Siracusa. Sanità, Vinciullo: "l'Asp avvii la ricognizione dei lavoratori a tempo determinato, non si perda tempo"

Quasi concluse le procedure per la stabilizzazione del personale sanitario  vincitore di concorso. A ricordarlo è l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, da cui parte una sollecitazione.  “Adesso- dice Vinciullo- bisogna procedere alla seconda fase e cioè alla stabilizzazione del precariato e alla mobilità per chi, da decine di anni, è lontano dalla propria terra e dal proprio paese d’origine. L’Asp di Caltanissetta- evidenzia ancora- ha indetto l’Avviso pubblico finalizzato alla ricognizione del personale assunto a tempo determinato o con altre forme di lavoro flessibile, in ossequio alla Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha previsto procedure speciali di reclutamento finalizzate al superamento del precariato, al fine di velocizzare l’esperienza professionale del personale con contratto di lavoro flessibile e che, da anni, lavora sotto varie forme presso le aziende sanitarie provinciali”. Al direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta, Vinciullo chiede di “procedere, con al speditezza del caso, seguendo l’esempio nisseno. Sarebbe opportuno che la Regione fornisse ai propri Commissari indicazioni certe sui tempi e sulle modalità di attuazione della Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da evitare perdita di tempo e disparità di trattamento fra i vari soggetti precari portatori dei medesimi diritti”.




Siracusa. Inps e Ordine dei Commercialisti: siglato protocollo d'intesa

Siglato un protocollo d’intesa tra l’Inps di Siracusa e gli Ordini dei Dottori Commercialisti e quello dei Consulenti del Lavoro. Canali telematici preferenziali e tempi certi di risposta, tramite il cosiddetto “cassetto bidirezionale” e delle apposite caselle e-mail istituzionali costituiscono il punto centrale dell’accordo.
L’utilizzo corretto dei canali telematici consentirà il costante monitoraggio dell’attività svolta dall’Istituto da parte degli intermediari che, laddove la problematica non risulti risolvibile entro un tempo prestabilito, potranno richiedere ed ottenere in tempi brevi un appuntamento presso la sede Inps per la trattazione della pratica. In tal modo i professionisti non dovranno più fare inutili file presso gli sportelli ma verranno ricevuti da un funzionario dell’Istituto già informato di tutti gli elementi necessari per la trattazione della pratica.
Alla presenza dei vertici provinciali delle rispettive categorie professionali – Massimo Conigliaro per i Dottori Commercialisti, Antonio Butera per i Consulenti del Lavoro e il direttore della sede Inps di Siracusa, Carmelo Sciuto – è stato sancito un importante punto di incontro per affrontare in maniera sinergica, le nuove sfide di rinnovamento che la continua evoluzione normativa e tecnologica in materia di lavoro ormai impongono.
“Il rispetto di tempi precisi e sempre più brevi nella risoluzione dei problemi – commenta Conigliaro – fa sì che l’intero sistema funzioni: in tal senso l’utilizzo di una comunicazione scritta e tracciabile rappresenta un passaggio fondamentale, che seppur di non facile immediata gestione, consentirà di affrontare al meglio le diverse problematiche”




Siracusa. "La Madonna delle ….", oltraggioso murales in Ortigia. Il Comune lo cancella, caccia all'autore

Più che di semplice pessimo gusto si può tranquillamente parlare di oltraggio. Certamente verso quel diffuso sentimento religioso che è alla base della cultura e della storia siracusana. Peraltro nella settimana dedicata a Santa Lucia.
Su una delle pareti della Badia, in Ortigia, è apparso un murales vergognoso. Sulla destra è riprodotta l’immagine di Maria, con vistoso rossetto rosso. Di fianco la scritta: “sono la Madonna delle t***e”. Un gesti che potrebbe valere l’accusa di vilipendio al sentimento religioso ai responsabili, convinti probabilmente di aver dato vita a chissà quale divertente goliardata. Quando invece gli autori meriterebbero solennemente di esser mandati a quel paese, in compagnia della loro idea di arte e rispetto.
Nel pomeriggio di domenica il Comune ha provveduto a “cancellare” l’offensivo murales con l’intervento di un operaio che ha coperto quanto era stato tracciato sul muro. L’assessore alla Municipale, Salvatore Piccione, ha mostrato da subito forte sdegno per l’accaduto. “Ripongo fiducia nell’opera delle forze dell’ordine affinchè l’autore subisca la dovuta sanzione”.




Siracusa. La chiusura di Sprar Aretusa: "Tutelati i migranti, abbandonati gli operatori siracusani"

I dieci ex operatori del centro Sprar Aretusa, chiuso a giugno scorso, attendono ancora il pagamento di sedici mesi di stipendio. Mentre i migranti, anche attraverso l’intervento del Comune di Siracusa, sono stati trasferiti in altre strutture ed hanno ricevuto le somme loro spettanti, i dipendenti siracusani sono rimasti alla porta.
Il progetto di accoglienza per richiedenti asilo era stato finanziato con 4 milioni di euro nel triennio 2014-16. A gestirlo, una cooperativa di Acireale. Ma presto soni emersi problemi gestiinali che hanno portato anche a varie manifedtazioni di protesta, visite dj parlamentari sino alla chiusura della struttura di contrada Targia.
Con una lettera inviata al Ministero, gli ex operatori del centro si chiedono che fine abbiano fatto i soldi pubblici che erano stati preventivati per il pagamento dei loro stipendi. “Nessuna procedura eccezionale e’ stata avviata per noi, solo per i migranti”, lamentano decisi. E tornano a chiedere a Comune e Ministero di attivarsi per risolvere il loro problema con la stessa solerzia messa in campo per i richiedenti asilo.




Siracusa. "Il nuovo ospedale sorgera' alla Pizzuta", il punto e basta dell'assessore Moscuzza

Anche il Comune di Siracusa bolla come “impraticabile” la proposta del Movimento 5 Stelle sul nuovo ospedale di Siracusa. I pentastellati avevano individuato in Punta Santa Panagia il luogo ideale per costruirvi il nosocomio che verra’. Se buone appaiono le motivazioni, sorprende la tempistica: quasi un passo indietro dopo che, a fatica, il Consiglio comunale aveva individuato un’altra area, comunicata all’Asp per avviare la progettazione.
“L”area in questione risulta ubicata al margine del tessuto urbano e in una zona ad alto valore paesaggistico e archeologico: siamo all’interno delle mure dionigiane e sopra una balza rocciosa”, illustra l’assessore all’Urbanistica, Antonio Moscuzza, intervenendo nel dibattito in corso sul nuovo Ospedale.
“Il regime normativo del piano paesaggistico lo classifica come livello di tutela tre, ovvero inedificabilità assoluta. Ricordiamoci che il livello di tutela tre è lo stesso che è posto nel golfo di Siracusa, nel parco della Neapolis e nel parco delle mure Dionigiane e un’eventuale variante urbanistica in questa realtà non competerebbe al consiglio comunale. Siamo di fronte ad un caso simile alla Pillirina: consumo del suolo, area archeologica e paesaggistica, ambientalismo. Il PRG la identifica come area demaniale, per cui non è possibile consumare suolo con interventi edilizi di qualsiasi natura, e una variante urbanistica non sarebbe approvata senza il nulla osta della sovraintendenza”, aggiunge Moscuzza.
Altro aspetto toccato è quello dei collegamenti. “Per quel che riguarda la viabilità- aggiunge l’assessore- quell’area è limitata da una vecchia strada senza alcuna arteria d’ingresso a Siracusa e la via Franca Gianni, che poi diventa via traversa di Belvedere, non consente un collegamento agevole con l’ingresso da Siracusa nord; la sezione stradale nella parte d’innesto con via traversa di Belvedere e viale Scala Greca non supera i 7 metri di larghezza e si trova chiusa tra la recinzione del parco dionigiano e l’edificato esistente. Grande criticità sarebbe l’accesso viabile da più punti strategici a quest’area che risulta strozzata da una forte pressione edilizia con viabilità esistente ad alta criticità, e non adatta a dinamiche di urgenza-emergenza. Al contrario, l’area identificata alla Pizzuta, risulterebbe più adatta ad ospitare un intervento così importante, vista la possibilità dell’immediato collegamento con viale Scala Greca, arteria d’ingresso a Siracusa da nord e i molteplici punti di accesso al sito da parte di viabilità già esistente. L’area ospedaliera individuata in zona Pizzuta, così come approvata dal Consiglio Comunale e in precedenza dal PRG, rafforza il progetto di accentramento delle strutture ospedaliere e riqualifica un tessuto urbano vocato a diventare polo sanitario”, l’analisi dell’assessore Moscuzza.
“L’eventuale risparmio in termini economici, prospettato a vantaggio di questa ipotesi, comunque impercorribile, non servirebbe a sanare le eventuali spese astronomiche per garantire una normale e articolata accessibilità”, il giudizio finale. “La proposta è da ritenersi inoltre poco riguardosa nei confronti di una libera scelta del Consiglio comunale, che, con grande senso di responsabilità e dopo una articolata disamina, sia in commissione consiliare urbanistica che in aula consiliare, si è assunto l’onere di effettuare la scelta dell’area, così da mettere fine ad una telenovela che, se fosse continuata, avrebbe messo a rischio il relativo finanziamento. Ci rendiamo conto che nella logica di certe rappresentanze politiche le logiche decisionali trovano il loro habitat naturale sulle piattaforme più disparate o nelle iniziative calate dall’alto, ma noi continuiamo a credere che l’aula del civico consesso rappresenti, ancor oggi, l’unico luogo deputato ad assumere decisioni rispondenti alle esigenze della collettività amministrata. Non trascurabile appare anche la circostanza che la scelta della Pizzuta, zona dove costruire il nuovo ospedale, coincide con la stessa effettuata da un altro consiglio comunale, in occasione dell’approvazione del Piano Regolatore Generale nell’anno 2007. In entrambe le occasioni c’è stata una chiara valutazione politica: quella cioè che il nuovo ospedale doveva essere inserito all’interno della struttura urbana. A quelli, pochi o tanti, che continuano a sostenere idee diverse, sarebbe opportuno che si convincessero a farsene una ragione”, la chiosa finale.




Siracusa. Nel 2016 spesi 79,92 milioni di euro in giocate alle slot machine e video lottery. Dato in crescita

Quanto e dove si gioca in Italia in slot machine e video lottery? Lo svelano i numeri dell’inchiesta dei quotidiani locali Gedi e del Visual Lab, in collaborazione con Dataninja. Incrociando i dati di popolazione (Istat), reddito (Mef) e raccolta gioco (Aams) è stato creato un database in grado di mostrare quanto vale il mercato delle “macchinette”.
A Siracusa, nel 2016, sono stati giocati complessivamente 79,92 milioni di euro. Il dato nazionale è pari ad oltre 49 miliardi. Sono 515 gli apparecchi attivi in città, ovvero 4,2 ogni mille abitanti. Nell’indice di “virtuosità” (dove virtuoso è un Comune con un numero ridotto di apparecchi) Siracusa ha valutazione 2 in una scala di 5.
Rispetto al 2015 crescono le giocate pro-capite: da 594 a 654,9 euro.
La Sicilia è, comunque, fanalino di coda in Italia per giocate pro-capite e per numero di “macchinette”. La Lombardia guida la classifica nazionale per slot e videolottery seguita da Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Toscana, Puglia, Sicilia e Liguria.




Siracusa. Per l'Ottava tornano i cilii in processione? Decine di volontari, lunedì la decisione

Per l’Ottava di Santa Lucia i cilii potrebbero tornare ad accompagnare il simulacro della patrona. Diventa sempre più concreta la possibilità che i 12 pesanti ceri, decorati con fiori e arance possano tornare in strada, elemento caratteristico della festa. Non saranno però i figuranti che negli ultimi anni si sono presi cura dei cilii a portarli in processione. Dopo lo “strappo” di giorno 13 per ragioni di carattere economico, il clamore suscitato dalla notizia lanciata da SiracusaOggi.it ha prodotto un movimento di devoti e fedeli che si sono offerti gratuitamente per trasportare i cilii.
Un primo incontro è avvenuto ieri, lunedì si entra nel dettaglio operativo. Alle 13 appuntamento nella basilica di Santa Lucia al Sepolcro. Poche ore per prendere “confidenza” con quegli oggetti comunque complicati da gestire senza la dovuta esperienza. Un gap da recuperare in fretta, in particolare grazie agli sportivi. Alla Deputazione della Cappella di Santa Lucia, che organizza la festa, si sono offerti come volontari atleti della Syrako Rugby, dell’Ortigia di pallanuoto, dell’Albatro e del Siracusa Boxing Team oltre al Gruppo Sportivo dei Carabinieri. Garantiscono prestanze e forza, necessarie per il trasporto dei cilii. Da organizzare movimenti e cambi ma la nuova soluzione è fattibile. Ci sarà tempo per lavorare ai “costumi”. Le divise sociali vanno già più che bene, in ogni caso.
E’ forse vero che c’è più devozione verso la festa che per la Santa in sè, ma in fondo spiritualità e folklore da sempre si toccano e si mischiano in un rito che riesce a ripresentarsi nei secoli proprio per il suo “strano” meltin pot di sentimenti e sensazioni.




Siracusa. In vendita il battello Aquavision, addio all'antesignano del "turismo per tutti"

Vi ricordate del battello Aquavision? Offriva allegre escursioni in mare nell’area del Plemmirio. Grazie al suo pavimento di vetro, il trimarano consentiva di ammirare i fondali marini. Dopo qualche anno di onorato servizio, è finito in rimessaggio in un cantiere navale nella zona di Targia. E adesso finisce direttamente in vendita.
Il Consorzio dell’Amp ha pubblicato un avviso pubblico per acquisire manifestazioni di interesse “per l’alienazione, a titolo oneroso, del battello a visione subacquea Aquavision”.
C’è tempo fino al 9 gennaio del 2018 per presentare la manifestazione di interesse. Alla prima scadenza, quella del 4 dicembre, non era arrivata alcuna busta. Le offerte economiche andranno formulate in una seconda fase. Attualmente non è stato indicato un minimo corrispettivo.
Il trimarano ha debuttato nel 2007, con i primi tour. L’imbarcazione, capace di ospitare fino a 50 persone ed attrezzata per i diversamente abili, guidava in una immersione “in trasparenza” tra i fondali del Plemmirio, partendo dal molo principale di Ortigia. Negli ultimi anni sono state sempre più rare le sue uscite.




Siracusa. Divieto di sosta, questo sconosciuto: la città è una giungla. Il caso limite di corso Matteotti

Le auto in divieto di sosta, se non in seconda fila, dovrebbero finire nello stemma di Siracusa. E’ una delle infrazioni maggiormente commesse e ricorrenti in città eppure sembra quasi esser la meno affrontata. Quasi tollerata con cristiana sopportazione. Dagli utenti della strada di sicuro.
D’accordo, di emergenze ce ne sono a bizzeffe. Ma in decenni di manica larga e tolleranza, la situazione pare sfuggita di mano con tendenza al caos andante. Specie poi in periodo natalizio. Basta fare un giro in via Tisia, viale Zecchino o corso Matteotti – giusto per citare tre casi noti – per capire come la città possa diventare una giungla.
Corso Matteotti è, a suo modo, paradigma. Il divieto di sosta c’è, ma non si vede. In fondo tutti parcheggiano davanti alle attività commerciali dell’elegante strada di accesso al cuore di Ortigia senza troppe conseguenze. I vigili? Ad onor del vero, si vedono pure. E multano. Ma evidentemente non con quella frequenza necessaria per bandire il “solo 5 minuti e vado via” che giustifica la sosta dove è chiaramente indicato che è vietata.
L’infrazione c’è, il contrasto deciso quasi impossibile. Provocazione: aboliamo direttamente il divieto di sosta dal codice della strada in vigore da Targia al Maniace?




Siracusa. Accattonaggio ai semafori, controlli della polizia: allontanati tre romeni, addosso 475 euro

Servizio straordinario di controllo del territorio, con particolare riferimento a reati predatori e di accattonaggio. Nell’ambito di questi servizi,i poliziotti  hanno sottoposto a controllo tre romeni (due donne ed un uomo), già noti alle forze di polizia, che, posizionatisi agli incroci semaforici di viale Teracati, chiedevano l’elemosina in cambio di donazioni di oggetti sacri.I tre sono stati trovati in possesso di denaro in monete pari a 275 euro ed in banconote pari a 200 euro circa.