Siracusa. Maltempo e disagi: “Progetto per Epipoli nel Piano Triennale”

Subito l’avvio dei lavori previsti per il Villaggio Miano. Dopo i disagi di ieri, legati all’ondata di maltempo, con allegamenti, chiusura di alcuni tratti nella zona di viale Epipoli e i problemi alla circolazione veicolare, con numerosi interventi dei vigili del fuoco, il gruppo di Forza Italia in consiglio comunale chiede all’amministrazione comunale di dare seguito a quanto previsto da un emendamento presentato dal gruppo consiliare e approvato dall’assise cittadina nell’ambito dell’ultimo Piano Triennale delle Opere Pubbliche. “Il problema- fanno presente i consiglieri Federica Barbagallo, Giovanni Boscarino,Alessandro Di Mauro e Ferdinando Messina-è una rete idrica non idonea. Una rete costituita da canali di scarico che, secondo quanto evidenziato recentemente dal consiglio comunale, sono spesso intasati dalla sporcizia che si accumula giornalmente nel territorio e che in ogni caso non possono essere del tutto ripuliti perché una eccessiva portata d’acqua potrebbe causare la rottura delle tubazioni sottostanti”. I consiglieri ritengono che non si possa andare avanti “senza fare nulla, lasciando la popolazione vittima di comuni tempeste invernali”. Il progetto proposto sarebbe di mitigazione del rischio idrogeologico , oltre ad un progetto preliminare del collegamento a mare del canale di gronda di villaggio Miano.
“Ci auguriamo-concludono i consiglieri di Forza Italia-  che l’amministrazione attiva avvii al più presto i lavori, nel rispetto di quei cittadini che pagano regolarmente le tasse ma che ingiustamente subiscono tali disservizi”.

 

 




Siracusa. Il Comune “taglia” le bollette del telefono, nuova convenzione

Il Comune di Siracusa ha aderito alla nuova convenzione Consip per la telefonia mobile. Confermata Telecom come gestore.
Con la stipula della nuova convenzione di fatto si chiudono tutte le pendenze passate tra l’Ente e la società. Il Comune, per i prossimi trenta mesi, avrà un risparmio di oltre il 60% rispetto alla convenzione precedente.




Ferrovie: “Cancellata la tratta Ragusa-Siracusa delle 8,tempi di percorrenza assurdi”

“Una scelta unilaterale e improvvisa che va in un’unica direzione: quella di smantellare, anziché potenziare, il servizio ferroviario in Sicilia. A nulla sono serviti tavoli tecnici e audizioni. Per il governo Musumeci, le tratte ferroviarie possono essere stravolte senza preavviso. Ora Falcone ne risponda”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Stefania Campo, prima firmataria per il gruppo Ars di una interrogazione indirizzata al presidente della Regione nello Musumeci e all’assessore alle infrastrutture Marco Falcone sulla modifica degli orari dei treni della linea Siracusa-Ragusa-Gela-Licata- Caltanissetta.”Nello specifico – spiega Campo – il treno 26667 proveniente da Caltanissetta e in arrivo nel capoluogo ibleo alle ore 8,00, su cui viaggiano lavoratori pendolari sia verso Gela che verso la provincia di Ragusa e studenti da Gela verso Comiso, è stato posticipato di oltre mezz’ora, con arrivo a Ragusa alle 8,46, fuori tempo massimo per qualsiasi pendolare. Questa situazione comporta inoltre la cancellazione del collegamento Ragusa-Modica-Siracusa delle ore 8,00, assicurato dallo stesso treno, così che per recarsi da Ragusa a Siracusa il primo treno utile è oggi alle ore 14,07, creando un disagio irrisolvibile all’utenza; il treno 12822 Siracusa-Gela del mattino, già penalizzato da una sosta di 20 minuti a Modica, subisce un ulteriore allungamento della sosta, tanto che la percorrenza da Siracusa a Ragusa (dove arriva alle 8,43, anche questo completamente fuori orario per i pendolari) ne risulta gonfiata fino a superare le tre ore (precisamente 3 ore e 7 minuti), rispetto alle normali 2 ore; il treno n. 26595 proveniente da Xirbi, in coincidenza col treno 3808 da Palermo, viene posticipato di due ore, pertanto il primo treno utile per spostarsi da Palermo a Ragusa-Modica non è più alle 13,30 ma alle 15,31 con arrivo a Ragusa alle 19,51″.”E’ inaccettabile che la Regione, committente del servizio – continua ancora la deputata – abbia permesso queste modifiche senza coinvolgere minimamente l’utenza della tratta e in questo senso chiediamo la convocazione, in tempi brevi, di un tavolo tecnico con la direzione regionale di Trenitalia e i comitati dei viaggiatori pendolari per trovare soluzioni che garantiscano non solo le coincidenze per Catania o Palermo ma anche le esigenze degli studenti diretti a Comiso e degli utenti diretti a Vittoria e Ragusa. A quanto pare, il dialogo ed il confronto costruttivo con questo Governo regionale non funziona, non serve a nulla. Decine di commissioni e audizioni sembrano cadere nel vuoto quando poi ci si accorge che tanti bei programmi condivisi vengono inopinatamente stralciati. Musumeci e i suoi assessori non possono stravolgere la vita di centinaia di persone e cittadini contribuenti, semplicemente con un irragionevole ed unilaterale tratto di penna. Certe scelte vanno maturate e partecipate, ascoltando le ragioni dei più deboli e di chi ne subisce le conseguenze in prima persona: questo è il caso del trasporto pubblico siciliano, se si ha sincera voglia di governare per la Sicilia e non, invece, per come appare, solo per tirare a campare” – conclude la deputata.




Ex Provincia, si allarga la protesta: c’è Siracusa Risorse. Presidio anche nella notte

Anche i lavoratori di Siracusa Risorse arrivano a dare manforte alla protesta dei dipendenti della ex Provincia Regionale. Dopo aver proclamato lo stato di agitazione, i circa cento dipendenti della società partecipata con unico azionista la ex Provincia muoveranno dalla sede di via Necropoli del Fusco alla volta di via Roma.
Dove troveranno i provinciali che già questa mattina hanno occupato il palazzo. Predisposti turni per garantire un presidio anche nelle ore notturne. Così ha deciso l’assemblea dei lavoratori. SI va avanti ad oltranza, fino al trasferimento effettivo delle risorse necessarie per gli stipendi arretrati.
La tensione è alta ma attraverso la mediazione dei sindacati, i lavoratori hanno garantito massima responsabilità. Per il momento l’ordine pubblico tiene, ma gli anni di tira e molla e la crisi senza fine dell’ente hanno indotto uno stato di stress nei dipendenti che paiono oramai allo stremo delle energie nervose.
Di ex Provincia si è parlato brevemente anche nel pomeriggio in Prefettura, durante il vertice convocato per analizzare la altrettanto difficile posizione dei dipendenti del Comune di Pachino, anche loro in protesta.
Prende però corpo l’idea di un sit-in a Palermo durante i giorni “caldi” dell’approvazione del bilancio. I lavoratori siracusani vogliono farsi “vedere” da quella Regione che, dopo aver creato parte del problema, non si è davvero interessata ad una soluzione.




Siracusa. “Nuovo ospedale, deve essere così…”: l’Ordine dei Medici detta le linee

Dieci punti per tracciare le linee guida da seguire nella realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. A dettarle è l’Ordine dei Medici, attraverso il suo presidente Anselmo Madeddu. “Ma non entriamo nel merito della scelta dell’area, che rimane in capo all’istituzione comunale”, precisa subito. Anche se nella parte finale del documento si potrebbe anche leggere una bocciatura della Pizzuta, scelta dal Consiglio comunale. Ma procediamo con ordine.
Il primo punto parla di “Modularità e Flessibilità” in modo da considerare una eventuale promozione dell’ospedale verso il Dea di II livello (oggi è primo, ndr). Al secondo punto, la “priorità della idea progettuale rispetto al condizionamento territoriale”. Vale a dire che le scelte progettuali del nuovo ospedale di Siracusa “dovranno essere dettate dai Fabbisogni Sanitari, dalle scelte tecniche e dai più moderni ed aggiornati principi dell’edilizia ospedaliera e non potranno essere condizionate dalla scelta del terreno, ma viceversa”, spiega Madeddu.
Terzo punto di dieci, l’adozione delle linee guida per l’Edilizia Ospedaliera del CNETO (Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera). Al quarto, l’adozione degli indirizzi Agenas in tema di Edilizia Ospedaliera ovvero principi guida organizzativi, tecnici e gestionali per la realizzazione e gestione di ospedali ad alta tecnologia e assistenza.
L’ospedale dovrà essere pensato e realizzato per favorire lo sviluppo del cosiddetto “modello a cure integrate centrato sul paziente”. Un modello in cui l’organizzazione della struttura deve soddisfare le necessità del paziente e non più soltanto degli operatori. E questo è il punto 5.
L’Ordine dei Medici specifica anche nel suo documento che l’ospedale “dovrà essere concepito con le caratteristiche strutturali più idonee al suddetto modello, quali ad esempio lo sviluppo orizzontale, per ridurre al massimo l’impatto ambientale, favorire i percorsi integrati ed eliminare l’uso delle torri, ovvero l’organizzazione per blocchi funzionali (area dell’emergenza, piastra tecnologica, corpo delle degenze e della ospitalità alberghiera), oppure ancora l’adozione di soluzioni architettoniche tra le più moderne che consentano l’organizzazione dipartimentale, la flessibilità organizzativa e la progressiva espandibilità di moduli e posti letto” (punto 6).
Nella parte finale del decalogo, la previsione delle aree minime di supporto (elisoccorso, centrale tecnologica con riserva idrica, parcheggi dedicati e aree a verde attrezzato con viabilità interna).
“Per realizzare questo tipo di ospedale moderno e funzionale è necessario prevedere pertanto una superficie complessiva compresa tra i 150.000 e i 180.000 mq, comprensiva degli spazi dedicati alla mera struttura ospedaliera (almeno 90.000, ndr) e le aree di supporto, prevedendo altresì che il nosocomio sia ben servito dalla viabilità urbana, extraurbana e territoriale”, si legge al punto 8. Che vale come implicita bocciatura dell’area scelta dal Consiglio comunale alla Pizzuta che non possiede simili caratteristiche.
Per i medici, il nuovo nosocomio deve avere valenza provinciale intesa come target geografico di riferimento. “Oggi l’Ospedale del capoluogo ospita ben 10 specialità non presenti negli altri ospedali della provincia e dunque programmate per le necessità dell’intera provincia (Malattie Infettive, Pneumologia, Oncologia, Nefrologia, Chirurgia Vascolare,Urologia, Neonatologia, Radioterapia, Medicina Nucleare e Pet-Tac, Anatomia Patologica). Inoltre altre 3 specialità previste soltanto a Siracusa sono fondamentali nell’economia della già esistente rete
provinciale per l’Emergenza: l’Emodinamica (fondamentale nella Rete per l’Infarto), la Stroke Unit (fondamentale nella Rete per l’Ictus), e la Terapia Intensiva Neonatale (fondamentale nella rete per l’Emergenza Neonatale e dei Punti Nascita)”.
Il decalogo si chiude parlando di “caratteristiche orografiche, geomorfologiche ed economicità dell’area da individuare”. Devono essere le migliori possibili.




Siracusa. Aggressione a due medici del Pronto Soccorso, i dipendenti: “Stanchi di subire”

Proseguono le indagini della polizia dopo l’episodio che si è verificato ieri al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa, dove due medici sono stati aggrediti da un paziente per circostanze che gli investigatori stanno tentando di chiarire. Secondo quanto emerso, un uomo, poi denunciato, avrebbe tentato di aggredire il medico che avrebbe dovuto visitarlo per via di una ferita alla testa. All’uomo, sulla base del problema riferito e riscontrato all’accettazione, era stato dato un codice intermedio. L’attesa per lui snervante non è risultata, ad un certo punto, per l’uomo, tollerabile. Si sarebbe, pertanto, avventato contro un medico. Ne è scaturita una colluttazione. Un secondo medico, notando la scena,è intervenuto nel tentativo di riportare la calma, venendo, a sua volta, aggredito. Entrambi i medici hanno riportato lievi lesioni. Sul posto, gli uomini delle Volanti, che hanno sentito diversi testimoni. L’ennesimo episodi di violenza al Pronto Soccorso aveva spinto il personale paramedico a organizzare per oggi un sit-in di protesta all’ingresso dell’ospedale Umberto I di Siracusa,poi rinviato per via del maltempo. I dipendenti si dicono stanchi di una situazione che si ripropone con sempre maggiore frequenza. I dipendenti non si sentono tutelati e hanno deciso di far presente il proprio malumore con un’iniziativa a carattere spontaneo, non legata ad alcun sindacato, che sarà organizzata nei prossimi giorni. Il problema della sicurezza al Pronto Soccorso rappresenta una lacuna evidente, soprattutto da quando il posto di polizia, un tempo posto di fronte all’ingresso del Pronto Soccorso. Il servizio è previsto dalle 7 alle 19. Non coperte le ore serali e notturne. Se, inoltre, esigenze di servizio lo rendono necessario, gli agenti vengono impiegati in altre attività.




Siracusa. Aggressione al Pronto Soccorso, il Siulp: “presidio fisso di Polizia è fondamentale”

Gli ultimi casi di violenza su personale in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I riapre il tema sicurezza nella grande struttura sanitaria siracusana. Riflettori accesi sul presidio di Polizia. Fino a pochi anni fa, circa 3, era attivo 24 ore su 24, garantendo assistenza e fungendo da deterrente. Poi il servizio è stato ripensato. Oggi copre 12 ore (7/19) con due turni, ma quando intervengono diverse esigenze il personale viene dirottato altrove, lasciando scoperto il Pronto Soccorso. Come, per una infelice circostanza, è avvenuto proprio ieri. Quando è avvenuta la nuova aggressione, l’agente di turno era stato destinato ad altro.
“La presenza della Polizia in un reparto così delicato è fondamentale”, torna a ripetere il segretario provinciale del Siulp, Tommaso Bellavia. “Non è solo un presidio di vigilanza perchè la presenza di un poliziotto è anche il più efficace strumento per far desistere i malintenzionati da ogni reazione fuori le righe”, spiega. “E poi non dimentichiamo che dal Pronto Soccorso hanno preso avvio indagini importanti. L’occhio della Polizia non doveva essere tolto da lì”, ammonisce il segretario del principale sindacato di Polizia.




Siracusa. La rabbia dei dipendenti della ex Provincia Regionale: occupata la sede

Esplode la rabbia dei dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa. Esasperati da anni di crisi infinita, stanno dando vita quest’oggi ad una protesta in cui rabbia e disperazione si mischiando formando un mix potenzialmente esplosivo. Immediati gli appelli alla responsabilità, rilanciati dai sindacati sorpresi dalla mobilitazione e rinviati dagli stessi lavoratori a quella politica che sull’asse Siracusa-Palermo non ha saputo dare nessuna risposta concreta in 4 anni di crisi conclamata.
Cancello chiuso con un lucchetto nelle prime ore del mattino al palazzo di via Roma. Solo dopo le 8 è stato per consentire ai lavoratori in protesta di trovare riparo nel cortile coperto, a causa del maltempo. Alcuni hanno raggiunto il vicino palazzo della Prefettura.
“Difficile prevedere cosa può succedere adesso”, spiega un preoccupato Franco Nardi (Fp Cgil). Domani vertice a Palermo, alla ricerca di quelle risorse necessarie per i pagamenti degli stipendi arretrati. Ma il futuro fa paura: le somme stanziate lo scorso anno non ci sono più e il 2019 rischia di essere l’anno del definitivo tracollo della ex Provincia Regionale. E nel cortocircuito che contraddistingue questa vicenda sin dall’inizio, l’opinione pubblica guarda disattenta ai dipendenti in protesta, quasi addebitando loro la responsabilità di servizi sempre più al lumicino offerti dall’ente. Ma in questa storia, i provinciali sono le vittime principali di un clamoroso errore amministrativo, regionale prima e nazionale poi. E subito dopo, vittime sono i cittadini che assistono impotenti ai disagi che aumentano: riscaldamenti nelle scuole, asacom, viabilità provinciale, rete urbana di monitoraggio della qualità dell’aria, etc etc.




Siracusa. Agroalimentare e politiche turistiche, Confindustria lancia la volata

“Dall’industria agroalimentare e dallo sviluppo delle politiche turistiche ci aspettiamo la nascita ed il moltiplicarsi di nuove iniziative imprenditoriali che creino valore, lavoro ed occupazione e che, integrandosi con la ricchezza oggi proveniente dal polo industriale, consentano di fare rientrare tanti giovani che, sfiduciati, in migliaia hanno abbandonato la nostra terra per inseguire le loro aspirazioni”. Così il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, dopo il successo del seminario tenutosi ieri in Confindustria Siracusa organizzato da ICE Agenzia, in collaborazione con Sicindustria/Enterprise Europe Network, sull’export agro-alimentare. Molti i partecipanti e molte nuove aziende, anche di province limitrofe, che stanno sviluppando i loro business anche al di fuori dei confini italiani. Molte le aspettative, come dicono i numeri, legate al settore.
“La condizione fondamentale – dice Diego Bivona – è che la politica, le amministrazioni regionali e comunali si impegnino congiuntamente su tre fronti principali: realizzare le infrastrutture fondamentali per uscire dall’attuale isolamento logistico in cui ogni provincia si muove e rendere possibile o facilitare la circolazione delle merci e delle persone, condizione imprescindibile per la crescita delle imprese agro-alimentari e per favorire i flussi turistici”.
“Poi – continua il Presidente di Confindustria Siracusa – fermare tutti i provvedimenti e norme aggiuntive a quelle esistenti o ridondanti, che creano blocchi o vincoli “tout court” e che ingessano i territori impedendo qualsiasi tipo di sviluppo. Siamo favorevoli alle norme di tutela che però consentano uno sviluppo sostenibile, frutto di confronto e condivisione con il territorio”.
“Terza condizione imprescindibile – conclude Bivona – è la lotta alle fake news che hanno impedito negli ultimi anni importanti investimenti privati che oggi avrebbero avuto un positivo impatto sulla nostra economia, senza nulla togliere alla salvaguardia ambientale o paesaggistica”.




Siracusa. Scuole, 150mila euro in più per lavori di manutenzione urgenti

Subito disponibili 150mila euro per lavori “urgenti ed indifferibili” sugli edifici scolastici comunali. Sono stati messi a disposizione attraverso un prelievo dal fondo di riserva del sindaco. “I fondi presenti nell’apposito capitolo, secondo una stima degli uffici comunali, erano insufficienti a fare fronte alle tante richieste dei dirigenti scolastici di interventi di manutenzione urgenti. Dando seguito ai vari atti di indirizzo votati dal Consiglio Comunale all’unanimità con queste risorse aggiuntive, prelevate direttamente dal fondo di riserva, nell’arco di poche settimane faremo fronte alle emergenze che ci sono state segnalate”, spiega il sindaco, Francesco Italia. 
Con le somme disponibili, i dirigenti scolastici potranno procedere autonomamente a degli interventidi piccola manutenzione e riparazione, nella misura strettamente necessaria a garantire lo svolgimento delle attività didattiche. Il Comune offrirà coordinamento tecnico ed amministrativo, per poi provvedere al relativo rimborso delle spese sostenute.