Siracusa. Fiera dei Morti, dal 29 ottobre ai Villini: la tradizione ritorna nel cuore della città

Il 29 ottobre via alla nuova edizione della Fiera dei Morti, tradizione siracusana ultratrentennale. C’è attesa dopo il flop dello scorso anno, che portò addirittura alla cancellazione dell’appuntamento. Un momento che, nonostante tecnologia e sviluppo, continua ad avere il suo fascino.
Quest’anno la Fiera dei Morti prova una nuova casa: i Villini di piazzale Marconi. Saranno 31 le bancarelle: 19 del settore non alimentare e 12 del settore alimentare. Dolci e giocattoli saranno i protagonisti fino al 2 novembre.
Dopo le prime indiscrezioni è arrivata la conferma, con tanto di ordinanza che mette nero su bianco la delocalizzazione della Fiera dei Morti dalla sede storica di via Trento/Piazzale delle Poste ai Villini. Lo scorso anno si provò la soluzione viale dei Comuni, con un risultato poco felice.




Siracusa. Venduto lo storico Des Etrangers, affare da 10.4 milioni di euro

Il lussuoso hotel Des etrangers di Siracusa ha un nuovo proprietario. Al termine di una complessa e particolarmente onerosa operazione finanziaria, lo storico albergo passa adesso alla famiglia Giotti, cui fa capo l’Ashbee Hotel di Taormina, attraverso la Elaion srl. Completata così la terza fase della procedura di dismissione dei complessi immobiliari e aziendali di proprietà di Amt Real Estate S.p.A. e di Acqua Marcia Turismo s.r.l. in liquidazione. L’importo di aggiudicazione è stato pari a complessivi 10,4 milioni. Le parti sono state assistite da Realty Advisory Spa, esclusivista per l’Italia del marchio Coldwell Banker Commercial.
Comincia adesso il rilancio della struttura. In attesa di conoscere il piano aziendale, filtrano garanzie per l’attuale personale siracusano già in servizio presso la struttura.




Siracusa. Cattiva qualità dell'aria, picco di idrocarburi non metanici e tornano le "puzze"

Una nuova mattinata segnata da cattivi odori percepiti dalla popolazione nell’aria. Siracusa non è più esente dal fenomeno dei cosiddetti miasmi. Da nord a sud, le segnalazioni alla nostra redazione sono centinaia.
Le centraline di monitoraggio hanno rilevato un incremento esponenziale di idrocarburi non metanici, le famigerate sostanze non normate responsabili della puzza che viene poi avvertita. La “sentinella” di viale Scala Greca, dalle 4 del mattino fino alle 8, ultimo dato validato, ha registrato una crescita nei valori: da 43 microgrammi per metrocubo fino a 514. La soglia di attenzione, secondo un decreto del 1988, è fissata in 200 microgrammi per metrocubo. Registrato anche un incremento degli ossidi di azoto.
Anche la centralina di via dell’Acquedotto, zona sud del capoluogo, ha fotografato un evento simile con un incremento negli idrocarburi non metanici da 66 a 407 microgrammi per metrocubo.
A contribuire ad acuire il fenomeno, un vento da nord-nordest che investe in pieno Siracusa proveniente dalla zona industriale. Spira a modesta velocità cosa che fa ristagnare le sostanze presenti nell’aria sul capoluogo.
Se per i principali impianti industriali, come Esso ed Isab/Lukoil, i controlli e le autorizzazioni sono stringenti, non sempre si può sostenere lo stesso e in identica misura per tutti gli stabilimenti alcuni di natura consortile. Senza voler, con questo, indicare come presunti responsabili alcuni piuttosto che altri. Ci sono soggetti preposti per simili verifiche e indagini aperte in Procura, con i primi provvedimenti emessi in luglio.
Bisogna anche ricordare come non sempre le sostanze odorigene sono captate dalle centraline siracusane. Alcune, come i mercaptani e i composti solforati, richiedono una strumentazione più all’avanguardia sul modello airsense. In ogni caso, richiedono un tempo di elaborazione più lungo rispetto al tempo reale possibile su idrocarburi non metanici e poche altre sostanze.




Siracusa. Oltre 2,7 milioni di euro per l'ex Provincia, Vinciullo: "Risorse per i lavoratori"

Firmato il provvedimento per 2.784.000 euro a favore delle ex Provincia regionale di Siracusa. Lo comunica Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS e relatore del Disegno di Legge che ha stanziato le somme. “Questa mattina-spiega- la banca, che svolge le funzioni di Tesoreria per la Regione Siciliana, provvederà a pagare quanto dovuto ai lavoratori, trasferendo le risorse alla sede provinciale di Siracusa.
Adesso, cominciamo, e speriamo di concludere entro giorno 25 di questo mese, la battaglia per la distribuzione del 21,5 milioni, di cui sono stato sempre il relatore.Una cosa deve essere chiara a tutti: non siamo disponibili a compromessi né a destinare le risorse della nostra Provincia alle altre Province.La somma di 8 milioni di euro individuata è assolutamente insufficiente e non rispetta la norma”. Vinciullo prosegue sostenendo che “alla Provincia di Siracusa spettano almeno 11 milioni di euro, perché la griglia di ripartizione predisposta dalla Commissione, ad oggi, non è stata ancora rispettata.L’arrivo in Assessorato di tutti i dati e la comparazione degli elementi costitutivi della griglia non possono non portare all’assegnazione di almeno 11 milioni di euro alla Provincia di Siracusa.
Il mio non è egoismo legislativo nei confronti delle altre Province, ma una presa di posizione chiara e netta: ad oggi, i lavoratori delle altre Province hanno avito pagati gli stipendi, mentre quelli di Siracusa da oltre 5 mesi non percepiscono stipendi.Per cui, la somma di 11 milioni di euro, e non di 8 così come era stata approvata dal Governo, serve a coprire gli stipendi fino al mese di novembre”.




Siracusa. Ex Provincia Regionale, per i sindacati non basta: pronta ad esplodere la rabbia dei dipendenti

Il tappo sta per saltare. Difficile, se non impossibile, cercare di calmierare una rabbia pronta ad esplodere. E’ questioni di giorni. Oggi o forse lunedì, dopo l’incontro in prefettura. Ma la situazione dei lavoratori della ex Provincia Regionale di Siracusa è ormai fuori controllo. Oggi assemblea sindacale in via Roma, con i sindacati che non potranno far altro che allargare le braccia.
Non ci sono soldi. E da Palermo c’è una sorta di ostruzionismo di difficile lettura che va a combinarsi con quel brutto vizio in campagna elettorale di appoggiarsi alle disgrazie della gente. “Il direttore generale della Regione non da corso alla ripartizione dei 2,7 milioni attesi a Siracusa e gli 8 milioni ripartiti con un secondo provvedimento non vengono assegnati: l’assessore Lanteri fa melina, è in campagna elettorale”. Parole e musica di Franco Nardi, segretario della Funzione Pubblica Cgil. “La gente soffre e nessuno si assume responsabilità. Sei mesi senza stipendio, si elemosina anche una mensilità nell’indifferenza della politica. Se la prossima settimana le risorse non saranno assegnate, prevedo proteste serrate e fuori controllo. L’ordine pubblico è a rischio mai come ora”.
Tra i circa 600 lavoratori della ex Provincia Regionale la disperazione è di casa. Da sei mesi sono senza stipendio dopo anni con salari arrivati uno ogni cinque mesi circa. “Un disagio che non possiamo contenere. La gente è esposta con le banche, in difficoltà nella vita di tutti i giorni. Case a rischio asta, con mesi di mutuo non pagati. Può succedere di tutto”.
Sempre più incomprensibile l’atteggiamento del commissario Arnone. Difficilmente chiuderà il bilancio e non ci sarà alternativa al default. Perchè proseguire nell’agonia quando il dissesto permetterebbe un approccio e una soluzione diversa ai problemi? “Il commissario è espressione di questa politica che galleggia senza risolvere i problemi. Al dissesto ci arriveremo, al 99%. Non ci sono altre strade per uscire dal pantano”, la chiosa amara del sindacalista.




Siracusa. Quell'antipatico ritardo nel risolvere il problema scuola Montessori: porte chiuse da 15 giorni

Quindici giorni per un trasloco. E ancora non sono stati neppure sufficienti per far ripartire l’attività didattica della scuola materna Montessori di via Mazzanti. Passi la burocrazia e ogni altro alibi. Che però in questa storia non tengono. Con volontà e competenza situazioni così si risolvono in una settimana al massimo.
L’anno scolastico è in stand by dal 5 ottobre, quando i vigili del fuoco hanno “chiuso” il plesso distaccato della Vittorini per via di infiltrazioni dal soffitto. Serve una nuova impermeabilizzazione ma certo i piccoli studenti non possono andare a scuola tra bacinelle e secchi. Il Comune aveva trovato subito la soluzione, annunciata il 9 ottobre: trasferimento in via Svezia. Disposte con urgenza tutte le procedure necessarie, poi però si è passati da via Svezia in via Svizzera. Sopralluoghi, verifiche tecniche e controlli mentre i giorni passano.
Con i bimbi tenuti a casa e quella sensazione di impreparazione nel trovare il bandolo della matassa che inquieta sempre più l’opinione pubblica, già scottata dal caso Archia. Ad oggi le notizie certe sono che il trasloco è stato completato e lo stabile pulito. La scuola sta provvedendo alla sistemazione degli ambienti. Ma ancora nessuna data è stata fornita alle famiglie circa la “ripartenza” dell’anno scolastico. E in questo anche la dirigenza scolastica dovrebbe dare un qualche cenno, perchè quello che gli uffici comunali dovevano fare, lo hanno fatto.




Siracusa. Rimane chiuso al transito fino al 27 ottobre largo Porta Marina

Largo Porta Marina sarà riaperto alla circolazione veicolare il prossimo 27 ottobre. L’esigenza di prorogare i termini, pur avendo completato i lavori di pavimentazione, è dettata da motivi tecnici per consentire la stabilizzazione ed evitare l’ammaloramento dei materiali a causa delle continue sollecitazioni dei mezzi in transito.
Pertanto in via Santa Maria dei Miracoli resterà in vigore l’inversione del senso di marcia con direzione via Ruggero Settimo; in via Santa Maria dei Miracoli e in via Ruggero Settimo rimane in vigore il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati da sabato 21 alle ore 17 di venerdì 27 ottobre 2017.
Prorogati fino al 27 ottobre anche i lavori in viale Epipoli per la realizzazione del collettore delle acque meteoriche.




Siracusa. Laboratorio sul miele e sul cibo locale, appuntamento di Slow Food all'Antico Mercato di Ortigia

Un laboratorio d’informazione con degustazione dedicato al miele, alle peculiarità e ai pregi di questo prodotto, con istruzioni utili a riconoscere quello di qualità. Si svolgerà domenica 22 ottobre alle 10 all’interno del Mercato del Contadino che si tiene all’Antico Mercato di Ortigia. Slow Food organizza l’iniziativa con la partecipazione degli apicoltori Rosa Sutera e Antonino Coco. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alle Attività Produttive del Comune di Siracusa con la collaborazione dell’Ispettorato dell’Agricoltura e di Slow Food Siracusa.
Nell’occasione la nostra condotta illustrerà “Menu for Change” la campagna internazionale di Slow Food che racconta la relazione tra cibo e cambiamento climatico da tutti i punti di vista. Prima tappa di quest’iniziativa è “Cibo locale? Sì grazie”: una “sfida” collettiva lanciata in tutto il mondo per evidenziare l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, alla quale si può contribuire con piccole ma concrete azioni, ad esempio impegnandosi a fare la spesa al mercato contadino almeno una volta alla settimana.




Siracusa. Deiezioni canine "a tappeto" davanti alla scuola di Ortigia, Gibilisco: "Una vergogna"

“Nessun rispetto per i bambini che frequentano la scuola di Ortigia”. Lo sostiene il consigliere di quartirere Gibilisco, che denuncia un problema “di natura igienico-sanitario all’ingresso di Via dei Montalto. La via è invasa da deiezioni canine ed anche le aiuole dove sono piantati degli alberelli”. Indice puntato contro i prorpietari di cani che non provvedono a ripulire quanto gli amici a quattro zampe sporcano. Gibilisco li definisce degli “incivili. I bambini -ricorda il consigliere del centro storico- spesso fanno la ricreazione all’esterno e corrono il rischio di sporcarsi le scarpe, e conseguentemente, di portare all’interno della classe i residui  al rientro della ricreazione, per non parlare del cattivo odore che si trova nella zona della scuola”.Gibilisco chiede comunque anche maggiori controlli, sollecitando l’assessore all’Ecologia Pierpaolo Coppa a disporre un vero e proprio “presidio” di quella zona.




Siracusa. L'Annunciazione ovvero il capolavoro solitario: poca visibilità per un "masterpiece"

Non sono solo i cancelli chiusi a limitare la fruizione delle tante bellezze di Siracusa. Prendiamo il caso dell’Annunciazione di Antonello da Messina. Dipinto di incomparabile bellezza e suggestione, finito in tutti i libri di storia dell’arte. Eppure non tutti sanno che quel capolavoro ha “casa” a Siracusa, esattamente al Museo Bellomo. Dovrebbe far da traino alle visite in quella struttura. Ma il sistema di promozione non è mai neanche realmente partito in maniera efficace. Lo sanno le scuole locali, per le visite guidate. Ma un turista non troppo documentato, un turista pigro che legge appena Wikipedia, giunto a Siracusa come dovrebbe scoprirne l’esistenza?
Dell’Annunciazione si è parlato di recente perchè la volevano a Taormina, in occasione del G7. Tanto è noto al mondo quel quadro che volevano fosse esposto ed ammirato anche dai grandi della Terra. Polemiche, levate di scudi e – fortunatamente – non se ne fece nulla. Opera fragile, ogni trasloco è un rischio. In precedenza, su quell’opera si era tornato a litigare per il suo spostamento a Palazzolo, dove era nato e commissionato nel 1474.
Ma oltre alle sporadiche attenzioni in occasione di un qualche spostamento, di quel capolavoro non si parla e non si sa molto a Siracusa. E’ lì al Bellomo, ben esposto e raccontato per gli occhi di pochi, informati ed appassionati. Fosse ben promozionato, meriterebbe ben altre attenzioni in città invasa dai turisti da marzo ad ottobre.
L’Annunciazione, fatte le dovute proporzioni, dovrebbe essere per il Bellomo quello che la Gioconda è per il Louvre a Parigi. Ovvero un’immagine da copertina, un richiamo naturale, un accostamento automatico come dire Siracusa-teatro greco-Ortigia-Caravaggio-Antonello da Messina.
Nel 2006 vollero quel quadro anche a Roma, alle Scuderie del Quirinale. Poi l’opera è stata affidata all’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, sempre nella capitale. Nel 2009 il ritorno al Bellomo e la curata esposizione attuale. In una sala più vuota che piena.