endoscopisti, la affettuosa e competente professionalità di tutti gli infermieri e degli ausiliari del Pronto Soccorso, della Rianimazione e della Chirurgia (non ricordo i nomi di tutti, ma li abbraccio uno per uno). A tutti loro va il mio affetto riconoscente; Enza, invece, la splendida infermiera con tanti anni di servizio che, all’una di una notte infinita, ha offerto una tazza di orzo caldo a una donna disperata, mi ha dimostrato che esiste ancora una solidarietà umana che sa di divino.

Grazie, di cuore,

Rosalia




Siracusa. Via alla stagione balneare: non balneabili 24 chilometri in provincia

Al via ufficiale il prossimo primo maggio la stagione balneare in Sicilia. Il decreto della Regione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, indica, come di consueto, i tratti balneabili e quelli interdetti alla balneazione, per ragioni legate all’inquinamento o a motivi geomorfologici. In provincia di Siracusa, non balneabili circa 24 chilometri . I tratti vietati per inquinamento si trovano ad Augusta, per 220 metri, Priolo, per 2, 1 km, Pachino, per un chilometro circa e Portopalo, per 800 metri. Non balneabili nemmeno i punti di immissione di fiumi, in questo caso per motivi geomorfologici.  A Siracusa, non si può fare il bagno lungo i 5 chilometri dal confine nord alla tonnara di Santa Panagia, dal monumento ai Caduti al vicolo IV Mastrarua, nel Porto Grande,  da Punta Castelluccio allo Scoglio dell’Elefante, e per due chilometri e 400 metri,da Torre Ognina a Punta Cuba.




Dignità e lavoro, il giorno della mobilitazione: “tensione al limite della rottura sociale”

Mattina da bollino nero per il traffico a Siracusa. Poco prima delle 9 è cominciato l’afflusso di persone e mezzi verso il centro storico per la manifestazione sindacale proclamata da Cgil, Cisl e Uil. “Dignità & Lavoro” il titolo scelto per l’appuntamento che è partito poco dopo le 9.20 da piazzale Marconi. Un corteo diretto a piazza Archimede attraverso corso Umberto, piazza Pancali e corso Matteotti. Sul palchetto di piazza Archimede interverranno i segretari per le conclusioni.
“La drammatica situazione in cui versa il contesto produttivo e occupazionale della provincia di Siracusa, caratterizzato da accresciute disuguaglianze sociali, da discriminazioni salariali e dall’assenza di un reale progetto di sviluppo, rischia di smantellare, pezzo dopo pezzo, qualunque ipotesi di riscatto e di cambiamento”, si legge nel documento che promuove la mobilitazione, dove si sottolinea anche come “il risentimento sociale sia altissimo e l’assenza di risposte in termini di investimenti, sviluppo, crescita e di confronto con le parti sociali rischino di alimentare una tensione al limite della rottura sociale”.
Sindacati e associazioni rimarcano la necessità di “ritrovare la capacità di esprimere un’idea comune del territorio di oggi e soprattutto di domani, un pensiero lungo di trasformazione e di alternativa”. E denunciano come a Siracusa non ci sia nulla di tutto questo: “Non c’è la politica, locale, regionale e nazionale, sprofondata in un immobilismo inaccettabile, incapace di operare scelte che non rispondano a logiche autoreferenziali e di interminabili campagne elettorali. Non c’è lo Stato, che arretra, si ritrae e a volte sparisce in tutte le sue articolazioni istituzionali e territoriali, fino al punto di lasciare languire gli enti locali in una condizione di mortificazione della stessa dignità dei suoi operatori e di sottrazione continua di servizi e interventi di utilità sociale. Non c’è, ancora, una matura cultura imprenditoriale e industriale, capace di coniugare profitto, sviluppo, crescita in un’ottica di responsabilità sociale, occupazionale, di rispetto ambientale e di giustizia sociale”.
Alla mobilitazione hanno aderito anche Acli, Ance, Anci, Anolf, Anteas, Anpi, Arci Arcidiocesi, Associazione Territorio protagonista, Assoporto, Auser, Claai, Cia, Coldiretti, Cna, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Copagri, Lega cooperative, Libera, Noi albergatori Siracusa, Rete degli studenti medi, Sicilia impresa, Unicoop, Unionports.