Siracusa. Consiglio Comunale: decade il vincolo del prezzo imposto agli alloggi di edilizia convenzionata

Con voto a maggioranza, il Consiglio Comunale di Siracusa ha approvato la proposta della maggioranza sul vincolo del prezzo imposto agli alloggi di edilizia convenzionata. Un vincolo che decade dopo il voto di ieri sera.  L’assise ha dato il via libera, senza dibattito, anche all’ultimo punto all’ordine del giorno: il piano delle misure contabili derivanti dai rilievi della Corte dei conti
Il provvedimento sul prezzo imposto delle case in cooperativa era stato illustrato dalla funzionaria dell’Ufficio urbanistica, Daniela Vallone, nel corso della seduta di lunedì, prima che venisse a mancare il numero legale. E’ una delle novità introdotte con il decreto “Salva Italia” del governo Monti, che porta ai prezzi di mercato il valore degli alloggi di edilizia convenzionata. I proprietari finora sono stati poco restii a vendere perché trovavano il valore poco conveniente; adesso potranno farlo senza vincoli sul valore dell’immobile.
La delibera approvata prevede novità anche per le case costruite su terreni non acquistati ma dati in concessione dal Comune, pratica  diffusa in passato. Per avere il pieno possesso dell’alloggio, i titolari dovranno trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà. Per tale operazione, come per la cancellazione del prezzo imposto, i proprietari dovranno versare un canone ma godendo di consistenti sgravi, a fronte di forte aumento del prezzo di vendita delle case. Sarebbero circa 200 le istanze giacenti in ufficio e altrettante sono state in attesa negli studi notarili. In ultimo, il consiglio comunale ha approvato, senza dibattito, il piano delle misure contabili e amministrative scaturito dai rilievi ai bilanci mossi dalla Corte dei conti per le gestioni che vanno dal 2007 al 2010. Il documento è stato illustrato dal dirigente del settore Fiscalità locale, Vincenzo Migliore. I debiti fuori bilancio e le società partecipate i punti critci. Si sta rispondendo con modifiche al regolamento di contabilità, con l’introduzione di nuovi criteri di trasparenza, con un’attenta attività di studio e con la costituzione di fondi prudenziali utili ad affrontare le passività rilevate, come i residui attivi di dubbia esigibilità e l’eventuale rischio di soccombenza del Comune nei contenziosi in corso.
Rispetto ai debiti fuori bilancio, oltre alla costituzione di un fondo prudenziale, l’Amministrazione avrebbe in mente di riformare il regolamento di contabilità nel senso auspicato dalla Corte dei conti, secondo la quale il debito, una volta quantificato, va pagato dopo il via libera del consiglio comunale; oggi il pagamento può avvenire, con determinazione dirigenziale, prima del passaggio in assise, la quale si limita a una semplice presa d’atto. Tutto questo, fermo restando l’accertamento delle responsabilità.
Una parte consistente del piano si sofferma sui servizi esternalizzati e sulla stabilizzazione del personale precario avvenuta alla fine del 2010.Nel primo caso, si evidenziano le iniziative del Comune sul fronte del controllo della spesa e l’avvio delle procedure di appalto per la gestione di una parte del servizio di Fiscalità locale. Per quel che concerne la gestione del sistema informatico, la gara si è conclusa alla fine del 2010; il servizio è stato appaltato fino al 2017 alla “I&T servizi mandataria” e di recente, grazie ai prepensionamenti, il costo è stato abbattuto di circa un milione di euro. Quanto agli altri due servizi esternalizzati: la bonifica dall’amianto è stata sospesa nel 2011 a causa dei vincoli di bilancio; la gestione dei parcheggi è ormai affidata a personale interno con risultati finanziari positivi.Sulle stabilizzazioni, l’Amministrazione ha respinto tutti i rilievi della Corte, rivendicando in maniera netta la bontà del suo operato sia in termini di rispetto delle norme che di sostenibilità finanziaria in una prospettiva che arriva fino al 2020.




Siracusa. "Veleni in Procura", chiesta la condanna per i tre pm

Quattordici mesi di reclusione per Maurizio Musco. Quattro per l’ex procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi. Cinque mesi per Roberto Campisi. I nomi “eccellenti” coinvolti nel caso dei veleni in Procura hanno ascoltato impassibili le richieste di condanna formulate ieri dal pm del Tribunale di Messina. Sono accusati a vario titolo di abuso d’ufficio per i noti fatti che hanno portato al loro trasferimento ed all’intervento del Csm sollecitato a gran voce dal ministro Cancellieri. Hanno chiesto di essere guidicati con il rito abbreviato. Con loro anche l’ispettore del Nictas, Giancarlo Chiara,  per il quale la pubblica accusa ha chiesto un anno di carcere. Per gli altri due imputati con il rito ordinario (Piero Amara, avvocato, e Alessandro Ferraro, imprenditore)  il pm si pronuncerà l’11 febbraio, nuovo giorno di udienza, sempre a Messina. Tutti gli imputati hanno confutato le accuse, reclamando la correttezza del loro operato in qualunque circostanza.
(foto: Tribunale di Messina)




Siracusa. Servizio scuolabus riattivato? Un lettore di SiracusaOggi: "Ho aspettato inutilmente per un'ora".Lo Giudice: "Verifiche in corso"

“Oltre un’ora di attesa, vana, aspettando l’autobus che avrebbe dovuto condurre i nostri bambini a scuola, come assicurato dal Comune di Siracusa. Inutile l’attesa, altrettanto il tentativo di avere informazioni dagli uffici dell’assessorato alla Pubblica istruzione”. La protesta è di  un residente dell’ Arenella. “Un avviso affisso nella bacheca dell’istituto scolastico frequentato dai miei bambini- racconta Antonio – annunciava,  senza possibilità di equivoci, che mercoledi 5 febbraio, oggi, sarebbe stato riattivato lo scuolabus per accompagnare nelle rispettive scuole gli alunni  residenti in aree periferiche della città”. Un annuncio particolarmente gradito, visto che si tratta di un servizio invocato a gran voce da parecchio tempo. “Sveglia alle 6 e, come è sempre stato, alle 6,45- spiega il lettore di SiracusaOggi – eravamo alla solita fermata, all’incrocio tra Fanusa ed Arenella. Abbiamo aspettato fino alle 7,30, poi siamo andati via, in auto”. Inutile, stando a quanto il cittadino racconta alla redazione, chiedere spiegazioni al numero telefonico indicato nella comunicazione affissa a scuola: “eternamente occupato”. Infine la decisione di rivolgersi all’Ufficio pubblica istruzione raggiungendolo fisicamente. “Mi è stato detto di ritelefonare domani mattina per avere qualche informazione- conclude Antonio- Onestamente, da ottobre, ogni 15 giorni, mi rivolgo agli uffici comunali per comprendere le ragioni del disservizio. Questa situazione mi ha proprio stancato”. La segnalazione di Antonio non è l’unica arrivata in giornata agli uffici dell’assessorato alla Pubblica Istruzione. Una volta informato, l’assessore Alessio Lo Giudice ha predisposto tutte le verifiche del caso, con una ricognizione che sarà completata domani. Secondo indiscrezioni, in alcune zone il servizio sarebbe stato effettivamente attivato, mentre altre aree sarebbero rimaste fuori. “Abbiamo emesso la circolare – precisa Lo Giudice – nel momento in cui, una volta perfezionato il contratto, la ditta ci ha comunicato la data di avvio dell’attività. Il rapporto con l’amministrazione comunale è in essere e abbiamo, quindi,  tutto l’interesse a chiarire subito cosa sia accaduto”.




Siracusa. Liquami in via Cristoforo Colombo. L'associazione "TFM" chiede un intervento immediato di Sai 8

Fogne a cielo aperto in via Cristoforo Colombo, nella zona balneare della Fanusa. Da dieci giorni, dalle tubazioni delle acque nere affiorerebbero liquami, che si riverserebbero sulla strada, creando una grossa pozza maleodorante. Questa mattina, il presidente dell’associazione “Tfm”, Terrauzza Fanusa Milocca ,Francesco Santuccio,  insieme ad altri componenti del gruppo, ha effettuato un sopralluogo, a seguito  della segnalazione di alcuni residenti, constatando l’esistenza di ” un singolare “laghetto”.Peccato – osserva Santuccio – che non si tratti di acque trasparenti e invitanti, ma di fogna. Il problema è stato prontamente segnalato alla “Sai 8″, a cui chiediamo un intervento urgente, al fine di  eliminare subito le perdite e salvaguardare l’igiene pubblica mettendo fine ai disagi che ne conseguono per gli abitanti della zona”.




Siracusa. Parco archeologico di Siracusa, ancora un paio di settimane per il parere del Comune. La soprintendente Basile: "Elasticità limitata"

Più tempo al Comune per esprimere il proprio parere sulla perimetrazione del parco archeologico Siracusa, ma l’attesa non dovrà durare più di un paio di settimane. La soprintendente ai Beni Culturali, Beatrice Basile spiega alcuni aspetti tecnici della vicenda che ha infiammato gli animi di alcune associazioni ambientaliste ed esponenti politici locali. Il termine entro cui l’amministrazione comunale avrebbe dovuto dire la sua sulla proposta di perimetrazione della Soprintendenza è scaduto da qualche giorno ed è probabile, secondo indiscrezioni, che il documento non sia fornito prima dei prossimi dieci giorni. Il parere di palazzo Vermexio non è vincolante, ma fornisce chiaramente delle notizie utili alla Regione, a cui spetta la decisione sull’area da sottoporre, poi, a tutte le tutele del caso e alla gestione di un unico sito archeologico. “Il mancato rispetto della scadenza- spiega Basile- non comporta una conseguenza nell’immediato. Nessuna porta si chiude nell’immediato.C’è la possibilità di fornire al Comune più tempo per fare le valutazioni del caso, che nel caso delle amministrazioni comunali sono notoriamente piuttosto lunghi. E’ chiaro che se dovesse trascorrere un periodo eccessivamente lungo si interverrà”. Una volta trasmessa all’assessorato regionale l’intera documentazione, laddove dovessero esserci delle osservazioni o degli errori “meramente grafici” eventualmente commessi nella redazione della perimetrazione, la Soprintendenza potrebbe essere richiamata in causa per le correzioni del caso. Prima della chiusura della pratica, dunque, è probabile che trascorrano ancora dei mesi.




Siracusa. La Dieta Mediterranea, patrimonio dell'Umanità. Un incontro per spiegarne i benefici

“Gli assoluti benefici della dieta mediterranea: Patrimonio dell’Umanità”. E’ il tema di un’iniziativa della delegazione siracusana dell’Accademia italiana della Cucina, con cui si è inaugurato il nuovo anno accademico. Riconoscimento a Vittorio Pianese per “avere totalizzato nel 2013 il maggior numero di presenze alle attività della delegazione”. Il simpòsiarca dell’incontro accademico,  Giuseppe Romano ha proposto, di seguito, uno spaccato storico, scientifico e culturale intenso, sintetico e attuale sui vantaggi dell’alimentazione mediterranea.“La dieta mediterranea (come entità scientificamente dimostrata) nasce da studi el Prof. Ancel Keys –  ha esordito Romano “Il 16 novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita fra i patrimoni dell’UNESCO. Nel 2011 l’American College of Cardiology ha inserito, invece, questo tipo di dieta, fra i provvedimenti terapeutici da adottare per ridurre nelle popolazioni l’incidenza di malattie cardiovascolari, tumori, ipertensione arteriosa, diabete mellito tipo2, obesità”. Ulteriori conferme in tale direzione  le nuove linee guida americane 2013 sui fattori di rischio nelle malattie cardiovascolari”. La Dieta Mediterranea, appartiene all’alimentazione “povera” praticata dai popoli abitanti sulle terre bagnate dal Mar Mediterraneo. Consiste nell’assunzione di una alta percentuale di carboidrati (pane, pasta, olio, formaggi, noci, mandorle, frutta, verdura, cereali, legumi, spezie) oltre il 60 per cento del fabbisogno giornaliero, utilizzazione di pesce (pesce azzurro, tonno), poca carne rossa (una volta la settimana, o del tutto assente), poca carne bianca (pollame e affini). E’ la dieta dei nostri nonni rivisitata più volte e rivalorizzata in modo assoluto dagli studi scientifici. La Dieta Mediterranea sarà ambasciatrice all’Expo 2015 di uno stile di vita.




Siracusa. Tassa di soggiorno, polemiche infinite: botta e risposta Bandiera-Garozzo-Italia

Gli albergatori siracusani che hanno annunciato ricorso al Tar contro l’istituzione della tassa di soggiorno trovano un alleato nel deputato regionale, Edy Bandiera.  “Appoggio la loro decisione. Si tratta di quella stessa tassa contro cui Giancarlo Garozzo votò da consigliere comunale mentre adesso da sindaco la impone a una categoria in preda a una grave crisi”. Sereno come sua consuetudine, il sindaco risponde per le rime. “Bandiera dovrebbe saperlo, visto che era presidente del Consiglio Comunale: quella proposta alla quale votai contro non era chiara nella destinazione degli introiti della tassa di soggiorno. Il rischio era che finissero in destinazioni poco pubbliche e tanto private. Non potevo certo essere favorevole. Il regolamento approvato nelle settimane scorse è, invece, chiaro proprio sotto questo punto di vista e indica punto per punto dove saranno investiti i fondi derivanti dalla tassa di scopo. Bastava leggere il regolamento…”.
Il balzello in questione, tecnicamente una tassa di scopo,  viene pagata dai turisti che visitano Siracusa con una cifra che varia da 1 a 2,5 euro per notte (per un massimo di quattro notti), oltre il prezzo della camera. Non sono soldi che escono dalle tasche degli albergatori nè dei siracusani. Siracusa è la 500.a città italiana in cui viene istituita. Qualcuno degli albergatori  lamenta di diventare così un esattore per conto del Comune ma soprattutto “Noi Albergatori” protesta perchè sarebbe mancata la concertazione nelle scelte. Gli operatori del settore alberghiero rivendicano un ruolo nelle scelte di utilizzo dei fondi così raccolti. Da qui, la decisione di ricorrere al Tar e l’aspetto più critico della vicenda.
“Tra le proposte che avevo avanzato come candidato sindaco – ricorda Bandiera – c’era proprio quella di istituire un tavolo di discussione a cui sedessero i diretti interessati della categoria, che in quella sede avrebbero trovato adeguato ascolto e avrebbero potuto indicare come e dove investire eventuali introiti derivanti da questa tassa. In questo caso, invece, non solo non c’è stata nessuna discussione riguardo alla sua istituzione, ma non si capisce bene dove andranno dirottati questi fondi, ovvero se riusciranno, anziché colmare le necessità di un intero settore, ad accontentare solo le richieste di singoli…”, il sospetto del parlamentare.
Dall’amministrazione, replica  l’assessore al Turismo, Francesco Italia. “Mi sorprende che un deputato regionale, prima di scrivere una nota, non abbia neanche letto il regolamento che abbiamo approvato. Parla senza conoscere le cose. Ad esempio, dice che non si sa dove finiranno i soldi della tassa: falso. E’ indicato passo per passo dove e come saranno investiti. Poi suggerisce la creazione di un tavolo tecnico di discussione. Vorrei ricordargli che in Consiglio Comunale è stata votata l’istituzione di un tavolo tecnico permanente di concertazione, aperto a tutte le associazioni di categoria”. Italia mostra tutto il suo fastidio quando si parla di mancanza di dialogo con gli albergatori. “Da luglio dello scorso anno gli incontri non sono mancati e lo sanno bene gli albergatori che oggi protestano. In quelle occasioni molte delle loro osservazioni sono anche state favorevolmente accolte”. Quanto al dubbio che i soldi della tassa di soggiorno possano “accontentare solo le richieste di singoli”, l’assessore al Turismo mette tutti in guardia. “L’impressione è che i privati interessati siano questi albergatori riuniti in associazione. Sono un gruppetto e vorrebbero gestire in proprio i soldi della tassa di soggiorno. L’onorevole Bandiera, in buonafede, così avalla quello che in realtà vuole criticare”.
Le accuse di Edy Bandiera si allargano e toccano le condizioni della città. “E’ sporca, non passa un autobus, non si può noleggiare una bici, mancano gli infopoint, ci sono importanti siti culturali chiusi, non ci sono iniziative o eventi di intrattenimento: come fa un albergatore a chiedere il pagamento della tassa senza diventare rosso”, attacca Bandiera. “Mi sembra che lui sia stato negli ultimi anni investito di cariche istituzionali di primo piano”, risponde il sindaco, Garozzo.”Si faccia un appunto da solo, perchè la città noi l’abbiamo ereditata in condizioni così critiche. Perchè non se occupava da presidente del Consiglio Comunale e si risveglia da deputato regionale? Ha solo perso una nuova occasione per rimanere in silenzio ed evitare un brutta figura”, la chiosa amara.




Siracusa. Il Consiglio Comunale litiga anche sulle iniziative simboliche. E rimedia una figura così, così…

Il Consiglio Comunale di Siracusa si “perde” parlando del regolamento del Consiglio comunale dei ragazzi. Una bella iniziativa proposta dal consigliere pd, Carmen Castelluccio, avallata dal difensore dei diritti dei bambini, Franco Sciuto, si tramuta in brutta figura. Per l’istituzione e per i consiglieri. Organismo simbolico, il consiglio comunale dei ragazzi rappresenta un modo per “aprire” le istituzioni e consentire ai più piccoli di avvicinarsi e comprendere il funzionamento della macchina pubblica. Tanto semplice e tanto meritevole che l’iniziativa doveva essere salutata con un applauso dell’aula già dieci minuti dopo l’inizio della seduta. Considerando che ci sono voluti sei mesi per portarla in aula.
E invece l’approvazione del regolamento del consiglio comunale dei ragazzi – leggasi bene: consiglio comunale dei ragazzi – diventa oggetto di battaglia politica. Nemmeno si stesse parlando di Prg, impianti sportivi o Tares. Oltre 80 minuti di discussioni, anche accese. In mezzo una sospensione e bizantinismi da “manuale Cencelli” per composizione, regole di accesso e quant’altro. Neanche ci fossero in ballo posti di sottogoverno. Non una grande figura per i consiglieri comunali di Siracusa. Amareggiata la Castelluccio che sperava ben altro cammino per l’approvazione – che c’è stata alla fine – del regolamento. Dai banchi dell’opposizione, il “censore” Salvo Sorbello ha allargato le braccia ed è andato via. “Ma che esempio diamo ai giovani, così?”, si domanda raggiunto al telefono dalla redazione di SiracusaOggi.it. “Se un bambino avesse seguito la seduta di ieri, altro che interessarsi al consiglio dei giovani…Voci, litigi. Una scena assurda. Una iniziativa simile nasce per spiegare ai più piccoli che la politica non è una cosa sporca da cui stare alla larga e invece la discussione si arena sulla composizione del consiglio dei ragazzi…”. Sorbello, per una volta, è rimasto senza parole. Ha preso le sue carte ed ha lasciato, alquanto disgustato, l’aula.
Il Consiglio Comunale di Siracusa torna a riunirsi questa sera, in seconda convocazione. Ma la frittata ormai è fatta. Un altro pezzo di credibilità istituzionale è andata. Signori Consiglieri, una domanda: quando comincerà l’operazione simpatia?




Siracusa. Compravendita di immobili popolari e cooperative, stasera il voto del consiglio comunale

Torna in aula questa sera il consiglio comunale di Siracusa. Dopo la turbolenta seduta di ieri sera, che ha acceso gli animi dei consiglieri per ben 80 minuti, prima che si approvasse il nuovo regolamento del consiglio comunale dei ragazzi (leggi qui), maggioranza e opposizione torneranno a confrontarsi sulle nuove norme sulla vendita di alloggi di edilizia popolare e convenzionata e per le controdeduzioni ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti sui bilanci comunali varati dal 2007 al 2010. Basteranno 16 presenti perché la seduta, in seconda convocazione, sia valida. L’assise cittadina dovrà pronunciarsi sull’adeguamento normativo che riguarda gli alloggi in cooperativa o popolari. La prima novità riguarderebbe i titolari di case costruite su aree avute in concessione dal Comune e che adesso potranno diventare proprietà a tutti gli effetti, con prezzi che dovrebbero aggirarsi intorno ai 7 mila euro per ogni alloggio. Ci dovrebbe, inoltre, essere il mantenimento del diritto di superficie. La rinuncia alla proprietà comporterebbe il passaggio delle case al patrimonio comunale allo scadere dei 99 anni della concessione. Per gli alloggi popolari, invece, il Comune dovrebbe poter togliere il vincolo sul prezzo, mettendo il proprietario nelle condizioni di vendere l’immobile ad un prezzo più vicino al valore di mercato.




Siracusa. Parco archeologico, manca il parere del Comune. Cetti Vinci: "Uno scandalo"

“Un silenzio incomprensibile e deleterio quello del Comune di Siracusa sulla perimetrazione del Parco archeologico Siracusa”. Il termine entro il quale l’amministrazione comunale avrebbe dovuto esprimere il proprio parere, da inoltrare alla Regione, è scaduto, ma del documento non ci sarebbe ancora traccia. Grave inadempienza, secondo la consigliera comunale, Cetty Vinci che ha affrontato l’argomento ieri sera in consiglio comunale, stigmatizzando l’atteggiamento della maggioranza su un “argomento di vitale importanza per il nostro territorio e per il rilancio del turismo culturale. Entro 45 giorni dalla trasmissione degli atti da parte della Soprintendenza ai Beni culturali- ricorda Vinci- il Comune avrebbe dovuto dire la sua. Non lo ha fatto e, cosa ancora più grave, nessuno si prende il disturbo di renderne conto alla cittadinanza”. Per l’esponente di minoranza la responsabilità sarebbe anche dei consiglieri. “La conferenza dei capigruppo fa orecchio da mercante perfino su una richiesta, protocollata il 14 ottobre scorso, che aveva in calce la mia firma e quella di altri 12 colleghi, con cui si chiedeva di esaminare la vicenda in consiglio comunale, per avere tutti i chiarimenti del caso e comunicare ai cittadini quale sia l’idea del Comune e quale percorso si vorrebbe tracciare”. Il numero di firmatari della richiesta comporterebbe l’urgenza dell’ordine del giorno. “E’ sotto gli occhi di tutti che il mancato inserimento dell’argomento, a distanza di mesi dalla proposta, sia il segno di una evidente trascuratezza che è difficile comprendere”. In realtà, i 45 giorni  concessi al Comune per esprimere il proprio parere sulla perimetrazione del parco della Neapolis, non sarebbe perentorio. Ci sarebbe ancora tempo e dalla Soprintendenza sarebbero arrivate delle rassicurazioni in tal senso. “Non posso accettare, però- osserva Cetty Vinci- che mi si dica che, comunque, la Regione può andare avanti a prescindere dall’amministrazione comunale. E’ nostro interesse pronunciarci. Non vedo la ragione per cui si dovrebbe attendere che da Palermo si decida il da farsi”. Ulteriore motivo di malcontento, secondo la consigliera di minoranza, il fatto che altri comuni della provincia di Siracusa, impegnati in perimetrazioni di siti archeologici, abbiano già completato i rispettivi iter, con il coinvolgimento dei consigli comunali e con tutta la documentazione pronta. A queste considerazioni, Vinci ne aggiunge anche altre, relativi al modo in cui attualmente viene gestito il parco archeologico di Siracusa. “Una gestione scellerata- la definisce- che comporta introiti ben al di sotto delle possibilità dei nostri siti”.