Dal 13 settembre chiudono le sezioni distaccate del Tribunale di Siracusa. “E la città dovrà mostrare di essere all’altezza di dare risposte a quanti saranno costretti a riversarsi quotidianamente nel capoluogo da tutti i centri della provincia ai quali è stato sottratto il presidio territoriale di giustizia”, avverte Paolo Ezechia Reale di Progetto Siracusa.
“Non più rinviabile è il potenziamento del sistema di trasporto pubblico urbano ed interurbano verso la zona di Santa Panagia, ormia centro direzionale diffuso per la presenza di molti uffici”, spiega ancora l’ex candidato sindaco.
Secondo alcune stime, con la chiusura dei presidi territoriali di giustizia, potrebbero riversarsi ogni giorno a Siracusa altre 300 persone. Per spostarsi, in assenza di un servizio urbano ed interurbano, dovranno utilizzare l’auto venendo a gravare su di un volume di traffico già intenso.
“Siracusa è pronta a dare risposta a queste nuove esigenze?”, si chiede Reale. Che impiega un istante a fornire la risposta. “Non penso proprio. Mancano idonee aree di sosta, mancano parcheggi scambiatori, manca una rete efficiente di servizio pubblico; una mobilità accettabile è un miraggio”.
“Il sindaco ha annunciato lo sblocco della stucchevole vicenda del parcheggio di via Mazzanti, una struttura da completare al più presto. Ma amministrazione e maggioranza mi paiono distratte dalle liti interne per le poltrone del Consiglio Comunale”