Si scava sotto la rotatoria Fusco-Orsi, un tratto di strada poggiava ormai sul “vuoto”

Ci vorranno tre, forse quattro giorni di lavoro prima di poter riaprire il tratto di strada tra Necropoli del Fusco e viale Paolo Orsi, nel centrale sistema di rotatorie all’ingresso sud di Siracusa. Mezzi pesanti all’opera da questa mattina, dopo che ieri pomeriggio una vistosa buca sull’asfalto aveva evidenziato pericolosi segni di cedimento di un ampio pezzo di strada che poggiava ormai sul vuoto. Da quella buca si vedeva subito, ad occhio nudo, una profonda voragine. E’ subito scattata la chiusura al traffico, mentre barriere in cemento hanno disegnato il perimetro della zona d’intervento.
Nel reticolo di sottoservizi che attraversano quel tratto, è emerso chiaro il problema. Ha ceduto la volta dello scatolato in cemento al cui interno scorre una importante linea della fognatura cittadina. I tecnici di Siam, sul posto insieme alla squadra comunale, stanno cercando di individuare le cause che possano aver causato quell’importante erosione, sino ad assottigliare il solaio di quella grande scatola in cemento sotterranea. Sul tavolo ci sono un paio di ipotesi, in cerca di conferme mano a mano che procedono i lavori di scavo.
A complicare l’intervento di riparazione ci sono tre fattori: la profondità a cui bisogna calarsi, almeno sette metri; il fatto che si debba lavorare con la fognatura attiva, non essendo possibile bloccare quella imponente linea; e la fitta rete di sottoservizi stradali.
L’impegno di operai e tecnici Siam è massimo. Si lavorerà anche nelle giornate di sabato e domenica, solo con una pausa notturna per ragioni di sicurezza. La Protezione Civile comunale ha fatto arrivare sul posto anche delle torri faro, per assicurare illuminazione eventualmente anche nel tardo pomeriggio o almeno fino a quando i lavori di riparazione potranno proseguire.
Soffre il traffico veicolare, soprattutto nelle ore di punta per scuole ed uffici. Code in via Elorina, a Necropoli del Fusco ed ingresso dalla Statale 124 sin dalla rotatoria all’incrocio con via Ascari e Tremilia.




Nessuno testimonia, resta un rebus la dinamica del grave incidente alla Pizzuta

E’ ancora avvolto nel mistero l’incidente di due sere fà alla Pizzuta. Le cose certe sono poche: due motocicli coinvolti, quattro ragazzi coinvolti, tre feriti di cui uno grave ricoverato al San Marco di Catania in gravi condizioni. Capire cosa sia successo, però, rimane un autentico rebus.
Nonostante l’incidente sia avvenuto in serata, in un orario in cui diversi giovani si danno appuntamento in quella zona, non ci sono testimonianze utili per ricostruire l’accaduto. Niente, neanche una voce. Per la Municipale la dinamica dello schianto è un autentico rebus. Anche le dichiarazioni di uno dei quattro ragazzi coinvolti, e fortunatamente illeso, non hanno aiutato a capirci qualcosa. E’ stato ascoltato dagli investigatori ma la sua versione sarebbe risultata confusa, contradditoria e comunque poco coerente con lo scenario. Insomma, poco attendibile.
Quanto a testimoni oculari, nessuno si è fatto avanti. Eppure viene difficile pensare che nessuno abbia visto nulla. C’erano delle presenze in piazza, come dimostrerebbero le prime foto scattate sul luogo del sinistro. Una sorta di omertà giovanile? E’ uno dei sospetti.
Purtroppo nella zona non sono presenti telecamere di videosorveglianza. Resta l’appello: chi sa qualcosa, chi ha visto qualcosa, parli. Le indagini dovranno chiarire soprattutto le responsabilità dell’accaduto. Come è stato possibile che le due moto si siano scontrate? A che velocità andavano? Erano tutte in movimento? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui bisogna ancora dare risposta.
I residenti, da tempo, segnalano corse di scooter e moto nell’area di piazza Cosenza che sarebbe diventata per molti “un circuito”. Sui telefonini mostrano video: scooter che impennano, moto che sfrecciano. I protagonisti sono sempre giovani e giovanissimi. E pochi indossano il casco.




Bottaro (Uiltec) smorza l’entusiasmo della politica. “Ias? Bene il vertice ma risultato non soddisfa”

Al vertice romano sulla zona industriale siracusana, ed in particolare con focus sul caso Ias, c’era anche Andrea Bottaro. Il segretario regionale della Uiltec smorza l’entusiasmo della politica. “Affrontare questo tema ai massimi livelli istituzionali, con tutti gli attori in gioco presenti al tavolo ministeriale, conferma il primo grande successo della mobilitazione dei lavoratori, ma non ci soddisfa il risultato ottenuto”, dice il sindacalista. “La mancanza di un intervento diretto da parte del Governo e il fatto che la gestione del caso sia nelle mani della magistratura pongono una seria minaccia sia per il futuro del depuratore che per la prospettiva occupazionale dei lavoratori. Questo scenario – aggiunge – rischia di rappresentare la mazzata finale per un’area industriale già in difficoltà”. Poche parole, secche. “La situazione richiede una presa di responsabilità collettiva, a partire dai rappresentanti del territorio, a tutti i livelli. Non possiamo permetterci di defilarci, non possiamo cedere a protagonismi né scaricare la responsabilità sugli altri. Il caso Ias deve essere risolto in tempi rapidi, perché ogni altro ragionamento diventerà irrilevante se non si affronta con urgenza questo nodo cruciale”.
Certo, è comunque significativo che al Mimit il ministro Urso abbia ribadito che la vertenza industriale siracusana sia vicenda strategica per l’intero Paese e quindi questione di respiro nazionale. Come è un un passo positivo che la magistratura abbia autorizzato i campionamenti Arpa, nell’ambito di una nuova task force che potrebbe portare all’attenzione del Tribunale di Siracusa nuovi elementi sulla migliorata efficienza ambientale del depuratore. E magari spingere la magistratura ad un nuovo provvedimento, meno stringente”. Richieste per il governo? Dal sindacato nessun dubbio: “deve assumere un ruolo centrale nella ridefinizione dell’area industriale siracusana, con adeguati impegni economici per rilanciare uno dei poli energetici più importanti del Paese”.
“Nell’attesa – dice poi Andrea Bottaro – credo sia importante sottolineare che i recenti eventi climatici avversi sono stati gestiti con le spalle larghe offerte da Ias che, grazie alle sue vasche e ai serbatoi di grandi dimensioni, ha potuto contenere l’elevato volume di acque reflue. In un contesto in cui la gestione fosse affidata ai cinque impianti privati, ciò potrebbe non essere garantito con gravi ripercussioni sul porto di Augusta, che, come ricordato, è il terminale finale dei reflui trattati”.
Il 3 dicembre, nuovo vertice al Ministero per le Imprese dedicato ai piani di Eni Versalis con particolare riguardo agli impianti di Priolo e Ragusa.




Vicenda Ias, Alosi (Cgil): “La decisione del governo nazionale e regionale rischia di essere inutile”

“La decisione assunta dal Governo Nazionale e Regionale di istituire un tavolo tecnico-giuridico congiunto, al fine di valutare se esistono ulteriori percorsi di contrapposizione alla decisione della Magistratura in merito alla vicenda IAS, rischia di essere una scelta inutile e perdente per tutti”. A dirlo è il segretario provinciale Cgil Siracusa Roberto Alosi. Nella giornata di ieri si è tenuto a Palazzo Piacentini, a Roma, il tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali sul futuro dell’area industriale di Priolo Gargallo, convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Siciliana. La decisone di convocare un vertice a Roma è arrivata dopo le decisioni del Tribunale del Riesame di Roma in merito all’ordinanza del Tribunale Siracusa, che hanno così bloccato la prosecuzione delle attività del depuratore Ias di Priolo Gargallo, compromettendo le operazioni di aziende di primaria importanza come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol. Per giungere a un nuovo pronunciamento dell’autorità giudiziaria, è stata costituita una task force tecnica tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Regione Siciliana, che raccoglierà e analizzerà gli aggiornamenti sulle emissioni del depuratore che, dalle recenti rilevazioni, condotte dai gestori dei singoli stabilimenti industriali e da ARPA Sicilia, indicherebbero un trend positivo sui valori dei reflui industriali. La task force fornirà tutti gli elementi utili per sollecitare un nuovo pronunciamento del GIP di Siracusa, al fine di consentire la prosecuzione delle attività del depuratore IAS S.p.A. di Priolo Gargallo e il completamento degli interventi necessari per l’adeguamento degli impianti di trattamento delle acque entro i primi mesi del 2026.
“Anziché provare a recepire i rilievi della Corte, condividendone la praticabilità nell’ambito di un cronoprogramma condiviso e rispettoso del dettato legislativo e individuare le risorse pubbliche e private necessarie a realizzare nei tempi previsti le prescrizioni indicate, – commenta Alosi – i Governi Nazionale e Regionale, scelgono di portare fino il fondo il conflitto fra i due poteri. Cavalcare lo scontro e puntare il dito contro la magistratura, considerata l’unica responsabile della paventata chiusura dell’IAS, è una scelta politica sbagliata dal vago sapore propagandistico che rischia di scaricare sulla pelle dei lavoratori e del territorio una partita giocata su campi diversi e niente affatto nobili. Rimaniamo convinti della possibilità di trasformare la profonda crisi nella quale ci troviamo in una opportunità di rilancio per l’intero Polo industriale ma serve una seria politica di sistema in grado di elaborare credibili piani di riconversione energetica ed ecologica a partire dalla riqualificazione e dal rilancio dell’impianto IAS funzionale all’intero assetto produttivo. Occorre sapere con chiarezza chi fa che cosa e chi mette le risorse pubbliche e private necessarie per rispondere alle esigenze ambientali rilevate dalla magistratura. Non ci convince l’idea di aggirare l’ostacolo mandando in soffitta la scelta di mantenere un unico punto di trattamento a controllo pubblico (l’ IAS è di proprietà della Regione Sicilia) per tutti i reflui industriali e non solo industriali e procedere alla costruzione di singoli impianti di depurazione privati, uno per ogni grande azienda, che moltiplicano il numero di sbocchi a mare e che scardinando la reciprocità produttiva dei vari siti e l’unicità del controllo pubblico dell’insieme degli scarichi. Per queste ragioni, chiediamo ai governi nazionale e regionale e al sistema delle imprese di rivedere la rigidità delle proprie posizioni, di rispondere positivamente ai rilievi della magistratura e di aprire interlocuzioni proficue e mediate nell’interesse dei lavoratori e del territorio”.




Trasporto urbano, novità per contrade marine e per chi deve andare fuori città

Il settore Mobilità e trasporti e la Sais Autolinee hanno concordato alcune modifiche su tre percorsi del trasporto urbano con l’obiettivo di agevolare gli studenti che abitano nelle contrada di mare e gli utenti che hanno la necessità di prendere coincidenze con linee extraurbane o ferroviarie.
Per i primi, la linea “123 – Strada del mare” anticiperà la prima corsa della mattina alle ore 6 (non più alle 6,15) e toccherà zone in cui si trovano alcune scuole come corso Gelone e viale Teocrito con fermata all’altezza del civico 5. Da lì proseguirà fino a via Politi Laudien (di fronte al civico 31) dove si trova il capolinea della “102 – giro scuole”. Alla fine delle lezioni, la 123 anticiperà alle 14,10 la corsa delle 14,30 partendo da viale Teocrito 5 per poi proseguire lungo il tragitto via Politi Laudien, corso Gelone, via Catania, Foro siracusano e riprendere il consueto percorso verso le contrade marine.
Per quel che riguarda i passeggeri che devono andare fuori Siracusa, è stato deciso di prolungare i percorsi delle linee “105 – Santa Lucia” e “106 – Ortigia” fino a via Rubino. Questi i tragitti.
“105 – Santa Lucia”: Via Rubino, Piazza della stazione, Piazzale Marconi, Via Malta, Foro Siracusano, Corso Umberto I, Piazzale Marconi, Via Malta, Riva della Darsena, Corso Umberto I, Viale Regina Margherita, Via dell’Arsenale, Via Riviera di Dionisio il Grande, Piazza Cappuccini, Via Maria Politi Laudien, Piazzale Carmelo Ganci, Via Von Platen, Viale Teocrito, Viale Augusto, Via Cavallari, Viale Paolo Orsi, Corso Gelone, Via Catania, Piazzale Marconi, Via Malta, Riva della Darsena, Corso Umberto I, Via Elorina, Via Rubino;
“106 – Ortigia”: Via Rubino, Piazzale Stazione, Piazzale Marconi, Via Malta, Foro Siracusano, Corso Umberto I, Piazzale Marconi, Via Bengasi, Via Rodi, Via Chindemi, Corso Matteotti, Piazza Archimede, Via della Maestranza, Lungomare di levante, Riva Nazario Sauro, Riva della Posta, Ponte Umbertino, Corso Umberto I, Via Elorina, Via Rubino.




Premio nazionale “Lea Garofalo 2024” a Don Fortunato di Noto per la sua lotta contro la pedofilia

Premio nazionale “Lea Garofalo 2024” consegnato a Don Fortunato di Noto per il suo impegno nella lotta contro la pedofilia e pedocriminalità. Questa mattina, presso il Liceo Scientifico “M. Guerrisi” di Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, si è svolta la cerimonia di consegna del “Premio Nazionale Lea Garofalo – Testimoni del nostro tempo” a Don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano e fondatore dell’Associazione Meter. Il prestigioso riconoscimento, giunto alla sua terza edizione, è stato assegnato per il suo instancabile e coraggioso impegno nella lotta contro la pedofilia e la pedopornografia, nonché nella difesa dei diritti e della dignità dei bambini.
La motivazione del premio riportata sulla targa recita: “A Don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano, fondatore e Presidente dell’Associazione Meter Onlus. Pioniere nella lotta contro la pedofilia e la pedopornografia. Perseguitato, isolato, attaccato per tanti anni da coloro che considerano i pedo-crimini qualcosa di irrilevante. Quotidianamente affronta ‘l’inferno della pedofilia per tentare di salvare qualche bambino dalle grinfie bastarde delle violenze’, come ha scritto don Marco Pozza. Meter documenta e denuncia abusi raccapriccianti di ogni tipo, anche contro i neonati. Un impegno coraggioso e straordinario”.
Durante il suo discorso, Don Fortunato ha sottolineato il significato di questo riconoscimento: “Accolgo questo premio con grande commozione e riconoscenza in memoria di Lea Garofalo, una donna simbolo di speranza e resistenza. Oggi più che mai, la dignità dei bambini è minacciata, vilipesa e mercificata. Noi non permetteremo che gli Erodi di oggi continuino a distruggere vite innocenti”. Il “Premio Nazionale Lea Garofalo” è dedicato alla memoria di Lea, simbolo di coraggio e di lotta contro la ’ndrangheta.




Robot e intelligenza artificiale per l’igiene, l’Asp Siracusa premiata al Lean Healthcare Award 2024

L’ASP di Siracusa ha ricevuto un importante riconoscimento durante la cerimonia di premiazione del Lean Healthcare Award 2024, che si è svolta il 21 novembre nello Spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma. Il progetto SIRIA-Value, sviluppato per migliorare la prevenzione delle infezioni ospedaliere e ottimizzare le risorse nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Umberto I di Siracusa, ha vinto come idea progettuale Lean più originale con la seguente motivazione: “Per avere unito alla metodologia Value Based Healthcare i più recenti strumenti di innovazione tecnologica”.
“SIRIA-Value rappresenta un modello di integrazione tra tecnologie innovative e prassi organizzative. – spiega il direttore dei Servizi Informatici e del Controllo di Gestione dell’ASP di Siracusa Santo Pettignano – Ad esempio, l’adozione della robotica collaborativa e dell’intelligenza artificiale consente di standardizzare le procedure igieniche, migliorandone l’efficacia e riducendo il rischio di infezioni. Questi strumenti non sostituiscono il personale, ma lo supportano, liberandolo da compiti ripetitivi per consentirgli di concentrarsi su altre attività clinico/assistenziali. L’attenzione alla trasparenza e alla tracciabilità dei processi è un ulteriore elemento che rafforza la qualità complessiva delle cure offerte”.
“Questo riconoscimento ci conferma che stiamo lavorando nella giusta direzione per migliorare i processi assistenziali e garantire un servizio sanitario più efficiente e sicuro. – commenta il direttore generale Alessandro Caltagirone – Il progetto SIRIA-Value non nasce solo per ridurre i rischi clinici o ottimizzare le risorse, ma anche per rispondere alle esigenze di pazienti e familiari, offrendo un sistema trasparente e orientato alla qualità. Il nostro impegno è continuare a investire in innovazione, valorizzando le competenze di tutto il personale coinvoltoe sviluppando progetti che, come SIRIA-Value, mirano a migliorare l’efficacia dei servizi sanitari attraverso l’innovazione e un’organizzazione basata sul valore”.




Nuovi alberi alla Balza Akradina, piantumati lecci e carrubi: donati da Natura Sicula

Nuovi alberi ad alto fusto alla Balza Akradina, nel parco urbano Papa Giovanni Paolo II. Sono stati piantumati dai bambini dell’istituto comprensivo Lombardo Radice nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione della Giornata dell’Albero. L’associazione Natura Sicula ha celebrato la giornata in collaborazione con “Siracusa città educativa”, “Legambiente Melilli”,
“Rifiuti Zero Siracusa” e coinvolgendo alcuni studenti della scuola di via Archia.L’obiettivo è incrementare il patrimonio arboreo della città. Così, i bambini, hanno messo a dimora quattro lecci e due carrubi, specie idonee alle condizioni pedoclimatiche dell’area e capaci, dopo circa tre anni dalla piantumazione, di crescere autonomamente, senza particolari cure ed esigenze nutrizionali. L’area, prima delle piantumazioni, è anche stata interamente ripulita. Due grandi sacchi di rifiuti il risultato del lavoro svolto. Il parco è usato perlopiù dai proprietari di cani per il loro sgambamento. Ieri, invece, era gremito, con tanti bambini, gli insegnanti, gli educatori, i volontari ambientalisti. “Un polmone dalle enormi potenzialità- fa notare il presidente di Natura Sicula, Fabio Morreale- Neanche durante il lockdown 2020 il parco aveva ospitato tanta gente, quando era estremo il bisogno di prendere una boccata d’aria”. Gli alberi messi a dimora nel parco comunale sono stati donati da Natura Sicula. Nei mesi estivi gli alunni e i volontari faranno i turni per annaffiarli qualora il Comune non disponga alla ditta del verde di irrigarli.
La giornata dell’Albero ha previsto anche la lettura di favole per i più piccoli e un momento per disegnare l’albero attraverso l’osservazione diretta, affinché ciascuno si soffermi a riflettere sui particolari che costituiscono una pianta.
Il parco urbano della balza Acradina è molto vasto. Servirebbero più alberi e molti cespugli di Lantana camara, secondo Natura Sicula, andrebbero eradicati, trattandosi di pianta invasiva, originaria del centro-sud America. Natura Sicula auspica,intanto, un maggiore impegno da parte dell’amministrazione comunale per l’incremento concreto del verde a Siracusa, con tutti i benefici conseguenti per il territorio, la salubrità dell’aria e il contrasto alle altissime temperature estive.




Cavità sotto la strada, emergenza viabilità a Siracusa sud: cosa succederà adesso?

Inizieranno nelle prossime ore i lavori di scavo al centro del sistema di rotatoria tra viale Paolo Orsi e Necropoli del Fusco. Nel pomeriggio, l’improvvisa apertura di una buca ha portato alla scoperta di una cavità sotto la sede stradale, profonda tra i 7 e gli 8 metri. A rischio cedimento, quindi, ci sarebbe un largo tratto di strada, motivo per cui è stata disposta la chiusura al traffico nell’area.
L’area a rischio viene delimitata con delle barriere in cemento. Per cercare di dare sfogo all’elevato flusso veicolare in entrata ed in uscita da Siracusa sud è stato disposto dal settore Mobilità un intervento di emergenza. Una parte della rotatoria centrale, nei pressi dell’incrocio con la strada per Floridia e Necropoli del Fusco, viene demolito per far spazio ad una corsia di emergenza per le auto in entrata verso viale Paolo Orsi. Disposto il doppio senso di marcia sulla carreggiata prospicente al bar Sun.
I rilievi dei tecnici comunali hanno portato ad una prima scoperta: il cedimento stradale sarebbe da addebitare al cedimento della volta di un grosso tubo in vetroresina che convoglia la fognatura cittadina verso il depuratore. Lo conferma l’assessore Enzo Pantano, presente sul posto. “C’è come un fiume là sotto…”. Non risultano comunque perdite o sversamenti.
La riparazione non sarà semplice, data la presenza di diversi sottoservizi nella stessa area. Prudenza potrebbe consigliare di attendere la luce del sole per avviare lo sbancamento della sede stradale, che dovrà essere totalmente aperta. Non è, evidentemente, una situazione semplice e potrebbero volerci diversi giorni prima di venire a capo del problema, fanno sapere fonti comunali.




Voragine in via Necropoli del Fusco, strada chiusa e traffico paralizzato: ecco cos’è successo

Viabilità in tilt e code interminabili questo pomeriggio sia in entrata che in uscita a Siracusa, e tutto per colpa di una voragine che si è aperta in via Necropoli del Fusco, causando la chiusura al traffico di una parte della rotatoria di viale Paolo Orsi, lato via Necropoli del Fusco e Strada per Floridia, direzione via Columba. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale per mettere in sicurezza la zona e gestire la viabilità.
Secondo le prime informazioni, dovrebbe trattarsi di uno “scavernamento”, ovvero un cedimento del manto stradale, con l’apertura di un foro profondo almeno 10 metri. Il tratto di strada è stato chiuso e verrà messo in sicurezza fino al ripristino. Restano però da individuare le cause di questo crollo, che ha letteralmente paralizzato la città.