Siracusa. Il cancello è aperto, ex piazza d'Armi per tutti: una visita dopo le polemiche

Apre il cancello del Maniace. La ex piazza d’Armi riqualificata è adesso un vero slargo aperto a tutti e non più solo a chi acquista il biglietto per visitare il castello federiciano. Pochi passi dopo la soglia di quel cancello una volta chiuso, c’è il punto ristoro delle polemiche. Adesso chiunque potrà farsi compiutamente una idea su volumi, superfici, materiali, vista e impatto. Non c’è più spazio per pregiudizi o foto parziali. Tutto contestualizzato, decidono gli occhi di chi vorrà andare a capire, a vedere, a passeggiare in una piazza che prima non c’era.




Siracusa fuori legge nel rilevamento polveri sottili: chi garantisce la salubrità?

Da una parte le buone intenzioni istituzionali, dall’altra le difficoltà di ogni giorno. Per parlare di qualità dell’aria a Siracusa bisogna partire da questa considerazione. Positivo è certamente il tavolo istituito in Prefettura con tema Ambiente, parlando di zona industriale. Da salutare con favore l’orientamento chiaro della nuova giunta comunale che ha debuttato con un atto di indirizzo in materia ambientale. Ma le buone intenzioni si scontrano con falle nel sistema di rilevamento urbano che non possono non lasciare perplessi.
Parlare di qualità dell’aria a Siracusa, ad esempio, senza poter disporre di tutti i dati previsti dalle normative (che prevedono in alcuni casi campionamenti regolari di almeno 5 giorni consecutivi) è davvero difficile. Prendiamo il caso delle pericolose polveri sottili, pm 10 e pm2,5. A scorrere a ritroso i report pubblici sul sito della ex Provincia Regionale, responsabile della rete di centraline di rilevamento, sorprende la quantità di N.D. (dati non disponibili) presenti. Non è che si vogliano nascondere dati, il problema è che le centraline chiedono manutenzione costante, tarature, filtri e quant’altro. E una ex Provincia in dissesto non riesce più a provvedervi. Un anno fa si erano avviate tutte le procedure affinchè, attraverso un progetto di rete regionale, le centraline passassero sotto l’egida di Arpa, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente. Erano stati svolti i sopralluoghi, fatto l’inventario della strumentazione, discusse le rilocazioni di alcune centraline ed altro ancora. Esistono anche i verbali di quegli incontri. Ma quasi un anno dopo tutto è rimasto lettera morta.
E Siracusa resta fuori legge come monitoraggio di pm 10 e pm 2,5. Le interruzioni nel rilevamento molto spesso avvengono ogni 3, 4 giorni vanificando il dispositivo nazionale che mette in moto – tramite la Prefettura – tutta una serie di prescrizioni (tra cui il blocco del traffico) ma solo dopo 5 giorni di superamento delle soglie. Su tutti, vale l’esempio della centralina Teracati (zona maggiormente soggetta a traffico e polveri sottili) dove sui 5 giorni previsti per legge non si hanno dati completi. Il che significa anche che non si garantisce il funzionamento al 90% della rilevazione ed anche questo è previsto per legge.
La verità è che a parole la qualità dell’aria interessa a tutti ma alla fine della fiera nessuno ha i soldi per garantirla. Non la ex Provincia fallita, non Arpa che anni addietro aveva anche promesso un rivoluzionario sistema di nasi elettronici mai visto, nonostante conferenza stampa di presentazione in pompa magna. Chi garantisce oggi la qualità dell’aria? Siracusa ha grossi problemi con le pericolossime pm 10 e pm 2,5? Chi certifica che tutto è a norma, senza report qualità dell’aria dal 2016?




Siracusa. Festival del Teatro Greco, oltre 137 mila spettatori per la stagione più lunga

Si conferma la rassegna più partecipata d’Italia. Il Festival del Teatro Greco ha attirato quest’anno oltre 137 mila spettatori, numeri leggermente inferiori rispetto alla stagione record dell’anno scorso. Un anno importante il 2018 per la Fondazione Inda, con la scelta di allungare la durata della stagione e con sei produzioni e due eventi unici con Andrea Camilleri e Alessandro Baricco e la riproposizione, per la prima volta, di uno spettacolo già allestito nella stagione precedente. In 56 serate- questi i numeri definitivi- sono stati 137.152 gli spettatori.  Resta alto  il numero degli studenti che hanno assistito agli spettacoli classici con 31 mila ragazzi presenti nei giorni della rassegna. “Ripetere il risultato eccezionale del 2017 era un obiettivo ambizioso ma ci siamo riusciti confermando che le potenzialità dell’attività teatrale dell’INDA sono cresciute. Portare in teatro sei produzioni ha richiesto uno sforzo straordinario reso possibile dalle capacità e dalla dedizione dei dipendenti, delle maestranze, degli artisti, dei collaboratori e di tutti coloro che hanno sostenuto la Fondazione nel conseguimento di risultato – ha dichiarato il consigliere delegato dell’Inda Pier Francesco Pinelli -. L’Inda si sta affermando sempre di più in Italia come un’istituzione culturale leader, con competenze scientifiche organizzative e produttive di altissima qualità. Abbiamo lavorato duramente, siamo soddisfatti della risposta del pubblico e della critica e siamo convinti di avere aperto, anche nel 2018, nuovi percorsi che permetteranno alla Fondazione di crescere ulteriormente nei prossimi anni”.




Siracusa. Bancarotta e truffa, Rita Frontino si avvale della facoltà di non rispondere

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Rita Frontino, l’imprenditrice siracusana arrestata dalla Guardia di Finanza insieme ad altre tre persone nell’ambito delle operazioni Archia e Fiera del Sud. nessuna risposta alle domande del magistrato durante l’interrogatorio di garanzia. L’accusa, a vario titolo, parla di bancarotta fraudolenta e frode fiscale. Il suo difensore, l’avvocato Mario Fiaccavento, ha preannunciato ricorso al Tribunale del Riesame.
Al momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare, due giorni fa, la Frontino non era stata trovata in casa. Si è poi costituita in un secondo momento ed è stata accompagnata nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
Stessa scelta – facoltà di non rispondere – adottata dagli altri tre arrestati Davide Venezia, Alfredo Sapienza e Rosa Gibilisco. Le difese hanno mosso eccezione di nullità per violazione del diritto alla difesa: l’interrogatorio è stato fissato poche ore dopo le misure cautelari e gli atti relativi sono stati inviati agli avvocati senza il necessario spazio temporale per una giusta informazione sui fatti contestati.




Siracusa. Furto nella canonica della Chiesa di San Paolo, sorpreso e arrestato 17enne

Si introduce nella canonica della Chiesa di San Paolo Apostolo e si impossessa delle monete, per 40 euro in totale. Erano le 2 della scorsa notte quando gli agenti delle Volanti sono intervenuti. Al giovane, un minore di 17 anni, è stato anche sequestrato un grosso coltello da cucina, utilizzato per forzare la porta della canonica e per impossessarsi del denaro, di un bracciale in oro, di un orologio e di un portafoglio da uomo contenente moneta straniera. La refurtiva è stata, successivamente, riconsegnata al legittimo proprietario. Addosso al ragazzino, rinvenuti anche 1, 3 grammi di marijuana. Segnalato, dunque, all’autorità amminsitrativa.




Siracusa. Emergenza incendi, i consiglieri del M5S: "Il Comune faccia rispettare le ordinanze"

“La Sicilia, il sole caldo, il mare, i paesaggi bucolici. La Sicilia che brucia, per il caldo e per il fuoco”. I consiglieri comunali Silvia Russoniello, Ivan Rosano e Claudio Nasca affrontano il tema dell’emergenza incendi, che si è riproposto anche quest’anno, nonostante leggi e ordinanze in vigore.  “Pericolo invisibile-  lo definiscono i consiglieri pentastellati- che distrugge flora e fauna, che depaupera la natura, che consuma infiniti ettari di vegetazione.Le cause naturali che possono scatenare un incendio boschivo sono estremamente rare. I roghi, quando non dipendono da irresponsabilità o da distrazione, sono quasi tutti dolosi, appiccati con l’intenzione di radere al suolo la vegetazione. In parte si spiegano con la tradizione agropastorale che considera il fuoco un mezzo per procurarsi nuovo pascolo o per rigenerare la fertilità del terreno, sicuramente il dato fattuale più sincero e grave è connesso ad altre note cause. Nel 2017 -proseguono- c’è stato un boom di arresti per crimini contro l’ambiente. Il dato sembra confermarsi per il 2018. Al fenomeno degli incendi dolosi l’Italia è storicamente vulnerabile nonostante negli ultimi anni abbia provato ad aumentare le difese. Fondamentali sono le campagne di sensibilizzazione connesse ad una miglior organizzazione dell’apparato antincendio della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e delle Regioni, i loro interventi celeri e mirati spesso evitano il peggio, ma non bastano”. Poi un’ulteriore considerazione. “Gli strumenti principali per frenare la devastazione delle aree protette-ricordano Russoniello, Rosano e Nasca- restano l’applicazione delle leggi, in modo cogente ed imperativo, per evitare la speculazione sulle aree incendiate, attraverso il rafforzamento dei divieti e l’istituzione del catasto regionale delle aree attraversate dal fuoco. Nonostante ciò, il fenomeno degli incendi boschivi resta una terribile piaga per il nostro Paese. Questo è quanto sta accadendo in Sicilia ed in particolare nella provincia Aretusea, vittima di questo crimine. Belvedere, così come altre zone di Siracusa, continuano ad ardere. Solo lo scorso anno un terribile incendio ha devastato il versante sud, quest’anno è toccato pure al versante nord. Nei giorni scorsi un vasto fronte di fuoco ha letteralmente assediato il quartiere siracusano distruggendo un patrimonio vegetale e faunistico non indifferente e causando danni anche ad abitazioni e infrastrutture civili pubbliche e private. Un tempo, quegli stessi ettari di vegetazione oggi andati in fumo, erano vissuti, venivano puliti e curati, in quanto fonte di sostentamento o di svago per le famiglie; adesso sono solo terreni quasi del tutto abbandonati, divenuti ricettacolo di rifiuti di vario genere, con alberi e arbusti quasi sempre non sfrondati a dovere”. Partono, infine, delle chiare sollecitazioni. “A fronte di quanto descritto e come diretta conseguenza dello stesso- concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle-  basta un mix fatto da una giornata di grande caldo e forte vento per dare il via alla generazione di incendi, che se non presi in tempo provocano l’annientamento del nostro patrimonio naturalistico, oltre ad attentare alla salute dei cittadini.Tutto brucia, continua a bruciare, in modo irreversibile e immodificabile. Urge intervento serio.Squadre di Vigili del fuoco, Volontari della Protezione Civile, Forze dell’ordine, seppur dotati di limitati mezzi, predispongono quanto in loro dovere per salvaguardare il patrimonio vegetativo e faunistico, per tutelare la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini, pur tuttavia, lo scenario che viene fuori è quello dell’emergenza mista a incredulità e paura.Ed inoltre, non si può sottacere circa la tragedia che si è consumata in questi giorni nelle campagne siracusane, parecchi poveri cani indifesi, legati ad alberi ed arsi vivi. Vittime annunciate di una situazione preoccupante già conosciuta da cittadini ed istituzioni.Appare doveroso individuare criticità e responsabilità”. Il Meetup 5 stelle di Siracusa, al fine di porre fine a questa preoccupante situazione, insiste sui seguenti punti: “L’amministrazione comunale deve far rispettare le ordinanze che obbligano i proprietari dei terreni soggetti al fenomeno del “rogo facile” a potare gli alberi e a procedere alla diserbatura dei terreni di loro proprietà. È di massima urgenza dotare i Vigili del fuoco, le Forze dell’ordine e le Associazioni di volontariato di adeguati mezzi per fronteggiare disastri di tali e gravi portate. È necessario agire alla fonte del problema. Pertanto, si auspica un celere intervento dell’amministrazione comunale di concerto con quella regionale, allo scopo di ridurre ed arginare il gravoso fenomeno degli incendi. Adottare procedure ad hoc così come per legge, al fine di circoscrivere codesto status emergenziale, attraverso l’applicazione di quanto disposto dalla normativa speciale di riferimento, provando ad attuare politiche volte alla tutela del nostro patrimonio boschivo e faunistico, magari per il tramite della predisposizione di strumenti per riavvicinare i cittadini alla terra, con incentivi e sussidi adeguati, valorizzando quei terreni che potrebbero ridiventare fonte di lavoro e, quindi, di reddito per i tanti disoccupati del territorio”.




Siracusa. Dopo una lite, minaccia con pistola giocattolo un commerciante: denunciato

Nella giornata di ieri, i carabinieri hanno denunciato a piede libero a Siracusa un 19enne polacco. Si sarebbe reso responsabile di minacce aggravate.
Avrebbe, infatti, avuto un diverbio con il proprietario di un mini market che aveva richiesto un primo intervento dei militari dell’Arma. Qualche minuto dopo la pattuglia dei Carabinieri, nel transitare in zona, era stata attivata da un gruppo di persone che ne richiedevano nuovamente l’intervento in quanto il 29enne polacco era tornato nel mini market minacciando il proprietario, mostrandogli una pistola ad aria compressa priva di elementi visivi che potessero farla distinguere da una comune arma da fuoco.




Siracusa- Due studentesse del Corbino "giornaliste in erba": premiate da DireGiovani.it

Il liceo Corbino di Siracusa è stato premiato dall’agenzia diregiovani.it, braccio operativo dell’ Agenzia Stampa Dire. “La scuola fa notizia. Se i giovani la scrivono i giovani la leggono” era il tema delle attività promosse dal portale diregiovani.it. In regime di collaborazione, gli studenti del liceo siracusano hanno pubblicato on line degli articoli. Uno dei contributi, realizzato da Anna Maria Mauceri Boccadifuoco e Roberta Zappalà, è stato premiato e le due studentesse sono risultate vincitrici del terzo mini contest “Giornalisti in erba” con l’articolo “Tu vuoi dare il via? Non andare via”. Le ragazze hanno preso spunto dalla storia di Tareke Brhane, ragazzo di 32 anni, di origini eritree. Raccontando la sua storia, Tareke ha permesso ai giovani corbiniani di catapultarsi in una realtà talmente lontana dalla nostra da sembrare irreale. Dal difficilissimo viaggio all’arrivo in Italia ed alle difficoltà incontrate nella nostra terra fino all’impegno attivo nel sociale come presidente del «Comitato 3 ottobre», premiato dal Summit dei Nobel per la Pace nel 2014.




"Mafia nel siracusano attiva e pervasiva", la relazione dell'Antimafia regionale in Prefettura

La mafia in provincia di Siracusa è tornata a lanciare i segnali della sua pervasiva presenza. Claudio Fava, presidente della Commissione regionale Antimafia, è stato chiaro oggi nella sua analisi, al termine delle audizioni in prefettura. Ne ha discusso con il prefetto Giuseppe Castaldo, con il Questore, Gabriella Ioppolo, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Luigi Grasso, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Antonino Spampinato, il dirigente Dia Renato Panvino e il Procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. Tra i temi affrontati anche il cosiddetto Sistema Siracusa e quello che Fava ha descritto come un processo corruttivo arrivato fino a Palazzo di Giustizia, tra inchieste e veleni.
“La vigilanza resta massima e può essere rafforzata da una ancora più stretta collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e prefettura”, ha anche detto Fava dopo un excursus sulla situazione malavitosa nel siracusano. Dal recente caso di Pachino con il clan Giuliano, passando per Avola e al gruppo dei Crapula e quella contiguità con le famiglie catanesi forte nel nord della provincia come a sud.




Fiera del Sud: i 2,8 mln di euro che il Comune ora conta di riavere

Il sequestro del centro commerciale Fiera del Sud dimostra l’esistenza di debiti della galassia di società del Gruppo Frontino verso diversi soggetti. E tra questi anche il Comune di Siracusa, che conta di rientrare in possesso di quei 2,8 milioni di euro pagati come anticipo di quel risarcimento milionario che è poi stato corretto e riscritto dallo stesso Cga. Esiste anche un decreto ingiuntivo del Tribunale di Siracusa dello scorso mese di giugno. La possibilità che l’ente pubblico possa riavere indietro quella somma è adesso “concreta”. Lo dice il commercialista Francesco Licini che ha affiancato Legambiente nella lunga vicenda processuale sul già citato risarcimento. “Il sequestro dei beni lo avevamo chiesto in tutti i modi possibili”, racconta al telefono su Fm Italia ed Fm Italia Tv. “I magistrati sono riusciti a risalire adesso ai vertici piramidali di quelle società fino ad arrivare ad un trust in Svizzera. Si potrebbe ipotizzare che anche i soldi versati dal Comune siano transitati da quelle parti. Di certo non sono serviti per pagare creditori e dipendenti visto che la Guardia di Finanza dice che molti attendono ancora i pagamenti del dovuto”.
Ma il Comune di Siracusa non mira solo a rientrare in possesso di quella somma. Poco tempo fà, infatti, l’ente si è costituito parte civile a Messina nell’inchiesta sul cosiddetto Sistema Siracusa. E pronta è la richiesta risarcitoria per i danni di immagine e materiali subiti dalla città, finita a più riprese sui media nazionali in maniera poco edificante per vicende che le indagini delle Procure di Messina, Roma e Siracusa stanno in gran parte riscrivendo.
Di seguito l’intervista con Francesco Licini da Doppio Espresso, Fm Italia.