La strada per raggiungere il Ccr di Targia è costellata di rifiuti abbandonati. Lungo i bordi come anche nel terrapieno, è una distesa di ingombranti, di sacchetti e di materiali vari. Microdiscariche oggetto di tanto in tanto di costose bonifiche straordinarie che aumentano la quantità di indifferenziato prodotto. Accade da anni. Sembra un fenomeno curioso ma forse poi non lo è così tanto.
Una spiegazione grossolana passa dalla confusione di base – diffusa, purtroppo – tra un Ccr e una discarica. Ma a voler tentare un’analisi appena più approfondita, sono altri gli elementi da mettere in rilievo. Partiamo dal fatto che da tre anni Siracusa ha un solo Centro comunale di raccolta attivo: Arenaura è sotto sequestro dal novembre del 2021 e del Ccr di Cassibile si sono perse le tracce tra un annuncio e l’altro di prossima apertura. Solo nei prossimi mesi, forse nel 2026, saranno pronti i tre nuovi finanziati dal Pnrr. Nell’attesa, si procede solo con Targia che, certo, non può far fronte a tutto.
Ad esempio, con un solo Ccr, può capitare di essere costretti a mettersi in fila lungo Stentinello. Non è da escludere che, se l’attesa diventa lunga, qualcuno decida di disfarsi del contenuto dell’auto in strada. Sbagliato, ma accade. Può anche capitare che i cassoni di questo o quel materiale siano pieni e allora, anche in questo caso, non è da escludere che chi si trova impossibilitato a conferire, anzichè ritorna a casa con la spazzatura a seguito, se ne liberi per sfinimento nei pressi del Cc. Sbagliato, ma accade. Senza dimenticare il “contributo” di quanti non possono conferire al Ccr perchè non iscritti al registro Tari e pertanto se l’utenza non risulta – tramite controllo con il codice fiscale – il cancello del centro comunale di raccolta resta (giustamente) sbarrato.
Questo è solo uno dei segnali di sofferenza del sistema di gestione dei rifiuti in città. Una delle concause che aiuta a comprendere il forte rallentamento della differenziata che, rispetto al 2023, crescerà in questo anno dell’1% appena. Una frenata bella e buona, su cui pesa certamente il poter contare solo su un Ccr. Se il servizio diventa “scomodo” (attese, cassoni mancanti, etc) il cittadino demorde e non segue più la linea faticosamente indicata. Insomma, si torna indietro anzichè andare avanti.
E non si vedono miglioramenti sostanziali nel sistema cittadino dove, anzi, sembra siano state ormai create delle “zone franche” dove la differenziata non la si fà e neanche si ricordano grandi e continuate azioni per farla rispettare. I grandi rioni popolari sono, per esempio, i principali produttori di tonnellate di indifferenziato su base quotidiana, altro che conferimento settimanale. Va bene che tutta la Sicilia soffre sul tema, ma alle volte si può almeno tentare di essere i primi della classe.