La rinascita e il riscatto attraverso la moda: visita guidata ai laboratori sartoriali di “Tele di Aracne”

Un progetto di riscatto, di rinascita e di reintroduzione. Possiamo definire così “Tele di Aracne” che questo pomeriggio ha aperto le porte alla città. Il concept da cui nasce il progetto è il valore sociale e di inclusione che prende spunto dal riutilizzo di abiti dismessi e che vengono oggi ripensati in un’ ottica di economia circolare.
I locali di via Bainsizza 145, confiscati alla mafia, hanno accolto il pubblico in occasione di un evento speciale dedicato alla città, per raccontare i primi 60 giorni del laboratorio sartoriale “Le tele di Aracne” e per presentare le creazioni realizzate. Il progetto “Dalle stoffe ai sogni_Un percorso di rinascita” segue la presentazione delle prime creazioni sartoriali fatta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante l’Expo Divinazione e ha dato ai visitatori la possibilità di ammirare i capi sartoriali realizzati. All’interno del programma dell’accademia sartoriale è previsto un percorso socio pedagogico della durata di 5 anni diretto a uomini e donne appartenenti ai circuiti penali o a rischio marginalità; prevede un cammino formativo per i primi 3 anni con lezioni accademiche, laboratori e tirocini inclusivi; a seguire, negli ultimi due anni, prevede invece il concreto inserimento nel mondo dell’ imprenditorialità, con la creazione di una cooperativa che darà lavoro stabile a 10 giovani, che grazie alla passione, alla determinazione e alla creatività avranno un futuro di riscatto sociale reale.

Le parole di Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale CNA Federmoda, Silvia Spadaro, Responsabile comunicazione, Francesco Italia, Sindaco di Siracusa e Giovanni Signer, Prefetto di Siracusa.




Intervista al presidente Di Sarcina (AdSP): “Subito 1,5mln di euro per il Porto Grande”

Il porto Grande di Siracusa era “l’anello mancante” nella rete di sviluppo della portualità della Sicilia Orientale. La definizione è del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Francesco Di Sarcina. Nei giorni scorsi è andato a Palermo a prendere le “chiavi” del porto siracusano di cui assume adesso, ed a tutti gli effetti, la governance, nove mesi dopo la disposizione normativa che ha messo insieme il porto di Siracusa con quelli di Augusta, Catania e Pozzallo.
“Ho già disposto un primo sopralluogo del nostro ufficio tecnico. La prima cosa da fare? Sappiamo che i problemi principali sono legati ai fondali ed alla scarsa manutenzione di alcune bitte e piazzali. Cose spicciole, però mai risolte. E sono le prime urgenze da affrontare”, spiega Di Sarcina intervenuto in diretta su FMITALIA. “Alcune cose le faremo velocemente, altre richiederanno tempo. In particolare, richiederà tempo il dragaggio dei fondali della banchina 2: “è sito Sin, servirà quindi un dialogo con il Ministero dell’Ambiente. Ma si deve fare, e lo faremo. Ovviamente seguendo le procedure previste dalla legge”, spiega il presidente dell’AdSP della Sicilia Orientale.
Nel bilancio dell’ente, approvato ad ottobre, è stata prevista una spesa di 1,5 milioni di euro (entro dicembre 2024, ndr) per il Porto Grande di Siracusa. “E forse negli ultimi 10 anni mai erano state messe in campo risorse così corpose”, rivendica Di Sarcina. Difficilmente saranno spese tutte in poco più di un mese, “ma di sicuro produrremo degli impegni di spesa in modo da dare il via a tutto quello che bisogna fare nel porto di Siracusa”.
E qui è il caso di chiarire che l’AdSP non si occupa solo di manutenzione spicciola. Il suo compito principale è quello di programmare e creare le condizioni per lo sviluppo della portualità e delle aree retroportuali. “Il mio obiettivo principale – conferma Di Sarcia – è trovare la via per il migliore sviluppo possibile del porto di Siracusa, insieme ad Augusta, Catania e Pozzallo. E nel futuro di Siracusa non può che esserci il crocierismo. Francamente, sono inimmaginabili i container al porto Grande…”, ironizza. Poi si fa serio: “Faremo funzionare quello che già c’è, incluso il porto rifugio, e metteremo mano al futuro insieme ai rappresentanti del territorio. Tutto integrato con gli altri porti, altrimenti ci facciamo guerra tra di noi. Guardate, dobbiamo prendere coscienza del fatto che in Sicilia abbiamo tanti porti piccoli. Se non facciamo finta che siano un unico grande porto con tante banchine, non potremo mai essere competitivi con il resto d’Italia e d’Europa”. Ecco allora perchè diventa importante anche per Siracusa contare sulla governance unica della AdSp anche per il suo Porto Grande.
Tra i nodi da risolvere, oltre alla banchina 2, ci sono la questione ex porto turistico – oggi cantiere in abbandono – e la costruzione di una stazione marittima. “L’area dell’ex porto turistico rientra tra quelle consegnate alla mia AdSp. Dobbiamo vedere la documentazione, so che ci sono dei contenziosi. Dobbiamo capire in che stato siano e dove, per studiare come sbloccare la situazione. Anche a augusta c’erano conteziosi eterni. Li abbiamo superati, rimettendo in moto le cose”. Parole che valgono come indicazione di una direzione.
Quanto alla stazione marittima, Di Sarcina ha già un suo piano. “Un porto crocieristico serio e che funziona, non può prescindere da un terminal, altrimenti è barbarie. A Catania ci sono soggetti che remano contro, danneggiando il territorio. Mi auguro, invece, che Siracusa si dimostri più matura. La direzione deve essere quella di fare le cose e non bloccarle. Un piano ce l’ho, infrastrutturale e gestionale. Ma non basterà solo il mio impegno o solo l’impegno della AdSP. Servirà il consenso di tutte le parti interessate. Esorto tutti, allora, a capire che questa è una vera occasione di sviluppo. Mettiamo in campo tutte le energie positive e realizziamo qualcosa di buono”, l’invito del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale.




Cellulari e minori: allarme degli esperti, un milione di euro per la sensibilizzazione

“Siamo quasi a un punto di non ritorno. I nostri bambini rischiano grosso, va fatta qualcosa al più presto. Già parecchi i danni fatti, cerchiamo di evitarne altri”. È l’allarme risuonato forte ieri a Montecitorio durante il convegno “Smartphone e minori, i rischi e le prospettive”, rilanciato da pediatri, psichiatri, sociologi, giornalisti e parlamentari nella sala Matteotti della Camera. Ad organizzare il convegno è stato il deputato M5S Filippo Scerra, primo firmatario di un ddl che mira a vietare fino a tre anni i dispositivi digitali e a limitarne l’uso fino a 12. La proposta di legge romana ha comunque la sua origine all’Ars, in Sicilia, dove il deputato-pediatra M5S Carlo Gilistro ha depositato un analogo disegno di legge-voto che ha avuto già il via libera in commissione Salute.
“Dalla Sicilia – dice Gilistro – con la decisiva collaborazione dell’istituto scolastico regionale e la partecipazione di centinaia di scuole è partita una forte spinta alla presa di coscienza collettiva della pericolosità del fenomeno, le cui nefaste conseguenze, io, da pediatra, purtroppo osservo quotidianamente e con crescente frequenza. Purtroppo questa pericolosità è ignorata da tantissimi genitori che affidano ai propri figli cellulari e tablet per tenerli tranquilli, non sapendo che rischiano di creare loro enormi problemi. Le famiglie devono essere informate di questi enormi rischi in modo da poter mettere al sicuro l’incolumità psico-fisica dei loro ragazzi. Per questo va avviata una massiccia campagna di informazione rivolta alle famiglie e i cui primi passi potrebbero essere fatti già nell’immediato futuro. A tale scopo nella Finanziaria in discussione in queste ore all’Ars ho presentato un emendamento per destinare un milione di euro per realizzare una campagna mediatica su giornali, tv e web incentrata sul pericolo dell’uso distorto di cellulari e degli altri apparecchi digitali in tenera età e in età adolescenziale”.
Ieri a Roma sul tema hanno preso la parola numerosi esperti, tutti concordi nel ritenere che sul pericolo dell’abuso del digitale da parte dei bambini vanno accesi potenti riflettori.
“Quella che vogliamo portare avanti noi – dice Gilistro – non è, come è stato sottolineato benissimo ieri al convegno, una legge per limitare. Al contrario, è una legge di liberazione, dobbiamo liberare i bambini dalla schiavitù dei cellulari, perché, purtroppo, di questo si tratta. I bambini sono ormai schiavizzati da questi apparecchi, li usano perfino la notte e le conseguenze negative sono poi inevitabili, a cominciare da pessimi rendimenti scolastici causati dalla perdita di sonno ristoratore. E questo per non parlare degli altri contraccolpi, come ansia, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Gran parte di questi contraccolpi si possono evitare con una buona campagna di informazione su questa tematica. Sono sicuro che se i genitori fossero informati di tutti questi potenziali pericoli cui espongono i propri figli mettendogli in mano un cellulare solo per tenerli tranquilli un paio d’ore, magari mentre loro conversano con gli amici in pizzeria, si guarderebbero bene dal farlo”.




Sanità, bocciate le performance dell’Asp di Siracusa: tra le peggiori per mortalità evitabile

Il report Agenas sulle performance della Aziende Sanitarie pubbliche boccia l’Asp di Siracusa. La sanità provinciale aretusea (dati 2023) non raggiunge una valutazione sufficiente, finendo in modo poco lusinghiero tra le 30 che in Italia arrancano, per dirla con un eufemismo.
Il monitoraggio dell’agenzia governativa per i servizi sanitari regionali si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Le aziende sanitarie territoriali, inoltre, sono state suddivise in cluster in considerazione del numero di cittadini presi in carico: meno di 250.000 abitanti; tra i 250.000 e i 400.000 abitanti; trai i 400.000 e i 700.000 abitanti; superiori a 700.000 abitanti.
Il risultato del mix di tutte le aree analizzate porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione
complessiva buona, 53 con valutazione intermedia, 30 “rivedibili”.
L’Asp di Siracusa viene nettamente bocciata alla voce “presa in carico dei pazienti” (assistenza domiciliare, tempestività interventi del 118). E’ tra le cinque peggiori in Italia insieme a Lanciano-Vasto-Chieti, alla Asl 2 della Gallura, Asl Caserta e Asl Napoli 1 Centro.
Va male, anzi malissimo, alla voce “mortalità evitabile della popolazione nella fascia 0-74 anni”. La mortalità evitabile è calcolata attraverso due voci: le cause prevenibili (quindi mancate vaccinazioni, errati stili di vita, incidenti e suicidi e altre carenze di prevenzione primaria) e le cause trattabili (diagnosi precoci e qualità delle cure). L’Asp di Siracusa è, ancora una volta, tra le peggiori 5 d’Italia in compagnia dell’Asl Napoli 3 Sud, Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord e Asl Napoli 1 Centro.
Per quel che riguarda il dato generale, la “peggiore” in Sicilia risulta l’Asp di Enna. Ma non è certo uno di quei campi in cui si possa giustificare tutto con “mal comune, mezzo gaudio”. I dati sono finiti al centro di una interessante analisi firmata da Milena Gabanelli per DataRoom del Corriere della Sera.




Crollo nella notte nel borgo antico di Cassibile, detriti in strada. “Tragedia sfiorata”

Paura nella notte a Cassibile. Poco dopo le 23, una delle costruzioni del borgo antico all’ingresso sud della frazione è improvvisamente collassata. Un crollo che ha riversato decine di detriti sulla strada, nei pressi dello svincolo autostradale. Solo la fortuna ha voluto che in quel momento non vi fossero auto di passaggio. “Tragedia sfiorata”, commenta il consigliere comunale Paolo Romano (FdI), ex presidente della circoscrizione.
Dopo l’allarme lanciato da alcuni passanti, sono intervenuti sul posto i Vigili del Fuoco per garantire la messa in sicurezza della strada. Ma adesso bisognerà verificare l’intera tenuta statica del vasto complesso del borgo antico: una buona parte corre parallelo alla via Nazionale, arteria principale che taglia Cassibile da nord a sud prima di diventare ss115.




Teleconsulto salvavita in caso di ictus, attivato nuovo servizio negli ospedali siracusani

Attivato anche nelle strutture ospedaliere del siracusano il servizio di Telestroke per la gestione dell’ictus cerebrale. E’ stato realizzato dai Sistemi Informatici e Controllo di Gestione dell’Azienda diretti da Santo Pettignano. Grazie al teleconsulto tra i Pronto soccorso di tutti gli ospedali della provincia e i neurologi del reparto di Stroke Unit dell’ospedale Umberto I, viene garantita tempestività di intervento a distanza. Il tempo, in questi casi, non è una variabile indipendente: il più delle volte è salvavita.
“Il nuovo sistema è stato utilizzato per la prima volta nel caso di una donna di 67 anni giunta al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola per un ictus cerebrale. Erano trascorse quattro ore dall’esordio dei sintomi e dovendo decidere rapidamente sull’opportunità di somministrare la terapia trombolitica, che deve essere effettuata entro la quarta ora e mezza, il neurologo di turno dell’ospedale Umberto I di Siracusa ha attivato il sistema di video consulto che ha consentito in tempo reale di visionare le immagini neuroradiologiche, guidare una visita neurologica a distanza tramite telecamera e microfono ad alta definizione e disporre gli interventi più adeguati”, racconta il direttore sanitario Salvatore Madonia.
“Il teleconsulto tra gli ospedali della provincia di Siracusa e la Stroke Unit consente di mettere a disposizione gli specialisti neurologi che si occupano della cura dell’ictus, con lo scopo di gestire casi clinici complessi, evitando inutili trasferimenti da un ospedale all’altro e stabilendo di volta in volta le migliori e più efficaci strategie terapeutiche, in primis la trombolisi endovenosa. Come già dimostrato a livello internazionale, le applicazioni del Telestroke nel nostro ambito ospedaliero permettono di ridurre il tasso di mortalità dell’ictus e le sue complicanze, le giornate di degenza ed i trasferimenti inappropriati verso ospedali non dotati delle adeguate competenze. Inoltre, tale procedura, consente di accedere agli ospedali dotati di Neuroradiologia interventistica per l’effettuazione dei trattamenti di disostruzione endovascolare, nei tempi previsti dalle attuali linee guida”, commenta il dg Alessandro Caltagirone.
“L’ictus cerebrale è una patologia tempo-dipendente che richiede cure specifiche nel corso delle primissime ore dall’insorgenza dei sintomi, effettuabili presso la Stroke Unit dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale Umberto I di Siracusa”, spiega il direttore del reparto Enzo Sanzaro. “Il reparto dispone di letti dedicati e monitorizzati per rilevare continuativamente i parametri vitali, valutare lo stato clinico neurologico del paziente e indagare le cause che hanno condotto a questa grave patologia. La realizzazione di questo progetto favorisce un ulteriore miglioramento degli indicatori di performance dell’Unità Operativa di Neurologia e Stroke Unit dell’ospedale aretuseo, recentemente premiata con il riconoscimento Gold Angels della European Stroke Organisation (ESO) per gli eccellenti risultati raggiunti negli ultimi anni”.




Trasformazione digitale,Siracusa avanti adagio: città “in transizione” nella classifica ICity Rank

Siracusa comune “in transizione” verso la trasformazione digitale, come Catania, Ragusa e Caltanissetta e come altri 41 comuni italiani. E’ quanto emerge da ICity Rank 2024, la ricerca annuale sui 108 Comuni Capoluogo realizzata da FPA, società del gruppo DIGITAL360, e presentata a FORUM PA Città, l’evento dedicato all’innovazione urbana e tappa conclusiva del percorso di lavoro dell’ICity Club. Se Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia sono le città italiane leader dell’innovazione digitale, che hanno integrato la tecnologia in tutti gli aspetti di infrastruttura e servizi, Siracusa figura tra le 42 città “in cammino”. Diminuisce, in ogni caso, il divario tra grandi e piccoli centri e tra Nord e Sud, con un miglioramento sensibile del Mezzogiorno. Le voci prese in considerazione sono tre,sulla base di 39 indicatori costruiti su circa 200 variabili: la dimensione “Amministrazioni digitali” riguarda la digitalizzazione dell’attività amministrativa, tra siti web, fruizione dei servizi on line e adozione delle piattaforme nazionali; quella “Comuni aperti” analizza il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app; “Città connesse” la trasformazione digitale dei servizi urbani tra sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device collegabili, strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati. Siracusa ha ottenuto un punteggio di 67/100 per la voce “Amministrazioni digitali”, mentre tra le “Comuni aperti”, il capoluogo raggiunge un punteggio pari a 29 su 100. Infine “Città connesse”. In questo caso Siracusa ottiene il punteggio di 58/100. Nonostante la città sia ancora ben lontana dai livelli raggiunti dalle 8 città “full digital” (Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia), tutte con un punteggio superiore a 75/100, ma anche dallo standard di Palermo, ormai vicina alla piena digitalizzazione, Siracusa mostra segnali secondo cui il territorio ha iniziato ad adottare tecnologie digitali con risultati tendenzialmente in crescita.




Da Venezia a Siracusa, il viaggio di Santa Lucia sulle ali dell’Aeronautica Militare

Il viaggio di Santa Lucia verso Siracusa comincerà nella prima mattina del 14 dicembre. La teca contenente le spoglie mortali della Patrona verrà presa in consegna dalla Guardia di Finanza che, con un suo battello, la scorterà con mille cautele verso l’aeroporto di Venezia, il Marco Polo.
Ad attendere la Santa siracusana ci sarà un’aereo dell’Aeronautica Militare pronto in pista. Dopo un volo di poco meno di due ore, atterrerà a Sigonella. Toccherà quindi ad un elicottero della Polizia di Stato accompagnare a “casa” il corpo di Lucia, dieci anni dopo l’ultima volta. Il velivolo atterrerà all’interno del Distaccamento dell’Aeronautica Militare di via Elorina per compiere, infine, l’ultimo tratto prima dell’abbraccio con i devoti e fedeli della città che le diede i natali nel 283 d.C. a bordo di un pulmino messo a disposizione dalla stessa forza armata e perfettamente adattato per il trasporto assolutamente eccezionale. A bordo di quel mezzo – dopo un battello, un aereo ed un elicottero – Santa Lucia arriverà al Santuario della Madonna delle Lacrime.
A scortare le spoglie della martire, da Venezia a Siracusa, saranno il vicario della Diocesi, mons. Amenta, ed Elena Artale, della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Per la prima volta, una donna accanto a Lucia nel viaggio verso casa.

L’intervista di Giuseppe Schifitto al comandante del Distaccamento Aeronautica Militare di Siracusa, ten. col Roberto Tabaroni




Sciopero generale, Cgil e Uil Siracusa: “Un segnale per richiamare l’attenzione sull’area industriale”

Sciopero generale contro la manovra del governo Meloni, la protesta dei lavoratori in tutta Italia. A mobilitarsi è stata anche l’area industriale siracusana con il 95% di adesioni. CGIL e UIL di Siracusa e le categorie del settore industria esprimono grande soddisfazione per il consenso registrato nello sciopero generale indetto a difesa da Cgil e Uil per contrastare le politiche fiscali dell’attuale governo. Le lavoratrici e i lavoratori hanno risposto in massa alla chiamata delle organizzazioni sindacali, dimostrando un forte senso di responsabilità e unità in un momento cruciale per il futuro del territorio. “Questo importante segnale rafforza il percorso di mobilitazione avviato per richiamare l’attenzione sui gravi problemi che affliggono l’area industriale siracusana. – scrivono i Cgil, Uil e le sigle di categoria – Temi come la mancanza di una politica industriale chiara, l’assenza di interventi sul fisco e sulla redistribuzione dei redditi, i tagli alla Sanità pubblica e alla scuola, sono al centro della piattaforma rivendicativa della CGIL e della UIL. Lo sciopero di oggi non è che il secondo passo del percorso di mobilitazione, nelle prossime settimane saranno organizzate ulteriori iniziative per tenere alta l’attenzione e sollecitare risposte concrete da parte delle istituzioni. La mobilitazione proseguirà con determinazione, perché il futuro dell’area industriale siracusana non può più aspettare. CGIL e UIL ringraziano tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno partecipato a questa giornata di lotta, sottolineando che solo con l’unità e la partecipazione si possono ottenere risultati tangibili per la tutela del lavoro, dello sviluppo e dell’occupazione del territorio”, concludono i sindacati.




Addobbi natalizi: via all’allestimento delle luminarie, albero anche in piazza Euripide

Primi passi verso l’allestimento delle luminarie natalizie in città. Gli interventi propedeutici sono stati avviati nella zona della Borgata e proseguiranno secondo il percorso della processione di Santa Lucia per poi essere estesi alle aree della città in cui il Comune ha previsto addobbi. Tra le novità di quest’anno, secondo quanto annunciato dal sindaco, Francesco Italia, figura l’allestimento di un albero di Natale anche nella riqualificata Piazza Euripide. Il progetto relativo alle luminarie prevede il noleggio, il montaggio, lo smontaggio e la manutenzione di luminarie e “installazioni luminose” in città fino al 20 gennaio. Tutto dovrebbe essere pronto entro l’Immacolata, per un importo complessivo di 139 mila euro, appena sotto la soglia (140 mila euro) prevista per consentire l’affidamento diretto, procedura che l’amministrazione comunale sta seguendo, utilizzando la piattaforma digitale Net4Market. Dell’allestimento si occupa l’Impresa “La Lucerna” di Gravina di Catania. Intanto sembra confermata anche per quest’anno la decisione di posizionare solo dopo il 13 dicembre il tradizionale albero di Natale in piazza Duomo, così da consentire un più sicuro svolgimento della processione ed evitare rischi quando, in occasione dell’uscita del simulacro dalla Cattedrale, una folla di fedeli si raduna nella piazza di Ortigia.

Foto: repertorio