Siracusa. Mistero buffo: ma le pensiline? Due tentativi di gara, una idea tecnologica e poi nulla

Pochi gli autobus del trasporto pubblico, meno ancora le pensiline. Chi aspetta il bus alla fermata, il più delle volte, lo fa all’aperto e senza possibilità di seduta. E’ uno dei motivi per cui l’abitudine al trasporto pubblico non è mai decollata, insieme alla graduale diminuzione di mezzi circolanti. Se il livello di comfort offerto è sempre basso, sin dall’attesa, non si può certo pretendere che la gente si senta invogliata ad usare i mezzi pubblici.
Si era provato a far pronte al problema, con due idee molto diverse una dall’altra ma identiche nel risultato: non è cambiato nulla. In entrambi in casi la guida era comunale.
Nel 2015 prima e nel 2017 poi, Palazzo Vermexio provò la strada del bando pubblico per affidare in esclusiva la gestione della pubblicità negli spazi delle pensiline che però avrebbero dovuto essere acquistate, installate e curate proprio dal concessionario.
In sostanza, il Comune di Siracusa proponeva una sorta di scambio: per avere le pensiline alle fermate degli autobus, concedeva quegli spazi commerciali all’affidatario del servizio in affidamento (si sarebbe ripagato dell’investimento “vendendo” in esclusiva per otto anni la pubblicità presente in quegli impianti, ndr). Valore complessivo dell’appalto: 1,1 milioni di euro. Scadenza per le offerte (l’ultima volta): febbraio 2017. A quanto pare l’iniziativa non ha riscosso grande successo. E una falsa partenza perchè nel 2015 la procedura di manifestazione di interesse per la realizzazione di circa 150 pensile alle fermate degli autobus finì oggetto di una richiesta chiarimenti della Procura. Motivo per cui, verosimilmente, si dovette poi attendere il 2017 per il bando di gara europeo. Sia come sia, nulla di fatto.
Ma quando si tratta di pensiline – pochissime quelle esistenti – Siracusa non teme confronti in fantasia. Perchè si era anche pensato con tanto di annuncio ad installarne di moderne, ad energia solare. Inserite nel mirabolante progetto Siracusa Smart City, ancora consultabile online attraverso un sito web che racconta mirabilie che – purtroppo – non hanno mai lasciato la carta. O meglio, il mondo virtuale.




Siracusa. False dipendenti Asp nelle abitazioni: "Dobbiamo misurare le pm10, apra", ma l'intento è derubare. Decine di segnalazioni

Si moltiplicano le segnalazioni, in queste ore, soprattutto da parte di persone anziane. Parlano di due donne, in giro per il capoluogo, che si presenterebbero come presunte dipendenti dell’Asp. Munite di un tesserino, evidentemente falso, suonerebbero alla porta di residenti di diverse zone (l’ultima segnalazione riguarda Corso Gelone), sostenendo di essere incaricate del rilevamento delle polveri sottili all’interno delle singole abitazioni. In realtà si tratterebbe di due malviventi, il cui unico intento è derubare i malcapitati che, con fiducia, aprono loro la porta. Informata la polizia, sarebbero già partite le indagini.La raccomandazione è quella di non aprire la porta a chi, nonostante un presunto tesserino, in realtà non è autorizzato da nessuno ad effettuare alcun tipo di rilevazione all’interno delle abitazioni. Nonostante le vittime predilette siano gli anziani,




Veicoli elettrici, 22 postazioni di ricarica a Siracusa: accordo Comune-Enel Energia

Postazioni di ricarica per veicoli elettrici. Saranno installate nel capoluogo in base ad un protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi dal Comune e da Enel Energia Spa. Un documento che segue la presentazione, da parte della società, di un progetto a costo zero per palazzo Vermexio. Secondo quanto messo nero su bianco, per 8 anni, prorogabili e rinnovabili, la società si occuperà, non solo della progettazione, ma anche dell’installazione, collaudo, lavori e gestione delle postazioni, con la necessaria segnaletica orizzontale e l’allaccio alla rete pubblica. Il Comune avrà invece il compito di individuare le aree in cui posizionare i punti di ricarica dei veicoli elettrici, concedere nei tempi previsti tutte le autorizzazioni necessarie e curare gli aspetti burocratici, assicurare,attraverso specifici controlli, che una volta realizzate, le aree di ricarica non vengano utilizzate come parcheggi ma esclusivamente per l’utilizzo per cui sono state immaginate. A firmare il protocollo, per conto del Comune, il dirigente del settore Mobilità e Trasporti, l’architetto Gaetano Brex. Il prossimo passaggio saàr l’individuazione dei luoghi idonei ad ospitare le postazioni. Il progetto rientra nell’ambito delle politiche di contenimento delle emissioni inquinanti, richieste dall’Unione Europea, anche nella prospettiva di andare verso fattori di crescita sociale e occupazionale.




Siracusa. La morte di Stefano Biondo, sette anni dopo processo alle fasi finali: "giustizia per mio fratello"

E’ fissata per il 31 gennaio l’udienza conclusiva per il caso Stefano Biondo. Da anni la sorella Rossana, insieme alla grande famiglia dell’associazione Astrea – la figura mitologica della giustizia – combatte in cerca della verità.
Il giovane diversamente abile morì il 25 gennaio 2011 e da allora è rimasto sullo sfondo di questa triste storia l’amaro rimpianto di una perdita che poteva forse essere evitata. “Mio fratello ci fu strappato via da chi lo avrebbe dovuto assistere e curare”, è l’accusa che Rossana La Monica rinnova. “Da sette anni lottiamo tra richieste di archiviazione e innumerevoli rinvii. Da sette anni Stefano,che aveva già sofferto per via di una natura beffarda, non c’è più. Era sanissimo dal punto di vista fisico ed i suoi esami di laboratorio lo confermano. Esami compiuti appena 6 giorni prima di quella crisi e del suo tragico epilogo. Un tso, il soffocamento e forse manovre di contenimento errate”, i dubbi di Rossana e dell’associazione Astrea che il 31 gennaio saranno riproposti in aula, al tribunale di Siracusa. “I disabili non sono cittadini di serie B, la morte di un disabile non è una morte di serie B”.




Siracusa. La carta d'identità elettronica si paga anche col bancomat, servizio attivo negli uffici

Il costo della nuova carta d’identità elettronica potrà essere coperto anche utilizzando bancomat o carte di pagamento. Gli uffici delle circoscrizioni cittadine stanno per essere dotati di terminali pos proprio per questa operazione.
Dallo scorso 25 settembre a Siracusa è possibile richiedere la carta d’identità elettronica che – gradualmente – andrà a sostituire quella in formato cartaceo. Il costo è di 22,20 euro, una parte dei quali resteranno nelle casse comunali come diritti di segreteria.
I terminali “Pos” saranno attivati nelle circoscrizioni Akradina in via Italia 105, Belvedere in piazza Eurialo 16, Cassibile in via delle Margherite 2, Epipoli in via Monte Lauro 12, Grottasanta in via delle Margherite 2, Neapolis in via San Metodio 38, Ortigia in piazza Minerva 5, Santa Lucia in via Caltanissetta 47 e Tiche in via Ramacca 2.
“Pur trattandosi di piccoli importi riteniamo fondamentale fornire un servizio che sia adeguatamente organizzato. Nei prossimi giorni tutti i terminali saranno operativi e a disposizione dei cittadini che potranno così pagare comodamente, oltre che in contanti, anche con bancomat o carta di credito”, spiega l’assessore al decentramento, Silvia Spadaro.




Siracusa. 118 Ortigia h24, Vinciullo: "Era un impegno della Regione, adesso sia mantenuto"

Attivare il servizio h24 di 118 in Ortigia. E’ la richiesta che parte da Vincenzo Vinciullo, ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars. In realtà si tratta di una sollecitazione già lanciata in diverse occasioni, anche attraverso interrogazioni parlamentari, a partire dal 2013.
“L’impegno -ricorda Vinciullo- era che, non appena fosse stata riaperta la sede di Ortigia, immediatamente il servizio sarebbe tornato notte e giorno, data la presenza nel centro storico di un numero importante di visitatori ormai sia in estate che in inverno.
La sede è stata finalmente riportata in Ortigia, i locali sono idonei ad accogliere il servizio notte e giorno, ma gli impegni assunti non vengono ancora mantenuti.
Faccio appello all’attuale Assessore affinché si attivi presso il SEUS 118 in modo da mantenere gli impegni assunti. L’Asp-prosegue Vinciullo-in collaborazione con la Capitaneria di Porto, ha adempiuto agli obblighi che la riguardavano circa la disponibilità dei locali idonei.
Adesso il Governo regionale faccia la sua parte”.




Siracusa. Resort alla Pillirina, il previsto "no" della Soprintendenza e la soddisfazione ambientalista. Ma Elemata non si ferma

Il “no” della Soprintedenza al progetto di Elemata Maddalena per la costruzione di un resort alla Pillirina era nell’aria. Come anche l’assenza dei suoi dirigenti alla conferenza dei servizi convocata quest’oggi. Potrebbe, comunque, non essere l’ultima parola nella lunga e complessa vicenda. ELemata Maddalena, attraverso il suo legale, contesta il parere partito dagli uffici regionali di piazza Duomo. E parla di un vizio perchè “si limita a respingere il progetto” quando avrebbe invece dovuto “indicare le soluzioni ad un eventuale adempimento a tutela del vincolo senza sovrapporsi alle competenze urbanistiche”.
Il parere della Soprintendenza sarebbe però motivato da una recente nota recapitata da Palermo, assessorato regionale Beni Culturali. Indicata la prossima apposizione di un vincolo quasi totale sull’area e la sua estensione ad altri pezzi pregiati di territorio non contemplati dal piano paesaggistico. Questo l’orientamento dell’assessore Vittorio Sgarbi.
Motivo in più per far festeggiare i Verdi. Il portavoce Peppe Patti parla di soddisfazione per la decisione della Soprintendenza. “Non un preconcetto di noi ambientalisti verso gli imprenditori ma solo a tutela del patrimonio paesaggistico”, sottolineando una volta di più il valore della istituenda riserva naturale “strumento di tutela della biodiversità del Plemmirio”.




Siracusa. Verso il "no" definitivo al resort alla Pillirina: tutela o retrogusto di occasione mancata?

A meno di sorprese (poco probabili) dell’ultima ora, anche la versione riveduta e corretta del progetto di resort alla Pillirina è destinata a sbattere contro un muro di “no”. La parola, più o meno definitiva, spetta alla conferenza dei servizi convocata per quest’oggi. Ma già le indiscrezioni a poche ore dalla riunione lasciano presagire un risultato scontato, per la gioia di chi ha sempre criticato un simile progetto.
La Soprintendenza avrebbe infatti trasmesso parere negativo e potrebbe “disertare” la conferenza dei servizi. Rendendola quindi quasi inutile. Eppure Elemata Maddalena, la società interessata alla realizzazione di un villaggio turistico nell’area già di sua proprietà, ha ampiamente rivisto e corretto il progetto originario: meno cemento, maggiore distanza dalla linea di costa delle costruzioni, aree a verde aumentate e – in generale – minor impatto ambientale.
Non è bastato però per far cambiare alcuni orientamenti, dopo anni spesi tra pronunciamenti in ordine sparso di Comune, Regione e Tar. E adesso si va verso il tramonto definitivo del progetto, con Elemata Maddalena in concordato preventivo dopo mesi e mesi di esposizione con banche e fondi investimento.
Da sempre critico verso il progetto è il coordinamento di Sos Siracusa secondo cui anche il progetto ridimensionato “rappresenta uno stravolgimento dei luoghi in contrasto con la valenza paesaggistica e la destinazione naturalistica dell’area”. Gli ambientalisti tornano a chiedere con forza la ripresa dell’iter istitutivo della Riserva. Perchè per Sos Siracusa la Pillirina ed il Plemmirio sono già così “un’occasione di sviluppo sostenibile ed a lungo termine che non possiamo permetterci di perdere”.
Se veramente è arrivata al capolinea l’idea di costruzione di un resort extralusso – investimento privato che avrebbe creato un seppur minimo indotto di occupazione e immesso nel circuito produttivo locale cifre importanti nel settore costruzioni per la sua realizzazione – obbligo morale di chi ha da sempre avversato la sua realizzazione dovrebbe adesso essere l’impegno nel trasformare concretamente la Pillirina in quella occasione di sviluppo sostenibile di cui tanto si parla. Perchè mettere a “reddito” le bellezze di un territorio, a fronte del rispetto dovuto al territorio, non è un crimine. A meno di non iniziare un serio riesame di quarant’anni di scelte sbagliate, da Fontane Bianche al litorale di via Elorina: mare vietato, bellezza cementifica, nessun guadagno per la collettività.




Siracusa. Santa Panagia, lo strano incrocio: l'ospedale, le antenne e i soldi pubblici

A riaccendere i riflettori sull’area demaniale di Santa Panagia sono stati gli esponenti siracusani del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito in testa. Il deputato regionale ha avanzato l’idea di chiedere parte di quel vasto terreno (33 ettari) per costruirvi il nuovo ospedale, “con un risparmio netto di 14 milioni di euro in espropri”.
Una posizione che è stata criticata aspramente da diverse parti politiche e dalla terza commissione consiliare. L’esistenza di vincoli, i tempi lunghi per la “sdemanializzazione”, la difficile situazione viaria e una diversa scelta già operata dal Consiglio comunale (che ha indicato la Pizzuta, ndr) hanno condotto alla “demolizione” della proposta pentastellata.
Ma Zito non ci sta. E ritorno ad occuparsi della vicenda. Intanto per puntualizzare un aspetto, sin qui non preso in considerazione. “Quello che non si è voluto comprendere è che il nuovo ospedale poteva essere argomento utile con la Marina Militare per riuscire a rendere pubblica una vasta porzione di quell’ampio terreno. Su cui, per intenderci, si potrebbero costruire due nosocomi, non uno. Insomma, era il grimaldello per forzare l’attuale stallo”, dice Zito. “La Marina si è mostrata disponibile e la ringrazio per il sopralluogo che ci ha consentito di effettuare alcuni giorni fà. Il nuovo ospedale è tema su cui anche la Difesa avrebbe potuto mostrare sensibilità. Intanto, però, a Santa Panagia si lavora ad un progetto per posizionare e attivare nuove antenne. Non sono un tecnico, ma immagino che si parli di trasmettitori più potenti di un ripetitore per cellulari”.
Come dire che, nel silenzio generale attorno a quell’area, si starebbero portando avanti progetti di cui la cittadinanza non è bene informata. Senza creare allarmi al momento non giustificati, il tema Santa Panagia si mostra più complesso e articolato di quello che poteva sembrare in un primo momento. “E in ogni caso, per il nuovo ospedale mancano ancora almeno 30 milioni di euro. Anzichè attaccare noi ci dicano dove sono i soldi. La nostra volontà era quella di far risparmiare i cittadini. Dico solo che per il San Marco di Catania hanno speso 8 milioni di euro in espropri. A Siracusa ne servono quasi il doppio, 14”.




Siracusa. Nel film tv su Rocco Chinnici c'è Virginia La Tella, attrice "nata" al teatro greco

C’è un pezzo di Siracusa nella fiction tv “Rocco Chinnici, così lieve il suo bacio sulla fronte”. Ed è Elvira La Tella, attrice di 24 anni diplomatasi  all’Accamedia Inda Giusto Monaco di Siracusa nell’anno accademico 2013-2016.
Nel film per la tv lei è Elvira Chinnici, la secondogenita figlia del giudice ucciso nella strage di via Pipitone nel 1983.
Il suo personaggio é apparentemente il più ribelle. Elvira é la figlia che con più difficoltà riesce a mostrare obbedienza al padre e alle ristrettezze che il suo lavoro impone. Ma questo suo carattere ribelle e discolo é in realtà una maschera che si é creata per nascondere una forte fragilità.
Virginia La Tella ricorda sempre con affetto gli anni di formazione a Siracusa. Lo ha ripetuto anche nelle tante interviste tv delle ultime settimane.
Con lei nel cast Sergio Castellitto,  Cristiana Dell’Anna e Manuela Ventura.

In foto, La Tella è la prima a sinistra