Bertone a Siracusa: "Corvi e vipere…"

Tarcisio BertonePrima uscita da ex segretario di Stato vaticano per Tarcisio Bertone. Il cardinale è l’atteso ospite dell’ultimo atto delle celebrazioni per i 60 anni dalla lacrimazione di Maria a Siracusa. La notizia delle sue dimissioni – accettate dal Papa – è certamente argomento del giorno e Bertone non si sottrae.  “Il bilancio di questi sette anni è positivo. Certo, ci sono stati tanti problemi, specialmente negli ultimi due anni, mi hanno rovesciato addosso accuse…”, dice. E viene specie da ripensare agli ultimi, tesi mesi del papato di Benedetto XVI. “Un intreccio di corvi e vipere. Però questo non dovrebbe offuscare quello che ritengo sia un bilancio positivo”, specifica ancora da Siracusa  Bertone. “Ho dato sempre tutto – ha aggiunto il Segretario di Stato uscente – ma certamente ho i miei difetti, e se dovessi ripensare adesso a certi momenti agirei diversamente”. Poi l’appuntamento con i fedeli in Santuario.




Celebrazioni lacrimazione, Prestigiacomo: "Nessun servizio ai pellegrini"

“Nessuna assistenza ai pellegrini che raggiungono in questi giorni il Santuario della Madonna delle Lacrime, nessun servizio e nulla che possa rappresentare un segnale di attenzione da parte dell’amministrazione comunale di Siracusa verso un evento importante come il sessantesimo anniversario del pianto di Maria nella nostra città”. E’ duro il giudizio che esprime la parlamentare del Pdl, Stefania Prestigiacomo nel giorno della chiusura delle celebrazioni nel tempio Mariano. “E’ assurdo- commenta Prestigiacomo- che perfino arrivare in Santuario diventi difficile. L’amministrazione comunale parla tanto ma mi sembra che fino ad ora abbia agito poco. Il turismo religioso – prosegue l’ex ministro dell’Ambiente – può e deve rappresentare per Siracusa un percorso da intraprendere. Mi piacerebbe vedere segnali concreti da un sindaco che si è dichiarato vicino alla Chiesa”. La deputata del “Pdl” si sposta, poi, sull’emergenza immigrazione e punta l’indice contro il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Il governatore- sostiene Prestigiacomo – ha dimenticato che Siracusa fa parte della Regione Siciliana. Non può restare ancora a guardare. Deve intervenire e lo deve fare con risorse finanziarie che mi risulta siamo state stanziate per altre aree, altrettanto importanti”.




Moto in fiamme in via Bignami. Indaga la polizia

Potrebbe essere di origine dolosa l’incendio che la notte scorsa ha disttrutto il motociclo di un giovane siracusano di 19 anni, parcheggiato in via Bignami. L’allarme è scattato alle 2. Sul posto sono intervenuti gli uomini delle Volanti e i Vigili del Fuoco, per le operazioni di spegnimento. Le fiamme hanno avviluppato anche due autovetture posteggiate accanto alla moto. Nell’immediato non è stato possibile accertare le cause del rogo, ma non si esclude la pista dolosa. Indaga la polizia.




Sbarco di 180 migranti nella notte a Siracusa. Fermati i cinque presunti scafisti

Nuovo sbarco di migranti clandestini, nella notte, Siracusa. Al Porto Grande , intorno alle 3,50 sono sbarcati 180 extracomunitari, in prevalenza siriani. Bel dettaglio, si tratta di 85 uomini , 43 donne e 52 bambini. Il barcone a bordo del quale viaggiavano è stato intercettato nel pomeriggio da un velivolo militare. Due motovedette della Guardia costiera sono intervenute, insieme ad un’unità navale della Guardia di Finanza , per raggiungere l’imbarcazione, intercettata a circa 33 miglia a sud est di Portopalo. Il natante è stato trainato fino alla banchina 4 del Porto Grande, dove sono iniziate le operazioni di assistenza e identificazione dei migranti. Poche ore dopo gli investigatori del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di SIracusa hanno fermato 5 cittadini egiziani, ritenendoli gli scafisti. Gli inquirenti si sarebbero basati su elementi forniti dai passeggeri del natante. I cinque egiziani sono stati condotti presso la Casa circondariale di Cavadonna. Due di loro erano già stati rimpatriati, lo scoso anno, dopo alcuni sbarchi in diverse zone della Sicilia. L’ultimo viaggio della speranza sarebbe partito il 24 agosto scorso da Alessandria d’Egitto.




Teatro Comunale, apertura "entro l'anno"

Cgil Siracusa: crisi nera ma possibili 5.000 nuovi posti nel 2014




Niente acqua a Belvedere. Colpa di un black out causato dal maltempo

Erogazione idrica “a singhiozzo “questa sera a Belvedere. E’ una delle conseguenze del temporale di questo pomeriggio. Ad annunciare disagi per i cittadini della zona periferica del capoluogo e’ la “Sai 8”, la societa’ che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Siracusa. La causa del problema sarebbe legata ad un black out. Squadra al lavoro,.. Tutto dovrebbe tornare nella norma entro la tarda serata.




Temporale: 48mm di pioggia in 15 minuti

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Siracusa, viale Tica

Ancora un violento temporale su Siracusa. In poco più di 15 minuti sono caduti 48mm di pioggia, un quantitativo definito dagli esperti meteo “ragguardevole”. Immediati i disagi per la vita cittadina, a partire dalla circolazione. Traffico pesantemente rallentato in più zone, con alcune arterie trasformatesi in veri e propri canali. Le situazioni più critiche segnalate in viale Ermocrate, viale Paolo Orsi e soprattutto viale Teracati. Diverse le telefonate ai centralini di vigili del fuoco e polizia municipale. Interventi in corso.
Una decina di giorni fa, tra il 21 e il 22 agosto, due violenti nubifragi avevano scaricato sulla città 365mm di pioggia portando il cosiddetto paziale pluviometrico mensile vicino a 420mm: un dato eccezionale per una città costiera della Sicilia, considerata solitamente tra le più secche dal punto di vista delle precipitazioni.




Incarichi esterni al Comune, Moschella e Lo Giudice: "presto una task force di soli dipendenti comunali"

E’ polemica sull’affidamento, da parte del Comune, di incarichi esterni per alcune decine di migliaia di euro. A replicare ad alcuni esponenti dell’opposizione, critici nei confronti dell’amministrazione Garozzo, sono gli assessori ai Lavori Pubblici, Alessio Lo Giudice e allo Sviluppo Economico, Fabio Moschella. “Nel programma del sindaco, è prevista la creazione di una “Task-Force”, formata da dipendenti comunali, che reperisca risorse economiche da bandi europei, statali e regionali- ricordano i due amministratori- Tale iniziativa parte dal potenziamento dell’ufficio Programmi Complessi e Politiche Comunitarie che già ha utilizzato, positivamente, risorse esterne. Pertanto, il punto programmatico del sindaco, in realtà non è stato disatteso, si è semplicemente assicurata un’indispensabile continuità delle attività già avviate”. Il riferimento è soprattutto alla programmazione 2007-2013, a quella 2014-2020, all’ IBM SmarterCities e al Patto dei sindaci. “Il processo di creazione della suddetta “Task Force”- concludono Lo Giudice e Moschella – è stato già avviato, ma la ricerca di risorse umane interne, con adeguate competenze rispetto all’attività specifica e le dinamiche interne di riorganizzazione degli uffici non sono di facile ed immediata attuazione”.




Petrolchimico "bocciato" dall'Oms, Cannata chiede un'interlocuzione tra Regione e sindaci

La convocazione di un tavolo, regionale o addirittura nazionale, a cui partecipino i sindaci della zona industriale, per individuare soluzioni ad un momento di estrema difficoltà per il polo petrolchimico. La proposta parte dal sindaco di Melilli, Pippo Cannata, dopo il giudizio negativo espresso dall’Organizzazione mondiale della Sanità su quanto le industrie, in provincia di Siracusa, sono state in grado di fare per il territorio. L’Oms “boccia” il petrolchimico, ritenendolo soltanto responsabile di danni ambientali e alla salute dei cittadini del territorio e incapace di mantenere gli equilibri occupazionali. Un percorso in caduta libera, dagli anni ’80 ad oggi. Poche, secondo l’organizzazione, anche le prospettive, se ci si basa sui provvedimenti adottati, a livello istituzionale e da parte dei gruppi industriali, per il futuro. Cannata sembra d’accordo con il contenuto dello studio. “Sono dati che non ci sorprendono- dice il primo cittadino di Melilli- ma che possono avere il merito di rappresentare un ulteriore campanello d’allarme da cui ripartire, in maniera concreta, per lavorare seriamente al nostro futuro economico, sociale e ambientale. Sono il primo ad avere dichiarato che non si può accettare alcun compromesso, se a farne le spese sono i nostri concittadini. Per questo chiedo l’apertura di un confronto tra i rappresentanti della Regione o del Governo e i sindaci della zona industriale”