Il direttore del Cara Mineo: “albergatori siracusani, ho cento ospiti da sistemare…”

L’offerta persino di un contratto di lavoro stagionale ai 47 migranti della Sea Watch ha suscitato una serie di accese reazioni. Nettamente contraria l’opinione pubblica siracusana, sorpresa piuttosto dall’indifferenza verso i giovani siracusani senza lavoro o costretti a trafile lunghissime anche solo per un’occasione formativa. Commenti negativi e valanga di insulti rivolti all’associazione di albergatori che ha proposto la soluzione sui social.
Anche il direttore del Cara di Mineo, Francesco Magnano, saluta con sarcasmo l’iniziativa. “Gli albergatori disposti ad ospitare i migranti? Ho cento persone da sistemare in caso di dimissioni dal Cara di Mineo. Dai…”, scrive sulla sua pagina facebook il direttore della struttura, finita al centro di una operazione contro la mafia nigeriana. “Le cento persone da sistemare” sono i migranti ospitati al Cara e che entro la fine dell’anno potrebbero ritrovarsi senza un posto in cui stare vista la preannunciata volontà governativa di chiudere il centro accoglienza catanese. E comunque offrire un lavoro suona altamente propagandistico, tanto che Magnano – peraltro siracusano – sottolinea come dietro simili idee ci sia la poca conoscenza delle norme. “Hai idea del percorso amministrativo e giudiziario per l’ottenimento del permesso di soggiorno?”. Insomma, non è cosa semplice. E senza quello non si può lavorare in Italia.
Non sono certo parole morbide quelle scritte dal direttore del Cara di Mineo che non risparmia nessuno. I politici, certo. Ma ne ha anche per la Chiesa cattolica, i movimenti civili, le associazioni e la sinistra. Chi tira di qua, chi tira di là. “E in mezzo 47 sciagurati che, se avessero immaginato tanto, col cavolo che si sarebbero imbarcati…”.




Siracusa. Pascolo in rotatoria, capre e maiali in via Algeri

Un pascolo singolare, piccolo, ma tutto sommato comodo. Ironia a parte, la rotatoria di via Algeri questa mattina ospitava una sorta di mini fattoria, perlopiù capre,in compagnia anche di un maiale. Una scena che ovviamente non è passata inosservata. Fotografata, è stata immediatamente postata sui social network,dando vita ad una serie di battute tra il sarcastico e l’ironico,per una circostanza che, seppur  “particolare” , in realtà non è inedita a Siracusa. Nella zona di via Italia 103, ad esempio, nei pressi di via Immordini, capita di vedere caprette al pascolo indisturbate tra gli alberi di quello che nascerebbe come un parco. Tra i commenti sui social, quelli di chi nota che si tratta di un metodo ecologico, efficiente ed economico per ripulire le aiuole dalla sporcizia e dalle erbe infestanti.




Siracusa. Case Cipe di via Algeri, il Comune partecipa al bando regionale

La giunta comunale di Siracusa ha deliberato stamattina la partecipazione a un bando per il finanziamento, da parte della Regione, del recupero strutturale e l’efficientamento energetico degli stabili di edilizia popolare. Approvato il programma degli interventi, con il relativo conto economico, che domani sarà trasmesso a Palermo. Le opere prospettate per le cosiddette “case Cipe” di via Algeri ammontano a 1,8 milioni di euro somma che lievita a 2 milioni e mezzo con le spese accessorie.
Rispetto ai criteri previsti per la partecipazione al bando, l’Amministrazione ha deciso di puntare sull’efficientamento energetico attraverso interventi sugli immobili e l’ammodernamento degli impianti. Il bando prevede che le opere debbano portare all’innalzamento di almeno una classe energetica degli stabili e la riduzione dei consumi di almeno il 30 per cento di quelli registrati nell’ultimo biennio.
Questi obiettivi, secondo il programma approvato oggi, saranno raggiunti attraverso: il rifacimento dei prospetti con tecnica “a capotto” e la sistemazione dei ballatoi; la realizzazione di coperture prefabbricate ventilate (del tipo “a falda”); la sostituzione degli infissi esterni; la realizzazione di impianti di produzione solare termico per singoli alloggi.
“Questo bando – afferma il sindaco, Francesco Italia – rappresenta una buona opportunità che intendiamo cogliere per dare una nuova risposta alle aspettative di chi vive in condizioni di grave disagio. È un segno di attenzione verso una parte delle nostre periferie, che andrà a completare gli altri interventi già programmati attraverso Agenda urbana, per la quale c’è il via libera della giunta regionale, e il cosiddetto Bando periferie che la Presidenza del consiglio dei ministri ha promesso di sbloccare dopo lo stop dei mesi scorsi. Rendere gli alloggi popolari più efficienti non significa solo abbattere i consumi ma, soprattutto, assicurare a chi vi abita condizioni di vita migliori e più dignitose”.




Siracusa. “Dateci un altro plesso”, richiesta anti-tagli dei genitori della Paolo Orsi

Sono oltre 560 le firme raccolte e depositate dai genitori degli alunni dell’istituto comprensivo Paolo Orsi di Siracusa. Chiedono l’assegnazione di un ulteriore plesso a disposizione della scuola o, in seconda analisi, la garanzia che non sarà modificata l’attuale consistenza numerica delle classi.
Il comprensivo Paolo Orsi ha visto crescere negli anni la sua popolarità grazie ad una offerta formativa ritenuta apprezzabile. Non è mistero, però, che sia in atto una razionalizzazione dei plessi su input dell’amministrazione comunale che chiede il rispetto del numero di alunni autorizzato per ogni edificio. Una operazione che potrebbe costare caro: tagli di classi e di insegnanti.
Da qui la raccolta firme e le richieste che partono dal Consiglio d’Istituto della Paolo Orsi all’indirizzo del sindaco e dell’assessore Coppa. Quest’ultimo, nei giorni scorsi, aveva rassicurato sulle conseguenze dell’operazione di razionalizzazione, condotta esclusivamente per ragioni di sicurezza.




Riconversione Petrolchimico?Confindustria:”Siamo realisti”

“Impossibile la riconversione industriale dall’oggi al domani. Il polo petrolchimo-energetico di Siracusa non è quello degli anni 60 e 70, quando non esisteva alcuna legislazione ambientale”. Il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona replica alle dichiarazioni del presidente della Regione, Nello Musumeci, pronto alla rinconversione in Sicilia.  “Dal 2000 ad oggi-spiega Bivona- il settore ha investito in Sicilia quasi 4 miliardi di euro per la salvaguardia ambientale, ed è forse il settore più controllato a livello nazionale, regionale e provinciale. L’attività di raffinazione assicura all’economia regionale il 65% dell’export, rappresenta il 40% della raffinazione in Italia e occupa 5.200 persone. Solo il Porto “Core” di Augusta insieme alla Rada S. Panagia hanno movimentato, nel 2017, 40 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, che rappresentano circa il 50% delle merci movimentate nei porti siciliani. Il contributo annuo all’Erario, tra IVA e accise, è di 1,8 miliardi di euro e le tasse ed oneri sociali sono circa 264 milioni di euro, secondo i dati di Unione Petrolifera.Seppure la domanda è in contrazione, ancora fino al 2050 i prodotti petroliferi ricopriranno un ruolo fondamentale nei trasporti”.Bivona esclude la possibilità di riconvertire tutte le raffinerie per produrre biofuel, “considerato che le due Green Refinery di Porto Marghera e Gela di ENI coprono già oggi il fabbisogno nazionale, peraltro con un rapporto degli occupati di 1 a 10 rispetto alle tradizionali raffinerie, tant’è che oggi non ci sono investitori privati disponibili”. Il presidente di Confindustria Siracusa è convinto che sia opportuno accompagnare la transizione energetica, “avendo presente la realtà dei fatti, altrimenti- avverte- si rischia di creare false aspettative e imboccare strade impercorribili”. Poi le rassicurazioni di carattere ambientale. “Il Patto di Responsabilità Sociale-assicura Diego Bivona-  ha fatto luce sul tema delle bonifiche: è stato certificato da ARPA Sicilia che da parte delle aziende private i siti contaminati ricadenti nelle aree di loro proprietà sono stati caratterizzati e sono in corso le attività di bonifica, mentre niente è stato fatto per le aree di pertinenza pubblica.Ha sviscerato il tema delle patologie tumorali nell’area industriale siracusana da parte degli esperti del Registro Tumori e della ASP ed è emerso che l’incidenza tumorale è più elevata nelle città metropolitane di Catania, Messina e Palermo rispetto ai 4 comuni dell’area industriale di Siracusa dove si registra un calo dei morti di circa il 3% per la chiusura di attività impattanti”. Ragioni che, a detta del presidente di Confindustria Siracusa, dovrebbero “indurre a guardare con diverso occhio il polo petrolchimico siracusano. Non possiamo far pagare, anche in termini di valutazioni, le colpe di chi oggi non c’è più e agiva in un contesto normativo e prescrittivo in cui la cultura ambientale era pressochè inesistente”. Infine due chiare domande a Musumeci. “Come pensa di sostituire l’economia che proviene dalle attività del polo petrolchimico siciliano? Che tipo di sviluppo intende privilegiare, vista la mancanza cronica di infrastrutture che pone la Sicilia agli ultimi posti per competitività a livello europeo? “. Parte la richiesta di un impegno concreto da parte della Regione per lo sblocco, piuttosto, delle opere pubbliche e infrastrutturali immediatamente cantierabili, per 4 miliardi e 722 milioni secondo uno studio di Ance, l’associazione dei costruttori. “Questo-conclude Bivona- per dare lavoro alle imprese, creare occupazione , soprattutto per i giovani che in migliaia annualmente lasciano la nostra terra in cerca di un lavoro”.

 




Siracusa. Trasloco dell’Ufficio Tecnico Estimativo, gli ingegneri si appellano alla politica

“Chiediamo alla deputazione nazionale e regionale siracusana di volersi attivare per scongiurare la soppressione della sede siracusana del Reparto servizi tecnici estimativi della direzione provinciale, deciso dall’Agenzia delle Entrate”.
Un appello lanciato dall’Ordine degli Ingegneri di Siracusa, attraverso il suo presidente Sebastiano Floridia, contrario al taglio dell’ufficio provinciale, in seno all’Agenzia delle Entrate, che si trasferirà a Ragusa. Un “trasloco” che avrà delle ricadute impattanti per numerosi professionisti siracusani, tra cui moltissimi ingegneri.
Il Reparto servizi tecnici estimativi della direzione provinciale svolge delle attività di valutazione immobiliare e tecnico-estimative per le amministrazioni pubbliche, tra cui i Comuni. Queste consulenze sono regolate da specifici accordi tra l’Agenzia delle Entrate e le amministrazioni richiedenti ed all’Agenzia spetta il rimborso dei costi sostenuti per lo svolgimento delle attività tecnico-stimative, ad eccezione dei casi in cui specifiche norme ne prevedano espressamente la gratuità. Tra questi servizi, ci sono le perizie di stima su beni immobili, i pareri di congruità tecnico-economica, le consulenze tecnico-estimative specialistiche che contemplano l’accertamento della regolare esecuzione di lavori su immobili o di forniture di beni e servizi, la predisposizione della documentazione per la consegna e la restituzione di beni immobili e la stima sugli impianti industriali.
“Tale provvedimento è da considerarsi un notevole disagio per tutti i professionisti– spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa, Sebastiano Floridia -cheper lo svolgimentodella propria attività si vedranno costretti a raggiungere Ragusa, sacrificando così buona parte della loro giornata oltre ad evidenti costi aggiuntivi per poi ricadono sul cittadino. Per questo motivo, invitiamo le forze politiche siracusane a rendersi operative, evitando il trasferimento di un ufficio così strategico per la nostra provincia”.




Siracusa. L’offerta degli albergatori per la Sea Watch: “trasbordo, alloggio e un lavoro”

Non è una provocazione ma una reale proposta. L’associazione Noi Albergatori Siracusa offre ai 47 migranti a bordo della Sea Watch trasbordo a terra, alloggio un lavoro con contratto regolare nelle strutture ricettive siracusane. Il presidente dell’associazione, Peppe Rosano, ha scritto al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e al ministro degli Interni, Matteo Salvini.
A loro ha chiesto le relative autorizzazioni per predisporre tutta l’operazione, pagata dagli albergatori siracusani che si riconoscono nell’associazione.
Il piano di Rosano prevede anzitutto il trasferimento a terra “con nostri mezzi di trasporto navale”. Poi l’offerta di “adeguato alloggio, il necessario vitto e l’occorrente vestiario fintantoché non sarà trovata soluzione politica a livello internazionale per la definitiva sistemazione” dei migranti. Se i tempi dovessero rivelarsi lunghi, Noi Albergatori Siracusa si assumerà oneri e costi per avviare i 47 migranti “all’apprendimento della lingua italiana, con specifici docenti”, poi “corsi di addestramento per avviarli successivamente alle attività lavorative tipiche
dell’albergo” fino all’assunzione “con contratto stagionale”.
Bene la solidarietà e lo spirito alla base dello slancio umanitario. Ma sorge il dubbio che l’associazione si sia spinta forse un pò oltre non volgendo lo sguardo anche alla comunità locale, ricca di giovani bisognosi di un impiego o di una possibilità formativa nella loro terra.




Siracusa. Veglia in Cattedrale per i migranti, “ero forestiero e mi avete ospitato”

Una veglia in Cattedrale sul tema “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Vangelo secondo Matteo 25,35). All’appuntamento organizzato dalla curia di Siracusa per mercoledì 30 gennaio, a partire dalle 20, ci sarà anche l’arcivescovo Salvatore Pappalardo.
E’ stato proprio lui ad esprimere il desiderio di promuovere un momento di condivisione fuori dal clamore mediatico che la vicenda dei 47 migranti sulla Sea Watch sta avendo. “Un momento di riflessione guidato dai pensieri di don Luca Saraceno, dei fratelli Maristi e delle suore scalabriniane per ritrovare la nostra umanità. Nel Vangelo, Gesù Cristo si identifica con l’affamato, l’assetato, lo straniero, il nudo, il malato e il prigioniero”.
Chiuderanno l’incontro gli studenti della Scuola di teatro dell’Istituto nazionale del dramma antico.




Sea Watch, sbarco a Siracusa: Salvini, “solo se andranno poi in Olanda o Germania”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, apre allo sbarco dei migranti della Sea Watch a Siracusa ma pone una rigida condizione: “dovranno andare subito in Germania o in Olanda”. Se dovesse arrivare una simile garanzia, Salvini darà l’autorizzazione all’attracco della imbarcazione Ong. Germania e Olanda vengono chiamate in causa perchè la prima è lo stato di appartenenza dell’organizzione umanitaria mentre la seconda è la nazione di cui la nave batte bandiera. “In Italia abbiamo già accolto e speso anche troppo”, ha ribadito Salvini alle agenzie.
Difficilmente i due paesi europei daranno riscontro positivo.




Siracusa. Il medico della Sea Watch: “temo gesti autolesionistici a bordo”

“La situazione psicologica dei migranti a bordo si deteriora ogni giorno di più”. Il medico della Sea Watch ha scritto nella notte alle autorità locali, raccontando come la convivenza forzata in spazi angusti, prolungata nel tempo, stia gravemente pesando sull’equilibrio degli uomini che guardano verso la terraferma in attesa di buone notizie. Parlano lingue diverse, vengono da diverse zone dell’Africa subsahariana e da una decina di giorno sono bloccati sulla nave.
“Da 48 ore uno di loro rifiuta il cibo, ha smesso di mangiare. Molti si nutrono a stento e presentano evidenti segni di instabilità emotiva”, scrive ancora il medico di bordo della Sea Watch. Nelle sue parole emerge anche una paura: “sono in difficoltà nella gestione psicologica del gruppo e in queste condizioni non posso escludere gesti di autolesionismo”.

foto: Il Tempo