"Mai rifiutato la Venere Nera di Leone", l'ex sindaco Garozzo replica alle polemiche

“Mai ricevuto alcuna proposta formale di donazione della Venere Nera dell’artista Antonio Leone”. L’ex sindaco Giancarlo Garozzo ne è certo. L’opera dell’artista siracusano, adesso donata al Comune di Padova, dove risiede da 25 anni, secondo l’ex primo cittadino “non fu affatto rifiutata dall’amministrazione comunale”. L’idea, racconta l’ex consigliere di Ortigia, Raffaele Grienti, era quella di collocare l’opera,  oltre due metri di altezza, realizzata in marmo nero di Cuba,  tra via Roma e via del Teatro, a ridosso del Teatro Comunale o, in alternativa, sulla fontana del Piazzale delle Poste.  “Non abbiamo mai lasciato nulla in sospeso di fronte a eventuali proposte di donazione di opere d’arte- racconta Garozzo- e non ho memoria di un iter avviato per la scultura in questione”. In effetti, l’artista siracusano racconta della sua volontà, qualche anno fà, mentre si parlava della possibile realizzazione di un’opera d’arte su Archimede, di donare la Venere Nera alla sua città. “Manifestai la mia disponibilità in tal senso- spiega- Poi non ne seppi più nulla. Padova è la mia città adottiva. Ecco perchè ho voluto lasciare lì un segno di ringraziamento con la mia arte”.




Siracusa. Bando Start up: in corso la selezione dei vincitori. Fondi anche per il 2019?

Nuove micro imprese da finanziare per il 2019 nel capoluogo. Il bando start up del Comune, che negli ultimi anni ha previsto uno stanziamento di 180 mila euro per finanziare 10 nuove attività con 10 mila euro a fondo perduto dovrebbe essere riproposto anche il prossimo anno. Non si tratta ancora di un annuncio ufficiale ma della volontà espressa, comunque, dall’assessore alle Attività Produttive, Fabio Moschella. Sarà comunque necessario dare prima uno sguardo ai conti e al nuovo Bilancio. Sarebbero, intanto, in corso le operazione per la selezione dei destinatari del precedente bando, pubblicato e il cui termine è poi stato prorogato al 16 luglio, visto il basso numero di proposte presentate a Palazzo Vermexio. Alla luce anche delle analisi sul tasso di mortalità delle start-up nate in questi anni si è deciso di affiancare agli imprenditori in pectore la positiva esperienza della Fondazione di Comunità Val di Noto che con il suo incubatore Eureka ha fatto nascere e reggere alla prova del mercato ben 11 imprese. E così, dopo aver presentato la propria idea rispondendo all’avviso pubblico start up del Comune, i giovani che contano di poter fare impresa potranno godere della formazione coordinata dalla Fondazione: un mese e mezzo per conoscere tutti gli aspetti del fare impresa e presentarsi con uno studiato business plan alla selezione finale che sarà operata dal Comune alla fine di settembre.
Sono tre le categorie che possono partecipare alla chiamata start up: under 35, over 35 ed ex detenuti o soggetti svantaggiati. Devono essere disoccupati o in cerca di prima occupazione. Artigianato, commercio, agricoltura, turismo valorizzazione culturale o ambientale i settori di intervento. Intanto, proprio in queste settimane, il Comune sarebbe anche alle prese con il recupero dei contributi già concessi, nel caso in cui le imprese finanziate non abbiano poi portato avanti la propria attività per il periodo indicato o non abbiano, comunque, rispettato quanto previsto dalle condizioni per accedere all’agevolazione.

 

 

 




Siracusa. Comitato per il nuovo ospedale: "L'area c'è, Musumeci lo sa?"

Le dichiarazioni del presidente della Regione,Nello Musumeci sulla necessità di individuare un’area per la realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo, accompagnata dall’annuncio di voler far partire l’iter entro la fine del suo mandato convince solo in parte il “Comitato per il nuovo ospedale di Siracusa”. Lo rende chiaro in una nota diffusa nella serata di ieri, con cui il comitato esprime, da una parte, apprezzamento per l’intenzione di accelerare l’iter espressa dal presidente della Regione, notando, tuttavia, dall’altro lato, che “rischiamo di partire con il piede sbagliato” e annunciando che, se così fosse, partirebbe una battaglia dura. “Che il presidente della Regione, Musumeci, consideri la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa un’opera strategica del suo programma di governo è senz’altro positivo- fa notare il comitato- Ciò che lascia perplessi è che Musumeci parli di “individuazione dell’area” dove costruire il nuovo nosocomio. Evidentemente nessuno gli ha fatto sapere che con delibera numero 103 del 7 luglio 2017 il precedente Consiglio comunale di Siracusa, all’unanimità, l’area l’ha già formalmente individuata. Tale delibera rappresenta il punto di arrivo di un lungo e attento confronto nel corso del quale sono state valutate varie opzioni sulla base degli aspetti tecnici, urbanistici, di viabilità e vulnerabilità sismica, tenendo conto delle osservazioni ricevute dai vari soggetti interessati: uffici tecnici del Comune, Azienda sanitaria, Genio civile, Soprintendenza ai beni culturali”. Il timore espresso è che riaprire anche la fase di ricerca dell’area su cui realizzare il nuovo ospedale possa rimandarne la costruzione alle calende greche. “Del resto-conclude il comitato-  dopo la delibera del luglio 2017 del precedente Consiglio comunale non c’è stata alcuna presa di presa di posizione da parte dei soggetti pubblici prima indicati volta a mettere in discussione la scelta dell’area prescelta. La stessa Asp, cui compete l’avvio dell’iter progettuale del quale non si ha notizia, non ha sollevato fino ad oggi alcuna riserva di merito”.




Ferla. Maltempo, Musumeci chiama il sindaco: "La Regione farà la sua parte"

Da una parte, la manifestazione di solidarietà, dall’altra, la “concreta promessa di collaborazione e supporto per il ripristino della normalità”. Il presidente della Regione, Nello Musumeci le ha espresse al sindaco,  Michelangelo Giansiracusa. Una telefonata che ha rincuorato il primo cittadino dopo le pesanti giornate appena trascorse. A 36 ore dall’intesa e straordinaria ondata di maltempo, che ha messo in ginocchio Ferla e parte della zona montana, con ingenti danni ai collegamenti viari e alle imprese del territorio, le principali vie di comunicazione sono state liberate, così come le contrade maggiormente abitate. Un lavoro condotto con la massima celerità possibile. Anche il servizio idrico, dopo l’interruzione subita, è stato ripristinato. “Eppure c’è ancora tanto da fare- fa notare Giansiracusa- La telefonata del presidente Musumeci mi ha rincuorato. Dalla presidenza della Regione arriva un forte messaggio di solidarietà alla nostra comunità e una concreta promessa di collaborazione e supporto per il ripristino della normalità e la fuoruscita dallo stato di calamità. Ci affidiamo alla guida del Presidente-conclude il primo cittadino -consapevoli della necessità di un aiuto dall’esterno e della forza della nostra comunità”.

 




"Siracusa non la volle", la Venere Nera di Leone trova casa a Padova

Un’opera d’arte dello scultore siracusano Antonio Leone nel cuore di Selvazzano, nei pressi di Padova. L’artista l’ha donata al Comune veneto, che ha collocato la Venere Nera in piazzetta Cesarotti, accanto alla biblioteca civica di Palazzo Maestri. In passato, Antonio Leone aveva offerto al Comune di Siracusa in dono la sua scultura, esposta in diverse città italiane, realizzata in marmo di Cuba, per un ‘altezza di circa 2, 15 metri. Leone vive da diversi anni a Padova e avrebbe voluto che la sua città di origine,  Siracusa, diventasse la “casa” della sua statua. Polemico oggi l’ex consigliere di Ortigia, Raffaele Grienti. “La nostra idea era quella di collocarla in via Roma, nella nicchia ad angolo con il Teatro Comunale, ma l’amministrazione comunale dell’epoca non fu d’accordo”.




Siracusa. Congresso Cgil, Alosi confermato segretario provinciale

Roberto Alosi riconfermato alla guida della Cgil provinciale. Il XVIII congresso del sindacato si è chiuso ieri sera. <<Oggi è tempo di uscire allo scoperto, di aprire una stagione di ascolto e di conflitto che metta insieme le migliori intelligenze intellettuali, politiche, sociali, di cui il territorio è pieno. Abbiamo bisogno di imprimere una svolta netta, aprirci a suggerimenti provenienti dalla società civile e imprimere una svolta concreta alla città e alla provincia. Un sindacato moderno come il nostro non può che essere un catalizzatore di bisogni e di interessi generali ma deve essere in grado anche di tracciare un netto orizzonte di cambiamento. Noi proponiamo tre grandi sfide: ricostruire il diritto del lavoro che è stato smantellato attraverso la nostra Carta Universale dei diritti, che coniuga la dignità del lavoro in capo ad ogni persona; il piano del lavoro, che offre un’idea compiuta di società, occupazione e sviluppo; la proposta di una legge sulla rappresentanza che toglie il lavoratore dall’isolamento e difende il contratto collettivo nazionale>>. Alosi, che lavorerà con la stessa segreteria che lo ha affiancato finora, composta da Lucia Lombardo ed Enzo Vaccaro (riconfermati anch’essi), ha pure elencato i punti di sofferenza della provincia aretusea, dalle infrastrutture alla progressiva dismissione industriale, dalla rete portuale alla politica degli appalti al massimo ribasso, dalla crescente povertà alla carenza del servizio sanitario pubblico. <<Il nostro è un territorio che sta molto male. E’ un territorio che arretra e la gente, la nostra gente, è sfiduciata e delusa e l’indice di benessere equo e sostenibile colloca Siracusa fra le ultime province d’Italia. Non da meno è la situazione abitativa: nel 2017 sono state depositate 1.632 richieste di sfratti, e 400 sono quelli già eseguiti. Di questi, 280 sono per morosità incolpevole (gli inquilini vittime di licenziamento, o cassa integrazione, o riduzione dell’orario di lavoro, o infortunio ecc)>>.
Roberto Alosi ha altresì rilevato che <<Siracusa è una città ferita, che vive una fase di enorme incertezza ma che fa di tutto per tenere la schiena dritta. Tante le difficoltà ma tanti anche i punti di forza su cui far leva: agroalimentare, industria, turismo, patrimonio culturale ed architettonico, beni paesaggistici e, per ultimo, la straordinaria e inespressa risorsa mare. Per fare tutto questo, abbiamo bisogno di costruire una proposta politica nuova, programmatica, di svolta radicale che guardi al merito delle questioni e al metodo e alla capacità di aprire la nostra realtà produttiva verso orizzonti occupazionali e di sviluppo di largo respiro e fino ad oggi inesplorati>>.

Soddisfazione viene espressa dal segretario provinciale della Uil, Stefano Munafò.  “Le mie sincere congratulazioni per la rielezione di Roberto Alosi al vertice provinciale della Cgil-commenta dopo la conferma di Alosi- certo che il sindacato siracusano potrà contare ancora su un dirigente di spessore per le numerose vertenze che fronteggiamo quotidianamente e che ci vedono fianco a fianco nell’interesse dei lavoratori, della sicurezza e dello sviluppo del nostro territorio. Per un sindacato sempre più unitario, più forte e più vicino alla gente”.




"Siracusa avrà un nuovo ospedale": via libera della giunta regionale

“Non siamo più disponibili a fare finta di nulla: la situazione complessiva dell’ospedale di Siracusa è intollerabile e non si può più attendere. Ci vuole un nuovo ospedale”. Il governatore regionale, Nello Musumeci, sceglie una per una le parole da usare e nel dare notizia di un preciso impegno del suo governo per Siracusa, tira le orecchie a vent’anni di classe dirigente aretusea.
Ieri la giunta regionale ha deliberato la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio: 140 milioni di euro. Nello stesso tempo ha invitato tutti i soggetti istituzionali a definire, ciascuno per la propria competenza, gli adempimenti indispensabili per l’individuazione dell’area. Posto che il Consiglio comunale di Siracusa ha votato per la Pizzuta, area verso la quale lo stesso assessore regionale alla Salute mostra però perplessità.
La realizzazione della struttura- per la quale si è previsto di fare ricorso, come da pianificazione riattualizzata, alle risorse dell’articolo 20 della legge 67/1988- ha un costo preventivato di 140 milioni di euro e riveste un carattere di priorità nell’ambito della programmazione regionale delle infrastrutture sanitarie.
Il prossimo passaggio è la convocazione del sindaco e del presidente del Consiglio comunale di Siracusa, insieme al Commissario del Libero Consorzio (ex Provincia), per valutare la tempistica necessaria all’individuazione dell’area sulla quale realizzare il nuovo ospedale; quindi la formale programmazione della risorse, eventualmente attualizzate nell’ammontare, nella pianificazione in corso di trasmissione al Nucleo investimenti del ministero della Salute. “I cittadini – spiega Ruggero Razza – hanno sentito parlare fin troppe volte del nuovo ospedale e, a ragione, non credono più agli annunci. Oggi il governo della Regione fissa un punto fermo e individua un metodo di lavoro. So bene che non tutti sono convinti dell’originaria indicazione dell’area sulla quale costruire l’ospedale in contrada Pizzuta e che esistono diverse valutazioni da fare. Io stesso credo che la nuova struttura debba sorgere il più possibile vicino all’autostrada”. Ed anche il collega di giunta, il siracusano Edy Bandiera (Assessore Agricoltura), la pensa allo stesso modo. “Entro questo governo vogliamo arrivare alla posa della prima pietra, per poi completare in pochi anni il nuovo ospedale di Siracusa”.
Nel giro di un paio di settimane al massimo cominceranno le convocazioni a Palermo di tutti i soggetti che dovranno, per le proprie competenze, attivarsi celermente per arrivare all’individuazione univoca dell’area, del progetto della struttura (Asp Siracusa) e del percorso per mettere a gara i lavori.
“Vogliamo aprire un confronto con le istituzioni locali, perché siano fissati tempi certi e un percorso rapido. So di interpretare il pensiero di quanti non si rassegnano all’idea che Siracusa debba restare l’unica grande provincia con infrastrutture sanitarie inadeguate e vetuste”, il pensiero dell’assessore Razza. Ci sono voluti due catanesi (Musumeci e Razza) ed un siracusano (Bandiera) per riuscire a far diventare il nuovo ospedale di Siracusa qualcosa in più di un tema buono per annunci e pochi fatti.




Gestione delle emergenze, chi fa cosa? Le fragilità del sistema locale

Il giorno dopo i danni e la paura, a tenere banco sono le polemiche. Polemiche per una rete viaria provinciale che ha mostrato le sue fragilità con frane e smottamenti come dopo un terremoto. E poi il rimpallino di accuse sulle manutenzioni, ordinarie e straordinarie. Richieste, mancate, mai avviate o incomplete. Come anche nel caso del fiume Anapo dove Genio Civile e Demanio potrebbero intervenire per la pulizia e la sicurezza degli argini, come anche era stato richiesto ad inizio ottobre in Prefettura dal sindaco di Sortino, Enzo Parlato. Salvo, però, essersi svegliati ieri con l’Anapo esondato.
Non è una caccia alle responsabilità, ma una sconfortante finestra su di sistema locale che non ha ancora imparato a prevenire e poi in caso gestire l’emergenza. Che il territorio sia, per sua conformazione ed uso, soggetto a dissesto idrogeologico non è purtroppo notizia nuova. Sconforta, però, l’assenza di passi avanti come l’eccezionale fenomeno metereologico ha impietosamente dimostrato.
Lo stato della viabilità provinciale è quello che più allarma. Non solo fango e acqua ancora oggi. Ma anche cartelli stradali illeggibili, vegetazione cresciuta a dismisura che invade spazi e scritte, manto stradale a più livelli e cavalcavia in condizioni da valutare, come sulla Marzamemi-Portopalo dove già anche la Procura si è mossa. E poi quei tratti a rischio lungo la Carlentini-Brucoli, la Floridia-Solarino, la Pachino-Ispica, gli incroci Noto-Pachino-Marzamemi, la provinciale 44 Pachino/Marza direzione Pozzallo.
La sensazione, probabilmente errata, è che manchi una cabina di regia capace di coordinare o ordinare gli interventi necessari, durante le emergenze ed ancor più prima che qualcosa di spiacevole accada. Potrebbe essere questo un prossimo tema da approfondire in Prefettura, chiamando al tavolo tutti quegli enti che debbono dare una idea visibile di sicurezza e presenza alla popolazione.




Siracusa. Fiera dei Morti ai Villini: "Per sempre,impossibile riportarla in Ortigia"

“La Fiera dei Morti collocata ai Villini deve diventare una tradizione, i siracusani si affezioneranno, nel tempo, a questa soluzione, che del resto non ha alternative”. L’assessore alle Attività Produttive, Fabio Moschella difende e spiega la scelta compiuta dall’amministrazione comunale, con la conferma dello spazio utilizzato lo scorso anno, il Foro Siracusano e non più, come in passato, Ortigia. L’epoca in cui la Fiera dei Morti si svolgeva nel piazzale antistante l’ex Palazzo delle Poste (oggi hotel) è definitivamente terminata, secondo quanto spiega Moschella per ragioni innanzitutto “di necessità”. “Motivi di viabilità- spiega l’assessore della giunta Italia- ma anche motivi di competenza sull’area, del Demanio Marittimo. Non è più utilizzabile il Ponte dei Calafatari e l’uscita da Ortigia diventerebbe particolarmente problematica se proprio dovessimo immaginare, non potendo comunque farlo, di ricollocare in quell’area la Fiera dei Morti”. In passato,altri tentativi sono stati compiuti. Uno fra tutti, quello di tenere la fiera del periodo legato alla commemorazione dei defunti in viale dei Comuni. Fu un flop totale. Anche l’anno scorso non sono mancate le polemiche per via dello svolgimento della Fiera dei Morti ai Villini. Il malcontento non era, in quel caso, legato soltanto alla location, ma anche a quanto in vendita. Dal 28 ottobre al 2 novembre, comunque, la Fiera dei Morti si svolgerà nuovamente ai Villini. “Ci sembra, comunque, un’idea buona-argomenta Moschella- Siamo a ridosso dell’area Umbertina, che negli ultimi anni si è riqualificata ed è molto frequentata anche per via dei numerosi locali pubblici che proprio in quella zona sono sorti; è alle porte di Ortigia, garantendo anche la possibilità di proseguire la propria passeggiata verso il centro storico. A un passo si trova anche il parcheggio del Molo Sant’Antonio, che risolve l’eventuale problema di parcheggio”. Dall’anno prossimo, tuttavia, l’idea sarebbe quella di modificare alcuni aspetti della Fiera dei Morti. “Voglio introdurre animazione, musica, artisti- spiega Moschella- Immagino anche qualcosa di mirato per i bambini, vista la ricorrenza, oltre alla promozione dei prodotti tipici del territorio”. Così dovrebbe essere, quindi,la versione 2019 nelle intenzioni espresse. Per quest’anno, invece, 26 espositori, di cui 5 siracusani (uno di Noto). Poi catanesi, senegalesi, bengalesi, tunisini, marocchini e un cinese. Sono 15 le bancarelle non alimentari (giocattoli e abbigliamento), 11 quelle alimentari (dolciumi ed altro).




Nubifragio, le immagini dei soccorsi di Vigili del Fuoco e Carabinieri

Sono state continue per gran parte della giornata le operazioni di soccorso lungo le strade della provincia, dopo il nubifragio delle scorse ore. Vigili del Fuoco e Carabinieri impegnati da nord a sud per soccorrere gli automobilisti in difficoltà o sorpresi dall’onda di piena di fiumi e torrenti ingrossati dalle precipitazioni delle ultime ore.
A Lentini, i vigili del fuoco hanno prestato soccorso ad un corriere, rimasto imprigionato (video sopra). Nel video sotto, invece, un intervento dei carabinieri.