Resta determinato ad andare avanti nella sua battaglia, che potrebbe, a questo punto, allargarsi alle tante tematiche relative alla sanità pubblica locale Ermanno Adorno, da tre giorni in sciopero della fame nell’androne dell’ospedale “Umberto I” di Siracusa. Un risultato, lo storico esponente della sinistra siracusana lo ha già certamente ottenuto. Ha riportato alta l’attenzione su una lacuna, la mancanza di un servizio di radioterapia nel capoluogo, che è stata spesso, nel tempo, motivo di dibattiti politici e di prese di posizione. Parole, però, fino ad oggi. Da semplice cittadino, invece, Adorno ha “costretto” la classe dirigente a fornire delle risposte e ad annunciare anche quella che dovrebbe essere la tempistica. Adorno non crede alle coincidenze. “Strano che i vertici dell’Asp di Siracusa- commenta – abbiano annunciato l’imminente avvio dei lavori di realizzazione del bunker all’ospedale Rizza proprio nel giorno in cui è partita la mia protesta, che è supportata da centinaia di persone che, con la loro testimonianza, hanno allungato la lista delle necessità impellenti del nostro servizio sanitario”. Domani, Adorno potrebbe convocare una conferenza stampa e non è escluso che con lui possa esserci anche il deputato regionale del “Movimento 5 stelle” Stefano Zito. “Dopo anni di battaglie iniziate nel periodo in cui ero sindaco di Priolo e proseguite da deputato sia da me che da altri miei colleghi, finalmente, per i malati di tumore, sarà possibile effettuare la radioterapia anche a Siracusa”. E’ sicuro Pippo Gianni dopo il colloquio avuto questa mattina con l’assessore alla Sanità Lucia Borsellino ed il presidente della commissione Sanità Giuseppe Di Giacomo. Le somme destinate al servizio sono state reperite attraverso il recupero dei fondi legati al cosiddetto “Protom”, dopo che la relativa gara era andata deserta. “Un ripiego, questo, che non può essere soddisfacente ma che, comunque, consentono di raggiungere un grande risultato”. La mancanza di radioterapia a Siracusa e i viaggi tra Catania e Ragusa a cui i malati di tumore sono quotidianamente costretti sono “tragica farsa che ha accompagnato la gestione della sanità in Sicilia negli ultimi vent’anni”.