Siracusa. Coppa in giunta, Castelluccio: "Pd verso la gestione unitaria"

“L’inserimento dell’avvocato Coppa nella giunta comunale del capoluogo è un segnale concreto del rinnovato spirito unitario nel Pd”. Così la segreteria del Partito Democratico commenta il mini rimpasto dell’esecutivo Garozzo che, con l’assessore allo Sport fresco di nomina, Pietro Coppa ha anche un rappresentante della dirigenza locale della forza politica di via Socrate. “ Il ritrovato spirito di collaborazione con Garozzo e la sua giunta -commenta la segretaria provinciale, Carmen Castelluccio- non si risolve solo grazie alla presenza del nuovo assessore ma necessita di sperimentarsi anche con una maggiore condivisione del Pd nelle principali scelte amministrative , in un nuovo rapporto con il gruppo consiliare , in una capacità di ascolto e di confronto che coinvolga tutto il Pd siracusano, coinvolgimento che non potrà che avere ricadute positive sull’azione amministrativa nell’interesse di tutta la comunità”. Castelluccio ritiene che i cittadini “si aspettino risposte adeguate ai loro bisogni, dalla qualità della vita nelle città, alle politiche per l’occupazione e in generale per le scelte in campo economico e dello sviluppo sostenibile. Per queste ragioni-prosegue- il Pd, che ha decisivi ruoli di governo a livello locale , regionale e nazionale, ha la responsabilità di mettere in campo le migliori soluzioni possibili, questo è quanto chiedono al partito anche militanti ed elettori”. Castelluccio non parla ancora di gestione unitaria, ma di apertura e di concreta possibilità che questo possa accadere in tempi brevi, con il contributo del segretario regionale Raciti e “puntando su nuove energie, a partire dai tanti giovani e dalle donne che militano nel partito e che possono garantire un rinnovamento del gruppo dirigente”.




Siracusa. Burti alla Cavarra: "Il ruolo di assessore non è un impiego a tempo indeterminato"

Parla di “fraintendimento” il consigliere comunale Cosimo Burti a proposito di Mariagrazia Cavarra che, a suo dire,  “ha scambiato il ruolo di assessore per un impiego a tempo indeterminato”. Burti continua: “In sostanza, la Cavarra, dopo aver spiegato con estrema chiarezza (per chi se la fosse persa rimando alla lettera di addio) tutti gli strabilianti e innumerevoli progetti creati per la città nelle sue rubriche, dice: “dopo di me nessuno può fare ciò che ho fatto io come lo faccio io”. Isomma avevamo Evita Peron e non ce ne siamo accorti!” Ironia a parte, il consigliere comunale continua il suo intervento ricordando: “Nonostante Mariagrazia fosse candidata al consiglio comunale e contemporaneamente designata assessore grazie a una scelta imposta dal suo leader Sgarlata, non ha ottenuto i voti necessari per entrare in consiglio. Non è stata quindi democraticamente eletta dai cittadini, come succede a sindaco e consiglieri comunali, ma ha occupato il suo posto solo in virtù di un accordo politico e di una decisione presa con i metodi di quella stessa politica che adesso definisce vecchia”. Non usa insomma troppi giri di parola Burti che conclude: “Mi permetto di consigliare all’ex assessore, già pronta ai nastri di partenza, che umiltà, senso della misura, rispetto degli accordi e degli altri, soprattutto se democraticamente eletti da centinaia di cittadini, sono valori indispensabili per chiunque”.




Siracusa. Ambulanza si ribalta mentre corre verso l'ospedale, incidente in via Madre Teresa

Incidente stradale, questa sera, in via Madre Teresa di Calcutta, nella zona di Bosco Minniti. Un’ambulanza del 118, che correva verso l’ospedale Umberto I con a bordo un paziente colpito da infarto,si sarebbe ribaltata su un fianco, probabilmente a causa dell’impatto con un’auto che attraversava l’incrocio. Ci sarebbero dei feriti. Sul posto, i vigili del fuoco, una pattuglia delle Volanti e una della polizia municipale.
(Foto: dal web)




Siracusa. Gasbarro e Coppa entrano in giunta, ecco le nuove deleghe

In anticipo sui tempi previsti, completato oggi “l’aggiustamento” della giunta comunale. Entrano nella squadra di Garozzo Pietro Coppa, 46 anni, avvocato, e Teresa Gasbarro, 45 anni, imprenditrice, al posto di Maria Grazia Cavarra e Silvana Gambuzza. Il sindaco ha firmato oggi la determina e i due nuovi componenti di Giunta hanno giurato, subito dopo, nelle mani del segretario generale, Danila Costa.
Nella stessa determina è indicata una diversa distribuzione delle deleghe. Questo il dettaglio: Giancarlo   Garozzo, ad interim, Sviluppo economico, Ufficio Europa ed energia, Risorsa mare; Francesco Italia, vice sindaco, Centro storico, Beni e politiche culturali, Turismo, Spettacolo, Unesco; Pietro Coppa, Politiche sportive, Personale, Politiche ambientali e sanitarie; Teresa Gasbarro, Attività produttive, Agricoltura e pesca, Verde pubblico, Servizi demografici; Antonio Grasso, Polizia municipale, Mobilità, viabilità e trasporti, Protezione civile, Decentramento, Rapporti con il consiglio comunale; Gianluca Rossitto, Infrastrutture, urbanistica e pianificazione territoriale, Tutela del paesaggio, Legalità e trasparenza; Liddo Schiavo, Politiche sociali e abitative, Famiglia, Volontariato, Periferie; Gianluca Scrofani, Bilancio, Tributi, Patrimonio, Contenzioso; Valeria Troia, Politiche scolastiche, educative e giovanili, Infanzia, Università, Decoro urbano, Informatizzazione e modernizzazione, Pari opportunità, Beni comuni.
“Gli assessori Gasbarro e Coppa – dichiara il sindaco Garozzo – validi professionisti siracusani, sono rispettivamente espressione del movimento del Megafono e del Partito democratico. In particolare, l’avvocato Coppa, di area Pd  è il frutto di un ritrovato dialogo all’interno del partito grazie al lavoro svolto dal segretario regionale, Fausto Raciti. Un percorso ormai avviato che punta, nelle prossime settimane, alla ricomposizione del quadro politico in tutto il territorio della provincia di Siracusa.
Ringrazio per il lavoro svolto – ha continuato il sindaco Garozzo – i due assessori uscenti, impegnati nell’Amministrazione sin dall’insediamento: Silvana Gambuzza, che è riuscita a migliorare il sistema della mobilità e dei trasporti, con le rotatorie di viale Santa Panagia, con i bus elettrici e con il servizio Go-bike; Maria Grazia Cavarra soprattutto per l’azione di rilancio dell’attività sportiva, grazie alle tante iniziative e al proficuo dialogo con le società impegnate nelle diverse discipline”.




Siracusa. Anniversario Dedicazione Cattedrale: esposto in Cappella il Simulacro di Santa Lucia




Islam e Siracusa. Moschea nel Borgo Antico di Cassibile, esempio di convivenza

Come è ovvio, anche le prefetture siciliane hanno raccolto le indicazioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, per alzare il livello di attenzione dopo i fatti di Parigi. Da Siracusa, il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico vigila e controlla ma non sono segnalate situazioni critiche o degne di un qualche codice di allarme. Senza che questo significhi abbassare la guardia.
Anzi, secondo alcuni organi di stampa, ci sarebbero Procure siciliane a lavoro per capire se il fenomeno degli sbarchi di migranti sia stato utilizzato da qualche jihadista per infiltrarsi tra i disperati e muoversi con più libertà in Italia e in Europa. Siracusa, anche in questo caso, non è citata.
Ma com’è la situazione nella provincia aretusea? Al di là dell’emergenza immigrazione, la comunità islamica più consistente risiede da anni a Cassibile. Nel centro poco distante dal capoluogo vivono circa 5/600 persone di fede musulmana. Sono perfettamente integrate nella realtà locale: lavoro, scuola, abitudini.
Nessun motivo di scontro o diffidenza segnalato. Tutto scorre ordinato e nel rispetto reciproco, raccontano diversi residenti di Cassibile. La sera, la comunità islamica si ritrova nella moschea che sorge nella zona del Borgo Antico. Si prega con l’Imam, ci si riunisce, si discute. Arrivano da tutta la provincia. Ci sono anche due macellerie islamiche. Per Cassibile è quasi normale, dopo anni di coabitazione trascorsi in tranquillità. Certo, qualche episodio c’è stato in passato. Specie quando veniva allestita la tendopoli ed aumentava il numero di braccianti extracomunitari nella zona. Risse, ubriachi che “importunavano” per strada ma nulla di serio.
Tant’è che oggi nessuno ha paura, nessuno teme di avere il “nemico” in casa. Qualche voce fuori dal coro c’è: “meglio comunque tenere gli occhi aperti”, bisbiglia qualcuno. Ma resta una posizione isolata in piazza, tra le voci di fronte alla chiesa di San Giuseppe.




Assenze per malattia nel settore privato:Siracusa quarta in Italia

La provincia di Siracusa quarta in Italia quanto ad assenze brevi per malattia nel settore privato. Il dato emerge da una ricerca della Cgia di Mestre, condotta dopo i casi di malattia dei vigili urbani di Roma a Capodanno. Nel pubblico impiego,secondo lo studio, un’assenza per malattia su quattro non dura più di un giorno, dato che lascerebbe ipotizzare che possa trattarsi di assenze motivate da ragioni diverse da quelle legate alla salute. Un dato in aumento: 5,9 per cento in più nel 2013 rispetto all’anno precedente. Una forma velata di assenteismo,ipotizza la Cgia, particolarmente diffusa in alcune aree del Paese . La provincia di Siracusa “vanta” un 18,5 per cento di assenze per malattia nel settore privato, dopo Palermo, Catania (21,1per cento) e Roma, con il 18, 8 per cento. Numeri ben distanti da quelli dei territori ritenuti più virtuosi, come Vicenza e Udine, in cui le assenze per malattia nel settore privato non superano il 5,5 per cento, Ascoli Piceno, con il 5,1 per cento e, al Sud, Vibo Valencia, con appena il 2, 6 per cento. Restando in Sicilia, a Palermo, nel settore pubblico, il 42, 6 per cento del totale delle assenze dura un giorno, mentre nel settore privato, l’incidenza scende al 27,8 per cento. Un primato, quello di Palermo, sia nel pubblico, sia nel privato. Siracusa non compare, nel comparto pubblico tra le province in cui i dipendenti sono particolarmente “cagionevoli”, diversamente da uqanto accade ad Agrigento (38,4 per cento), Catania (35,6 per cento), Trapani (34 per cento)




Siracusa. Addio al veleno per Maria Grazia Cavarra, "congedata con una revoca spedita a casa"

E’ un addio al veleno quello di Maria Grazia Cavarra, congedata ieri sera dalla giunta comunale di Siracusa con una revoca recapitatela a casa da un agente della Polizia Municipale. Freddo atto conclusivo dopo le polemiche con parte del suo partito – il Megafono – e un criterio di “rotazione” nella squadra di governo cittadino che la Cavarra non ha accettato. “Mi erano state chieste le dimissioni ma non le ho presentate perchè non c’era un motivo per dimettermi. La mia nomina non è mai stata a tempo, nonostante qualche mal di pancia fosse emerso già a giugno”. Ad avvisarla della revoca in arrivo, la collega di partito ed ex assessore regionale Maria Rita Sgarlata. “Mi spiace che il sindaco non abbia trovato il tempo di chiamarmi. I rapporti rimangono comunque cordiali, forse si è trovato in una situazione di imbarazzo”, commenta la Cavarra dopo lo sfogo della prima ora su Facebook. “Sarei ipocrita se vi dicessi che non mi fa male, ma non mi sento sconfitta”, ha scritto. “Ha perso quella fetta di popolazione che ha creduto che correttezza, competenza, passione, presenza, idee, concretezza, contatto e confronto quotidiano con i cittadini, fossero gli unici elementi importanti perché un amministratore continuasse a svolgere il lavoro intrapreso e portato finora egregiamente avanti”. La Cavarra, sibillina, individua i responsabili del suo siluramento. “I nostri buoni propositi a nulla sono serviti di fronte a chi, seppur numericamente quasi inesistente, aveva già deciso poltrone e poltronati senza scrupoli”. E sembra ancora l’eco lontana della recente polemica tutta in casa Megafono con la base da una parte e alcuni consiglieri comunali dall’altra.
“Adesso mi metto in stand-by per un pò, ricarico le batterie e faccio sbollire la rabbia. Poi riprenderò a fare l’insegnante di educazione fisica. La politica? Continuerò, magari inaugurando un nuovo percorso”.




Lettera dell'ex assessore Cavarra. "I rimpasti non garantiscono continuità amministrativa"

Pubblichiamo la lettera aperta con cui Maria Grazia Cavarra si congeda, non senza amarezza, dalla giunta comunale di Siracusa dopo la revoca del suo incarico.
Cari amici, Siracusa, la mia città, la amo, continuerò ad amarla e a lavorare per lei anche senza ruoli istituzionali. Sono profondamente convinta che i rimpasti e gli avvicendamenti non garantiscano una sana continuità amministrativa e siano più adatti a soddisfare le esigenze dei consiglieri che quella della comunità. Un nuovo modo di fare politica avrebbe dovuto consentire ad un assessore di chiudere le attività in itinere e consegnare alla città i risultati concreti del suo lavoro, non interrompendolo bruscamente e favorendo una transizione ‘dei saperi’ più umana e politicamente consapevole. Era questa la proposta avanzata dalla base del gruppo ‘rappresentato’ (sic!) dai consiglieri Burti, Romeo e Casella, dopo la riunione del 7 gennaio: consentire a me di chiudere le iniziative intraprese e a Teresa Gasparro, che già a luglio la nostra coordinatrice Mariarita Sgarlata aveva proposto come assessore dopo di me, di affiancarmi e apprendere quello che, dopo pochi mesi, si sarebbe trovata a gestire. Cosa c’è di più innovativo del buon senso? Ma la politica non si rinnova, si ripropone con i soliti cliché, tanto da aumentare giorno dopo giorno la distanza con i cittadini e la vita reale. Per tutta la durata del mio mandato ho lavorato con l’entusiasmo del primo giorno e progettando anche a lunga scadenza, consapevole che il conto alla rovescia sulla mia permanenza in giunta fosse già cominciato da tempo. L’esperienza ormai logora e priva di contenuti politici seri e veramente riformatori del Megafono ha fatto sì che da mesi ormai io da assessore, legato da sempre al Partito Democratico, e i tre consiglieri, provenienti da esperienze politiche diverse, ci trovassimo in un contenitore vuoto; era per questo che una nuova denominazione del gruppo consiliare (Democratici per la città) era stata da tempo auspicata ma mai realizzata. Forse non era funzionale a quanto doveva avvenire? Porto a casa risultati ed esperienze che faranno sì che la fine di questo mandato possa configurarsi come la partenza per un nuovo percorso, che mi vede sempre accanto a quel gruppo che sin dall’inizio e durante l’incarico mi ha sostenuto e con il quale c’è stato un confronto costante. Insieme continueremo a lavorare per la città, rinunciando a dimissioni concordate per ottenere nuovi incarichi e al supporto di consiglieri giovani anagraficamente ma vecchi nell’agire politico, legati alle logiche ormai logore dove correttezza, merito e condivisione non sono contemplati e dove invece primeggiano i colpi di mano, le “tunnazioni”, l’ipocrisia, le falsità. Eventi a costo zero e una politica che ha parlato il linguaggio della gente comune, proposte e gesti concreti, hanno avvicinato molte realtà appartenenti al settore commerciale, sportivo e prima ancora del volontariato di protezione civile. Le migliaia di attestazioni di stima e affetto e la solidarietà che la mia revoca ha suscitato ne sono la dimostrazione. Si pensa sempre che le reazioni siano estemporanee e che “un paio di giorni consentiranno a tutti di scordarsi di questa vicenda”. Non la penso così. Penso che episodi di questo tipo siano tasselli di un mosaico più grande che logora la politica espressa dall’attuale amministrazione di Siracusa, danneggia il Partito Democratico, le cui divisioni non possono che aumentare davanti all’apertura esclusiva ad un solo rappresentante dell’area DEM e non all’intero partito, alimenta la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica, dove a comandare sono le logiche del potere e non il merito o il bene comune. La gente ricorderà! E’ in questa sottovalutazione del fenomeno dell’astensionismo che sbagliamo e anche nell’idea che i siciliani siano destinati, per natura, ad esprimere un voto clientelare! E adesso è giusto che vi dica, in sintesi, quanto realizzato in 18 mesi di mandato di cui 12 mesi con le rubriche di sport, protezione civile, politiche giovanili, risorse mare, servizi demografici, e gli ultimi 5 con sport, attività produttive, agricoltura e pesca. Partendo da una situazione di totale abbandono, nessuna amministrazione dopo gli anni d’oro di Concetto Lo Bello, aveva più dato sostegno e impulso allo sport locale (a parte qualche decina di migliaia di euro distribuiti ai soliti noti ), il primo passo è stato quello di avvicinarsi e avvicinare le società sportive, abbattendo quel muro che vede la politica definita caina, clientelare, chiusa nel palazzo da una parte, e le società sportive (quelle vere), che con passione e grandi sacrifici portano avanti un progetto che non è solo sportivo ma anche sociale. Aiutata dalla mia professione, ho interloquito facilmente con gli sportivi siracusani, conquistando la loro fiducia, spesso espressa con l’esclamazione “finalmente una che ne capisce!”. La presenza, la disponibilità all’incontro e all’ascolto, la realizzazione di progetti nuovi per Siracusa, hanno avvicinato le realtà sportive all’Amministrazione nella quale vedono adesso un partner per la realizzazione delle loro attività e non un ostacolo fatto di burocrazia, tempo perso nei vari uffici, assenza di risposta a qualunque tipo di iniziativa proposta, ma soprattutto hanno avvicinato le società tra di loro, creando sinergie che hanno reso possibile la realizzazione di progetti a costo zero per l’amministrazione. Anche nel campo delle attività produttive, pur avendo gestito tale rubrica per soli cinque mesi, l’interlocuzione con i commercianti e gli agricoltori locali é stata alla base dei progetti realizzati. Già avviato un percorso per la sburocratizzazione delle concessioni per le autorizzazioni legate al commercio, al fine di accorciare i tempi e ridurre i costi a carico del richiedente. Concludo. A giorni avrei avuto un incontro con un’ importante azienda di costruzioni che voleva finanziare il progetto del CampoScuola Nautico. Questo avrebbe consentito la realizzazione del prestigioso progetto a costo zero per l’amministrazione. Mi chiedo, che fine farà tutto ciò che era in cantiere? All’assessore Gasbarro e ai tre consiglieri, che a tutti i costi mi hanno voluto fuori dalla giunta, lascio la responsabilità di portare a termine quanto bruscamente interrotto. E al sindaco Giancarlo Garozzo che mi ha revocato, ribadendo nella lettera di revoca dall’incarico “…precisato che il presente provvedimento non implica alcun genere di valutazione sulle qualità personali o professionali dell’assessore revocato, ben note e confermate, ma piuttosto finalizzato a garantire la serena prosecuzione del mandato amministrativo…” , lascio l’amarezza di una scelta che non si addice ad un’amministrazione che si proclama “innovativa e riformatrice”.
Maria Grazia Cavarra




Siracusa. Umberto I: chiudono gli sportelli con la gente ancora in fila. La protesta di Zito (M5S)

Altro che corsie preferenziali. Anche gli onorevoli – alle volte – fanno la fila. Come ad esempio Stefano Zito, deputato regionale del M5S che, come centinaia di siracusani, si era recato al centro prenotazioni dell’ospedale Umberto I per prenotare una visita.
“Come sempre una fila consistente”, esordisce nel suo racconto. “Prendo il biglietto, numero 252, alle 11.38. Sul tabellone luminoso l’indicazione che si è arrivati al 181 ma davanti a me non ci sono più di una quarantina di persone. Tre gli sportelli aperti. Penso allora che non dovrebbero esserci problemi e sbrigare in tempi umani l’incombenza”.
Ma poco dopo le 12.20 chiude un primo sportello. “E alle 12.30 chiudono anche gli altri due. E la gente che era lì dalle 11.00? E la gente che aveva preso un permesso di lavoro? Niente da fare”.
Zito non ci sta. Si avvicina comunque agli sportelli, chiede sulla base di quale atto chiudono nonostante la presenza di altre 15 persone. “Nessuno mi da retta, come se il cittadino non conti assolutamente nulla”. Il deputato non ci sta, chiama al telefono il direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta. “Che cerca di risolvere il disservizio arrecato al pubblico riaprendo gli sportelli”, racconta ancora Zito deciso adesso a portare il “caso” davanti alla Commissione Regionale Sanità.
“La soluzione è semplice, un pò come fanno alle Poste. Lì chiudono le porte ad un certo orario ma continuano a servire chi è già dentro. In maniera simile – spiega – alle 12.00 o alle 12.10 si potrebbe bloccare l’emissione dei tagliandi per potere comunque garantire il servizio a chi ha impiegato già una o più ora in attesa”. E dire che un decreto legislativo del 2009 semplificherebbe ulteriormente la vicenda perchè prevede che il servizio di prenotazione delle visite possa anche essere svolto gratuitamente dalle farmacie. La Sicilia, insieme ad altre regioni, non ha però recepito ancora il provvedimento. “Nell’agosto del 2013 ho presentato una risoluzione a Palermo, ma ancora se ne discute in Commissione”.
mi hanno fuori in tre, loro sanno chi.