Siracusa. Si fermano i bus navetta, revisione a marzo

Il settore Mobilità e trasporti comunica che da domani sarà momentaneamente sospeso il servizio di bus navetta. I mezzi devono essere sottoposti a revisione e, per quanto gli uffici si siano mossi per tempo, la Motorizzazione ha previsto che i controlli saranno effettuati il 4 marzo. Si prevede di riprendere il servizio l’indomani, 5 marzo.




Siracusa. Le regole per intitolare nuove strade: marmo in Ortigia, bachelite altrove

Il Comune di Siracusa si dota di un suo “Regolamento per la toponomastica e la numerazione civica”. Il Consiglio ha infatti approvato all’unanimità la proposta della Quarta Commissione consiliare, illustrata in aula dal suo presidente, Ferdinando Messina ed integrata con un emendamento di Andrea Buccheri, che per la prima volta disciplina in maniera organica tutta la materia.
A cominciare dall’apposita Commissione che, di nomina sindacale, sarà formata dal Sindaco, dal Soprintendente, dall’Ingegnere capo del Comune, o loro delegati, e poi dal delegato del Servizio turistico regionale, da 3 studiosi uno dei quali di Storia Patria e dal responsabile del servizio Statistica, Toponomastica e Censimenti del Comune. Per i componenti non è previsto alcun compenso.
Alla Commissione è deferito il parere consultivo obbligatorio per la denominazione di nuove strade o per la modifica all’attuale toponomastica; per l’intitolazione di tutte le strutture pubbliche e la posa di monumenti, e per l’apposizione di targhe commemorative. Le istanze potranno essere presentate al Sindaco da Enti pubblici e privati, da partiti politici e sigle sindacali, dal Consiglio comunale, da Associazioni, Comitati e Fondazioni, e anche attraverso delle petizioni popolari.
Requisito per l’intitolazione, oltre ai meriti del defunto, la sua morte che deve essere avvenuta almeno 10 anni prima della proposta, escluse specifiche deroghe di legge. Il Regolamento inoltre disciplina il modello e le dimensioni nonchè il materiale delle targhe, che saranno in marmo bianco nel centro storico di Ortigia e della Borgata, in bachelite nelle altre zone; fuori dal centro cittadino e nelle località balneari potranno essere posizionate targhe “a bandiera”. La seconda parte del Regolamento disciplina la “Numerazione civica” sia esterna, sulla pubblica via, che interna; ed individua le caratteristiche della targhetta, dalle dimensioni al suo colore, che sarà bianco con scritte nere.




Siracusa. Chiusa la scuola di via Algeri, l’edificio non è sicuro: “trasferiti” gli studenti

Il Comune ha chiuso la scuola di via Algeri. Lo ha fatto con un provvedimento del settore Lavori Pubblici. Da lunedì i cancelli sono chiusi. L’edificio non è idoneo ad ospitare bambini e lavoratori per condizioni strutturali denunciate da anni dai responsabili del plesso. Le relazioni tecniche dopo le ultime ispezioni e soprattutto la nota dell’Asp sulla salubrità e sicurezza degli ambienti non lasciavano margini di manovra. Così com’è oggi, quell’edificio non può essere aperto perchè non garantisce di poter svolgere senza rischi attività a scuola. Una follia sarebbe stata continuare così, fino alla fine dell’anno.
Non ci saranno sconvolgimenti, i 70 alunni saranno distribuiti tra il plesso di via Basilicata e quello di via Temistocle del comprensivo Chindemi, di cui via Algeri era terza sede. Niente doppi turni, l’attività didattica proseguirà regolarmente per le quattro classi di primaria e le due di scuola media che erano nel plesso adesso chiuso.
La scelta era obbligata ed anche coraggiosa perchè impopolare. Rumoreggiano infatti i genitori che non hanno compreso come era l’unico modo di garantire la sicurezza dei loro figli.
Secondo una prima stima, servono lavori per circa 500.000 euro. Nel nuovo piano triennale dell eopere pubbliche era stato considerato l’intervento che adesso, è ovvio, deve diventare una priorità.




Siracusa e il suo nuovo ospedale: i sindaci vanno da Musumeci spaccati in due fronti

Attesi, sono arrivati ai sindaci della provincia di Siracusa gli “inviti” a partecipare all’incontro di lunedì pomeriggio a Palermo. Alle 16, con il presidente Musumeci e l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza, si parlerà di nuovo ospedale di Siracusa. Obiettivo: far partire l’iter che condurrà alla sua costruzione.
Ma le posizioni sono ancora distanti. I primi cittadini del siracusano rimangono divisi in due schieramenti, come è chiaramente emerso durante l’ultima conferenza dei sindaci. Da una parte c’è chi vuole presentarsi a Palermo per ottenere la promozione del nosocomio in Dea di II livello, altrimenti sarà rottura su tutti i fronti; dall’altra chi, invece, chiede moderazione e di inseguire obiettivi raggiungibili, senza forzature e strumentalizzazioni al sapore di campagna elettorale.
Un documento unitario non c’è. E se dovessero rimanere così le cose, alla fine deciderà la Regione. Musumeci, sul punto è già stato chiaro in passato. “Se non ci sarà intesa tra i sindaci, si va avanti seguendo quanto deciso dal Consiglio comunale di Siracusa”. Quindi ospedale di I livello da costruire alla Pizzuta.
La richiesta di avere un Dea di II livello (il massimo, ndr) a Siracusa è certamente cosa giusta e condivisa dal territorio e da tutti i sindaci. Ma alcuni primi cittadini la ritengono tardiva e non rispettosa dei criteri di legge e degli standard al momento previsti e dunque anche fuori tempo massimo. Meglio – è la loro posizione – andare a puntare i piedi per obiettivi raggiungibili come più unità operative con primari, più personale infermieristico e reparti funzionanti. Magari con più branche specialistiche, concesse con deroghe a norma di legge con dialogo e confronto e non arroccandosi nel bunker del II livello o niente.
C’è poi la querelle sull’ospedale di Lentini, quello di Augusta e il riunito Avola-Noto con un continuo tira e molla che trova ragione nelle richieste dei territori, vogliosi ognuno di avere di più per se. Ma nel documento di rifunzionalizzazione pure approvato all’unanimità nel 2015 è previsto, ad esempio, che l’emergenza-urgenza vada Ad Avola perchè ospedale dotato della migliore viabilità. In effetti, il Di Maria è a due passi dallo svincolo autostradale mentre il Trigona rimane complicato da raggiungere.
Per avvicinare le posizioni, si muovono le “colombe”. Difficile operazione da pontieri e dall’esito realmente incerto. Anche perchè prima di lunedì pomeriggio, data dell’incontro a Palermo, non sono previste ulteriori conferenze dei sindaci.




Ponte Cassibile: doveva essere abbattuto nel 2014 ma nel 2019 è ancora così

Doveva essere abbattuto e ricostruito nel 2014. Eppure il ponte sul fiume Cassibile è ancora lì, al suo posto. Tra Fontane Bianche ed Avola, mantiene misure di limitazione del traffico, con i new jersey che restringono la carreggiata e permettono il passaggio in senso unico alternato. Vige poi il divieto di transito per i mezzi più pesanti, oltre le tre tonnellate. Silenzio sui lavori che, eppure, nel 2014 erano considerati necessari. Al punto che a settembre di quell’anno la strada era stata effettivamente chiusa ed il cantiere allestito, da parte di Anas. In tre mesi il ponte andava abbattuto e ricostruito. Ma tutta la vicenda si inceppò per l’intervento della Soprintendenza: il manufatto di epoca fascista ha valenza storica, non si può abbattere. Iniziò allora uno stillicidio di notizie su lavori di consolidamento, progetti per la costruzione di un ponte sul ponte per non abbattere nulla, vertici in prefettura e così via.
Quasi cinque anni dopo, il nuovo progetto di Anas dovrebbe essere pronto. Magari non guasterebbe però ricordare ai vertici regionali di quell’opera lasciata in sospeso. Si tratta di un ponte che avrebbe bisogno di interventi di consolidamento, come lasciava intende il primo progetto. E in un Paese che mette toppe spesso solo dopo le tragedie, meglio sarebbe giocare d’anticipo anche se attualmente – bisogna dirlo – la possibilità di un cedimento del Cassibile è considerata dagli esperti davvero remota.
Ciò nonostante, dopo l’ondata di maltempo dello scorso ottobre il sindaco di Avola, Luca Cannata, aveva chiesto verifiche strutturali. Ed ancora prima, subito dopo il crollo del Morandi, lo stesso aveva fatto in Regione la deputata Rossana Cannata.




Inquinamento al porto Grande, Legambiente: “condanne in un processo importante”

In attesa delle motivazioni, festeggia Legambiente Siracusa per le condanne arrivate al termine del processo di primo grado per lo sversamento di reflui non trattati nel porto Grande di Siracusa. “E’ il primo processo in materia di inquinamento di una certa importanza alla luce della natura del bene paesaggistico e ambientale che ne è stato oggetto (il Porto Grande) e per il ruolo rivestito dagli imputati: tutti ex dirigenti e funzionari della società che gestiva il depuratore cittadino”, spiegano dall’associazione ambientalista. “Giusto sottolineare che a questo risultato si è giunti grazie alla collaborazione virtuosa tra cittadini attivi ed enti di controllo. Infatti, sulla base delle segnalazioni di ingenti formazioni di mucillagine nel porto da parte di cittadini e associazioni, nell’estate del 2011, sotto la direzione dei sostituti procuratori Marco Bisogni e Delia Boschetto, ebbe inizio una complessa attività d’indagine che nel marzo del 2012, all’esito di una ispezione notturna, portò al sequestro dell’impianto di depurazione. Va evidenziato il ruolo fondamentale svolto nel corso delle indagini dalla sezione Nictas, oggi diretta da Maurizio Messina, che nel corso dell’inchiesta è riuscita a ricostruire le modalità attraverso le quali avveniva lo smaltimento illegale dei fanghi di depurazione dell’impianto biologico di Siracusa. Oltre alle analisi delle acque e alle ispezioni nell’impianto di depurazione – dice ancora Legambiente – di grande efficacia è stato il raffronto tra i dati riportati sui registri di carico e scarico dei rifiuti nei diversi anni di gestione dell’impianto, da cui è risultato, negli anni 2010 e 2011, un ammanco di fanghi di più di 3.700 tonnellate, con consistenti risparmi in termini di costi di smaltimento per il gestore”.
Marzio Ferraglio, ex amministratore delegato di Sai 8 e Salvatore Torrisi e Alessandro Aiello, rispettivamente ex direttore generale Gestioni Reti ed Impianti e responsabile Infrastrutture della medesima società, sono stati dichiarati responsabili dei reati di smaltimento illegale dei fanghi provenienti dall’impianto di depurazione di contrada Canalicchio, mediante l’immissione in mare attraverso il torrente Grimaldi e di deposito incontrollato presso il depuratore dei medesimi fanghi e attraverso tali condotte avere danneggiato e deteriorato sia le acque del torrente Grimaldi sia quelle del Porto Grande di Siracusa. Gli imputati sono stati anche condannati per avere omesso di adempiere agli obblighi derivanti dal contratto di servizio e affidamento del Servizio Idrico Integrato sia facendo mancare le opere necessarie allo svolgimento del pubblico servizio in oggetto, sia commettendo frode nell’esecuzione della convenzione di gestione del Servizio Idrico Integrato.
Sono stati anche condannati al pagamento del risarcimento dei danni e delle spese legali in favore delle parti civili costituite (Legambiente, WWF Italia, Natura Sicula, Comune di Siracusa, Libero Consorzio Comunale di Siracusa e Ato Idrico).




Siracusa. Un milione e 200 mila euro per la messa in sicurezza di contrada Targia

Un milione e 200 mila euro circa per rendere definitivamente sicuro il tratto di contrada Targia di competenza del Comune. E’quanto la giunta comunale ha inserito nel nuovo Piano delle Opere Pubblico, tra i lavori da avviare nel corso del 2019. Si tratta, in realtà, di due distinti interventi. Il primo, per circa 850 mila euro è relativo alla manutenzione straordinaria della strada. Il secondo, per 340 mila euro è, invece, destinato alla realizzazione della barriera divisoria definitiva tra le due corsie. Quella temporanea, invece, secondo quanto garantito dall’assessore Giovanni Randazzo, sarà realizzata a breve. Oggi pomeriggio, vertice con i funzionari del settore Mobilità e Trasporti per assumere una decisione sulle ipotesi di intervento studiate dai tecnici dell’ente.




Siracusa. “Disco verde” al nuovo Piano Triennale delle Opere Pubbliche

Pronto il nuovo Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2019-2021. La proposta della giunta comunale, retta dal sindaco, Francesco Italia, è stata approvata nei giorni scorsi e dovrà adesso essere sottoposta al consiglio comunale a cui spetterà il varo definitivo.”Avevamo promesso tempi celeri- commenta l’assessore ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Coppa- e a inizio anno abbiamo una vera e propria programmazione per il futuro della nostra città”. Per il 2019, tra i lavori previsti, figurano la ripavimentazione e l’arredo stradale di Passeggio Aretusa e via Maniace, con oltre 3 milioni di euro, il consolidamento dei muraglioni di Ortigia, per 2 milioni 600 mila euro circa, la riqualificazione di via Alessandro Specchi, a cui si destinerebbe in questa prima fase un milione e mezzo di euro.
Con il Bando Periferie, l’amministrazione comunale vorrebbe finanziare i lavori di riqualificazione di Piazza Euripide, Largo Gilippo e l’ingresso dello Sbarcadero. Cifra indicata, poco più di un milione e 600 mila euro. Poi la sistemazione della pavimentazione di viale Zecchino (circa 300 mila euro). Ancora con il Bando Periferie, la riqualificazione della Borgata, con la rifunzionalizzazione dell’asse viario di via Piave. Per la Mazzarrona, con apposito bando, la previsione riguarda il Parco delle Sculture, spazio pop up, Giano svelato per 230 mila euro. Si pensa, inoltre, alla riqualificazione di via Unità d’Italia (400 mila euro). A Cassibile, via dell’Amarando. Fondi per l’Edilizia scolastica, con interventi da avviare nelle scuole di via Algeri, adesso chiusa perchè inagibile, per cui serviranno 500 mila euro e di via Gela, tra le altre. Fondi anche per l’efficientamento energetico delle scuole, gli istituti comprensivi. Ricompare il completamento del parcheggio di via Mazzanti, con fondi regionali. La cifra indicata ammonta complessivamente a un paio di milioni di euro. Spunta anche la realizzazione di un nuovo canile, per 250 mila euro. Per il 2020, tra i progetti che prevedono stanziamenti piu’consistenti, in previsione la sistemazione di via Salibra, per un milione e 200 mila euro, via Monte Cervino, per un milione, con un milione anche per le vie dell’Arenella Filippe e della Sonda. Altri 2 milioni riguarderanno varie strade della Pizzuta, quasi tre milioni per la viabilità di Cassibile. Figurano nel piano anche progetti molto importanti, che non avrebbero, tuttavia, una prospettiva di realizzazione a breve. Uno fra tutti, il nuovo campo sportivo di Cassibile, per circa 25 milioni di euro.




Operazione “Muddica”, sospesi i sindaci di Melilli e Francofonte Giuseppe Carta e Daniele Lentini

A seguito dell’operazione dell’operazione “Muddica”, immediata la sospensione di Giuseppe Carta e Daniele Lentini, dalla carica di sindaco rispettivamente di Melilli e Francofonte. L’ha disposta il prefetto Luigi Pizzi, ai sensi della legge Severino. Questo in virtù del fatto che, tra i reati contestati, figurano turbativa d’asta e corruzione in concorso. Carta è stato posto agli arresti domiciliari. Divieto di dimora, invece, per Lentini.




Siracusa. Spartitraffico a Targia: probabile l’utilizzo di barriere jersey

Arriveranno in giornata sul tavolo dell’assessore comunale alla Mobilità, Giovanni Randazzo le diverse ipotesi al vaglio degli uffici per l’avvio di una soluzione temporanea da adottare per migliorare la sicurezza stradale sul rettilineo di contrada Targia nuovamente teatro, nei giorni scorsi ,di una tragedia che ha strappato alla vita un giovane di 24 anni a seguito di un terribile incidente stradale, l’ennesimo lungo quel rettilineo. La decisione del Comune è stata comunicata ufficialmente nella tarda mattinata di ieri, dopo una serie di passaggi concitati, con un vertice convocato dal sindaco, Francesco Italia, subito dopo avere appreso dell’esistenza di una pre-esistente idea per realizzare uno spartitraffico, come svelato in anteprima da SiracusaOggi.it. Nelle more che si possa lavorare al progetto di una soluzione definitiva, con il Fondo di Riserva del Sindaco si provvederà ad un primo provvedimento temporaneo, probabilmente con l’utilizzo di jersey da riempire con acqua perchè possano fungere da barriera e da limite fisico che impedisca sorpassi azzardati e invasioni improvvise della corsia opposta, come molti hanno l’abitudine di fare per raggiungere gli esercizi commerciali e gli stabilimenti artigianali della zona. I tecnici del Settore Mobilità dovrebbero sottoporre all’assessore Randazzo più di un’ipotesi. Una volta analizzate, il Comune deciderà su quale puntare e avvierà gli interventi, lavorando al contempo alla predisposizione dell’opera pubblica che sarà poi definitiva, con le relative risorse economiche da impiegare. “Entro oggi, mi hanno garantito i funzionari, le relazioni saranno pronte- commenta Randazzo- Le studieremo insieme e in un breve lasso di tempo, procederemo. Il tratto di competenza del Comune è di circa 800 metri.Non è escluso che si possa porre la barriera per quella lunghezza o fino alla prima rotatoria, ma tutto questo potremo saperlo con certezza soltanto dopo aver valutato i mini progetti e le cifre necessari per realizzarli”.