A chi spetta la presidenza della Fondazione Inda? Nell’anno del Centenario il primo quesito riguarda i vertici dell’Istituto del Dramma Antic0. Per il momento, avanti con il commissario straordinario, Alessandro Giacchetti. Ma nel fine settimana dovrebbero arrivate attese nuove da Roma – dove si trova Giacchetti – in modo tale da trovare una risposta definitiva alla querelle che vede in ballo anche il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.
Per statuto la presidenza della Fondazione toccherebbe al primo cittadino, proprio a ribadire la “siracusanità” dell’Inda. Ma di mezzo – oltre al commissariamento arrivato con le dimissioni dell’ex sindaco, Visentin – ci si è messo il Ministero (nomina nuovo Soprintendente, richiesta di un nuovo statuto) e il decreto legge numero 39 dell’8 aprile 2013. Quest’ultimo si occupa di disposizioni “in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”. Esulando da formule e formulette, impedirebbe – in sintesi – che il sindaco di Siracusa possa assumere anche la carica di presidente della Fondazione Inda.
Differente l’interpretazione che filtra da Palazzo Vermexio. L’Istituto del Dramma Antico non può essere equiparato – come fa il decreto – ad una società partecipata, si obietta dal Comune. A rafforzare la teoria, il fatto che non c’è capitale del Municipio in Inda. Ci sono, invece, i contributi, ma quelli esulerebbero da questo discorso. La figura del sindaco che presiede il Cda sarebbe mirata, piuttosto, a rinsaldare il rapporto tra la città e l’istituzione. Sarebbe, insomma, una assicurazione sulla “siracusanità” dell’Inda: questo il pensiero di autorevoli fonti comunali.
Intanto, la parlamentare regionale Marika Cirone Di Marco ha chiesto un’audizione al presidente della commissione Cultura. Una seduta a cui invitare anche il commissario Giacchetti con lo scopo “di richiamare l’attenzione della Regione sull’Inda, sollecitando il Ministero dei Beni culturali, in materia di riformulazione dello statuto e di nomina degli organismi di gestione dell’Istituto”, annuncia la Di Marco. Verrà chiesto, inoltre, un rendiconto della situazione attuale dell’Inda, anche relativamente alle scelte da adottare sul programma di spettacoli e di preparazione al Centenario.