Sequestro impianti, Priolo Servizi: “Realizzate iniziative per contenere le emissioni”

Dopo il sequestro di alcuni impianti della zona industriale, la Priolo Servizi, inserita nell’operazione “no Fly”, coordinata dalla Procura della Repubblica, fa alcune puntualizzazioni. In una nota diffusa in mattinata “segnala di aver realizzato negli ultimi anni una serie di iniziative volte all’eliminazione e contenimento delle emissioni odorigene, nell’ambito di un programma di intervento pluriennale attualmente in corso di esecuzione nonché di essere in attesa, già da tempo, delle conclusioni dell’istruttoria da parte degli enti preposti per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Vista la natura del provvedimento richiesto, Priolo Servizi continuerà ad assicurare la piena operatività all’interno dello stabilimento multi societario, garantendo l’erogazione dei servizi nel rispetto delle normative vigenti.
Priolo Servizi, in relazione al decreto di sequestro preventivo dell’impianto di trattamento acque di scarico, emesso il 21 febbraio dalla Procura di Siracusa, pur ritenendo di aver sempre operato nel pieno rispetto dei dettami normativi vigenti ed applicabili, in linea con i principi e le regole societarie a tutela della Salute, Sicurezza e Salvaguardia Ambientale, intende ribadire la propria completa disponibilità a collaborare con le autorità preposte”.




Siracusa. Rinasce il centro diurno per disabili Anfass a un anno dallo “sfratto” dell’ex Provincia

L’Anfass rinasce. L’associazione dei familiari dei disabili ha nuovamente il suo centro diurno. Dopo un anno dallo “sfratto” subito dall’ex Provincia, l’associazione guidata da Nando Peretti ha fatto ripartire le attività, affittando dei nuovi locali, in via Forlanini, con alcuni operatori riassunti dopo i licenziamenti che seguirono l’interruzione di un servizio che per numerosi disabili e per famiglie che se ne prendono cura, era ed è indispensabile.
Lo scorso anno, improvvisamente, lo sfratto e l’obbligo di lasciare entro quel marzo i locali precedentemente assegnati. L’equipe di professionisti si ritrovò con un colpo di spugna senza lavoro, visto che una sede alternativa non era stata individuata. Lettere di licenziamento, dunque, per 7 persone. Il problema era legato alle condizioni finanziarie del Libero Consorzio, che non pagava l’affitto dei locali da due anni. Il debito accumulato era di circa 300.000 euro e i proprietari dell’immobile avevano detto basta. Una pagina triste, l’aveva definita Peretti.
L’ ex Provincia Regionale si era rivolta al Comune di Siracusa chiedendo di individuare una struttura di proprietà dell’amministrazione comunale che potesse essere utilizzata dal centro disabili.
Alla fine l’Anfass ha fatto da sè,riuscendo, a fatica, a recuperare le somme necessarie per utilizzare dei nuovi locali, presi in affitto, nella nuova sede di via Forlanini. Non tutti gli operatori sono stati reimpiegati.




Versalis e Sasol, le reazioni: “operato rispettando sostenibilità ambientale”

Poche ore dopo i provvedimenti della magistratura siracusana, arrivano le reazioni di Versalis e Sasol. I loro impianti del siracusano sono stati posti sotto sequestro preventivo.
“Versalis conferma di avere ricevuto notifica da parte della Procura di Siracusa di un provvedimento di sequestro preventivo degli impianti della società situati presso lo stabilimento industriale di Priolo. La società, che è in attesa di analizzare le motivazioni del provvedimento, sta fornendo la massima collaborazione all’autorità giudiziaria – recita la nota ufficiale – e confida di poter dimostrare la correttezza del proprio operato in termini di sostenibilità ambientale delle proprie attività”.
Sasol Italy “sta fornendo la sua completa disponibilità a collaborare con le autorità competenti. Lo Stabilimento di Augusta, che opera nel campo della chimica per la detergenza e il personal care, nel rispetto del provvedimento di sequestro, manterrà la piena operatività. In attesa di conoscere e valutare i dettagli del provvedimento ed effettuare ogni opportuna verifica in relazione allo stesso, Sasol Italy, pur ritenendo di avere sempre operato nel rispetto delle prescrizioni normative ed autorizzative, sottolinea di aver già effettuato negli ultimi anni cospicui investimenti per lo Sviluppo Sostenibile, adottando i più moderni presidi ambientali al fine di ridurre quanto più possibile l’impatto della propria attività sull’ambiente”.




Sequestri nell’area industriale, il sindaco Italia: “tassello importante per chiarezza”

Sui sequestri effettuati stamattina nella zona industriale in occasione dell’operazione “No fly”, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, hanno rilasciato la seguente dichiarazione. “Le misure disposte dalla Procura della Repubblica e l’esito delle indagini fanno sintesi dell’impegno di tutti coloro che, nel corso degli ultimi anni, hanno posto la questione ambientale come priorità, non con annunci o proclami, ma con azioni incisive su tutti i piani (amministrativi e giudiziari) cercando di operare con argomentazioni tecniche, ma soprattutto, avvalendosi nel tempo di un esperto in materia ambientale, l’ingegnere Giuseppe Raimondo, che ha sempre sostenuto, in tutte le sedi, quanto oggi sembrerebbe emergere dalle indagini. La Procura fa riferimento ad esiti che, sulla base di modelli matematici, hanno finalmente evidenziato che le immissioni olfattive non hanno fonti indistinte e che il contributo del depuratore IAS è determinante. Confidavamo nel lavoro dell’autorità giudiziaria, che ha risorse tecniche economiche ed umane per verificare se le imprese industriali operanti nel nostro territorio esercitano le attività attenendosi scrupolosamente alle norme ambientali. Serviva chiarezza e quanto fatto dalla procura della Repubblica di Siracusa rappresenta un tassello essenziale per fare luce innanzitutto sulle responsabilità di natura penale da accertare, ma soprattutto affinché chiunque ha ruoli istituzionali e politici esprima chiaramente la propria posizione sul presente e sul futuro ambientale economico e produttivo del nostro territorio. C’è una responsabilità sociale delle imprese che non può essere limitata solo ed esclusivamente al dato occupazionale ed economico e che deve andare oltre. Trincerarsi dietro il timore occupazionale significa non avere una visione innovativa del futuro”.




Operazione “No Fly”: ragioni e conseguenze del sequestro degli impianti

Si chiama Operazione “No Fly”. E’ il risultato delle attività investigative coordinate dalla Procura di Siracusa, scaturite da una serie di esposti e denunce pervenuti, nel tempo, all’ufficio di Procura, alle Forze di Polizia e ad altri organi, a seguito dei quali, un collegio di consulenti tecnici nominati dalla Procura ha accertato la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti di VERSALIS s.p.a. di Priolo e SASOL s.p.a. di Augusta, e dei depuratori TAS di PRIOLO SERVIZI s.c.p.a. di Melilli e IAS s.p.a. di Priolo Gargallo che, pertanto, sono stati sottoposti al sequestro.
I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno, nella sostanza, rilevato:
concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro;ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati presso le centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; mancata utilizzazione delle “migliori tecniche disponibili” da parte dei responsabili degli stabilimenti.
In sintesi, gli stessi consulenti tecnici hanno evidenziato di avere raccolto elementi che “inducono a ritenere che la qualità dell’aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata”…… rilevando come “nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione”.
Il provvedimento, di carattere preventivo, prevede il mantenimento della facoltà d’uso degli impianti e, quindi, la continuità di esercizio delle unità in sequestro, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma attuativo per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera nonché il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.
Le notifiche, con contestuale informazione di garanzia, saranno eseguite nei confronti delle suddette persone giuridiche, nonché di 19 persone fisiche che hanno rivestito incarichi di responsabilità e rappresentanza nelle 4 persone giuridiche attinte dal provvedimento di sequestro
che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle realtà interessate, nell’arco temporale ricompreso fra gennaio 2014 e giugno 2016, periodo nel quale sono stati rilevati valori di immissioni nell’aria poi esaminati dai consulenti tecnici nominati dalla Procura.




Siracusa. Nuovi sequestri di impianti industriali: il precedente nel 2017

Quello operato in queste ore nel polo petrolchimico siracusano non è il primo sequestro di stabilimenti industriali. Lo precede, in ordine di tempo, il sequestro disposto dalla Procura per gli stabilimenti Esso di Augusta e Isab Nord e Isab Sud di Priolo. Anche in quel caso la Procura ipotizzava un peggioramento della qualità dell’aria a seguito di emissioni dagli impianti. Per la restituzione, furono disposte delle prescrizioni per l’adeguamento degli impianti alle norme vigenti, a garanzia della salute pubblica, secondo un preciso cronoprogramma. Alle imprese fu data la possibilità di decidere entro 15 giorni se aderire o meno alle prescrizioni indicate. In entrambi i casi furono accolte le disposizioni. Esso chiese una proroga dei termini stabiliti nella fase di passaggio del controllo agli algerini di Sonatrach, con gli ultimi interventi a cura proprio della nuova proprietà.
Le prescrizioni studiate dal team di esperti chiamati dalla Procura di Siracusa riguardavano in questo caso anche la copertura delle vasche di trattamento, il miglioramento delle coperture dei serbatoi, il controllo dei vapori da camini e il loro monitoraggio. Tutto per ridurre sensibilmente le emissioni di sostanze odorigene in atmsofera. Nell’ambito dello stesso procedimento otto persone furono messe sotto indagine con l’accusa di inquinamento ambientale .colposo.




Torna operativo l’aeroporto Fontanarossa, voli regolari

Vista la diminuzione dell’emissione di cenere vulcanica dall’Etna, l’Unità di Crisi ha disposto la riapertura totale dello spazio aereo dell’aeroporto di Catania, dalle 8 di oggi.
I voli potranno ancora subire ritardi e disagi ma la situazione evolve verso la normalità. I passeggeri sono pregati di verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree.




I sindacati sull’indagine No Fly: “non demonizzare il settore”

I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil commentano l’indagine “No Fly” della Procura di Siracusa. “Piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. Da sempre richiamiamo l’attenzione sulla compatibilità ambientale e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e nei centri vicini. Un’industria moderna e competitiva non più sottrarsi ad ammodernamenti dei sistemi di controllo. L’alto tasso di occupazione, e di Pil provinciale, delle industrie, resta l’elemento sul quale, però, concentrare qualsiasi sforzo per non demonizzare il settore e giungere, piuttosto, ad un livello alto di eco compatibilità sul territorio”, così Alosi, Sanzaro e Munafò.




Siracusa. Mercato di via Giarre, “nessun trasloco anzi lo rilanciamo”

Il mercato di via Giarre non sarà spostato al parco Robinson di Bosco Minniti. Dopo l’allarme lanciato su SiracusaOggi.it dagli operatori, arriva la rassicurazione dell’assessore alle attività produttive, Fabio Moschella. “Desidero tranquillizzare quanti hanno espresso preoccupazioni sul mercato di via Giarre. Il mercato rimarrà regolarmente aperto ed attivo e non sarà trasferito all’interno del Parco Robinson. A breve peraltro l’ufficio attività produttive pubblicherà un bando per l’assegnazione di molti altri posteggi, per sostituire gli operatori che per vari motivi hanno lasciato il mercato”.
Il mercato non chiude, non si sposta ma cerca rilancio. Saranno messi a bando spazi per attività alimentari e non alimentari. “Mi auguro che molti operatori possano partecipare ed avere l’assegnazione. Questo servirà a rilanciare il mercato di via Giarre che negli ultimi tempi ha, purtroppo, visto diminuire le presenze e le attività di vendita. Siamo assolutamente vicini a tutti gli operatori e, naturalmente, anche ai residenti che indubbiamente patiscono disagi”, dice ancora Moschella.
“Nei mercati rionali è ancora possibile trovare prodotti alimentari e ortofrutta di qualità e a prezzi molto convenienti, certamente concorrenziali a quelli della grande distribuzione. Anche l’offerta di prodotti non alimentari è anch’essa molto competitiva e consente alle nostre famiglie di potere risparmiare notevolmente su moltissimi articoli di largo consumo. Siamo vicini agli operatori del mercato di via Giarre che sono, fra l’altro, in larga parte locali e quindi è anche giusto sostenerli. Mi auguro che si possa tornare a frequentare assiduamente questo mercato che ormai, da tantissimi anni, è entrato a pieno titolo nella vita dei siracusani”.




Siracusa. Angelo De Simone, chiesta l’archiviazione. La madre:”Chi sa, parli”

“Se qualcuno vuole davvero aiutarci a far sì che la verità venga fuori, ci faccia sapere anche in modo anonimo qualcosa di utile per le indagini”. A tre anni dalla morte di Angelo De Simone,trovato impiccato nella sua abitazione, la madre, Patrizia Ninelli, lancia un nuovo accorato appello. Lo fa attraverso la pagina Facebook “Verità per Angelo De Simone”, aperta all’indomani della morte,avvenuta in circostanze ritenute misteriose, del giovane siracusano. Angelo De Simone aveva 27 anni, sfegatato tifoso del Siracusa, e nessuno aveva il minimo dubbio sulla sua grande voglia di vivere. Si pensò in un primo momento, ad un suicidio. Poi una serie di conti che non tornavano, perizie che sembravano dire altro; l’ipotesi dell’omicidio. Ma le indagini non hanno mai fatto alcun passo avanti concreto, tanto che si torna a ipotizzare l’archiviazione (nuovamente richiesta). Proprio quello che i familiari di Angelo De Simone vorrebbero evitare. Rivendicano il diritto di sapere perchè quel giovane pieno di vitalità è morto ed escludono in assoluto l’idea che possa essersi trattato di un gesto estremo. La madre lo dice a chiare lettere.
“Se c’è stata una lite, un qualsiasi motivo anche se per voi può sembrare insignificante-il suo appello- a noi potrebbe tornare utile per poter far luce sulla morte assurda e misteriosa di Angelo(che non si è suicidato e nessuno comunque mi potrà convincere del contrario). Potete contattare noi o il nostro avvocato, David Buscemi, anche anonimamente. In ogni caso noi non abbiamo intenzione di fermarci”. Sulla richiesta di archiviazione, la madre di Angelo esprime tutta la sua amarezza. “Potrei anche dire molte cose -scrive in un altro dei suoi pensieri affidati alla pagina dedicata al figlio- ma preferisco continuare a stare in silenzio e cercare in qualche modo di agire e non arrendermi.Anche se il mio sole si è spento e non sorgerà mai più, non smetterò mai di combattere. Non penso di chiedere la luna, ma solo verità e giustizia. Continuate pure a dormire sonni tranquilli voi-sembra riferirsi a chi è eventualmente responsabile della morte di Angelo- ma tenete in mente che non avete ancora vinto”. Angelo De Simone ha lasciato un figlio, un bimbo che da tre anni- fa notare la madre del piccolo, Chiara Zito- “non festeggia più il suo compleanno con il suo papà e che quando spegne la sua candelina ha occhi spenti, tre anni che non ride e gioca con suo papà e fare tutto ciò che un bambino di 7 anni dovrebbe fare e questo ancora senza capirne il motivo”.