Siracusa. Avvisi di garanzia ad ex deputati regionali per spese 'allegre', tra gli indagati anche i siracusani

Ci sono anche attuali ed ex deputati regionali siracusani tra gli 83 parlamentari dell’Ars indagati per peculato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Palermo sull’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi parlamentari. L’agenzia Ansa spiega che, oltre agli 83 deputati regionali, sono inquisiti 14 consulenti e dipendenti dei gruppi. Ci sono componenti dell’Ars ancora in carica, in quell’elenco, altri che non sono stati rieletti. L’indagine riguarderebbe anche la penultima e la terzultima legislatura. La maggior parte degli illeciti contestati sarebbero riferiti, comunque,  alla scorsa. Agli onorevoli siciliani sono contestati acquisti personali: cravatte, borse, ma anche biancheria intima firmata, gioielli, soggiorni in alberghi di lusso. Tra i nomi che filtrano ci sarebbero anche quello dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio e per non andare troppo indietro nel tempo, dell’attuale presidente dell’assemblea, Giovanni Ardizzone. Ma di nomi di “big” della politica ce ne sono davvero tanti. Tra i casi segnalati, ce ne  sarebbero di vicini al surreale. E’ ancora l’Ansa a raccontare, ad esempio,  di scontrini che , per farsi rimborsare la cifra dai gruppi parlamentari, i deputati sarebbero arrivati a chiedere ai baristi  per la mancia avuta. Poi multe, regali per battesimi o matrimoni, soldi a “portaborse” , elargiti per diverse ragioni. La pioggia di avvisi di garanzia è arrivata all’Ars come un fulmine a ciel sereno, proprio mentre il parlamento siciliano stava esaminando la manovra finanziaria. 




Siracusa. Francesco e Ivana, i due senzatetto domani sposi che intanto protestano a Palazzo Vermexio

I protagonisti di questa storia adesso hanno un nome ed un volto. I due senzatetto che hanno chiesto l’aiuto del Comune di Siracusa sono Francesco ed Ivana. Niente lavoro, niente casa ma quattro figli. Dopo gli appelli lanciati dalla consigliera del Pd, Princiotta, e dopo un incontro alle politiche sociali, questa mattina hanno deciso di venire allo scoperto.
Alle 8.00 erano in piazza Duomo, sotto Palazzo Vermexio. Un cartello scritto a penna per far conoscere, con dignità, il loro disagio: “Vogliamo invecchiare dignitosamente. Un lavoro e non morire di freddo e di fame senza un tetto”. Vigilia insolita di nozze, visto che domani Francesco e Ivana si sposeranno. Ironia della sorte, proprio in Comune. Francesco ha raccontato sulla sua bacheca facebook i primi istanti della loro protesta come quando, pochi minuti dopo le 8, scriveva: “buongiorno, palazzo vermexio ha aperto ora il portone e novità nessuna”. Nelle loro intenzioni, vorrebbero proseguire in questa visibile forma di protesta fino a che non matureranno buone nuove.
In realtà, dall’assessorato alle politiche sociali sono stati chiari quando hanno risposto alla loro richiesta di un alloggio popolare.  “Il Comune non ne ha disponibili ma in ogni caso ci sono le graduatorie da rispettare”. Alla famiglia in difficoltà era stato offerto un alloggio temporaneo, rifiutato. Fino a pochi mesi fa occupavano abusivamente un immobile in Ortigia. Attualmente sono ospiti della Caritas.




Siracusa. Finito l'incubo dei furti con spaccata: organizzazione catanese con manovalanza siracusana

E adesso basta furti con la “spaccata”. Gli inquirenti sono certi di aver assestato un colpo deciso all’organizzazione che si era specializzata in questo genere di colpi a Siracusa. Tre arresti, ieri, per confermare i sospetti iniziali. La banda che aveva iniziato a seminare preoccupazione tra gli esercenti più in vista della città aveva base e menti a Catania. Siracusana la manovalanza, i basisti. Non a caso, dei tre bloccati dalla Mobile di Siracusa subito dopo il quarto colpo tentato in via Monsignor Carabelli, due sono catanesi. Erano a bordo dell’auto di appoggio e sarebbero dovuti entrare in “scena” subito dopo la spaccata. Sono riusciti a sfuggire all’arresto, invece, i complici – o il complice- che si sono (è) occupati dell’auto ariete. Sulle loro tracce, adesso, c’è la Mobile di Catania che ha collaborato con i colleghi siracusani nelle indagini.
L’incubo in città dovrebbe essere finito, a meno di pericolose emulazioni. I furti erano diventati frequenti e persino spregiudicati. Colpi a ripetizione, quattro in poche settimane. Un modo di agire sin troppo sospetto che ha subito messo gli investigatori sulla pista giusta.
L’organizzazione sceglieva con “cura” i negozi da svaligiare. Prevalentemente abbigliamento di lusso, richiesto e facile da rivendere a basso costo sul mercato nero. Pochi minuti per fare tutto. La “spaccata” attira subito attenzioni e fa scattare immediatamente gli allarmi. Guadagni facili e immediati quindi, ma realizzati con una “tecnica” criminale rischiosa.
Sul fatto che tutte le rapine con auto ariete avvenute a Siracusa siano opera della stessa organizzazione ci sarebbero pochi dubbi. Gli investigatori stanno incrociando i dati per collocare gli arrestati sulle scene dei precedenti furti e magari risalire anche ai complici.




Siracusa. Pd, Schiavo proposto alla presidenza. Castelluccio: "No ad organismi paralleli"

Il senso della proposta è chiaro. L’esito del tentativo, non così scontato. La segretaria provinciale del Pd, Carmen Castelluccio ha chiesto a Liddo Schiavo, suo avversario nella corsa alla guida del partito, di presiedere l’assemblea provinciale. L’elezione della nuova direzione è fissata per il 19 gennaio prossimo. Proponendo il ruolo di presidente a Schiavo, Castelluccio e le aree della forza politica che hanno sostenuto la sua candidatura prima e il suo operato adesso, tentano di ricucire lo strappo, soprattutto con “lettiani” e “renziani”. Tentativo quantomai necessario oggi, alla luce del percorso che l’area “Renzi” sta compiendo anche a Siracusa, con il sindaco, Giancarlo Garozzo nel ruolo di coordinatore della componente che fa riferimento al segretario nazionale del partito e che fin dall’esito del congresso provinciale ha disconosciuto il ruolo di Carmen Castelluccio. Alcuni aspetti di quella vicenda sono rimasti ancora in sospeso. Storie di ricorsi e di “burocrazia” interna alla forza politica, che adesso vorrebbe rilanciare la propria azione sul territorio. Questo l’intento espresso dalla segretaria dopo la riunione con i coordinatori di buona parte dei circoli cittadini della provincia. “Le iniziative in programma- spiega Carmen Castelluccio- hanno l’obiettivo di dotare il partito di un progetto per lo sviluppo sostenibile della nostra provincia, che sarà definito nell’ambito di una conferenza dei servizi entro la metà del prossimo aprile”. Evidente, spiega poi la consigliera comunale, “che si tratta di un percorso che ha anche l’obiettivo di riportare il Pd,  i suoi militanti e simpatizzanti, oltre che i suoi rappresentanti istituzionali, a confrontarsi su temi concreti che permettano di superare divisioni legate a distorte appartenenze correntizie” . Messaggio che sembra lanciato  al sindaco di Siracusa, anche se non soltanto. La giornata di domenica, quindi, sarà cruciale per capire quale sarà il futuro immediato del partito di maggioranza nel capoluogo e non solo. L’invito ad entrare a fare parte degli organismi era non rappresenta una novità dell’ultim’ora. Castelluccio lo aveva già detto proprio nel giorno della sua proclamazione. Dall’area dei “renziani”, in quell’occasione, era arrivato un secco “no, grazie”. Orientamento che potrebbe essere mantenuto anche adesso che dalla teoria si passerebbe ai fatti. Eppure la segretaria del Pd ci riprova. “Non è più tempo di forzature- dice – di autoesclusioni, di tentativi di delegittimazione con cui sfuggire al confronto o, peggio, di costituire organismi paralleli che ,nella migliore delle ipotesi, possono rappresentare solo sensibilità all’interno del Pd, libere di promuovere tutte le iniziative ritenute utili a sviluppare il dibattito politico, ma rispetto alle quali occorre ribadire che, come è ovvio, le posizioni ufficiali del Pd vengono assunte solamente dai suoi rappresentanti e organismi democraticamente eletti e accreditati a livello regionale e nazionale”. Apertura, quindi, ma anche “puntini sulle “i””.




Siracusa. Non convalidato il fermo di Fiorino. Che dopo il blitz e l'arresto si congratula con i poliziotti

Vito Fiorino, il siracusano latitante dall’agosto del 2012, arrestato nei giorni scorsi con un blitz della Mobile in città, è in carcere a Siracusa. Dovrà restarvi almeno per altri cinque mesi, dopo la fuga dalla Casa di Lavoro di Sulmona dove scontava la sua pena. Ma gli investigatori sono convinti di un suo coinvolgimento nell’omicidio di Liberante Romano, vicenda di mafia che affonda le sue radici nel lontano 2002, una storia che potrebbe allungare la sua permanenza in carcere. Ritenuto elemento di spicco del can Bottaro-Attanasio, Fiorino è stato “sorpreso” proprio nella sua abitazione a Siracusa il 10 gennaio.
Il blitz è stato condotto dalla Mobile siracusana a cui il latitante, sorpreso dall’operazione, ha voluto rivolgere i suoi complimenti come nella tradizione dei grandi boss finiti in arresto. Gli investigatori erano sulle sue tracce da diverso tempo. Sapevano che dopo un primo periodo di latitanza lontano dalla sua città, era tornato a Siracusa. Ma non nella casa di famiglia, quanto piuttosto in un’abitazione nella zona di mare. Non sentendosi particolarmente braccato, negli ultimi tempi era diventato meno “discreto”, abbassando la guardia, recandosi spesso in quella casa dove si era comunque premunito di dotarsi di una comoda via di fuga: una botola per scappare dai tetti.
Non ha comunque avuto modo di servirsene. Quando i poliziotti hanno fatto scattare il blitz, Fiorino era in casa, circondato, con agenti anche sul tetto. Sorpreso, si è congratulato per l’operazione.
Ora si attendono risvolti anche sul fronte giudiziario. Il fermo operato su richiesta della Dda di Catania non è stato intanto convalidato dal gip che ha ritenuto insufficienti le dichiarazioni dei due collaboratori che citano Fiorino. La direzione distrettuale antimafia ha preannunciato di voler presentare ricorso.




Siracusa. Rifiuti, un'idea di ritorno per il futuro: termovalorizzatore. La proposta di Milazzo (Progetto Siracusa)

Chiusura della discarica di Costa Gigia. Il capogruppo di Progetto Siracusa, Massimo Milazzo, chiede “scelte politiche precise che mirino ad un moderno sistema di gestione dei rifiuti urbani. Altrove la gestione dei rifiuti è un’occasione di salvaguardia dell’ambiente e di creazione di sistemi industriali e di posti di lavoro”. Dallo scorso dicembre, il Comune di Siracusa conferisce i rifiuti in una discarica del catanese con conseguente aggravio dei costi. Un di più che non si tradurrà in un aumento in bolletta per i cittadini perchè l’amministrazione ha deciso di provvedere con propri fondi di bilancio, attraverso risparmi su servizi Igm non ritenuti al momento necessari. Ciò non toglie che per Siracusa, come per altri 19 Comuni del siracusano che conferivano a Costa Gigia, si debba mettere mano ad una nuova soluzione per la gestione dei rifiuti.  “Si può andare verso la realizzazione degli impianti di compostaggio o verso la costruzione del termovalorizzatore. Riguardo quest’ultima direzione ricordo che vi sono già tanti termovalorizzatori in Italia ed in tutta l’Europa, è assodato che non inquinano e la centrale Enel Tifeo che chiuderà i battenti l’anno prossimo potrebbe essere agevolmente riconvertita in un termovalorizzatore”, la proposta di Milazzo che riporta indietro le lancette di almeno otto anni, agli albori della tribolata vicenda del rigassificatore. “L’importante è che si agisca e si superi l’antiquato e costoso per l’ambiente e per i cittadini metodo del conferimento dei rifiuti nelle discariche”, insiste ancora Milazzo.
“Oggi non ha più organi politici la provincia regionale di Siracusa ed è commissariato il comune di Augusta nel cui territorio sorge la discarica di Costa Gigia. Ritengo pertanto che il Consiglio Comunale di Siracusa, città capoluogo, insieme a tutte le forze politiche del territorio e alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali abbia il serio dovere di onerarsi del disegno di una nuova politica dello smaltimento dei rifiuti urbani. Ne va dello sviluppo del territorio e della creazione di nuovi posti di lavoro”, il pensiero di Massimo Milazzo.




Siracusa. Rosario Scalisi vice dirigente della squadra Mobile

Nuovo dirigente alla Questura di Siracusa. Si è insediato questa mattina Rosario Scalisi, vice dirigente della Squadra Mobile. Scalisi è’ laureato in giurisprudenza presso l’Università di Messina ed ha frequentato il master di II livello in “Scienze per la Sicurezza” tenuto presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma.




Siracusa. Clan Bottaro-Attanasio, fermato Vito Fiorino. E' indagato per l'omicidio di Liberante Romano. Tenta di fuggire da una botola

Era latitante dal 21 agosto 2012, da quando, in permesso premio, non era più rientrato nella Casa di Lavoro di Sulmona dove scontava la sua pena. Vito Fiorino, ritenuto un elemento di spicco del clan mafioso Bottaro- Attanasio, è stato fermato il 10 gennaio dalla Squadra Mobile di Siracusa, sulla base di un provvedimento emesso dalla Dda di Catania. Il giovane, oggi trentacinquenne, è indagato per l’omicidio di Liberante Romano, ucciso nella primavera del 2002 con un colpo di arma da fuoco in testa. Il cadavere di Romano fu rinvenuto carbonizzato all’interno del bagagliaio dell’auto intestata alla moglie nelle campagne di contrata Gallina. Il processo relativo a questo omicidio (“Lybra”) si è concluso con la condanna all’ergastolo di Giuseppe Calabrese e Salvatore Calabrò, entrambi affiliati allo stesso sodalizio mafioso siracusano. Proprio in quest’ambito è maturato l’assassinio di Romano. Una guerra per la leadership della consorteria criminale. Fiorino, quando è stato sorpreso dagli uomini agli ordini di Tito Cicero, nella sua abitazione, avrebbe tentato di fuggire attraverso una botola segreta, ricavata sul tetto dell’abitazione e dalla quale si accedeva alla terrazza. Lì, però, ad attenderlo, c’erano gli agenti, che hanno così messo fine alla sua latitanza.




Siracusa. Spettacoli classici, al via la realizzazione di scene e costumi. Da mercoledi, le audizioni per i cori

La macchina organizzativa è partita da tempo. La Fondazione Inda non può di certo aspettare i tempi della politica, impegnata in questioni legate al rinnovo del Cda e a presunte incompatibilità di carica, poi superate  da modifiche ancora in bozza. Questo, il 2014, è l’anno del Centenario ed il programma deve essere impeccabile, all’altezza dell’evento. Gli spettacoli classici di questo importante anniversario andranno in scena dal 9 maggio al 22 giugno prossimi, ovviamente al Teatro Greco di Siracusa. Ma ad inaugurare ufficialmente la stagione sarà, il 16 aprile, “Verso Argo”. Poi l’Agamennone , le Coefore e le  Eumenidi di Eschilo e le Vespe di Aristofane. Pronti i registi. Luca De Fusco per l’Agamennone, Daniele Salvo per Coefore ed Eumenidi, con la traduzione di Monica Centanni,  Mauro Avogadro per le Vespe di Aristofane, traduzione di Alessandro Grilli. La regia di “Verso Argo” sarà affidata, invece, a  Manuel Giliberti. Si tratta di un testo tratto da Omero, Eschilo, Euripide e Gorgia, con scrittura di Eva Cantarella. Novità del Centenario, già anticipata al termine dell’ultimo ciclo di spettacoli classici, il peso conferito alla commedia. Non più qualcosa da separare dalle tragedie, ma parte integrante del calendario delle rappresentazioni. Nei prossimi giorni partiranno i laboratori di sartoria e scenotecnica per la realizzazione di scene e costumi, ideati, come è noto, da Arnaldo Pomodoro, per la prima volta impegnato al Teatro Greco. Dal 15 al 18 gennaio, invece, nella sede della Fondazione si svolgeranno le audizioni per la selezione degli attori che comporranno i cori.

(Nelle foto, da sinistra, i registi Luca De Fusco, Mauro Avogadro e Daniele Salvo)

registi inda




Siracusa. Ancora un furto con la tecnica dell'auto ariete. Ma questa volta in tre sono stati arrestati

Nelle prime ore del mattino, agenti della Squadra Mobile di Siracusa e di Catania insieme agli uomini delle Volanti di Siracusa hanno arrestato, in flagranza di reato di tentato furto aggravato in concorso tra loro, mediante l’utilizzo di un’auto rubata lanciata a mò d’ariete contro la vetrina di un negozio, Salvatore Mancarella  di 63 anni, siracusano, e i catanese Santo Marchì  e Luigi Abbascià.
Gli arresti arrivano al termine di un’attività infoinvestigativa volta al contrasto del fenomeno dei furti in esercizi commerciali utilizzando il metodo dell’auto ariete, che ha permeso di sorprendere gli arrestati nel momento in cui con un’autovettura di provenienza furtiva, lanciata in retromarcia a forte velocità, sfondavano la vetrina di un negozio sito in via Monsignor Carabelli.
I tre sono stati subito bloccati,  a bordo di altra autovettura mentre gli occupanti dell’auto utilizzata come ariete si sono dati alla fuga.
La perquisizione a carico del Mancarella ha consentito di recuperare numerosi capi di abbigliamento di pregio ed elevato valore economico certo provento di furto operato con la stessa tecnica.