Siracusa. Trasporto urbano: gli autobus a noleggio rimangono nei garage, il servizio non parte

Di quello che doveva essere il primo passo verso una municipalizzazione del servizio di trasporto urbano – o quanto meno un netto miglioramento dei collegamenti in città, garantiti da mezzi pubblici – si sono perse le tracce.
Il Comune aveva cercato e trovato tre autobus da noleggiare e di cui sarebbe diventato proprietario dopo tre anni di affitto. Erano stati studiati i percorsi, le tratte. Uno studio, va ammesso, ben fatto per incrociare le necessità di spostamento di chi risiede in zone non servite e la necessità di ricorrere ala dicitura “servizio turistico” per non incappare negli strali di Ast, esclusivista del trasporto urbano in senso stretto a Siracusa. Erano persino comparse le fermate nei mesi scorsi, con tabelle montate su pali lungo i marciapiedi. Neanche a dirlo, erano state indicate le date di partenza del nuovo servizio, con documenti ufficiali del Comune di Siracusa: agosto prima, dicembre poi.
Annunci a vuoto. I documenti sono ancora al vaglio dei piani alti di Palazzo Vermexio. C’è qualcosa che evidentemente va sistemata o rivista e di cui – con ogni probabilità – non ci si era accorti durante il bando, l’aggiudicazione ed i mesi a venire. Sino ad oggi.
Era il 14 dicembre del 2016 quando il Comune indisse la procedura per il noleggio dei tre bus. A marzo del 2017, termine stabilito per la presentazione delle offerte, una sola busta era giunta negli uffici comunali: l’offerta della Genius Automobiles Italia, società siracusana, pari a 393.562,95 euro (ribasso del 3%).Solo ad aprile 2017 il verbale di gara è stato approvato subordinando però l’approvazione definitiva alle verifiche dell’Ufficio Contratti. Arrivata ad ottobre del 2017 con l’indicazione di avvio del servizio a partire dal primo dicembre (determina 115) con la previsione del pagamento dei primi 20.000 euro circa (quota carburante e noleggio). Ma come è facile riscontrare, nessuno dei 3 bus ha – da quella data – percorso anche un solo chilometro sulle strade siracusane. Come scritto in precedenza, i documenti (compreso il contratto) sono al vaglio dei massimi dirigenti comunali. Non vuol dire automaticamente che vi siano aspetti passibili di contestazioni legali qualora si procedesse ma passaggi da controllare e verificare si. Con il rischio che la ditta aggiudicataria, forte delle carte firmate e validate sin qui, possa anche stancarsi dell’attesa e di eventuali costi sostenuti e chiedere ragione ma soprattutto conto (rimborso) alle casse comunali.

foto: archivio




Siracusa. La scuola di via Calatabiano finalmente apre, venerdì la consegna all'Archia

La nuova scuola di via Calatabiano, completata nelle scorse settimane, sarà assegnata all’undicesimo istituto comprensivo “Archia”. E’ l’annunciata soluzione al sovrannumero di iscritti che ha costretto ad una difficile coabitazione nel plesso di via Asbesta prima ed a doppi turni nella centrale di via Monte Tosa dopo.
Il passaggio formale avverrà pubblicamente venerdì 5 gennaio alle 10.30. Il sindaco, Giancarlo Garozzo, e l’assessore alle Politiche scolastiche, Roberta Boscarino, consegneranno sul posto l’immobile alla dirigente del comprensivo “Archia”, Valeria Nicosia.
I lavori erano stati appaltati nel 2013, dopo una lunga attesa. L’importo complessivo per la ricostruzione dell’edificio scolastico è stato di 3.979.618,05 euro. Il Ministero dell’Istruzione, attraverso la Cassa depositi e prestiti, concesse 2.000.000 euro all’epoca dell’aggiudicazione. Il Comune di Siracusa ha invece acceso un mutuo di 1 milione di euro.




Siracusa. Parcheggiatore abusivo con falsi ticket bloccato dalla polizia: minaccia gli agenti, scatta la denuncia

Utilizzata falsi tagliandi per la sosta ed esercitava l’attività illegale di parcheggiatore abusivo. Incurante dell’arrivo degli agenti, l’uomo, un 57enne siracusano, già noto alle forze dell’ordine, manifestava la netta intenzione di proseguire quanto stava già facendo. Agli agenti che gli intimavano di desistere, avrebbe rivolto parole ingiuriose e chiare minacce. Per questo, oltre che di falsità materiale, dovrà rispondere di oltraggio e minacce a pubblico ufficiale.




Siracusa. Casi di tubercolosi, l'Asp rassicura: "Nulla di allarmante in provincia, solo ordinaria amministrazione"

Nessun incremento significativo e nessuna notizia allarmante circa i casi di tubercolosi registrati in provincia. La responsabile del Servizio di Epidemilogia dell’Asp, Lia Contrino assicura che la situazione attuale rientra nell’ambito dell’ordinaria amministrazione. In questo modo risponde indirettamente a quanto sostenuto invece dal sindacalista Corrado Barrotta, convinto che i casi di tubercolosi siano in aumento tanto da richiedere misure straordinarie da parte dell’Asp 8. Barrotta tira in ballo gli ultimi anni, collecando l’aumento dei casi di tubercolosi al flusso migratorio e alla presenza, sul territorio di immigrati “che sono ormai l’8 per cento della popolazione italiana”. Il sindacalista ritiene che i locali di cui sono dotati gli ospedali non siano adeguati per garantire l’isolamento dei pazienti che contraggono la tubercolosi.




Siracusa. Un regalo al Comune: altalena per disabili donata per il parco giochi di piazza Adda

Bel gesto dell’associazione “Cuore di Antonio di Marco” che ha donato ad uno dei parco giochi per bambini della città un’altalena per diversamente abili. Chieste le autorizzazioni del caso, la nuova altalena con pedana in grado di sostenere le carrozzelle può ora essere installata all’interno dell’area giochi di piazza Adda, all’interno del frequentato parco. Una targa accanto alla nuova altalena per diversamente abili ricorda la donazione. E’ costata 3.416 euro all’associazione “Cuore di Antonio di Marco”. L’auspicio, adesso, è che venga correttamente utilizzata per il suo scopo ed in maniera responsabile – da genitori e bambini – a differenza di quanto accaduto in piazza San Giovanni.

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Benvenuto 2018, ma sta tranquillo: Siracusa persa era, persa è e persa (forse) resta. Tra sporcizia ed abusivi

Dino Cartia, giornalista che ha insegnato la professione a tanti cronisti di oggi, coniò per la sua amata e detestata Siracusa un modo di dire che è entrato nel parlare quotidiano, un’espressione che molti ripetono senza conoscerne l’origine. Cartia disse, e scrisse più di una volta, che “Siracusa persa era, persa è e persa resta”. Visione iconoclasta di passato, presente e futuro immobili, dove niente cambia se non il tempo in cui coniugare fatti e avvenimenti sempre uguali a sè stessi.
Ma se c’è un momento in cui è naturale pensare al futuro, quello è di certo il primo giorno di un nuovo anno. Che si presenta però oggi al presente che ricorda un passato immoto. Insomma, ancora una volta: “Siracusa persa era, persa è e persa resta”. Tutti intenti a battere le mani intorno alle luci colorate che distraggono e allontano dai problemi veri, quelli di ogni giorno.
Per raccontare, allora il primo gennaio del salotto buono di Ortigia – cartina di tornasole delle ambizioni siracusane – bastano due immagini. Piazzale XXV Luglio, recentemente pedonalizzato dall’amministrazione perchè spazio elegante da vivere ed ammirare. In tutto il suo splendore: venditori ambulanti abusivi e spazzatura. Come quella che è stata riversata all’interno dell’area archeologica del Tempio di Apollo che di quel piazzale è meraviglioso incastro. I turisti, che spesso vengono considerati di maggior valore rispetto ai residenti siracusani, fotografavano inorriditi, divertiti nel trovare conferma delle abitudini di “questi meridionali”. E in fondo pare che se qualcuno avesse voluto, pure una lavabiancheria sarebbe tranquillamente potuta finire accanto alle prime colonne erette nella città che fu guida della Magna Grecia.
D’accordo, l’inciviltà di chi sporca e insozza. Ma con migliaia di presenze che – prevedibilmente – si proiettano nel centro storico per festeggiare l’arrivo del nuovo anno e davanti a misure di sicurezza straordinarie, ti aspetti che ci sia un minimo di controllo o della pulizia straordinaria laddove inevitabilmente le presenze sono lievitate. A meno di non cedere ancora all’idea della lavabiancheria di cui sopra.
Pochi passi più in là c’è l’area di sosta (a pagamento) di Riva della Posta. Peccato, però che i parcometri oggi non funzionassero. Alternative? Pagare al posteggiatore abusivo ovviamente in servizio e incrociare le dita sperando di non rimediare persino una multa. Già, gli abusivi. Difficili da battere nonostante lo sforzo (Daspo Urbano) che effettivamente viene profuso. Ma se altre istituzioni e autorità lasciano i vigili urbani ed il Comune da soli davanti al problema, si battano i pugni ai tavoli tecnici in Prefettura incentrati sull’ordine pubblico. I problemi si accumulano ma solo perchè le soluzioni balbettano. Non c’è un responsabile unico, piuttosto un insieme di colpe di sistema. Ed è per questo che Siracusa persa era, persa è e persa resta. Almeno finchè non decide di cambiare schema e fare qualcosa di nuovo: crescere. In questo, serve la guida di una classe dirigente oggi chiusa dentro il palazzo da dove si vedono solo le luci abbaglianti e colorate. I problemi, però, sono altrove.




Siracusa. Povera ex Provincia, riesplode la crisi: incertezza sugli stipendi, sospesi i lavoratori della partecipata

Dopo un breve periodo di calma apparente, riesplode in tutta la sua drammaticità la crisi della ex Provincia Regionale di Siracusa. Ed a pagarne il peso, per primi, sono i 94 dipendenti della società partecipata Siracusa Risorse. “Il Libero Consorzio Comunale di Siracusa non è, allo stato attuale, nelle condizioni di prevedere la possibilità di affrontare per l’esercizio finanziario 2018 il finanziamento della spesa necessaria per l’affidamento di servizi alla propria partecipata”, mette nero su bianco il commissario straordinario Giovanni Arnone. In un quadro di grande incertezza, senza notizie certe su trasferimenti statali e regionali, ferie forzate dal 2 gennaio per Siracusa Risorse e diversi servizi di pubblica utilità.
Ma presto il problema potrebbe toccare anche i dipendenti diretti, con stipendi a singhiozzo come per tutta la seconda parte del 2017. Mentre lievita il peso dei contenziosi e dei decreti ingiuntivi che schiacciano – con poche speranze – i conti della ex Provincia Regionale.
Forse solo un ennesimo decreto regionale d’urgenza potrebbe salvare l’ente, per il quale il default è molto più di una eventualità. Forse, paradossalmente, una soluzione. Per la quale sono già pronte le carte, compresa la stessa dichiarazione di dissesto. Rimasta però chiusa in un cassetto sino ad ora.
I sindacati si appellano alla responsabilità della politica regionale che, in parte, ha contribuito alla situazione attuale. Per la Filcams Cigl “gravissimo è questo provvedimento di sospensione della partecipata. Si rischia di causarne il fallimento senza alcun ammortizzatore sociale per i lavoratori sospesi. Auspichiamo – proseguono – che la deputazione regionale siracusana chieda al governo regionale, una decretazione d’urgenza, per evitare il defaut del Libero consorzio di Siracusa, con le inevitabili conseguenze per l’occupazione tanto di Siracusa Risorse quanto dell’ente”.




Siracusa. Rapinano due giovani: "Dammi il cellulare o ti finisce male", arrestati

Avrebbero “braccato” due giovani, nel cuore della notte, minacciandoli per farsi consegnare i loro cellulari. Erano le 2, 35 quando è scattata la segnalazione. La polizia ha arrestato con l’accusa di rapina aggravata in concorso Giuseppe Messina, 28 anni e Alfio Gagliano, 29. Dovranno rispondere anche di resistenza, minacce e lesioni personali a pubblico ufficiale. Nonostante fossero stati bloccati dagli agenti, infatti,avrebbero tentato di sottrarsi all’arresto anche reagendo verbalmente e fisicamente ai danni dei poliziotti.




Siracusa. La piaga del lavoro nero, uno su tre impiegato in condizioni di sfruttamento

Anno intenso sul fronte dei controlli nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Sono state 200 le ispezioni condotte dai carabinieri del Nil insieme all’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Verificato in particolare il rispetto degli obblighi contrattuali e contributivi.
Con il supporto degli ispettori del servizio tecnico dell’Ispettorato del Lavoro e dello Spresal dell’ASP 8 di Siracusa, contrastate le violazioni in materia di sicurezza sul lavoro nel settore edile ed in quello agricolo.
Sono stati 70 i cantieri ispezionati e 40 gli accessi nelle campagne e nelle serre. Nessun settore, però, è stato tralasciato: solarium, centri bellezza, lidi balneari, industrie metalmeccaniche, aziende di trasporto, colf e badanti, case di riposo, bar, pizzerie, supermercati e ristoranti, centri scommesse e saloni di bellezza.
Su 734 lavoratori controllati, ben 224 sono risultati essere occupati in nero, 82 dei quali stranieri e 4 minorenni. Per due stranieri privi di permesso di soggiorno è stata disposta l’espulsione.
Le aziende sospese sono state 68, per avere impiegato lavoratori in nero oltre il 20% della forza occupata.
I datori di lavoro deferiti alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa, per reati in materia di sicurezza, di illecita videosorveglianza sui dipendenti e caporalato, sono stati 32.
Due aziende sono state sottoposte ad altrettante amministrazioni controllate, per sfruttamento dei lavoratori; un cantiere è stato sottoposto a sequestro penale per gravi violazioni in materia di sicurezza.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano ad oltre 750 mila euro, mentre le ammende comminate ammontano a quasi 60 mila euro.
E’ la sintesi dell’attività di contrasto posta in essere sul territorio provinciale nell’arco degli ultimi 12 mesi.
Non accenna a diminuire il lavoro nero, fenomeno duro da debellare, che in tempo di crisi occupazionale resta l’obiettivo principale delle forze dell’ordine perchè, oltre alle pesanti ripercussioni in tema di mancanza di contributi utili per il trattamento pensionistico in danno dei lavoratori, le aziende scorrette hanno minori costi di manodopera ed in tal modo possono offrire prodotti e servizi ad un prezzo minore con corrispondente danno per le aziende sane.




Siracusa. Un nuovo doggy park, il Comune trova 25.000 euro per i cani: "ma le esigenze della città sono altre"

Un nuovo doggy park, da realizzare con fondi pubblici. Dopo quello di viale Scala Greca, l’amministrazione comunale vorrebbe realizzarne un secondo nei pressi di piazza Adda. “La realizzazione del primo spazio per cani è stata accolta con favore dalla cittadinanza”, si legge nel documento del Comune di Siracusa che con questa veloce premessa da il via libera alla spesa di 25.000. Che però nel bilancio 2017 non ci sono, per cui si rende necessario un prelievo dal fondo di riserva per quell’importo.
Il consigliere comunale, Alfredo Foti, non vede di buon occhio l’iniziativa. “Non la condivido, in questo particolare momento le esigenze della città sono altre”, dice l’esponente Pd. E non è difficile immaginare l’elenco: scuole, strade, servizi, politiche sociali, parchi per bambini. La scelta operata, però, è diversa.
Opinione pubblica spaccata. “Ben venga un altro doggy park”, la posizione diffusa in particolare tra chi cura e coccola in casa un amico a quattro zampe. “Scelta scandalosa” per quella parte di città che si domanda se sia giusto spendere soldi pubblici per un parco per cani (“che non pagano tasse”) a discapito di interventi diversi e, forse, anche più necessari.
Intanto, però, le deiezioni canine lasciate da padroncini poco rispettosi del bene pubblico riempiono i marciapiedi cittadini.