Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, questa mattina è stato a Siracusa. Una visita istituzione per fare sentire la presenza del Governo in una regione dove l’emergenza immigrazione clandestina è scoppiata con proporzioni impreviste nelle settimane scorse. E Siracusa, in questo quadro, è “emergenza nell’emergenza” come ha detto lo stesso Alfano durante il veloce incontro con la stampa, in una pausa degli incontri con i prefetti dell’Isola ed i sindaci di Siracusa e Portopalo.
“Il Governo deve avere una attenzione particolare per la Sicilia”, ha esordito il ministro. “Siracusa è il cuore buono dell’Italia” e non sarà lasciata da sola nel far fronte al fenomeno della migrazione. Per Alfano l’obiettivo primario deve essere quello di coniugare accoglienza e sicurezza. “Siamo un popolo accogliente e la gente di Siracusa lo ha mostrato al mondo. Ma dobbiamo anche fare in modo che il fenomeno non si trasformi in un problema di sicurezza per le nostre città. Non lo possiamo accettare. Per questo oggi all’incontro con i prefetti c’è anche il capo della polizia, Pansa. COme prima cosa, i migranti devono farsi fotosegnalare, sennò danno subito un segnale inequivocabile di voler ‘giocare’ sulle frontiere ed è un meccanismo con cui pongono condizioni al nostro Paese. Inaccettabile. Chiederemo, inoltre, da subito di emendare il regolamento di Dublino perchè il problema è europeo e non solo italiano. Se i migranti sbarcano a Portopalo non è per godere delle belle spiagge ma per spostarsi poi in altri territori dell’Unione. Ora, l’Europa non chiedere tanto e dare poco. In sede europea è necessaria schiettezza nel discutere del tema”.
Alfano ha comunque segnalato come si vedano le prime note positive, come il tempo sensibilmente ridotto di permanenza dei migranti nei centri di accoglienza. Si lavorerà ulteriormente sulle commissioni territoriali per accelerare ancora lo smaltimento delle pratiche mentre sono stati ampliati i posti per i richiedenti asilo. E per non lasciare Siracusa da sola a raccogliere sbarchi su sbarchi, saranno aperti o riattivati altri centri già esistenti in Sicilia.
Il ministro ha poi annunciato una nuova visita a Siracusa per visionare i centri di accoglienza e le strutture accreditate.”Sul centro Umberto I il prefetto mi fornirà dati per valutare la bontà della scelta effettuata. Dobbiamo sapere che è in grado di offrire una accoglienza dignitosa e rispetta gli accordi stipulati con la convenzione di gestione”.