Siracusa. Ritirata la "tassa sulla morte", il regolamento del cimitero comunale sarà oggetto di modifiche

Salta quella che era stata soprannominata la “tassa sulla morte”. Il contributo di 15 euro annui da pagare come canone di concessione ventennale per i loculi, quindi, non passerà all’esame del Consiglio Comunale di Siracusa. Era solo uno dei passaggi della proposta di regolamento per il cimitero comunale, certamente il più dibattuto nelle ultime ore. La giunta ha deciso di ritirarla interamente  “per alcuni approfondimenti”.
Non nascondono la loro soddisfazione due dei principali rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale, Salvo Sorbello e Salvo Castagnino. Questa mattina la loro presa di posizione con tanto di richiesta indirizzata al primo cittadino cui chiedevano il ritiro del nuovo balzello in tempi di grave crisi e pressione fiscale opprimente. “Siamo di fronte a un nuovo caso di insipienza amministrativa”, attacca Castagnino che ricorda anche il precedente del regolamento del campo scuola. “Per assurdo, sembra che stiamo amministrando noi dell’opposizione, visto che abbiamo evitato che venissero votati due atti che sarebbero andati contro i siracusani. Se solo ci fosse stato dialogo anche con noi nella genesi di quest’ultimo provvedimento, probabilmente avremmo evitato questa perdita di tempo. Mi spiace anche per l’assessore Gambuzza che reputo persona perbene e capace”.
La replica è affidata al sindaco Giancarlo Garozzo. “Non mi risulta che le opposizioni abbiano protocollato un solo atto circa il cimitero”, spiega serafico. “Sono comunque arrivati fuori tempo massimo. Perchè già venerdì scorso, insieme al dirigente del settore, avevamo deciso di ritirare per approfondimenti la proposta di regolamento. E lunedì mattina, dopo la chiusura degli uffici per il fine settimana, il ritiro dell’atto è diventato effettivo. Che di mercoledì loro vengano fuori con queste prese di posizione mi sembra stucchevole. Il cimitero ha bisogno di norme, è una giungla. E servono risorse per poter effettuare interventi inderogabili. Le troveremo grattando in altri capitoli. Ma la coperta è corta”, dice ancora Garozzo. “Il regolamento lo ripresenteremo, dopo alcuni accorgimenti. E magari senza il contributo annuo a carico degli eredi”, anticipa. “Però sia chiaro. Se il cimitero, come la città, è oggi in queste condizioni ci devono essere responsabilità da parte di chi ci ha preceduto”, attacca poi il sindaco.
Il testo era in commissione consiliare da venti giorni circa. Ma solo nelle ultime ore era diventato oggetto di attenzioni particolari.




Siracusa. Caccia al ladro in via San Sebastiano

Ora di pranzo,  via San Sebastiano. Nella centrale zona che ospita anche uffici comunali sono arrivate a sirene spiegate quattro volanti. Al centralino del 113, pochi minuti prima, alcuni residenti avevano segnalato un tentativo di furto in atto. Ignoti stavano cercando di intrufolarsi all’interno di un appartamento ma sarebbero stati notati. L’arrivo degli agenti avrebbe sorpreso i malviventi, costretti a desistere dal loro intento. Ma nel palazzo e nelle vie vicine è scattata la caccia all’uomo. Gli uomini in divisa sono convinti che i ladruncoli siano ancora nella zona. Aggiornamenti nelle prossime ore.
(foto: esclusiva SiracusaOggi.it)




Siracusa. L'ultimo saluto per Ciccio Ficili, una sciarpata al De Simone

La Siracusa calcistica si è fermata questo pomeriggio per salutare Francesco Ficili. La sua improvvisa scomparsa a causa di un male incurabile ha scosso e commosso i tanti amici e conoscenti. Era conosciuto “Ciccio” e benvoluto. Anche al di fuori di quel mondo ultras di cui è stato anima e motore sin dai primi anni 90.
Chiesa di Santa Rita stracolma per i funerali, celebrati alle 15. Ci sono gli amici di sempre, tanti conoscenti e i rappresentati di tifoserie organizzate di diverse altre città. All’officio funebre ha partecipato anche l’SC Siracusa, con il capitano Gigi Calabrese che – insieme al tecnico Pippo Strano – ha consegnato una sciarpa azzurra e una maglia numero 12.  Subito dopo il feretro è stato salutato dalla Curva Anna, all’interno dello stadio Nicola De Simone, con una lunga sciarpata. Cori, striscioni e lunghi applausi per ricordare Ciccio Ficili con le lacrime agli occhi.
Per l’occasione, la società ha consegnato a un rappresentante della Curva Anna la tessera “Ciccio Ficili”  che consentirà l’ingresso omaggio per assistere alle restanti gare di campionato del Siracusa. Così un posto in Curva Anna rimarrà sempre idealmente riservato per chi quei colori li ha portati sempre nel cuore.
“Una giornata straziante”,  ha detto con un filo di voce il capitano Gigi Calabrese. “Ciccio era un appassionato dei colori azzurri. Per me, da siracusano, è stato un momento toccante.  Domenica in campo contro il San Gregorio giocheremo per lui. Ricambieremo quanto ha fatto negli anni per il Siracusa”.




Elezioni 2012 da ripetere a Pachino e Rosolini. Gennuso mette fretta a Crocetta. "Decaduti i deputati siracusani, procedere senza prorogatio"

“Si esegua la sentenza emessa dal Cga di Palermo”. Il perentorio invito è stato rivolto da Pippo Gennuso  al presidente della Regione, Rosario Crocetta, a quello dell’Ars, Giovanni Ardizzone, al direttore generale dell’assessorato regionale alle Autonomie locali e per conoscenza al procuratore della Corte dei Conti. A loro ha inviato una lettera di diffida affinchè si mettano in moto tutte le procedure che condurranno a elezioni “suppletive” per le Regionali del 2012 in sei sezioni di Pachino e tre di Rosolini.
Gli avvocati dell’ex deputato regionale dell’Mpa ricordano che “la sentenza è immediatamente esecutiva ed è stata depositata il 5 febbraio  e poi notificata ai soggetti interessati. Pertanto, secondo quanto previsto dallo statuto della Regione siciliana, il decreto di indizione delle elezioni deve essere pubblicato non oltre il quarantacinquesimo giorno antecedente la data stabilita per la votazione e pertanto, entro 90 giorni dalla pubblicazione della sentenza. Entro il 6 maggio – concludono – dovranno ripetersi le elezioni regionali nelle sezioni indicate nella sentenza del Cga”.
Crocetta e Ardizzone vengono sollecitati, negli ambiti di rispettiva competenza, “ad adottare gli atti dovuti per procedere al rinnovo delle operazioni elettorali nelle sezioni 3, 7 e 11 del Comune di Rosolini e 2,11,13,14,15 e 23 del Comune di Pachino, per poi procedere alla nuova proclamazione degli eletti”.
Nella lettera inviata da Gennuso, viene pure citata anche una sentenza della Corte Costituzionale che, a fronte del disposto annullamento giurisdizionale del verbale di proclamazione, dichiara  decaduti delle funzioni di deputati senza prorogatio i parlamentari eletti con il verbale di proclamazione annullato. Nella lettera diffida dell’ex parlamentare dell’Mpa, viene inoltre evidenziato che “anche al fine di non incidere sulla legittimità dei lavori dell’l’Assemblea ed evitare il protrarsi di situazioni che vedono allo stato permanere nelle funzioni soggetti la cui proclamazione è stata annullata dall’Autorità Giudiziaria, con conseguente danno erariale, è necessario procedere immediatamente al disposto rinnovo delle operazioni elettorali”.




Siracusa. "La crisi mi ha tolto tutto", la storia di un artigiano soffocato dalle tasse

La crisi, decine di migliaia di euro di debiti che non riesce a saldare, le cartelle esattoriali che continuano ad essergli recapitate, il rischio di perdere la propria casa ed anche quella dei suoi anziani genitori. La storia di Sebastiano non è rara in un periodo di difficoltà economiche come quello che molti attraversano. Il suo racconto assomiglia a quello di decine di altri cittadini che si sentono attanagliati in una situazione che non sembra avere via d’uscita e si arriva perfino ad ipotizzarne una, la peggiore, di soluzione: farla finita. A SiracusaOggi, Sebastiano, ex artigiano panettiere, 60 anni affida il suo sfogo e la sua richiesta di aiuto. Non sa nemmeno a chi chiederlo e non crede nemmeno troppo alla possibilità di riuscire nel suo, ormai disperato, tentativo di garantirsi la sopravvivenza. Gestiva un panificio. Per dieci anni la sua attività è andata bene. Poi cominciano i problemi. Le entrate non bastano a pagare le spese necessarie per mantenere aperto il suo esercizio. Chiude battenti nel 2011 e licenzia l’unico dipendente della sua attività. “Per garantire a quel lavoratore i suoi diritti: lo stipendio, i contributi Inps e Inail- racconta Sebastiano- ho tralasciato i miei. Ho pensato che avrei potuto farlo in seguito e, comunque, non avevo assolutamente la possibilità di pagare subito”. Da quel momento si mette in moto un meccanismo che l’ex panettiere definisce “micidiale. Una macchina fiscale oppressiva – sostiene –  Non ho potuto godere di nessuna agevolazione destinata ai disoccupati, perché io ero un artigiano, non un dipendente”. Le cose peggiorano, con il tempo. “L’Agenzia delle Entrate mi contestò una dichiarazione dei redditi errata, con delle incongruenze, per sanare la quale avrei dovuto pagare 16 mila euro. Non li avevo e, comunque, non avevo evaso il fisco. Avevo subito delle sofferenze di cassa notevoli per cui, in accordo con il mio commercialista, ho deciso di inserire nella dichiarazione a scarico dei costi, l’automobile. Sapevamo che, così facendo, avremmo avuto un paio di migliaia di euro da pagare negli anni successivi. Nulla di più”. Alla richiesta di ottenere uno sconto del 30 per cento, previsto per chi non contestava la cartelle, Sebastiano racconta di avere ricevuto un diniego. “Mi sono sentito trattato come uno straccio da pavimenti- ricorda l’ex artigiano- Anche il mio commercialista ne rimane deluso, si sentiva impotente di fronte a tutto questo”. Ancora oggi non riesce a pagare le rate del mutuo della sua casa, un bilocale di 50 metri quadrati. Rischio di vedere la mia casa all’asta e lo stesso rischio corrono  i miei anziani genitori, garanti. Ad 80 anni potrebbero restare senza casa per un mio debito di 25 mila euro”. Sebastiano racconta la sua paura. “Potrei ricorrere a gesti estremi- confessa- ma sono ancora convinto che il bene più prezioso di cui disponiamo è la vita. Cerco un aiuto, almeno morale”. Fino ad oggi spiega di non avere mai chiesto a nessuno una mano. “Ho sempre creduto di poter risolvere da solo i miei problemi. E’ sempre stato così. Questa volta, però, non ci sto riuscendo. Mi costa, ma ho un disperato bisogno che qualcuno mi indichi una via d’uscita”. Sebastiano si è rivolto all’associazione Italiani in Movimento di Giuseppe Giganti, che starebbe analizzando delle possibili soluzioni.




Floridia. Guerra tra farmacie "dirimpettaie", Zito (M5S): "Ombre sulla condotta dell'Asp"

Un caso unico in Italia, ma anche un paradosso che approda all’Ars e che ripropone una contrapposizione  tra il deputato regionale, Stefano Zito e l’Asp di Siracusa. Floridia al  centro dell’attenzione del “Movimento 5 Stelle”  per una singolarità che avrebbe, però, dei risvolti seri per i protagonisti di una vicenda di burocrazia, a volte tortuosa, e di diritti che ciascuna delle parti in causa rivendica. Il caso è quello di due farmacie. La prima ha lavorato in gestione provvisoria dal 2003, la seconda sarebbe stata autorizzata dopo il concorso pubblico per l’individuazione del gestore definitivo. Una nuova sede che apre, una vecchia sede che chiude. Il problema consisterebbe nelle modalità di questa operazione. Zito  nutre forti dubbi ed ha presentato per questo un’interrogazione al presidente della Regione, Rosario Crocetta e all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino. “Il paradosso- spiega Zito- nasce quando l’Asp di Siracusa, lo scorso 30 luglio, rilascia l’autorizzazione per l’apertura della nuova farmacia, a pochi metri dalla vecchia,  al gestore definitivo, senza accertare il previo pagamento dell’indennità dovuta per legge al gestore provvisorio”. Indice puntato, quindi, contro l’Asp, che avrebbe dato il “via libera”, secondo il parlamentare dell’Ars, all’apertura di una nuova sede, senza che fosse ancora stata chiusa la partita con la precedente. La vicenda sarebbe anche oggetto di un ricorso al Tar di Catania, presentato dal vecchio gestore per ottenere la riapertura dell’esercizio. In attesa dell’esito, Zito chiede l’intervento del governo regionale, affinché accerti “la condotta dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa, prendendo seri provvedimenti nei confronti dei vertici dell’Asp qualore l’azienda venga condannata a risarcire il gestore provvisorio”.




Siracusa. Diciannove giorni ai domiciliari per furto

Diciannove giorni ai domiciliari. E’ la pena residua che deve scontare un minorenne siracusano in esecuzione di quanto stabilito  dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Catania. E’ stato condannato per furto.




Siracusa. L'agricoltura spiegata da Fabio Moschella agli studenti

L’assessore allo sviluppo economico del Comune di Siracusa, Fabio Moschella, ha incontrato gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico Insolera di Siracusa, dell’Ipa e dell’Ipc. Tema della discussione, una domanda: “Servono ancora i contadini?”. Un’analisi agraria, economica e turistica. Dopo l’introduzione del dirigente scolastico, Maria Ada Mangiafico, Moschella ha raccontato agli studenti la storia della azienda agricola di famiglia che oggi gestisce e le difficoltà che ha dovuto affrontare per restare sul mercato. In particolare si è parlato di limone “femminello” Igp, tipico di Siracusa.




Migliorano le condizioni del bimbo caduto dal balcone, il racconto della dirigente di Terapia intensiva del Policlinico di Messina

Sorride alla mamma e detesta i “camici bianchi”. Il  piccolo di 23 mesi precipitato dal balcone al primo piano del palazzo di via Teramo in cui vive con la sua famiglia, sta meglio. I medici dell’Unità operativa di Terapia intensiva pediatrica del Policlinico di Messina, dove è stato trasportato in elisoccorso dopo il terribile incidente, lo tengono sotto stretta osservazione ma fortunatamente hanno sciolto la prognosi e ieri pomeriggio hanno potuto interrompere il coma farmacologico ed estubarlo. Adesso respira da solo,  è sveglio e può stare insieme alla sua mamma per tutto il giorno. Motivo di enorme soddisfazione per l’équipe  guidata dalla dottoressa Eloisa Gitto.  Medici e infermieri ce l’hanno messa tutta in questi giorni per salvarlo. “Quando siamo stati certi che non ci fossero danni cerebrali, per i quali inizialmente si temeva- racconta la dirigente dell’Unità di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Messina- ci siamo concentrati sugli altri organi vitali in cui erano stati riscontrati dei problemi e, in particolare, sul polmone destro. Fortunatamente le condizioni si sono stabilizzate. Abbiamo iniziato con dei piccoli tentativi, delle “finestre di risveglio” a cui il bambino ha risposto bene. Infine, la decisione di estubarlo”.Per il momento, il bimbo rimane in terapia intensiva, ma nei prossimi giorni sarà spostato in un ambiente più accogliente per lui e per la sua mamma. La dottoressa Gitto lascia trasparire le sue emozioni. “E’ inevitabile che si tenti in tutti i modi di essere vicini ai piccoli pazienti e ai loro familiari -racconta la dirigente – pur mantenendo il ruolo di medico, con quella parte di distacco che serve per garantire la lucidità necessaria per portare a buon fine le cure. E’ ovvio che tutto il personale sia felice del buon esito del lavoro svolto. Proviamo gioia, tutti e siamo anche contenti di vedere la normale ostilità del bimbo quando ci avviciniamo a lui. E’ smarrito, si ritrova circondato da persone in camice bianco dopo essere stato sedato per diversi giorni. Che abbia questo tipo di reazione – conclude la dottoressa Gitto  – è segno di benessere”.




Siracusa. "Fantassunzioni", Cavallaro: "Mai commesse scorrettezze e lo chiarirò presto"

“Smonteremo, uno per uno, tutti i capi d’accusa”. Riccardo Cavallaro, ex consigliere comunale di Siracusa, tra i destinatari degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito dell’operazione “Fantassuzioni” della Digos, non ha dubbi. “La fine delle indagini- racconta – rappresenta per me una buona notizia, perché adesso avrò la possibilità di difendermi, con assoluta serenità”. Cavallaro si dice pronto a fornire “documenti che provano l’assoluta correttezza del mio operato”, ma non nasconde la sua rabbia per il “clamore che questa vicenda sta suscitando. Una rabbia- spiega- motivata dalla consapevolezza di essere nel giusto. Produrremo tutti gli atti necessari, che sono già pronti. Non capisco a cosa ci si riferisca quando si parla di un sistema consolidato. Le presenze in commissione sono attestate ed il verbale riporta quanto viene detto durante la riunione”. A Cavallaro sarebbero contestate tre presenze fittizie negli anni che vanno dal 2008 al 2012. Un dato che l’ex consigliere sottolinea perché “la normativa prevedeva un tempo che ogni singola presenza al consiglio comunale o in commissione fosse retribuita. Successivamente- ricorda Cavallaro- la normativa è cambiata e anche accumulando presenze, c’è un tetto massimo oltre il quale le sedute non vengono comunque retribuite. Non avrebbe, quindi,nemmeno senso tentare azioni prive di risultato. Quello che sta accadendo mi dispiace- conclude Cavallaro- perché si inserisce in un clima generale di sfiducia nelle istituzioni e nella politica e rischia di alimentarlo senza alcun motivo.Mi consola la certezza che tutto questo  sarà presto chiarito”