Barriera di Cassibile, ancora aperto un solo varco. "Il Cas promette e non mantiene. Si dimettano tutti"

Torna a chiedere le dimissioni dei vertici del Consorzio Autostrade Siciliane il deputato regionale Enzo Vinciullo. “Nonostante avessero assunto con l’assessore alle infrastrutture e con me l’impegno di aprire altri due varchi della barriera di Cassibile sulla Siracusa-Rosolini, ancora una volta, tanto per non smentirsi, non ha mantenuto la parola data”, l’accusa che parte dall’esponente di Ncd che invoca “dimissioni per toglierci dall’impaccio istituzionale di doverli attaccare tutti i giorni”.
L’apertura di altri due varchi era stata assicurata nel piano straordinario estivo sulla trafficata autostrada che conduce verso la zona sud della provincia di Siracusa, in modo tale da garantire una maggiore scorrevolezza ad un traffico che, invece, si ritrova incolonnato spesso e volentieri a causa dei cantieri e della barriera a un solo accesso.




Siracusa. La Questura partecipa al progetto pilota "Un anno con Civis"

C’è anche la Questura di Siracusa tra le nove scelte dal ministero dell’Interno per il progetto”Un anno con Civis”. L’iniziativa prevede la realizzazione di un diario scolastico e la sua distribuzione agli studenti delle classi 4^ e delle pluriclassi degli Istituti primari della città e della provincia.
Protagonista del diario è un super eroe, chiamato “Civis”.  Sarà lui a sviluppare, lungo le pagine,  i temi dell’educazione alla legalità e del senso civico insieme al rispetto dell’ambiente, la lotta al bullismo, al razzismo.
Il diario, corredato da vignette offre spiegazioni adeguate ai bambini prendendo spunto anche da fonti normative come la Costituzione italiana, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.
Al progetto, condiviso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha contribuito il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ne ha permesso la diffusione a livello nazionale prevedendo la distribuzione di 27.000 copie.




Siracusa. Impianti pubblicitari abusivi, via alla rimozione. Pagano i "fuori legge"

L’assessore Gianluca Scrofani l’aveva inserita tra le priorità: lotta all’abusivismo negli impianti pubblicitari cittadini. E sotto il segno della tolleranza zero è partita una nuova operazione di rimozione di quei cartelloni considerati non in regola con le norme cittadine.
Non è la prima volta, anche la giunta Visentin dichiarò guerra agli impianti “fuori legge” dando alla luce un piano generale comunale poi disatteso per mancanza di adeguati controlli nel tempo.
I tecnici dell’ufficio Bilancio e Tributi hanno censito quei cartelloni pubblicitari di cui al Comune non risulta traccia. Quelli che, insomma, non dovrebbero essere dove sono. Sono poco meno di trenta gli impianti abusivi smantellati nelle ultime ore per un costo stimato di circa venti mila euro. Un costo viene che verrà addebitato forzosamente all’impresa che ha piazzato l’impianto pubblicitario abusivo. Molte “firmano” il cartellone con una targhetta da cui è possibile risalire all’azienda di servizi pubblicitari che “vende” quegli spazi.




Siracusa. Tari: ok del Consiglio Comunale al piano finanziario. Il sindaco Garozzo: "possibili ulteriori dilazioni"

C’è l’ok del Consiglio Comunale al piano economico e finanziario della Tari, la tassa comunale sui rifiuti. L’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, ha illustrato contenuti e numeri della tassa. “Questa Tari fa registrare una diminuzione del prelievo fiscale pari a 2 milioni e 800mila euro, con un’imposizione tributaria che da 30 milioni e 300mila euro è scesa a 27 milioni e 500mila euro. A questa riduzione vanno aggiunti i circa 100mila euro mensili di risparmio grazie al taglio del 5% imposto dallo Stato ai contratti già in essere, quindi anche al servizio di igiene urbana. Il tutto si completa con le riduzioni e le agevolazioni previste in ottemperanza al Regolamento Tari dello scorso giugno”.
Ad aprire il dibattito sul provvedimento, il consigliere di minoranza Rodante per il quale il Piano economico e finanziario presenta “voci generiche che aggravano il costo ma di cui non c’è traccia, quali le campagne di comunicazione, lo spazzamento o la pulizia dei cassonetti. Senza parlare del sicuro ammanco in bilancio visto che saranno parecchi i cittadini che non potranno onorare il tributo”.
Di servizio che “non risponde alle esigenze della città” ha invece parlato il consigliere Vinci, che ha proposto una serie di raccomandazioni migliorative del servizio: da una maggiore attenzione alla zona di mare, al controllo sullo spazzamento e lavaggio dei cassonetti, dall’estensione della possibilità della rateizzazione del tributo fino a 6 scadenze alla previsione di estendere i coefficienti di sconto a tutte le attività commerciali.
Di delibera “non trattabile per mancanza del parere della commissione Pubblici servizi” ha invece parlato il consigliere Sorbello, e sullo stesso punto da registrare gli interventi dei consiglieri Lo Curzio e Rabbito. E’ toccato al vice segretario Caligiore chiarire che sul punto il parere tocca solo alla commissione Tributi, trattandosi di tariffe.
Preannunciando l’astensione, il consigliere Castelluccio ha parlato di “tributo pesante a fronte di un servizio carente e alcune volte anche inesistente, come in alcune periferie della città. Nel metodo poi, non si condivide il rapporto instaurato dall’Amministrazione con il Consiglio”.
Una richiesta di dilazione in 5 rate, dal 15 ottobre al 30 maggio 2015, è stata chiesta dal consigliere Palestro che nella sua raccomandazione ha auspicato che nel nuovo bando sia prevista una “equa distribuzione del carico fiscale e forti incentivi a favore della raccolta differenziata”, e chiesto al contempo “l’intensificazione della lotta all’evasione e all’elusione”.
Il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha risposto in aula ricordando “i tagli nel carico tributario e le multe all’Igm pari a 80mila euro nel solo mese di luglio”; ripercorso l’iter amministrativo del nuovo bando sulla raccolta, dall’approvazione da parte della Regione del Piano di intervento  alla redazione in itinere del nuovo capitolato; rivendicato il raddoppio della raccolta differenziata  e dato rassicurazioni sulla possibilità di aumentare le scadenze della rateizzazione del tributo.
Il provvedimento è stato approvato all’unanimità con 4 astenuti, e l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri del gruppo consiliare “Progetto Siracusa”.
Il Consiglio Comunale ha quindi autorizzato il prelievo provvisorio delle somme necessarie alla gestione del servizio idrico integrato. “Dal 19 giugno- ha detto l’assessore Rossitto- i servizi di erogazione dell’acqua e di smaltimento dei reflui sono stati non solo assicurati ma anche migliorati. E’ un provvedimento urgente ed imprevedibile, per questo chiediamo il prelievo dei fondi da un capitolo non impegnato che sarà ripristinato con il prossimo bilancio. Avremo così raggiunto il primo obiettivo, garantire la continuità del servizio. Il prossimo sarà l’avvio delle procedure per la gestione pubblica”.
Nel dibattito che ne è seguito sono intervenuti i consiglieri Pappalardo, Vinci, D’Amico, Palestro, Milazzo, Castelluccio, Firenze Rabbito, Di Lorenzo e Foti. Infine il sindaco che ha ricordato quanto fatto in questi due mesi di emergenza, “dalla puntuale erogazione dell’acqua al corretto smaltimento dei reflui, dai turni emergenziali cui sono stati costretti i lavoratori alla celerità dei servizi erogati, dalla segnalazione e risoluzione dei guasti ai nuovi allacciamenti”, rassicurando tempi molto celeri per il nuovo bando. Provvedimento approvato con 21 si, 1 contrario e 3 astenuti.




Siracusa. Ztl e privilegi: "un consigliere comunale con un pass ha autorizzate una moto e due auto"

Diventa acceso lo scontro per la riduzione dei pass autorizzati Ztl nel centro storico. Dal quartiere Ortigia il pressing è ormai quotidiano: ridurre il numero. “Abbiamo incontrato il consigliere comunale Fortunato Minimo. Lo abbiamo messo a conoscenza del fatto che alcuni suoi colleghi con un solo numero di pass hanno più mezzi autorizzati al transito. Dopo lo scetticismo iniziale, Minimo si è reso disponibile per eliminare questi privilegi”. Parole di tre consiglieri della circoscrizione: Scarso, Grienti e Gibilisco.
I tre sono in possesso dell’elenco delle autorizzazioni attuali. E il dettaglio della voce Consiglio Comunale lascerebbe senza parole. “A fronte di 78 titoli autorizzativi – anticipano – esistono 195 mezzi autorizzati. Sull’elenco risulta, addirittura, che un consigliere comunale con un solo pass ha una moto e due auto autorizzate al transito e parcheggio nella Ztl. A nostro parere, gli Amministratori devono essere da esempio”.




Siracusa. La morte di Lele Scieri, 15 anni dopo. Lettera al presidente Napolitano

Ancora una volta Siracusa chiede verità e giustizia sulla vicenda di Lele Scieri. Il Consiglio comunale, con decisione unanime, ha fatto propria la lettera del giornalista Aldo Mantineo da indirizzare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella qualità di comandante delle Forze Armate e di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Sarà adesso il presidente del Consiglio, Leone Sullo, ad inoltrarla direttamente al Quirinale.
Sono trascorsi quindici anni dalla morte del parà siracusano, avvenuta in circostanze rimaste misteriose all’interno della caserma Gamerra di Pisa. Qualche mese addietro, il Consiglio aveva chiesto ufficialmente l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta perché venisse fattapiena luce su questa drammatica vicenda.
Questo il testo completo della lettera:
Ill.mo Presidente,
quindici anni fa, il 16 agosto 1999, un giovane avvocato siracusano, Emanuele “Lele” Scieri, venne trovato cadavere ai piedi della torretta dell’asciugatoio dei paracadute all’interno della caserma “Gamerra” di Pisa. In quella caserma Lele era arrivato appena tre giorni prima, il 13 agosto, dopo aver concluso il periodo di addestramento, ma di lui si persero le tracce già poche ore dopo il suo arrivo. Una “scomparsa” inspiegabile ma, soprattutto, decisamente più inspiegabile è che per tre giorni di quella sparizione nessuna notizia sia stata data ai familiari in quel momento nella loro casetta dove sono soliti trascorrere il periodo estivo a Lido di Noto, in provincia di Siracusa.
Per questa vicenda ancora oggi, a distanza ormai di quindici anni e dopo che i diversi procedimenti giudiziari avviati in sede penale, civile e davanti alla giustizia militare (in quest’ultimo caso per una vicenda “collaterale”) sono tutti finiti con un nulla di fatto, si attendono verità e giustizia.
Quella di Lele è una vicenda che quando venne alla luce, nell’estate del 1999, monopolizzò a lungo l’attenzione del sistema nazionale dei media. Una vicenda che in qualche modo incise anche sul cammino intrapreso dal Paese per ridisegnare il volto delle stesse Forze Armate: la tragica morte di Lele e, soprattutto, il mistero che la circondò (ombre ancora non diradate) , diede la definitiva spallata all’obbligatorietà del servizio di leva. Ma quella vicenda portò anche alla luce quel malinteso senso – almeno per alcuni – dell’onore delle Forze Armate: le pagine dello “Zibaldone” che in quella circostanza vennero alla luce sono ancora oggi una ferita non rimarginata, nonostante i tentativi di accreditare quello “stupidario”, pieno zeppo per altro di luoghi comuni antimeridionalisti, solo come un divertissement destinato alle truppe. Truppe che, ma qualcuno sembrò dimenticarlo in quella circostanza, è fatta di persone, di uomini, di ragazzi.
A distanza di quindici anni a Siracusa c’è una famiglia che non vuole e non può darsi pace davanti alla resa dichiarata dallo Stato che non è stato in grado di riuscire a fare pienamente luce sul perchè di quella morte – che inizialmente si era tentato di liquidare come un suicidio aggiungendo così dolore a dolore -, sulle circostanze nelle quali è maturata, su eventuali responsabilità, su quelle interminabili settantadue ore di ingiustificato ritardo con il quale il corpo di Lele venne ritrovato. E tutto questo è avvenuto non in una desolata campagna ma in una caserma, in quello cioè che è uno dei “pezzi” naturalmente più presidiati e sorvegliati del territorio nazionale.
Ill.mo Presidente,
qui non c’è solo una famiglia che attende da quindici anni verità e giustizia. Qui c’è un’intera comunità che non intende chinare il capo, che non accetta che la morte di Lele possa diventare un’altra pagina di quel purtroppo voluminoso libro dei misteri italiani.
Già nei mesi scorsi il consiglio comunale di Siracusa ha votato un documento con il quale sostiene la richiesta di costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Lele.
Oggi con questa lettera, che Le viene indirizzata nella sua qualità al tempo stesso di comandante delle Forze Armate Italiane e di Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, Le chiediamo di attivare ogni azione utile perchè sulla morte di Lele Scieri non gravi ancora un solo giorno di più la coltre dell’oblio. Lo si deve a Lele, alla sua memoria, alla sua famiglia, alla tenacia del papà Corrado che ha chiuso gli occhi portando via il desiderio, insoddisfatto, di avere verità e giustizia per la morte dell’adorato figlio, alla caparbia volontà di mamma Isabella che con Francesco, il fratello di Lele, coltiva con incrollabile fiducia la speranza di “sapere”.




Siracusa. Controlli nei locali pubblici: autorizzazioni e tracciabilità dei cibi, multe per 4.000 euro

Continuano i controlli mirati negli esercizi pubblici maggiormente frequentati in questa particolare stagione dell’anno. In campo le varie forze dell’ordine, coordinate dalla questura di Siracusa su input del Comitato per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto Armando Gradone.
In particolare, annunciate verifiche nei confronti di quei locali in cui si balla o viene diffusa musica, dal vivo o con dj.  Gli accertamenti sono finalizzati a verificare il possesso da parte degli organizzatori delle autorizzazioni di pubblica sicurezza, il rispetto delle prescrizioni a tutela della pubblica incolumità, della salute pubblica, della quiete pubblica e del rispetto delle norme in materia di lavoro e regolarità contributiva.
In particolare, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 agosto, nel corso di un servizio congiunto, agenti della Polizia di Stato, militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, in collaborazione con Agenti della Polizia Municipale e personale dell’A.S.P, hanno proceduto ad una serie di controlli nel cuore di Ortigia e nella zona balneare di Fontane Bianche.
Complessivamente sono stati sottoposti a verifiche e controlli otto esercizi pubblici, tra cui due stabilimenti balneari. In uno di questi sono stati riscontrati e contestati al titolare la mancanza della licenza di pubblica sicurezza per tenere trattenimenti pubblici, nonchè la mancata tracciabilità di prodotti alimentari rinvenuti all’interno dei banconi frigorifero e destinati alla clientela.
Complessivamente sono state elevate contravvenzioni per un importo complessivo di circa 4.000 euro a vari esercizi pubblici per mancata tracciabilità di cibi destinati alla clientela, per la mancata istallazione di dispositivi per la protezione da animali ed insetti, l’abusivo aumento della cubatura di suolo pubblico occupata, nonché la mancata autorizzazione delle relative insegne pubblicitarie.
Infine sono stati individuati all’interno di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande ben dieci lavoratori “in nero”, di cui uno straniero sprovvisto di titolo di soggiorno, per il quale sono state avviate le procedure di chiusura del locale.
I controlli amministrativi interforze proseguiranno anche nelle prossime settimane per tutto il periodo estivo.




Siracusa. A fuoco l'auto della consigliera Princiotta. "Non mi avete intimorito"

Inquietante episodio nella notte. Un incendio ha distrutto l’auto di proprietà della consigliera comunale Simona Princiotta. Sono in corso le indagini per stabilire le cause del rogo che potrebbe avere anche natura dolosa. Potrebbe quindi trattarsi di un “avvertimento”, un grave gesto intimidatorio verso la Princiotta, eletta nei banchi della minoranza e poi approdata al Pd e nota per alcune battaglie che hanno anche condotto al ritiro o alla revisione di diversi atti amministrativi. “Non mi avete intimorito”, si sfoga lei sulla sua bacheca facebook. “Io continuerò la mia attività di consigliere comunale e continuerò la mia denuncia pubblica ogni qual volta sarà necessario. Avete intimorito i miei bambini questo vi rende dei rifiuti umani…”.
Poi, nella mattinata, le prime dichiarazioni ufficiali. “Il grave atto subito stanotte suscita in me una profonda amarezza ma non sentimenti di cedimento. Continuerò pertanto la battaglia per la legalità e la trasparenza nell’interesse prioritario dei cittadini e di Siracusa. Considero la politica l’arte nobile con cui ci si occupa del bene comune, pratica democratica con cui ci si misura con il libero confronto, anche duro se occorre ma sempre civile e nel rispetto delle opinioni altrui.  Non si scalfisce, quindi, in me l’impegno e l’azione politica dentro il Partito Democratico e le sue dinamiche cittadine. Pronta a sostenere ogni iniziativa positiva per i cittadini e, al contempo, libera nel contrastare quei provvedimenti che considero sbagliati e in violazione con le regole e i diritti delle persone”.
Alla Princiotta arriva in queste ore la solidarietà del mondo politico e istituzionale siracusano.




Siracusa. Via Guardi, nascosta dietro una cassetta Telecom c'era una pistola

Ancora un’arma scoperta e sequestrata dalla polizia a Siracusa. Agenti delle Volanti,  in servizio di controllo del territorio, hanno rinvenuto in via Guardi una pistola modello 85 auto calibro 8 k-Italia. Era occultata dietro una cassetta Telecom.




Siracusa. Arrestato un 22enne alla seconda evasione dai domiciliari

Evasione dai domiciliari e nuovo arresto per il 22enne Armando Regina Armando. A dicembre dello scorso anno era stato arrestato con l’accusa di aver rapinato 80 euro a un 25enne siracusano, aggredito con calci e pugni mentre faceva rientro nella propria abitazione e poi legato ai polsi con la cintura.
Il giovane floridiano è stato sorpreso dai carabinieri a Siracusa, dove lavorava in una panineria  nonostante non avesse più il permesso a causa di una precedente evasione. Arrestato, è stato nuovamente posto ai domiciliari.