Siracusa. Assessore Gambuzza in pressing sull'Ast: l'autobus 23 torna in servizio

Si chiude nel migliore dei modi il  il “caso” dell’autobus Ast numero 23 che a Siracusa serve principalmente le zone di Isola, Plemmirio, Arenella e Pantanelli. Il pullman è tornato in servizio dopo diversi giorni in cui era rimasto guasto ed in riparazione presso l’officina dell’Azienda Siciliana Trasporti a Noto. L’assessore al ramo, Silvana Gambuzza, si è recata ieri di persona nella locale sede Ast per chiedere con forza il ritorno in servizio dell’autobus che non poteva essere sostituito con altri attivi a Siracusa per le differenti dimensioni che lo rendono adatto a quelle strade. Anche il sindaco Giancarlo Garozzo nei giorni scorsi aveva chiesto di accelerare sulla vicenda, chiamando in causa la sede regionale dell’Ast.




Siracusa. La polizia provinciale salva cinque cuccioli abbandonati

Abbandonati poco dopo la nascita in un cartone nei pressi del circuito di Siracusa. Condannati da mani ingenerose ad una fine triste. Evitata grazie all’interno della polizia provinciale che ha rinvenuto dei cuccioli meticci nei pressi della Traversa Palma. La pattuglia, in servizio di vigilanza nella zona dove frequentemente vengono abbandonati rifiuti, ha notato ai margini della strada una cassetta da imballaggio con all’interno tre cuccioli in evidente stato di assideramento. Gli agenti hanno sentito dei guaiti provenire dalla scarpata sottostante. Hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e una squadra, giunta sul posto poco dopo, ha provveduto a prelevare altri due cuccioli in evidente stato di assideramento. Sono stati affidati all’associazione Snoopy.  Una comunicazione è stata inviata in Procura per il reato di abbandono di animali. Previsto anche l’arresto fino ad un anno.




Augusta. Il "guardiano del faro" Antonio Coria: "Da 14 anni custodisco un bene prezioso, aiutatemi a sopravvivere"

Da 14 anni è il custode del Faro Santa Croce, ma la sua vita è ben diversa da quella del “Guardiano del faro” di cui lo scrittore Sergio Bambarèn raccontava nel 2002. Per Antonio Coria la vita è tutt’altro che poesia. Da 5 anni si occupa di uno dei luoghi simbolo di Augusta e, per una serie di ragioni, legate anche a vicissitudini personali, lo fa volontariamente, gratis. Coria, che si autodefinisce “l’uomo del faro”, chiede aiuto da tempo, chiede che i diritti che ritiene di avere gli vengano riconosciuti e che gli venga retribuito il lavoro svolto “di fatto” da quando, dopo la chiusura del centro di ricerca per cui lavorava, proprio al Faro Santa Croce,  è rimasto senza un’occupazione. “Nello stesso periodo- racconta a SiracusaOggi- mi sono separato da mia moglie. Ho perso tutto, ma con devozione continuo, ancora oggi, a prendermi cura di uno dei simboli di questa città”. Antonio Coria si sente abbandonato. “Mi sono rivolto a patronati, avvocati, alle istituzioni- prosegue- ma nessuno sembra interessato a darmi una mano. Il mio è un problema di sopravvivenza. Sono disabile, non possiedo alcun bene e la legge sarebbe dalla mia parte”. Cita il Codice civile, la Costituzione italiana e quella europea, le leggi che si occupano di disabilità gravi, di “lavoro di fatto”, di discriminazioni, di cui si sente vittima. Il faro Santa Croce è di proprietà della Regione. “Le persone che ho consultato- lamenta Coria – mi hanno consigliato di lasciare perdere, sostenendo che si tratta di una battaglia inutile e che nessuno mi darebbe ragione. Al contrario, mi è stata prospettata, invece,  la possibilità di perdere anche il diritto di vivere nelle due camere che da anni sono casa mia. Potrebbero arrivare a chiedermi di pagare l’affitto. Intollerabile”. Coria crede di essere stato ingannato, di avere “ricevuto solo calci, come un cane randagio, libero, senza padrone. Spero- conclude il custode del faro- che qualcuno riconoscerà il mio coraggio, la mia moralità. Io, aspetto, spero e intanto continuo a proteggere il Bene Faro”.

 

 

 




Siracusa. Servizi socio-sanitari, domani i primi tavoli tematici aperti alla cittadinanza

Tavoli tematici aperti alla cittadinanza per pianificare i servizi socio sanitari nei comuni che aderiscono al distretto socio sanitario 48. Il primo appuntamento, che come i successivi rientra nell’ambito del programma regionale per le politiche sociali e socio-sanitarie 2010/2012. Si inizierà alle 9,30 e si proseguirà per tutta la mattinata. Nella sede dell’assessorato alle Politiche sociali di via Italia, Maria Magnano, Graziella Zagarella e Rita Di Benedetto coordineranno gli interventi dell’area “Anziani e disabili”. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, ci si sposterà, invece, sui temi legati all’area “Minori e responsabilità familiari”, con Adalgisa Alderuccio, Concetta Corradino e Carmela Rovello.




Siracusa. Avvisi di garanzia ad ex deputati regionali per spese 'allegre', tra gli indagati anche i siracusani

Ci sono anche attuali ed ex deputati regionali siracusani tra gli 83 parlamentari dell’Ars indagati per peculato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Palermo sull’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi parlamentari. L’agenzia Ansa spiega che, oltre agli 83 deputati regionali, sono inquisiti 14 consulenti e dipendenti dei gruppi. Ci sono componenti dell’Ars ancora in carica, in quell’elenco, altri che non sono stati rieletti. L’indagine riguarderebbe anche la penultima e la terzultima legislatura. La maggior parte degli illeciti contestati sarebbero riferiti, comunque,  alla scorsa. Agli onorevoli siciliani sono contestati acquisti personali: cravatte, borse, ma anche biancheria intima firmata, gioielli, soggiorni in alberghi di lusso. Tra i nomi che filtrano ci sarebbero anche quello dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio e per non andare troppo indietro nel tempo, dell’attuale presidente dell’assemblea, Giovanni Ardizzone. Ma di nomi di “big” della politica ce ne sono davvero tanti. Tra i casi segnalati, ce ne  sarebbero di vicini al surreale. E’ ancora l’Ansa a raccontare, ad esempio,  di scontrini che , per farsi rimborsare la cifra dai gruppi parlamentari, i deputati sarebbero arrivati a chiedere ai baristi  per la mancia avuta. Poi multe, regali per battesimi o matrimoni, soldi a “portaborse” , elargiti per diverse ragioni. La pioggia di avvisi di garanzia è arrivata all’Ars come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre il parlamento siciliano stava esaminando la manovra finanziaria. 




Siracusa. Francesco e Ivana, i due senzatetto domani sposi che intanto protestano a Palazzo Vermexio

I protagonisti di questa storia adesso hanno un nome ed un volto. I due senzatetto che hanno chiesto l’aiuto del Comune di Siracusa sono Francesco ed Ivana. Niente lavoro, niente casa ma quattro figli. Dopo gli appelli lanciati dalla consigliera del Pd, Princiotta, e dopo un incontro alle politiche sociali, questa mattina hanno deciso di venire allo scoperto.
Alle 8.00 erano in piazza Duomo, sotto Palazzo Vermexio. Un cartello scritto a penna per far conoscere, con dignità, il loro disagio: “Vogliamo invecchiare dignitosamente. Un lavoro e non morire di freddo e di fame senza un tetto”. Vigilia insolita di nozze, visto che domani Francesco e Ivana si sposeranno. Ironia della sorte, proprio in Comune. Francesco ha raccontato sulla sua bacheca facebook i primi istanti della loro protesta come quando, pochi minuti dopo le 8, scriveva: “buongiorno, palazzo vermexio ha aperto ora il portone e novità nessuna”. Nelle loro intenzioni, vorrebbero proseguire in questa visibile forma di protesta fino a che non matureranno buone nuove.
In realtà, dall’assessorato alle politiche sociali sono stati chiari quando hanno risposto alla loro richiesta di un alloggio popolare.  “Il Comune non ne ha disponibili ma in ogni caso ci sono le graduatorie da rispettare”. Alla famiglia in difficoltà era stato offerto un alloggio temporaneo, rifiutato. Fino a pochi mesi fa occupavano abusivamente un immobile in Ortigia. Attualmente sono ospiti della Caritas.




Siracusa. Finito l'incubo dei furti con spaccata: organizzazione catanese con manovalanza siracusana

E adesso basta furti con la “spaccata”. Gli inquirenti sono certi di aver assestato un colpo deciso all’organizzazione che si era specializzata in questo genere di colpi a Siracusa. Tre arresti, ieri, per confermare i sospetti iniziali. La banda che aveva iniziato a seminare preoccupazione tra gli esercenti più in vista della città aveva base e menti a Catania. Siracusana la manovalanza, i basisti. Non a caso, dei tre bloccati dalla Mobile di Siracusa subito dopo il quarto colpo tentato in via Monsignor Carabelli, due sono catanesi. Erano a bordo dell’auto di appoggio e sarebbero dovuti entrare in “scena” subito dopo la spaccata. Sono riusciti a sfuggire all’arresto, invece, i complici – o il complice- che si sono (è) occupati dell’auto ariete. Sulle loro tracce, adesso, c’è la Mobile di Catania che ha collaborato con i colleghi siracusani nelle indagini.
L’incubo in città dovrebbe essere finito, a meno di pericolose emulazioni. I furti erano diventati frequenti e persino spregiudicati. Colpi a ripetizione, quattro in poche settimane. Un modo di agire sin troppo sospetto che ha subito messo gli investigatori sulla pista giusta.
L’organizzazione sceglieva con “cura” i negozi da svaligiare. Prevalentemente abbigliamento di lusso, richiesto e facile da rivendere a basso costo sul mercato nero. Pochi minuti per fare tutto. La “spaccata” attira subito attenzioni e fa scattare immediatamente gli allarmi. Guadagni facili e immediati quindi, ma realizzati con una “tecnica” criminale rischiosa.
Sul fatto che tutte le rapine con auto ariete avvenute a Siracusa siano opera della stessa organizzazione ci sarebbero pochi dubbi. Gli investigatori stanno incrociando i dati per collocare gli arrestati sulle scene dei precedenti furti e magari risalire anche ai complici.




Siracusa. Pd, Schiavo proposto alla presidenza. Castelluccio: "No ad organismi paralleli"

Il senso della proposta è chiaro. L’esito del tentativo, non così scontato. La segretaria provinciale del Pd, Carmen Castelluccio ha chiesto a Liddo Schiavo, suo avversario nella corsa alla guida del partito, di presiedere l’assemblea provinciale. L’elezione della nuova direzione è fissata per il 19 gennaio prossimo. Proponendo il ruolo di presidente a Schiavo, Castelluccio e le aree della forza politica che hanno sostenuto la sua candidatura prima e il suo operato adesso, tentano di ricucire lo strappo, soprattutto con “lettiani” e “renziani”. Tentativo quantomai necessario oggi, alla luce del percorso che l’area “Renzi” sta compiendo anche a Siracusa, con il sindaco, Giancarlo Garozzo nel ruolo di coordinatore della componente che fa riferimento al segretario nazionale del partito e che fin dall’esito del congresso provinciale ha disconosciuto il ruolo di Carmen Castelluccio. Alcuni aspetti di quella vicenda sono rimasti ancora in sospeso. Storie di ricorsi e di “burocrazia” interna alla forza politica, che adesso vorrebbe rilanciare la propria azione sul territorio. Questo l’intento espresso dalla segretaria dopo la riunione con i coordinatori di buona parte dei circoli cittadini della provincia. “Le iniziative in programma- spiega Carmen Castelluccio- hanno l’obiettivo di dotare il partito di un progetto per lo sviluppo sostenibile della nostra provincia, che sarà definito nell’ambito di una conferenza dei servizi entro la metà del prossimo aprile”. Evidente, spiega poi la consigliera comunale, “che si tratta di un percorso che ha anche l’obiettivo di riportare il Pd,  i suoi militanti e simpatizzanti, oltre che i suoi rappresentanti istituzionali, a confrontarsi su temi concreti che permettano di superare divisioni legate a distorte appartenenze correntizie” . Messaggio che sembra lanciato  al sindaco di Siracusa, anche se non soltanto. La giornata di domenica, quindi, sarà cruciale per capire quale sarà il futuro immediato del partito di maggioranza nel capoluogo e non solo. L’invito ad entrare a fare parte degli organismi era non rappresenta una novità dell’ultim’ora. Castelluccio lo aveva già detto proprio nel giorno della sua proclamazione. Dall’area dei “renziani”, in quell’occasione, era arrivato un secco “no, grazie”. Orientamento che potrebbe essere mantenuto anche adesso che dalla teoria si passerebbe ai fatti. Eppure la segretaria del Pd ci riprova. “Non è più tempo di forzature- dice – di autoesclusioni, di tentativi di delegittimazione con cui sfuggire al confronto o, peggio, di costituire organismi paralleli che ,nella migliore delle ipotesi, possono rappresentare solo sensibilità all’interno del Pd, libere di promuovere tutte le iniziative ritenute utili a sviluppare il dibattito politico, ma rispetto alle quali occorre ribadire che, come è ovvio, le posizioni ufficiali del Pd vengono assunte solamente dai suoi rappresentanti e organismi democraticamente eletti e accreditati a livello regionale e nazionale”. Apertura, quindi, ma anche “puntini sulle “i””.




Siracusa. Non convalidato il fermo di Fiorino. Che dopo il blitz e l'arresto si congratula con i poliziotti

Vito Fiorino, il siracusano latitante dall’agosto del 2012, arrestato nei giorni scorsi con un blitz della Mobile in città, è in carcere a Siracusa. Dovrà restarvi almeno per altri cinque mesi, dopo la fuga dalla Casa di Lavoro di Sulmona dove scontava la sua pena. Ma gli investigatori sono convinti di un suo coinvolgimento nell’omicidio di Liberante Romano, vicenda di mafia che affonda le sue radici nel lontano 2002, una storia che potrebbe allungare la sua permanenza in carcere. Ritenuto elemento di spicco del can Bottaro-Attanasio, Fiorino è stato “sorpreso” proprio nella sua abitazione a Siracusa il 10 gennaio.
Il blitz è stato condotto dalla Mobile siracusana a cui il latitante, sorpreso dall’operazione, ha voluto rivolgere i suoi complimenti come nella tradizione dei grandi boss finiti in arresto. Gli investigatori erano sulle sue tracce da diverso tempo. Sapevano che dopo un primo periodo di latitanza lontano dalla sua città, era tornato a Siracusa. Ma non nella casa di famiglia, quanto piuttosto in un’abitazione nella zona di mare. Non sentendosi particolarmente braccato, negli ultimi tempi era diventato meno “discreto”, abbassando la guardia, recandosi spesso in quella casa dove si era comunque premunito di dotarsi di una comoda via di fuga: una botola per scappare dai tetti.
Non ha comunque avuto modo di servirsene. Quando i poliziotti hanno fatto scattare il blitz, Fiorino era in casa, circondato, con agenti anche sul tetto. Sorpreso, si è congratulato per l’operazione.
Ora si attendono risvolti anche sul fronte giudiziario. Il fermo operato su richiesta della Dda di Catania non è stato intanto convalidato dal gip che ha ritenuto insufficienti le dichiarazioni dei due collaboratori che citano Fiorino. La direzione distrettuale antimafia ha preannunciato di voler presentare ricorso.




Siracusa. Rifiuti, un'idea di ritorno per il futuro: termovalorizzatore. La proposta di Milazzo (Progetto Siracusa)

Chiusura della discarica di Costa Gigia. Il capogruppo di Progetto Siracusa, Massimo Milazzo, chiede “scelte politiche precise che mirino ad un moderno sistema di gestione dei rifiuti urbani. Altrove la gestione dei rifiuti è un’occasione di salvaguardia dell’ambiente e di creazione di sistemi industriali e di posti di lavoro”. Dallo scorso dicembre, il Comune di Siracusa conferisce i rifiuti in una discarica del catanese con conseguente aggravio dei costi. Un di più che non si tradurrà in un aumento in bolletta per i cittadini perchè l’amministrazione ha deciso di provvedere con propri fondi di bilancio, attraverso risparmi su servizi Igm non ritenuti al momento necessari. Ciò non toglie che per Siracusa, come per altri 19 Comuni del siracusano che conferivano a Costa Gigia, si debba mettere mano ad una nuova soluzione per la gestione dei rifiuti.  “Si può andare verso la realizzazione degli impianti di compostaggio o verso la costruzione del termovalorizzatore. Riguardo quest’ultima direzione ricordo che vi sono già tanti termovalorizzatori in Italia ed in tutta l’Europa, è assodato che non inquinano e la centrale Enel Tifeo che chiuderà i battenti l’anno prossimo potrebbe essere agevolmente riconvertita in un termovalorizzatore”, la proposta di Milazzo che riporta indietro le lancette di almeno otto anni, agli albori della tribolata vicenda del rigassificatore. “L’importante è che si agisca e si superi l’antiquato e costoso per l’ambiente e per i cittadini metodo del conferimento dei rifiuti nelle discariche”, insiste ancora Milazzo.
“Oggi non ha più organi politici la provincia regionale di Siracusa ed è commissariato il comune di Augusta nel cui territorio sorge la discarica di Costa Gigia. Ritengo pertanto che il Consiglio Comunale di Siracusa, città capoluogo, insieme a tutte le forze politiche del territorio e alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali abbia il serio dovere di onerarsi del disegno di una nuova politica dello smaltimento dei rifiuti urbani. Ne va dello sviluppo del territorio e della creazione di nuovi posti di lavoro”, il pensiero di Massimo Milazzo.