In Tribunale un presepe con materiali di scarto, riuso e fantasia incontrano la bellezza

Da “scarto” a opera di ingegno e creatività, capace di sensibilizzare sul tema del riuso e del riciclo sfruttando la bellezza del Natale. Tutto merito di un presepe particolare, realizzato dal siracusano Emanuele Scarpato presso il Tribunale di Siracusa. L’opera ha favorevolmente colpito. “Si tratta di un segno tangibile di come si possa trasformare uno scarto in qualcosa di altro e bello”, commentano quanti si trovano a passare là dove è esposta la singolare natività.
Ci troviamo al Tribunale di Siracusa, più precisamente nella hall dell’ufficio di sorveglianza. Qui Emanuele Scarpato ha deciso di mettere il suo talento e la sua fantasia a servizio di un obiettivo importante come la sostenibilità ambientale. Risultati lusinghieri per una “pensata” decisamente originale. Operatore del Tribunale, Scarpato ha utilizzato del cartone da imballaggio e delle fascette usate per creare la scena tanto cara a chi coltiva e conserva il calore del Natale.




Un racconto dolente per “Itria”, al Teatro Massimo di Siracusa in scena lo spettacolo sui fatti di Avola

Venerdì 29 novembre, alle ore 21, al Teatro Massimo di Siracusa andrà in scena lo spettacolo scritto e diretto da Aurora Miriam Scala sui fatti di Avola. Lo spettacolo inaugura il cartellone di Teatro Civile. In una stanza della mente, Itria declama il suo ‘repitu’, un lamento funebre da cui parte il racconto dolente. Moglie del defunto Scibilia, Itria racconta una vicenda che è insieme privata e pubblica: I fatti di Avola, tra storia sindacale e vita familiare. Lo spettacolo è una produzione Associazione Città Teatro. Le voci fuori campo sono di Cinzia Maccagnano, Andrea Maiorca, Valerio Puppo, Alessandro Romano, Corrado Scala, Giuseppe Vignieri, mentre Maria Chiara Pellitteri è l’aiuto regia.
Il 2 dicembre 1968, uno sciopero pacifico e non violento si trasforma in un eccidio. I Braccianti di Avola scioperano per chiedere la parità: vogliono essere pagati 3.480 lire e lavorare 7 ore e mezza esattamente come i braccianti della zona limitrofa. Vogliono che anche nelle campagne della Sicilia Sud Orientale si attui il controllo sulle assunzioni, e che il mercato di piazza non sia più il metodo col quale scegliere i lavoratori, come fossero bestiame. Itria ha tre figli ed è la moglie di Giuseppe Scibilia, bracciante di 46 anni, anche lui partecipe della protesta. Dopo giorni di richieste da parte dei sindacati, i braccianti non riescono ad ottenere risposte dai proprietari terrieri. Si decide per il blocco stradale: la celere irrompe ad Avola, nella statale 115, sparando ad altezza d’uomo. Oltre a decine di feriti, Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona perdono la vita. Un accadimento di straordinaria importanza nella Storia della lotta Siciliana contro la Mafia dei proprietari terrieri e del caporalato; tenuto nel dimenticatoio. Una Storia che poi assume un valore nazionale nella misura in cui diventa la scintilla che porterà alla stesura dello Statuto del diritto dei lavoratori.
Dopo più di 50 anni dal fatto nessuno ha mai saputo la verità. Nessun colpevole, nessuna risposta.
Itria è una donna vicina alla lotta mentre il marito è in vita e anche dopo la sua morte. Nella sua mente ogni ricordo è chiaro. Crescerà tre figli da sola, con dignità e fede senza mai smettere di chiedere: “Cu ammazzau a Peppe? A me maritu” e senza smettere di bussare alle porte di uominidi potere.




Prevenzione Alzheimer, all’ospedale di Augusta il dosaggio dei biomarcatori liquorali

All’ospedale Muscatello di Augusta da oggi è disponibile il dosaggio dei biomarcatori liquorali per la diagnosi precoce di malattia di alzheimer.
“Secondo i dati dell’Osservatorio Demenze, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità – spiega il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa Salvatore Madonia – sono circa un milione in atto in Italia i pazienti affetti da demenza. Di questi, circa il 60 per centoè affetto damalattia di Alzheimer che è, ad oggi, la causa più frequente di demenza. Questi dati impongono la necessità di attuare precocemente ogni intervento diagnostico e medico che possa ritardare la progressione della malattia, con l’obiettivo di contenere, per quanto possibile, anche i costi a lungo termine ad essa correlati”.
“E’ essenziale diagnosticare la malattia in uno stadio clinico precoce, per iniziare il trattamento prima della comparsa di danni cerebrali irreversibili, causa di un grave e progressivo stato di disabilità. – evidenzia Valeria Drago responsabile UOSD Neurologia dell’ospedale di Augusta – I progressi nella conoscenza dei meccanismi patogenetici della Malattia di Alzheimer hanno consentito lo sviluppo di diverse strategie terapeutiche, alcune delle quali sono prossime all’applicazione clinica. L’analisi integrata di fattori clinici, insieme a dati strumentali, genetici e biochimici, rappresentano la strategia con la quale con maggiore sensibilità e specificità possiamo identificare i casi di MCI, cioè di deficit cognitivo lieve, che convertiranno in Malattia di Alzheimer”.
“I marcatori proteici possono essere utilizzati come criterio di supporto alla diagnosi differenziale delle demenze in uno stadio precoce della malattia. – spiega il responsabile UOSD Patologia Clinica Dr. Enrico Rau – Effettuare oggi una diagnosi precoce di Malattia di Alzheimer consente al clinico ed al paziente di istituire il prima possibile terapie che possano ritardare la progressione della malattia, il potenziamento, ove attuabile, delle capacità cognitive residue, l’attuazione di misure che riducano gli effetti delle patologie associate alle demenze, l’attuazione tempestiva da parte del paziente e della famiglia di misure necessarie per affrontare i problemi connessi con la progressione di malattia”.
“Potere usufruire oggi della possibilità di dosare tali marcatori liquorali presso la nostra ASP – evidenzia il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone – equivale ad offrire ai nostri pazienti una migliore qualità di assistenza sanitaria, attraverso la possibilità di effettuare esami strumentali che aumentino sensibilità e specificità diagnostica, riducano la mobilità passiva dei pazienti verso altri centri regionali ed extra regionali, con ricadute rilevanti sia sulla riduzione dei costi della spesa sanitaria, sia mettendo nelle condizioni il clinico ed i pazienti in fasi prodromiche di malattia, di intraprendere più efficaci strategie terapeutiche per rallentarne la progressione, con ricadute sulla qualità di vita dei pazienti e dei familiari che si trovano a fronteggiare una malattia così disabilitante”.




Invasione della formica di fuoco a Siracusa, Ternullo e Gennuso (FI): “Serve supporto delle istituzioni”

Interrogazione parlamentare della senatrice Daniela Ternullo e l’onorevole regionale Riccardo Gennuso, rispettivamente al Senato e all’Assemblea Regionale Siciliana, per richiamare l’attenzione sull’emergenza rappresentata dalla formica di fuoco (Solenopsis invicta), una specie aliena invasiva la cui recente scoperta in Sicilia ha portato la Commissione Europea ad avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia per la mancata gestione del fenomeno.
“I recenti avvistamenti di 88 nidi a Siracusa, primo caso ufficiale in Europa, pongono infatti gravi rischi per biodiversità, salute pubblica ed economia regionale”, si legge nella nota.
“L’urgenza di un piano di prevenzione e monitoraggio, unito alla formazione degli agricoltori e dei cittadini nelle aree colpite”, sottolinea la senatrice Ternullo. Il deputato regionale Gennuso ribadisce la “necessità di prevedere indennizzi per gli agricoltori e misure di sostegno economico per mitigare i danni.”
I rappresentanti azzurri hanno espresso l’importanza di un’efficace collaborazione tra governo regionale e nazionale e la loro “piena fiducia nell’attenzione delle istituzioni, perché solo una strategia condivisa potrà garantire risultati concreti.”
“Interventi tempestivi, una sensibilizzazione diffusa e un coordinamento rafforzato con le autorità europee per proteggere la biodiversità siciliana e l’economia locale”, ribadiscono.
“La Sicilia, – concludono Ternullo e Gennuso – già vulnerabile per le sue peculiarità climatiche e geografiche, non può affrontare da sola sfide di questo tipo ed è indispensabile il supporto di tutte le istituzioni per gestire l’emergenza e prevenire ulteriori danni al territorio e alle comunità.”




Ciclamini e piante grasse piantumate al piazzale XXV Novembre, l’iniziativa dell’Inter club Siracusa

Trenta piante di ciclamini e due piante grasse sono state piantumate presso le aiuole poste sotto la panchina rossa, installata lo scorso 8 marzo, in piazzale XXV Novembre. È l’iniziativa dell’Inter club Siracusa “I Beneamati” in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Una piccola delegazione del club ha poi adagiato un mazzo di gerbere rosse sopra la panchina ed un foglio con i nomi di tutte le 100 donne che dall’inizio del 2024 sono rimaste vittime di femminicidio. Insieme al delegato di quartiere Alessandro Maiolino socio del club, si è poi deciso di donare un’altra panchina rossa in occasione della prossima festa delle donne e di installarla presso Piazza Antonino Munafo’ nel quartiere Grottasanta .
“Attraverso questo piccoli gesti vogliamo far sentire la nostra vicinanza a tutte le donne che subiscono violenze e dar loro la forza per reagire e denunciare ogni forma di abuso”, scrive l’Inter Club Siracusa “I Beneamati”.




“#TiRissiNo”: contro la violenza sulle donne insieme a Polizia, Carabinieri, Ufficio Scolastico e Isab

Diciannove scuole coinvolte in un grande percorso di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne attraverso l’arte, declinata dai più giovani in tutte le sue forme. La prima edizione del progetto “La vittima è sempre la stessa la donna #Ti Rissi No” lancia un messaggio dirompente ed incisivo. Merito della riuscita iniziativa che ha visto insieme Polizia di Stato, Carabinieri, Ufficio Scolastico Territoriale e Isab.
Una mattinata intensa, sul palco del multisala Planet, con la significativa presenza di rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine, dei centri antiviolenza, della sanità. E soprattutto studenti, con le loro esibizioni suddivise in tre categorie: Danza, Prosa, Cortometraggio.
La giuria in sala, con un telecomando, ha decretato i tre istituti vincitori a cui è andato un assegno, messo a disposizione da Isab. Per la categoria cortometraggio il premio è andato al Liceo Gorgia di Lentini, per la danza al Liceo Gargallo di Siracusa e per la prosa al Liceo Gagini di Siracusa.
Toccanti riflessioni, poi, hanno attraversato la conferenza partecipata con la Presidente del Tribunale di Siracusa, Dorotea Quartararo, il Pm Davide Viscardi, l’avvocato Maria Grazia Lazzara del centro Antiviolenza Ipazia, la psicologa e psicoterapeuta Alessia Magnano ed ancora il direttore del Pronto Soccorso, Aulo Di Grande e, per le forze dell’ordine, la Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Siracusa Maria Antonietta Malandrino e il tenente colonnello Sara Pini, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Siracusa.
Intervenuti anche il sindaco Francesco Italia, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Luisa Giliberto e il Direttore Generale di Isab, l’ingegnere Giovanni Lo Verso. A condurre e moderare, la giornalista di FMITALIA e SiracusaOggi.it, Oriana Vella.

Le parole della Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Siracusa, Maria
Antonietta Malandrino.

Le parole del tenente colonnello Sara Pini, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Siracusa.

Le parole della psicologa e psicoterapeuta Alessia Magnano.




Lo schianto alla Pizzuta, c’è un testimone: “Vi racconto cosa ho visto”. Il sospetto delle corse

C’è un testimone oculare del violento schianto avvenuto la scorsa settimana in piazza Cosenza, alla Pizzuta. l’uomo si è presentato nei locali del comando della Polizia Municipale ed ha raccontato quanto ha visto quella sera quando due moto si sono scontrate, lasciando sull’asfalto tre feriti, uno ancora in serie condizioni.
“Ero convinto che la Municipale avesse raccolto le testimonianze delle tante persone presenti ed ho ritenuto superflua la mia. Ma poi ho letto su SiracusaOggi.it che nessuno aveva fornito elementi utili a chiarire cosa fosse accaduto. Per questo ho deciso di andare a parlare con gli investigatori”, spiega l’uomo. Per ragioni di privacy, lo chiameremo Mario, nome di fantasia.
Accetta di buon grado di raccontare quello che ha visto quella sera, poco dopo le 19 di mercoledì scorso. “Ho svoltato a destra su via Failla, provenendo da via Braille. Mi sono ritrovato davanti due grossi scooter che procedevano affiancati a bassissima velocità nella mia stessa direzione”. I due scooter hanno continuato a rallentare, “fin quasi a fermarsi mentre percorrevano la curva a sinistra per immettersi su via Pippo Fava”. Da lì si sviluppa poi un rettilineo. “Appena hanno guadagnato il rettilineo, si sono lanciati in una gara di velocità. Il tempo di percorrere anch’io la curva ed ho visto lo scooter che stava più a sinistra che si schiantava a folle velocità contro quella che poi ho capito essere una grossa moto. Non sono sicuro se questa fosse ferma o in movimento, nell’altra direzione. Probabilmente – dice il testimone – i conducenti dei due scooter si stavano guardando tra loro e non hanno visto la moto”.
Mario capisce subito la gravità dell’accaduto. Accosta e scende. Una donna sul marciapiede è al telefono con il 118. “Ho capito subito che le condizioni del ragazzo erano molto gravi. Una donna si è prodigata in un primo soccorso molto attento, mi è sembrata esperta della materia. Io mi sono limitato ad indicare ai ragazzi che nel frattempo si erano assiepati attorno di non toccarlo, nella paura che potessero causargli ulteriori problemi. Ho assistito all’arrivo della prima e della seconda ambulanza ed ai soccorsi del personale medico fino a quando tutti i feriti sono stati trasferiti in ospedale”.
Una testimonianza, questa, che conferma il sospetto di una gara di velocità all’origine del terribile scontro. Un’abitudine – quella di dare vita a vere e proprie corse – spesso denunciata dai residenti della Pizzuta che riferiscono come quell’area sia stata soprannominata “il circuito”. Le parole di Mario spiegano forse anche perchè il racconto di uno dei quattro ragazzi coinvolti nell’incidente non sia stato tenuto credibile dagli investigatori convinti che vi fosse qualcosa di non detto o nascosto. Un primo elemento testimoniale adesso c’è. Ed al senso civico di “Mario” non si può che rivolgere un caloroso grazie.




Scampato pericolo, verso la piena riapertura del tratto Fusco-Orsi. Il tema dei controlli

A metà mattina sono iniziati i lavori per riasfaltare il tratto di strada tra viale Paolo Orsi e Necropoli del Fusco, direzione nord, in cui si era aperta nei giorni scorsi una pericolosa voragine. Già nel pomeriggio potrebbe essere riaperta al traffico anche la seconda corsia del sistema di rotatorie fondamentale per la viabilità sud del capoluogo. Si tratta di un primo strato di asfalto, tra qualche giorno – 4 forse 5, secondo alcuni tecnici – verrà posato il manto definitivo atteso che per via dell’assestamento dei materiali è messo nel conto un avvallamento di questo rattoppo a chiusura della grande buca aperta per ripristinare il solaio del grande scatolato in cemento armato sotto la strada e dentro cui passa la principale linea fognaria cittadina. “E’ stato condotto un ottimo intervento, con un ottimo lavoro di carpenteria”, spiega l’assessore Enzo Pantano. “Per ricostruire il solaio è stata utilizzata una lastra in acciaio di 3 cm di spessore posata su quattro putrelle da 16. Sopra, è stato armato il cemento con tre fogli elettrosaldati. Parliam di 7/8 metri cubi di cemento. Questo solaio è indistruttibile”.
Se dal punto di vista della viabilità si và verso il ritorno alla normalità, lo scampato pericolo fa suonare un campanello d’allarme. Questa volta fortuna ha voluto che venisse prontamente intercettato un segnale di allarme: la piccola buca che si è aperta sulla strada ha permesso di capire che un ampio tratto poggiava ormai sul vuoto ed era pronto a sprofondare. L’intervento di Vigili del Fuoco e Municipale prima, delle squadre tecniche del Comune e della Siam poi ha scongiurato il peggio. Ma non si può sempre e solo contare sulla buona sorte.
Motivo per cui diventa ora centrale il tema dei controlli. Ad esempio, utile potrebbe essere una video-ispezione per visionare le condizioni del grande scatolato sotto la strada. Allo studio di Palazzo Vermexio c’è anche il ricorso ad una geo-ispezione per verificare le condizioni del sottofondo stradale e prevenire eventuali fenomeni erosivi o cedimenti che metterebbero a rischio altri pezzi importanti di viabilità cittadina, oltre al pericolo che qualche mezzo possa sprofondare con la strada. I tempi, è bene dirlo, non appaiono brevi per operazioni di questo tipo. Bisognerà forse attendere l’avvio del nuovo anno. Provvedervi, per ragioni di sicurezza cittadina, è quasi un obbligo.




Molestie nei luoghi di lavoro: parità di genere e whistleblowing a Confindustria Siracusa

Si è svolto questa mattina, nella sede di Confindustria Siracusa, a cura del Gruppo Tecnico Education e Capitale umano presieduto dalla Vice Presidente di Confindustria Siracusa Ermelinda Gerardi, il convegno “Molestie nei luoghi di lavoro, parità di genere e whistleblowing”, organizzato in collaborazione con il CPO dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa.
Obiettivo dell’evento promuovere all’interno delle aziende buone pratiche per prevenire, individuare e gestire gli atti di molestie e violenza di genere. E’ stato illustrato il quadro normativo di riferimento, il ruolo svolto dalla contrattazione collettiva, le misure per il contrasto e la prevenzione dei fenomeni di violenza e molestie, gli strumenti di tutela per le lavoratrici e i lavoratori vittime di discriminazioni.
Dopo i saluti istituzionali a cura di Gian Piero Reale – Presidente di Confindustria Siracusa e Antonio Randazzo – Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa, ha introdotto i lavori Ermelinda Gerardi sottolineando “la volontà e l’impegno nel promuovere la parità di genere e le pari opportunità, e per farlo non possiamo non affrontare il tema delle molestie e delle violenze declinandolo nell’ambito che ti appartiene, quello lavorativo”.
Sono intervenute Patrizia Dugo – Presidente Camera Civile Siracusa che ha illustrato la normativa internazionale, europea e nazionale; Ninetta Siragusa – Segretario Regionale UIL Sicilia e Area Vasta che ha sottolineato il ruolo e l’importanza della contrattazione collettiva e Olga Diamante – Presidente CPO dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa – che si è soffermata sulle responsabilità penali di chi compie le molestie, nonché sugli strumenti di tutela.
La tavola rotonda su “Gli strumenti a disposizione delle aziende per creare un ambiente di lavoro inclusivo e non discriminatorio” ha visto trattare il tema del D. Lgs 231/2001 alla UNI PDR 125/2022.
Nel panel Patrizia Dugo, Ninetta Siragusa, Caterina Marangia – Vice Presidente CPO Ordine degli Avvocati di Siracusa, Maria Grazia Fangano – Componente CPO ODCEC di Siracusa, Sebastiano Cascione – Relazioni sindacali e referente parità di genere di ISAB srl, che ha sottolineato che l’ISAB ha ottenuto la certificazione della “parità di genere” secondo la UNI PDR 125 /2022.
Sono intervenute anche Patrizia Tringali – Responsabile Area minori e donne vittime di violenza- Politiche sociali del Comune di Siracusa, Rita Mizzi – Presidente Consulta femminile del Comune di Siracusa e Alessandra Garufi – Tesoriere CPO Ordine degli Avvocati di Siracusa .




Un Caravaggio gigante in piazza Santa Lucia, completata l’opera di Andrea Ravo Mattoni

Completato il murale di piazza Santa Lucia, con la riproduzione su una larga superficie del Seppellimento di Santa Lucia. Il capolavoro caravaggesco è conservato poco distante, all’interno della chiesa della Borgata. E adesso “dialoga” con la città attraverso l’opera dello street artist Andrea Ravo Mattoni. Quattro giorni di lavoro a venti metri di altezza, dentro ad un cestello mosso da un braccio meccanico, per un risultato che ha già affascinato tutti.
“Non è stato semplice tradurre Caravaggio utilizzando solo bombolette spray. Una sfida che ho accettato con piacere dopo l’invito del sindaco Francesco Italia. Io sono contento, ora deciderà la cittadinanza se piace o meno”, racconta a SiracusaOggi.it proprio l’artista di Varese.

“Recupero del classicismo nel contemporaneo” è l’altisonante nome del progetto che colpisce con le parole, semplici e dirette, di Ravo. “Quello che voglio fare è creare ponti tra le istituzioni museali e la strada, per poi magari fare entrare la gente nei musei. O in questo caso, a vedere il Caravaggio di Siracusa alla basilica”. Già tra sabato e domenica, quando il lavoro dello street artist di fama internazionale aveva preso una forma definita, piccoli capannelli di curiosi si sono soffermati per una foto e dei commenti. “Ogni tanto mi giravo e, dall’alto, vedevo le persone giù. Mi fa sempre piacere. Spero piaccia anche se mi rendo conto che non deve per forza piacere a tutti. Certo, ho dovuto fare degli adattamenti. Il quadro originale, ad esempio, si sviluppa in verticale mentre io avevo a disposizione un muro di 15 metri d’altezza per circa 18 di larghezza. Volevo creare un focus sulla figura della Santa, in modo che si vedesse benissimo dalla piazza. Ho dovuto pertanto escludere delle figure, come il presunto autoritratto di Caravaggio e il vescovo, per concentrarmi così sull’impianto centrale del dipinto”.
Ravo ha utilizzato solo bombolette spray. Come riferimento, una squadrettatura tracciata sulla grande parete con una matita bianca molto leggera. “Non è stato semplice”, confida sorridendo per il risultato ottenuto.
Il suo murale rende subito evidente un dettaglio che, nell’originale, rischia di passare quasi inosservato: il taglio sul collo di Santa Lucia. “Scena violenta ma che determina l’impatto dell’opera e segna il destino della patrona siracusana nell’evidenza del suo martirio”, aggiunge lo street artist lombardo pronto ora a partire per San Salvador dove è atteso per altre due grandi realizzazioni.
“Mi sono trovato meravigliosamente a Siracusa. Non voglio tirare fuori il solito luogo comune, ma torno a casa con qualche chilo in più. L’accoglienza qui è di altra categoria, oltre alle meraviglie storiche e architettoniche. Sono le persone che fanno il luogo”, racconta Andrea Ravo Mattoni.
Accanto a lui, il sindaco Francesco Italia che ha spiegato come è nata l’idea che oggi si concretizza, a pochi giorni dalla festa di Santa Lucia. “L’opera di un artista internazionale che inauguriamo oggi a Siracusa, nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, non ha solo un valore artistico e culturale ma anche una forza simbolica. Santa Lucia, qui rappresentata ormai morta, è l’esempio di una ragazza che ha spinto fino all’estremo il desiderio di vivere liberamente le sue scelte e non di piegarsi a un destino deciso da altri. – commenta il sindaco Francesco Italia – Mi sembra straordinaria l’idea – continua il primo cittadino siracusano – di utilizzare questo tipo di arte come rimando al suo originale. Qui non è riprodotta l’intera tela di Carvaggio ma una sua importante porzione. Chi guarda il murale, però, si sente pienamente inserito nel contesto architettonico di questo luogo che per i siracusani è pieno di riferimenti storici e religiosi. Pensando alla coincidenza con il 25 novembre, spero che, conoscendo la storia di santa Lucia, chi guarda il murale assuma consapevolezza di cosa significhi rispettare le donne nelle loro scelte senza dovere per questo essere sopraffatte dagli uomini”.

foto di Alessandro Maiolino