Siracusa. I detentori di armi devono presentare entro il 4 maggio la certificazione medica necessaria

I detentori di armi dovranno presentare entro il prossimo 4 maggio la certificazione medica “una tantum” attestante il possesso dei requisiti psicofisici previsti dalla norma, salvo che non lo abbiano già prodotto nei 6 anni antecedenti la data di entrata in vigore della disposizione in vigore. La mancata presentazione di tale certificazione, dopo le formalità di legge, comporterà il ritiro in via cautelare delle armi e contestualmente, sarà avviato l’iter per l’adozione del divieto detenzione armi. La certificazione potrà essere presentata, esente da bollo, all’Ufficio competente dove sono state denunciate le armi detenute, alla Questura, ai Commissariati P.S. e ai Comandi dell’Arma Carabinieri.




Servizio Idrico. Ligeam spiega le ragioni del ritiro dall'Ati: "altri impegni, qui tempi lunghi"

“La mancata presentazione della certificazione antimafia non può imputarsi alla Ligeam e pertanto non è da considerarsi come motivo del ritiro” dall’associazione temporanea d’impresa con Dam e Onda che aveva dato vita alla newco per la gestione del servizio idrico integrato a Siracusa e Solarino.
Inizia così una articolata replica ai sospetti e alle accuse che una parte del mondo politico locale – Sel soprattutto – aveva avanzato nei giorni scorsi sulla vicenda. “La richiesta e conseguenziale produzione” del documento “esula dalla competenza della società stessa”, si legge nella nota con cui la Ligeam chiarisce i contorni della vicenda.
Quanto alle effettive ragioni del ritiro dall’Ati “vanno individuate nella circostanza che il protrarsi della definizione degli atti contrattuali impedisce un’adeguata e puntuale programmazione delle attività (e degli investimenti) aziendali e nella circostanza che, essendo sopravvenute delle esigenze gestionali e organizzative, la Ligeam non può procedere ad eseguire la quota di servizio affida in base all’accordo di raggruppamento, ed in particolare che l’assunzione di altri impegni professionali ovvero la partecipazione ad altre gare e la successiva aggiudicazione dei relativi lavori/servizi rendono oggettivamente difficoltoso, tecnicamente e finanziariamente, alla Ligeam di eseguire il servizio trattandosi peraltro di una prestazione che deve essere espletata in un’area geografica diversa da quelle in cui la medesima dovrà svolgere gli incarichi medio tempore assunti. Infine si precisa che ogni riferimento a trame e strategie o comportamenti furbetti è destituito di qualsiasi fondamento”.
La Ligeam è sempre risultata del tutto estranea a fenomeni di criminalità organizzata. Tant’è che la società, ad oggi, è titolare di diversi e complessi appalti pubblici.




Scintille tra sindaci. Rizza (Priolo) attacca, Garozzo (Siracusa) replica: "Sicuri stiamo parlando dello stesso edificio?"

Priolo innervosito dalla presenza di Siracusa al tavolo delle Aia? “No, semmai è il capoluogo che da matricola sta cominciando a sgomitare per darsi visibilità”. Il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, rispedisce quindi al mittente le accuse. “Il Comune di Priolo è nel tavolo di valutazione dell’Aia da molto tempo. Insieme ad Augusta e Melilli, continua a lavorarvi con serenità, serietà e coerenza”, specifica. “Quella di Garozzo (leggi qui) è, comunque, una ricostruzione surreale, che non tiene conto delle battaglie fatte da sempre, proprio da me, per garantire all’Arpa una sede degna della delicata funzione alla quale è preposta – continua Rizza – atteggiamenti di questo tipo non ci faranno, però, arretrare di un passo”.
Insomma, dietro alla diatriba sulla destinazione dell’ex Lazzaretto (e non come erroneamente lo chiama Rizza “l’ospedale delle cinque piaghe”, ndr) non si nasconderebbe alcuna battaglia per il peso specifico al tavolo ministeriale dell’Autorizzazioni Integrate Ambientali per l’esercizio dell’attività nella zona industriale siracusana.
“Prima di litigare dovremmo però capire esattamente di quale edificio stiamo parlando…”, dice dal suo ufficio di Palazzo Vermexio il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. “Rizza parla nei suoi comunicati di ‘ospedale delle cinque piaghe, edificio nel cuore di Ortigia’. Io invece parlo dell’ex Lazzaretto di via del porto Grande, accanto al comando dei vigili urbani, fuori Ortigia”. Insomma, messa così due edifici diversi e distanti. Uno restauro (L’ex Lazzaretto) l’altro ancora da restaurare e divisa a metà tra Comune e Regione (Ospedale Cinque Piaghe). “Lo inviterei a fare una valutazione seria di quello che intende proporre visto che i due palazzi stanno uno da una parte e uno dall’altra…”, conclude Garozzo con un sorriso. In serata, comunque, arriva la rettifica dall’Ufficio stampa del Comune di Priolo con la corretta indicazione dell’edificio, ex Lazzaretto via del porto Grande.
In ogni caso, il primo cittadino di Priolo vuole che prima si trovi una sede all’Arpa. “Ma se i dirigenti dell’Agenzia affermano di non essere interessati alla struttura di Siracusa, il problema non si pone più. Però poi non potranno denunciare le condizioni di lavoro a cui gli operatori sono costretti in una sede assolutamente inidonea. Non mi sembra, però, che ci siano i presupposti per un atteggiamento di questo genere, in quanto il problema logistico, per l’Agenzia, è quanto mai urgente e concreto”.
Ma secondo alcune fonti, l’ex Lazzaretto non sarebbe idoneo ad ospitare la sede provinciale dell’Agenzia per la protezione ambientale. Una comunicazione ancora informale inviata, su richiesta, negli uffici comunali di Siracusa.
Da Priolo, Antonello Rizza rincara comunque la dose e si chiede, piuttosto, cosa intenda fare Giancarlo Garozzo dei tanti prestigiosi immobili “che il suo Comune lascia inutilizzati, o sotto utilizzati o, spesso, in totale abbandono. A partire da Villa Reimann, con le tante diatribe sulla gestione che la struttura trascina con sé”.
Su una cosa i due sindaci sono d’accordo anche se da presupposti diversi. Attorno a questa polemica c’è qualcosa che non torna e che occorrerebbe capire meglio.




Veleni in Sovrintendenza: la versione del dirigente regionale Giglione

Rino Giglione è il dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, oltre ad essere il cugino del deputato Michele Cimino. Dal suo ufficio è partita la sospensione di Beatrice Basile ed è nato il “caso” Sgarlata, all’epoca assessore regionale al territorio.
Dopo il reintegro della sovrintendete di Siracusa e la richiesta di archiviazione per la Sgarlata nella vicenda della sua piscina, è diventato il nemico pubblico soprattutto per i renziani siciliani. Che a gran voce e attraverso esponenti di primo piano ne hanno chiesto la testa.
Lui si difende. E ad Extra racconta la sua versione. A partire dal caso della piscina realizzata nella casa della politica siracusana. “Qualche giorno dopo il mio insediamento (fine maggio, ndr) ho ricevuto una lettera anonima in cui venivano segnalate irregolarità amministrative alla soprintendenza di Siracusa. A quella lettera ne è seguita una seconda, sempre anonima, ma più dettagliata in cui venivano elencate irregolarità imputate ad una parente della Sgarlata. A quel punto, ho disposto un’ispezione che è stata effettuata il 6 agosto. All’ispezione hanno preso parte anche la soprintendente Basile e Alessandra Trigilia, responsabile dell’Unità operativa 07 della soprintendenza di Siracusa. Nella nota fornita dagli ispettori, datata 13 agosto, si parla in effetti di irregolarità amministrative”, continua Giglione. Ma quali sarebbero le irregolarità? Un numero di protocollo errato datato 2013 e il rilievo dell’esistenza di vincolo nell’area “poichè insiste entro i 150 metri di inedificabilità totale”. L’ispezione avrebbe riscontrato anche altre irregolarità amministrative su una seconda piscina e sull’affidamento di due beni culturali siracusani a due associazioni, una culturale e una ambientalista, senza nessun avviso pubblico ma solo su una convenzione quadro. “Fatte le dovute verifiche – specifica Giglione nella intervista – ho messo al corrente il governatore Crocetta che mi ha chiesto di procedere secondo legge”.
Non parla di dimissioni ne sembra temere una revoca dell’incarico. “Io sono un burocrate, ho solo proceduto secondo le regole per il rispetto delle norme vigenti. Non entro nel merito delle questioni politiche e non mi interessa far parte di un teatrino mediatico messo in scena da altri. Io ho sempre e solo svolto il mio lavoro e mi spiace essere tirato in ballo per questioni che esulano dal mio operato”.




Siracusa. Sentenza del Tar: fuori tre consiglieri comunali. Subentrano Armaro, Trimarchi e Spuria

Cambia la geografia politica in consiglio comunale e cambia per via di una decisione del Tar di Catania a cui adesso si deve dar seguito. Il tribunale amministrativo avrebbe accolto un ricorso, ammettendo la lista “Rinnoviamo Siracusa adesso”. Decadrebbero così i consiglieri Gaetano Favara, Cristina Merlino e Marina Zappulla. Al loro posto dovrebbero subentrare Tonino Trimarchi, Santino Armano e Loredana Spuria. La sentenza del Tar comporterebbe anche lo scioglimento del gruppo misto, in cui Favara era confluito e che non raggiungerebbe, senza il terzo consigliere, il numero minimo di componenti necessario. Domani sera, in consiglio, la surroga e la proclamazione dei tre eletti. E’ probabile che la battaglia prosegua nelle aule della giustizia amministrativa con un ricorso al Cga.




Odissea in alto mare per un motopesca siracusano: 7 giorni in balia delle onde. Rimorchiato a Malta

E’ arrivato la notte scorsa a Malta il peschereccio siracusano “Mariella” dopo una odissea in mare durata diversi giorni. A bordo tutti salvi i 7 uomini di equipaggio: 4 italiani, 2 tunisini e 1 algerino. Il motopesca è rimasto alla deriva nelle acque prospicienti la Libia, a causa di un’avaria al motore.
La prima richiesta di aiuto è stata lanciata la sera del 27 gennaio. A coordinare i soccorsi il Centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, che per 6 giorni è rimasto in costante contatto radio con il peschereccio. Ma le operazioni si sono rivelate subito piuttosto complicate a causa delle pessime condizioni meteomarine (mare forza 7) e dell’elevata distanza dalle coste italiane (oltre 400 miglia dalla Sicilia).
Nel salvataggio sono state inizialmente coinvolte due navi italiane in Libia per operazione commerciali, la Ievoli Star e l’Asso 25. Risolutivo l’intervento del rimorchiatore maltese Mirkut che nella notte di sabato ha “agganciato” il peschereccio siracusano, mettendo in salvo l’equipaggio. Ieri notte l’arrivo a Malta. Nei prossimi giorni, una volta riparato il guasto all’elica, l’equipaggio farà ritorno a Siracusa.




Rimborsi bollette Sai 8: "c'è ancora da attendere. Ma si diano comunicazioni ai cittadini"

Diversi utenti siracusani attendono il rimborso dalla curatela fallimentare Sai 8. Hanno ricevuto le bollette di chiusura dell’esercizio provvisorio a credito ed hanno presentato una istanza di ristoro dopo il 31 ottobre dello scorso anno. A gennaio – secondo l’ultima comunicazione – sarebbero state esitate le richieste e i diretti interessati, però, sarebbero rimasti senza informazioni in merito. “Chiederò una relazione al curatore per capire i tempi di erogazione previsti, cioè quando verranno pagate le somme dovute agli utenti”, annuncia il consigliere comunale di Ncd, Salvo Castagnino.
“I rimborsi arriveranno sicuramente. L’iter è complesso, trattandosi di amministrazione in fase di fallimento. Quando viene presenta l’istanza di rimborso, il curatore deve procedere con gli adempimenti previsti che chiamano in causa anche il giudice delegato al fallimento che deve autorizzare le operazioni”, spiega ancora Castagnino.




Ancora al buio le gallerie della Siracusa-Catania, slittano i tempi della gara per i lavori di Anas

Per riavere la “luce” nelle gallerie della Siracusa-Catania bisogna ancora attendere. Slittano ancora in avanti i tempi per la gara indetta da Anas. La scadenza per la presentazione delle offerte è stata infatti prorogata al 23 marzo. Importo dei lavori poco più di un milione di euro. Chi si aggiudicherà l’appalto, dovrà provvedere alla manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici a servizio della sicurezza delle gallerie dell’autostrada, messi ko dai continui furti di cavi dei cavi in rame di alimentazione.
Una volta avviati i lavori, non prima del mese di maggio probabilmente, si metterà mano alla rete in fibra ottica, all’impianto di illuminazione, alle colonnine sos e rilevazione incendi.




Siracusa. Via Filisto si rifà il look, appaltati i lavori per la sistemazione di strada e marciapiedi

(cs) Sono stati consegnati questa mattina i lavori per la realizzazione dei marciapiedi e l’ampliamento di via Filisto.
I lavori, che saranno completati entro un anno, costeranno 686.153,70 euro e saranno eseguiti dalla ditta Ipsale Srl di Leonforte, che si è aggiudicata l’appalto presentando un ribasso del 34,51%.
I lavori riguarderanno la sistemazione della sede stradale e la contestuale realizzazione dei marciapiedi, nel tratto che va da via Alcibiade a piazza dei Matila; a tal fine è previsto l’allargamento della sede stradale nel tratto compreso fra via Senatore Di Giovanni a via Pitia, oggetto già di procedura espropriativa.
Contestualmente verranno realizzati l’impianto di pubblica illuminazione ed alcuni sottoservizi, tra cui la rete fognante per convogliare le acque meteoriche, ed un tratto di rete idrica per la distribuzione dell’acqua potabile.




Siracusa. Il sindaco Garozzo incontra gli studenti del Rizza

Il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha incontrato stamane al Salone “Borsellino” di palazzo Vermexio gli studenti delle IV e V classi, indirizzo Amministrativo-Finanza-Marketing, dell’Itc Rizza. Nel corso dell’appuntamento si è parlato del bando per le start up che il primo cittadino ha sintetizzato nelle sue finalità: “Un’opportunità da cogliere – ha detto Garozzo – e la possibilità di avere accanto le istituzioni per avviare un lavoro: occorrono idee vincenti e voglia di fare”. Accompagnati dalle insegnanti Lucia Storaci e Caterina Ammirati, i ragazzi hanno poi posto domande, non solo sulle start up, ma anche su temi di grande attualità, quali la lotta al randagismo e la raccolta differenziata.