Siracusa. Via Augusta, due mesi per la nuova pavimentazione: lavori dal 13 luglio

Sono stati aggiudicati all’impresa Impredil di Priolo, che ha praticato un ribasso d’asta del 28,22%, i lavori di pavimentazione di via Augusta, la strada che collega il viale Santa Panagia con il viale Scala Greca.
I lavori prevedono il rifacimento del tappetino della sede stradale, e nei punti maggiormente deteriorati, anche del rifacimento dello strato sottostante di conglomerato bituminoso; e poi la rimessa in quota dei chiusini e delle griglie di raccolta delle acque piovane, l’esecuzione di scavi e la posa di caditoie stradali. L’importo complessivo ammonta a 270mila euro.
Cambia anche la viabilità attorno all’area interessata ai lavori. Dalle 7 del 13 luglio alle 7 del 28 luglio, nel tratto interposto tra viale Santa Panagia e viale dei Comuni, è stato istituito il divieto di transito; nel tratto interposto tra viale Scala Greca e viale dei Comuni, disposto il divieto di sosta con rimozione coatta su ambo i lati. I veicoli provenienti da via Augusta con direzione viale Santa Panagia, giunti in corrispondenza dell’intersezione con viale dei Comuni, avranno l’obbligo di svoltare a sinistra per quest’ultima. I veicoli provenienti da viale dei Comuni, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Augusta, avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima. I veicoli provenienti da viale Santa Panagia, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Augusta, avranno l’obbligo di proseguire dritto. Inoltre, in viale dei Comuni nel tratto interposto tra le vie Augusta e Bronte, sarà vigente il divieto di sosta con rimozione coatta su ambo i lati; istituito infine il doppio senso di circolazione, in via Acireale, nel tratto interposto tra le vie Augusta e Bronte.
Dalle 7 del 28 luglio alle ore 17 del 12 settembre 2017, nel tratto interposto tra viale dei Comuni e viale Scala Greca, sarà istituito il divieto di transito veicolare; nel tratto interposto tra viale Santa Panagia e viale dei Comuni, sarà istituito il divieto di sosta con rimozione coatta su ambo i lati.
I veicoli provenienti da via Augusta, con direzione viale Scala Greca, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Acireale, potranno svoltare a destra per quest’ultima o proseguire dritto e svoltare obbligatoriamente a destra, in corrispondenza dell’intersezione con viale dei Comuni, per quest’ultima.
Inoltre, in viale dei Comuni, nel tratto interposto tra le vie Augusta e Bronte, sarà istituito il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati.




Siracusa. La baracca con amianto deteriorato in viale Santa Panagia: ordinata finalmente la bonifica

Quindici giorni di tempo per avviare le operazioni di bonifica della copertura in amianto del capanno all’incrocio tra viale Santa Panagia e via Impellizzeri. Il termine, perentorio, è contenuto nell’ordinanza emessa dal settore tutela ambientale.
La bonifica e lo smaltimento della tettoia in eternit dovrà avvenire tramite ditta autorizzata con certificazione dell’avvenuto smaltimento secondo le normative vigenti. Tutto a carico degli attuali proprietari, rintracciati attraverso visure catastali.
Si conclude così una lunga vicenda cominciata nel 2014 con un primo sopralluogo che certificava il pessimo stato di conservazione del manufatto. Nel 2017, nonostante già tre anni prima si segnalava il pericolo per la pubblica e privata incolumità, il casotto veniva bonificato nel corso di una operazione congiunta Ambientale-Carabinieri-Asp-Igm. In quella occasione veniva certificata anche la presenza di onduline d’amianto deteriorato e pericoloso per la salute umana.
Se non verrà rispettata l’ordinanza, scatterà la denuncia penale e si provvederà in danno terzi. I vigili urbani sono incaricati di vigilare sulle operazioni.




Siracusa. Il piano "salva-spiagge" risolve problemi atavici di Fontane Bianche: accessi, sicurezza ed igiene

Il piano “salva-spiagge” fa miracoli a Fontane Bianche. Sbloccate situazioni da diverso tempo al centro di segnalazioni. Dopo la pulizia dell’arenile, è stata adesso costruita una scaletta in muratura per l’accesso alla spiaggia libera nota come “spiaggetta”. Sostituiti i tubi innocenti a protezione della falesia a rischio crollo poco distante mentre viene finalmente coperto il tombino all’ingresso del camomilla da tempo pericolosamente privo di ogni protezione.
Ma non finisce qui. Novità anche per il parcheggio del 118, dove sono in corso i lavori per riattivare le fontane e presto potrebbero essere riaperti e tornare in servizio i bagni, le 8 docce e gli 8 spogliatoi. Si tratta di lavori comunali, tutti inseriti nel piano “salva-spiagge” che prevede interventi in quasi tutte le contrade balneari. “Sogni che si realizzano”, dice la presidente di Io Amo Fontane Bianche, Silvia D’Arrigo. L’associazione da tempo si batte per le soluzioni finalmente arrivati. “Grazie a quanti ci hanno sostenuto, agli assessori Scrofani e Spadaro e grazie a SiracusaOggi.it ed Fm Italia per il supporto mediatico che hanno sempre offerto alle nostre battaglie”.




Ortygia Business School, a Siracusa la scuola di alta formazione manageriale

Con l’obiettivo di fare un focus sulle reali necessità del nostro sistema imprenditoriale in materia di qualificazione del management e di conoscere le potenziali attività da sviluppare insieme, nella sede di Confindustria Siracusa, in Viale Scala Greca, venerdì 14 luglio alle 16,00, verrà presentata agli imprenditori l’Ortygia Business School, la scuola di alta formazione manageriale che opera a Siracusa diretta da Lucrezia Reichlin.
L’evento, promosso dal Presidente dei Giovani Imprenditori, Giuseppe Giardina Papa, che è anche Vice Presidente di Confindustria Siracusa con delega all’education, vedrà la partecipazione del Presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona e della Presidente dell’Ortygia Business School, Lucrezia Reichlin.




Siracusa. E' tornata a casa la piccola che ha rischiato di annegare. Una soccorritrice: "vorrei riabbracciarla"

E’ tornata a casa la piccola di 16 mesi che lo scorso 29 giugno ha rischiato di annegare nella spiaggia di Marina di Priolo. Ha lasciato il policlinico di Messina, dove era stata trasferita in elisoccorso, dopo giorni di terapia intensiva e coma farmacologico. Seguita dall’affetto di mamma e papà ha vinto la battaglia più importante. Un grande sospiro di sollievo dopo la grande paura.
Ma se oggi si può scrivere il lieto fine che tutti attendevano, il merito è di quattro persone normali che hanno saputo, in una indovinata successione di interventi, rianimare subito in spiaggia la piccina. Prima ancora che arrivassero i soccorsi. Bagnanti divenuti eroi “normali”. Nicoletta, Alessandro, Stella e Leandro: questi sono i loro nomi. Nella confusione generale di quel pomeriggio, era il 29 giugno, hanno agito. D’istinto forse, ma facendo la cosa giusta quando tempo per pensare non ce ne era più.
Abbiamo raggiunto al telefono Nicoletta. E’ stata la prima ad intervenire. Lei ha trovato la piccola, mentre la madre urlava disperata e gesticolava invocando aiuto. Nicoletta era a Marina di Priolo insieme a suo marito Alessandro. “Ero lì per caso, dopo una giornata a Palazzolo per partecipare ai festeggiamenti di San Paolo”, racconta. A diversi metri di distanza dal clamore, ha visto il corpicino della piccina. Riverso, coperto di sabbia. Trascinato sul bagnasciuga probabilmente dalle onde. Nicoletta corre. Prende in braccio la bambina. “Non dava segni di vita. Non respirava. Uno choc”, ricorda oggi. Inizia a liberarle le vie respiratorie e gli occhi, coperti di sabbia, insieme a suo marito Alessandro. Intanto li raggiunge anche Stella. Insieme improvvisano una riuscita respirazione artificiale. Stella pompa l’aria e Nicoletta massaggia il pancino della piccola. Intorno è il caos. I genitori disperati, una folla di curiosi. Il 118 non è ancora arrivato. Ci vorranno circa 12 minuti dalla chiamata.
A quel gruppo di salvataggio si aggiunge Leandro. “Ho fatto il corso salvavita”, spiega subito. Nicoletta, Stella e Alessandro gli fanno spazio. Parte una manovra alle spalle, per aiutare la bimba – che nel frattempo aveva ripreso a respirare – ad espellere l’acqua. Decidono di adagiarla di fianco sull’asciugamano di Nicoletta. “Non l’ho ancora neanche lavata”, ci confida.
Arriva finalmente l’ambulanza. Inizia la corsa per la vita. Il trasferimento in elicottero, il ricovero e il lieto fine. La bimba deve con ogni probabilità la vita a quelle quattro persone in spiaggia. “Se perdevamo altro tempo, non ci sarebbe stato nulla da fare”, ripete con un filo di voce Nicoletta, quasi spaventata dallo stesso pensiero.
“Ho saputo che sta bene e che ha lasciato l’ospedale. Sono contenta. Credo che la madre dovrebbe accendere un cero a San Paolo. Quando io ho preso in braccio la bambina e mi sono accorta che non respirava, ho invocato l’aiuto del Santo”, ci svela Nicoletta. “Mi piacerebbe poterla riabbracciare. Non perchè qualcuno ci deve un grazie o qualcosa. L’ho avuta in braccio quando sembrava non vi fosse più nulla da fare. Mi piacerebbe abbracciarla adesso e vederla piena di vita”.

foto dal web




Siracusa. Sorpresa sotto l'ombrellone, i bagnini salvano una tartaruga. Aveva ingerito una lenza da pesca

Si trova già nel centro di primo soccorso di Lampedusa la tartaruga caretta-caretta soccorsa ieri a Fontane Bianche. Aveva ingerito una lenza da pesca ma grazie all’intervento dello staff di sicurezza e salvataggio del lido Sayonara è stato subito portata in salvo mentre venivano avvisate le autorità competenti.
L’esemplare è una femmina di età compresa tra i 25 ed i 30 anni, secondo il veterinario che l’ha presa in custodia. Una volta curata, verrà rimessa in libertà.




Siracusa. Zona sud, aria irrespirabile nella notte: il mistero dei roghi invisibili. Cosa brucia?

E’ ormai un autentico giallo. Cosa viene bruciato nottetempo nella zona sud di Siracusa?
E chi approfitta delle ore notturne per smaltire in questa sospetta modalità rifiuti o materiale di scarto?
Le domande sono purtroppo ancora senza risposte. Ma è certo, invece, che le forze dell’ordine e le istituzioni responsabili della salute pubblica devono attivarsi. E in fretta.
Da tre notti a questa parte, in una vasta porzione di territorio viene segnalata la percezione di odori molesti. Come se plastica o del polistirolo venissero bruciati. Decine e decine le telefonate ed i messaggi alla nostra redazione. Fonte Ciane, Arenella, contrada Carrozziere, Plemmirio, Isola, Cassibile.
Il sospetto è che, nell’indifferenza generale, venga perpetrato un reato ambientale le cui proporzioni non sono ancora chiare. “E se quanto viene attualmente bruciato da ignoti liberasse nell’aria diossina?”, si domanda lo storico dell’arte, Paolo Giansiracusa, tra i primi a segnalare il problema. In assenza di informazioni, ogni dubbio rischia di diventare legittimo.
Proprio Giansiracusa si è rivolto all’Arpa ed alla Procura della Repubblica, denunciando una “nube tossica generata dalla combustione selvaggia di sterpaglie, plastica e prodotti chimici”. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente “conosce le attività agricole del territorio in oggetto e vigila sullo smaltimento degli scarti di produzione”, scrive Giansiracusa. Pertanto, “faccia immediate verifiche e sanzioni i trasgressori”. Alle forze dell’ordine si chiede “la vigilanza notturna dell’area affinchè non abbiano più a verificarsi combustioni di sostanze inquinanti. Alle Istituzioni si chiede la salvaguardia della salute dei cittadini”.
Ma nonostante le prime verifiche, sulla scorta di diverse chiamate ai centrali di Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco, ancora nulla.
Qualche dettaglio in più lo danno i residenti del villaggio Elios. “Ogni sera, a partire da mezzanotte e ormai da alcuni giorni, qualcuno brucia materiali in plastica e un fumo irrespirabile, denso e umido, cala sulla zona, penetra dentro le abitazioni, rende impossibile respirare provocando malessere e disagio fisico per lunghe ore”, racconta Salvatore. “Abbiamo segnalato la situazione sia ai Vigili del Fuoco che alla Polizia, dai quali ci è stato risposto che altre segnalazioni in questo senso erano state già recepite, che erano state effettuate delle perlustrazioni senza però esito positivo. Abbiamo personalmente percorso in lungo e in largo la zona indicata, sia nelle ore notturne quando il fenomeno era in piena evoluzione sia di giorno quando tutto sembra a posto: l’unica certezza che ne abbiamo tratto, letteralmente a lume di naso, è che questo ripetuto evento si origina non come prodotto di incendi visibili, ma come conseguenza di atti nascosti perpetrati con l’uso del camino. Di notte è impossibile individuare da quale fumaiolo avviene la fuoruscita del veleno”.




Siracusa. "Al capezzale del Ginnasio Romano", il M5S chiede soluzioni immediate

“Il Ginnasio Romano sta morendo”. E’ con questa considerazione che il Movimento 5 Stelle chiede interventi immediati. “Il sito- ricordano i “grillini”- è chiuso al pubblico, abbandonato a se stesso. Lo stato di degrado è talmente evidente che l’erba non curata ha occultato l’area, che risulta invisibile.  Tale sito archeologico è divenuto l’emblema di ciò che oggi rappresenta il paradosso più assurdo che mai si potesse rilevare a Siracusa. Quella che viene definita città a “vocazione turistica”, che in questo settore dovrebbe riporre tutte le aspettative possibili ed immaginabili, invece non riesce nemmeno a tenere pulita e possibilmente rendere fruibile un sito di assoluto interesse archeologico e di straordinaria bellezza. Dunque, che futuro può esservi se non si riesce a sfruttare quelle meravigliose risorse che si possiedono? La condanna a morte è l’unica risposta possibile”. Non è la prima volta che il Movimento 5 Stelle denuncia la chiusura del sito, anche con interrogazioni al governo regionale e richieste alla Soprintendenza ai Beni Culturali. “Ma da allora-notano- nulla è cambiato, anzi, sembra addirittura che la situazione sia peggiorata”.




Priolo. Tentato furto di 400 chili di rame e ferro da un'azienda, tre arresti

Tentano di rubare rame e materiale ferroso per un totale di quasi 400 chili. I carabinieri di Priolo, nel corso di uno specifico e mirato servizio di prevenzione, hanno arrestato 3 siracusani pregiudicati e con precedenti specifici: Giuseppe Perez, 34 anni, Carlo Luminario, 26 e  Salvatore Ribera, 38 anni.  I tre, a bordo di un camion adibito a trasporto e dopo aver forzato lo specifico cancello d’ingresso si erano introdotti all’interno dell’area dismessa di un’azienda cercando di caricare nel cofano il materiale.
In prossimità dell’azienda agricola stava transitando una macchina della Stazione di Priolo e i militari, insospettiti dal mezzo e del cancello aperto, hanno voluto eseguire un più accurato controllo. Prontamente individuati i tre intenti al furto i Carabinieri hanno proceduto immediatamente a fermarli non permettendogli di fuggire, bloccandoli sul fatto.
Questi ultimi sono stati dichiarati in arresto per furto aggravato in concorso e, così come disposto dalla Autorità giudiziaria, ultimate le formalità di rito presso la Stazione Carabinieri, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Il materiale, invece, è stato completamente recuperato e restituito all’avente diritto.




Siracusa. Nel progetto Care Mediflora le grotte Monello e Palombara e il complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio

Le riserve naturali integrali “Grotta Monello” di Siracusa, “Grotta Palombara” e “Complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio” di Melilli, gestite dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, saranno coinvolte nel progetto internazionale “Care-Mediflora: Conservation Actions for Threatened Mediterranean Island Flora: ex situ and in situ joint actions”. Un progetto finalizzato alla promozione delle azioni pratiche di conservazione ex situ e in situ per le specie maggiormente minacciate della flora siciliana nelle aree protette gestite dal Cutgana.
In particolar modo nelle tre aree protette siracusane si procederà alla tutela della specie Urtica rupestris Guss. (endemismo ibleo).
Il progetto prevede azioni anche nella riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” di Aci Trezza nel Catanese, sempre gestita dal Cutgana, dove si procederà all’eradicazione di alcune specie aliene fortemente invasive come la Opuntia ficus-indica (L.) Mill. e la Ailanthus altissima (Mill.) Swingle e alla contestuale traslocazione di Dianthus rupicola Biv. subsp. rupicola, taxon endemico delle rupi della Sicilia e Italia meridionale.
Nella riserva naturale orientata “Vallone di Piano della Corte” di Agira (gestita dal Cutgana), si procederà alla traslocazione di Astragalus raphaelis Ferro, endemismo siculo classificato, secondo la metodologia IUCN, come gravemente minacciato. Interventi anche sull’Isola Bella di Taormina.
Le attività saranno svolte nel rispetto delle norme previste dai decreti istitutivi e sotto la supervisione del personale del Cutgana.
Ben 6 i partner del progetto operanti nelle maggiori isole del Mediterraneo, sotto la supervisione del Mediterranean Plant Specialist Group (SSC) della Iucn: Fondazione giardino botanico di Sòller (Isole Baleari, Spagna), Assessorato Difesa ambiente della Regione della Corsica, Conservatorio botanico nazionale (Francia), Centro servizi Hortus Botanicus Karalitanus dell’Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, MAICh – Istituto agronomico Mediterraneo di Chania (Creta, Grecia) e l’Istituto di Ricerca agraria di Cipro in collaborazione con il Dipartimento Forestale (Cipro).
“Il progetto si inquadra in una più ampia collaborazione tecnico-scientifica e formativa avente come obiettivo specifico quello di effettuare ricerche e produrre dati – spiega il responsabile scientifico del progetto per l’Università di Catania, Gianpietro Giusso del Galdo -, nonché di svolgere tirocini formativi, seminari e attività di divulgazione scientifica, per una maggiore comprensione e fruizione dei valori naturalistici presenti nelle aree protette”.
In questi giorni sono stati effettuati da 18 esperti dei diversi partner – capofila lo svizzero Bertrand de Montmollin dell’Iucn – alcuni sopralluoghi nelle aree protette “Complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio”, “Grotta Monello”, “Isola Lachea” e “Isola Bella” alla presenza dei direttori delle riserve naturali (Elena Amore per la Villasmundo, Domenico Catalano per l’Isola Lachea, Salvatore Costanzo per la Grotta Monello), del botanico Saverio Sciandrello e del geologo Giovanni Sturiale del Cutgana.
Alfio Russo – Cutgana, Università di Catania