Siracusa. Confartigiano lancia l'allarme: "Siamo al collasso, senza impresa non c'è sviluppo"

Il Segretario della sede provinciale di Confartigianato Imprese Siracusa, Salvatore Puglisi, riprendendo alcuni temi contenuti nella lettera aperta del segretario regionale della Cisl, Bernava, diretta al Governo Nazionale e all’Ars, rimarca l’importanza di “un dibattito diretto e serrato sulle problematiche relative all’economia siciliana e sulla necessità di sbloccare le risorse provenienti dalla comunità europea”. Microimprese e artigiani accusano i colpi di una crisi impietosa anche a Siracusa. “Si trovano al collasso e non c’è tempo da perdere per attuare provvedimenti dai meccanismi farraginosi. Lo Stato (Serit) e gli istituti di credito, poi, hanno contribuito a ficcare chi fa impresa, iper-tassandoli. A farne le spese anche i lavoratori: senza impresa, infatti, non ci sono orizzonti di sviluppo. Noi di Confartiginato assistiamo al proliferare dell’illegalità e del lavoro sommerso. La nostra è la voce delle imprese siracusane, uomini e donne che hanno gridato sin qui nel deserto, vittime di politiche ed economie macchinose e non risolutive”, le parole di Puglisi.




Siracusa. Confartigiano lancia l'allarme: "Siamo al collasso, senza impresa non c'è sviluppo"

Il Segretario della sede provinciale di Confartigianato Imprese Siracusa, Salvatore Puglisi, riprendendo alcuni temi contenuti nella lettera aperta del segretario regionale della Cisl, Bernava, diretta al Governo Nazionale e all’Ars, rimarca l’importanza di “un dibattito diretto e serrato sulle problematiche relative all’economia siciliana e sulla necessità di sbloccare le risorse provenienti dalla comunità europea”. Microimprese e artigiani accusano i colpi di una crisi impietosa anche a Siracusa. “Si trovano al collasso e non c’è tempo da perdere per attuare provvedimenti dai meccanismi farraginosi. Lo Stato (Serit) e gli istituti di credito, poi, hanno contribuito a ficcare chi fa impresa, iper-tassandoli. A farne le spese anche i lavoratori: senza impresa, infatti, non ci sono orizzonti di sviluppo. Noi di Confartiginato assistiamo al proliferare dell’illegalità e del lavoro sommerso. La nostra è la voce delle imprese siracusane, uomini e donne che hanno gridato sin qui nel deserto, vittime di politiche ed economie macchinose e non risolutive”, le parole di Puglisi.




Siracusa. Rifiuti, le esperienze delle contrade marine da esportare in città. Se ne parla domenica

L’associazione Rifiuti Zero – Siracusa, in collaborazione con il Coordinamento delle Contrade Marine, ha organizzato una giornata di riflessione sui temi del conferimento dei rifiuti, della raccolta differenziata, della videosorveglianza e delle sanzioni.  Domenica 11 maggio, nei pressi delle Batterie Lamba Doria, al Plemmirio, si condivideranno le esperienze fin qui maturate e promosse. “Dalla conoscenza all’azione: mettiamo a frutto le esperienze fin qui maturate”, l’oggetto dell’incontro a cui prenderanno parte anche dirigenti comunali. Per Salvo La Delfa, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Siracusa, “sarà una giornata di condivisione e di riflessione per quanto si è fatto ed è necessario fare a Siracusa per migliorare la situazione dei rifiuti. Sarà anche l’occasione per richiedere e proporre al Comune di Siracusa di aderire alla Strategia Rifiuti Zero attraverso opportuna delibera da parte del Consiglio Comunale”. Importanti, in questo senso, le iniziative messe in piedi dal coordinamento delle contrade marine, punto di partenza della discussione aperta a tutti.




Gestione servizio Idrico. Nasce l'idea di una società mista Aqualia/Comuni. Ma chi pensa agli utenti?

Un giorno pubblico, un altro privato. Il futuro della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa vive di alternanza, tra novità e inevitabili interessi. E così anche l’approvazione del disegno di legge regionale che di fatto permette ai Comuni che hanno consegnato gli impianti a Sai 8 di tornare in possesso delle reti potrebbe rimanere lettera morta.
Si è capito durante l’incontro di questo pomeriggio al Tribunale tra i sindaci, la curatela fallimentare Sai 8 e il giudice delegato del fallimento. Il primo problema è di carattere temporale. Una società pubblica – da capire come e da chi costituita, tra patti di stabilità vari e blocchi di assunzioni – difficilmente potrebbe vedere la luce in venti giorni. Specie considerando il cammino sofferto di questi mesi, in cui persino l’ex commissario straordinario Buceti ha dato l’impressione di fidarsi poco della politica. Vanno tutelati tutti gli attuali dipendenti, 150 più l’indotto. E anche qui, la macchina pubblica potrebbe faticare per via della dichiarata intenzione di alcuni Comuni medio-piccoli di fare da se, con personale loro insomma.  Insomma, l’eventuale ritorno dell’acqua in mani pubbliche – se avverrà – non avverrà in tempi brevi.
Pertanto c’è da chiedersi cosa succederà alla data del 26 maggio, quando la Curatela cesserà il suo mandato e nella gestione dovevano subentrare gli spagnoli di Aqualia.  I privati rimangono in vantaggio. Offrono garanzie occupazionali e magnanimamente potrebbero acconsentire alla creazione di una società mista con un consiglio di amministrazione dove siedano anche componenti scelti dai Comuni. Qualcuno storcerebbe il naso pensando che così verrebbero create solo altre poltrone senza che per i cittadini/utenti cambino veramente le cose.
Perchè tra pubblico e privato nessuno parla di alcune cose. Gli investimenti che non ci sono stai e che andrebbero recuperati, ad esempio. La qualità del servizio e della stessa acqua, almeno in proporzione al costo. Costo che rimarrebbe allineato all’attuale, mentre in quei Comuni del siracusano dove gli impianti non sono stati consegnati a Sai 8 si continua a pagare molto meno a fronte di un servizio pressochè identico.
 




Siracusa. Inquinamento, nuovi sistemi per il monitoraggio dell'aria. Pronto un nuovo protocollo

Una migliore comunicazione con i cittadini sui dati relativi alla qualità dell’aria e l’adeguamento a quanto prevedono oggi le nuove normative. E’ quello che dovrebbe consentire di ottenere la nuova versione del protocollo per l’Ambiente, siglato nel 2005 e che dovrebbe adesso essere modificato e ampliato. A questa decisione sono giunti, questa mattina, i componenti del tavolo convocato dal prefetto, Armando Gradone nella sala riunioni del palazzo della Provincia di via Roma. Alla riunione hanno preso parte il commissario  straordinario dell’ex Provincia, oggi consorzio,  Mario Ortello, esponenti di Confindustria, sindacati, rappresentanti dei comuni della zona industriale, dell’Arpa, dell’Asp, del Cipa e , per la Regione, l’assessore al Territorio e Ambiente, Mariarita Sgarlata. L’incontro si è concluso con l’impegno  a rivedersi fra qualche settimana per la firma del protocollo aggiornato. “Ci si è dati dieci giorni di tempo- precisa il segretario generale della Uil provinciale, Stefano Munafò. Mi auguro che tale termine sia rispettato e che si arrivi alla firma di un protocollo che segnerà l’inizio di una nuova fase. L’impalcatura del nuovo documento, infatti, fornisce risposte importanti e regolamenta le attività di tutti i soggetti coinvolti in questa operazione di monitoraggio”.
 




Servizio Idrico, Cna non chiude ai privati: "più garanzie per indotto e dipendenti"

“Siamo molto preoccupati per le sorti delle 30 imprese dell’indotto che occupano oltre 200 dipendenti e allo stesso modo siamo preoccupati per i 150 lavoratori Sai 8”. Antonino Finocchiaro, presidente provinciale di Cna,  interviene nuovamente sulle sorti della gestione del servizio idrico nel siracusano, con particolare riferimento ai 10 Comuni che consegnarono gli impianti alla fallita Sai 8.
Dopo l’approvazione a Palermo del testo di legge sull’acqua pubblica – che prevede la possibilità per gli Enti pubblici di entrare in possesso dei loro impianti – “ci chiediamo come questa norma avrà concreta applicazione nel territorio. Il testo sembra infatti non contemplare le sorti delle imprese e dei lavoratori che in questi anni hanno operato con Sai8 prima e con gli organi fallimentari poi. E soprattutto non c’è alcuna copertura finanziaria per la ripartenza della gestione pubblica degli impianti, né i Comuni hanno risorse proprie”.
Senza mezzi termini, da Cna parlano di scenari a rischio disastro amministrativo e sociale. “L’intenzione dei Comuni di gestire autonomamente i singoli impianti o la soluzione di una società unica totalmente pubblica appaiono ugualmente inadeguate alla ripresa di un servizio funzionale ed efficiente. Le precedenti esperienze a totale gestione pubblica sono state fallimentari. Occorre dunque cercare nuove soluzioni”, spiega Finocchiaro che apre le porte “ad una transitoria ipotesi di affitto temporaneo del ramo di azienda” con Aqualia in pole position.  “Soprattutto in considerazione delle garanzie offerte dall’impresa subentrante che tutelerebbero le aziende dell’indotto e i lavoratori diretti. La futura presenza, poi, nell’organo amministrativo di un Sindaco in rappresentanza dei Comuni interessati e di un delegato dell’organo fallimentare potrà assicurare il necessario controllo pubblico nella gestione”.
“Nessuno pensi di poter fare macelleria sociale”, precisa duro Finocchiaro. “In qualunque scenario, chiediamo sin da adesso il necessario coinvolgimento di lavoratori e imprese, per scongiurare un altro costo salato già pagato delle imprese nel fallimento di Sai8”.




Servizio Idrico, Cna non chiude ai privati: "più garanzie per indotto e dipendenti"

“Siamo molto preoccupati per le sorti delle 30 imprese dell’indotto che occupano oltre 200 dipendenti e allo stesso modo siamo preoccupati per i 150 lavoratori Sai 8”. Antonino Finocchiaro, presidente provinciale di Cna,  interviene nuovamente sulle sorti della gestione del servizio idrico nel siracusano, con particolare riferimento ai 10 Comuni che consegnarono gli impianti alla fallita Sai 8.
Dopo l’approvazione a Palermo del testo di legge sull’acqua pubblica – che prevede la possibilità per gli Enti pubblici di entrare in possesso dei loro impianti – “ci chiediamo come questa norma avrà concreta applicazione nel territorio. Il testo sembra infatti non contemplare le sorti delle imprese e dei lavoratori che in questi anni hanno operato con Sai8 prima e con gli organi fallimentari poi. E soprattutto non c’è alcuna copertura finanziaria per la ripartenza della gestione pubblica degli impianti, né i Comuni hanno risorse proprie”.
Senza mezzi termini, da Cna parlano di scenari a rischio disastro amministrativo e sociale. “L’intenzione dei Comuni di gestire autonomamente i singoli impianti o la soluzione di una società unica totalmente pubblica appaiono ugualmente inadeguate alla ripresa di un servizio funzionale ed efficiente. Le precedenti esperienze a totale gestione pubblica sono state fallimentari. Occorre dunque cercare nuove soluzioni”, spiega Finocchiaro che apre le porte “ad una transitoria ipotesi di affitto temporaneo del ramo di azienda” con Aqualia in pole position.  “Soprattutto in considerazione delle garanzie offerte dall’impresa subentrante che tutelerebbero le aziende dell’indotto e i lavoratori diretti. La futura presenza, poi, nell’organo amministrativo di un Sindaco in rappresentanza dei Comuni interessati e di un delegato dell’organo fallimentare potrà assicurare il necessario controllo pubblico nella gestione”.
“Nessuno pensi di poter fare macelleria sociale”, precisa duro Finocchiaro. “In qualunque scenario, chiediamo sin da adesso il necessario coinvolgimento di lavoratori e imprese, per scongiurare un altro costo salato già pagato delle imprese nel fallimento di Sai8”.




Siracusa. Il Parco Archeologico? Per Green Italia/Verdi non esiste

Il parco archeologico di Siracusa “non esiste”. Ne sono certi i responsabili di Green Italia/Verdi che, alla lettura del decreto dello scorso 3 maggio, fanno notare come emergerebbe la mancanza “di determinati passaggi istituzionali”. Gli esponenti del partito ambientalista hanno consultato online il decreto “tanto osannato dall’assessore Sgarlata e siamo rimasti stupiti”. Si tratta del decreto di istituzione del parco ma che, secondo gli ambientalisti, riporterebbe indietro le lancette del tempo riaprendo di fatto l’iter istitutivo.
L’articolo 1  recita “…ai sensi del comma 3 dell’art.20 della legge regionale n. 20 del 2000, è individuata l’area dell’istituendo Parco archeologico di Siracusa, ricadente nel territorio del comune di Siracusa”. E il citato  comma 3 della LR 20/2000 prevede che l’assessore “provvede ad individuare con decreto le aree già perimetrate dalle competenti soprintendenze ai beni culturali ed ambientali”,  di fatto-  per Green Italia/Verdi – esponendo il parco al procedimento di osservazioni da parte dei Comuni e dei semplici cittadini.
“Inoltre sono solo individuate le aree e non si fa esplicita menzione al regolamento del Parco, questo passaggio, secondo noi, di fatto impedisce l’attuazione delle Norme di Salvaguardia.  Siamo sempre più convinti che la recente visita dell’assessore Furnari, accompagnata da una folta delegazione politica, stia dando i frutti sperati, infatti anche l’ente Comune nel suo Ufficio Urbanistica non può dare seguito agli articoli 55 e 56 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale, che prevedono delle misere norme di salvaguardia del Parco come la distanza di 200 metri dai confini e l’abbattimento del 50% della superficie lorda ammissibile nei terreni limitrofi, quindi rilasciando normalmente le concessioni edilizie”.




Siracusa. Il Consiglio Comunale approva il Regolamento del Campo Scuola poi cade il numero legale

Approvato all’unanimità il nuovo regolamento d’uso del Campo Scuola Pippo Di Natale. Il Consiglio Comunale di Siracusa ha dato quindi lo sta bene al complesso di norme e regole, messe a punto negli scorsi mesi e poi limate dopo un ampio confronto, che disciplineranno adesso la gestione dell’intera struttura, vale a dire della pista di atletica, della palestra e l’annesso campo di calcio. Direttore dell’impianto dovrebbe essere nominato il maestro dello sport, Luciano Mica. Nel testo è stato spuntato, dopo le critiche accese che lo hanno accompagnato, il passaggio che prevedeva il pagamento di un ticket di ingresso da parte degli utenti. Novità è l’introduzione della tessera per l’ingresso alla struttura.  Rimangono da definire le tariffe che pagheranno le società sportive.  Nel testo definitivo vanno ora “calati” gli emendamenti approvati ieri sera, alcuni a firma della minoranza.
Era il secondo punto all’ordine del giorno della seduta di ieri, ma dopo il ritiro di quello che doveva essere l’argomento iniziale dei lavori, ha permesso all’assemblea di dedicarsi quasi esclusivamente al campo scuola. Dopo l’approvazione del Regolamento si è appena incardinata la discussione sul regolamento di polizia municipale prima della mancanza del numero legale che ha chiuso la seduta, aggiornando ad oggi i lavori.
Ovviamente soddisfatto l’assessore allo sport, Maria Grazia Cavarra. Soddisfazione condivisa anche dalla consigliera del Pd, Simona Princiotta. “Il Comune può ora gestire l’intera struttura, compreso il campo di calcio. Tutte le società sportive potranno richiedere la concessione di spazi. Dunque l’impianto sarà utilizzato da chiunque ne farà richiesta”, commenta. Dai banchi dell’opposizione, non sempre compatta nelle votazioni, piccola critica viene mossa dal consigliere di Ncd, Salvo Castagnino. Aveva proposto l’esplicita previsione di sanzioni per i vandali chiedendo una formula meno generica dell’articolo 8 del Regolamento che rimanda genericamente alle norme vigenti. “In questo momento storico, prevedere il divieto d’ingresso per un mese alla prima grave infrazione e appesantire la sanzione alla seconda, prevedendo il pagamento di eventuali danni imposto eventualmente anche alla scuola cui appartiene eventualmente lo studente-vandalo sarebbe stato un segnale di repressione diretta di ogni fenomeno violento sin qui eccessivamente tollerato”.




Siracusa. Tra le novità del campo scuola, la figura del Direttore Tecnico

Nasce la nuova figura del Direttore tecnico-sportivo del Campo Scuola  Di Natale. Farà da raccordo ogni 4 mesi con l’amministrazione e il Consiglio Comunale, illustrando lo stato degli impianti, delle attrezzature e dei locali accessori (spogliatoi, bagni, docce, segreterie; ecc.).
La nuova figura nasce su proposta – approvata – del capogruppo di Progetto Siracusa-Articolo 4, Massimo Milazzo.  “In tal modo l’amministrazione e il consiglio comunale saranno costantemente aggiornati sullo stato di salute del campo scuola e non ci potranno essere alibi o rimpalli di responsabilità in ordine ai disservizi e al cattivo funzionamento. Mi auguro che con il mio emendamento, approvato ieri sera, almeno per il campo scuola ci si possa seriamente incamminare sulla strada della buona amministrazione”.