Ias, le reazioni della politica siracusana. Le parole di Cannata (FdI) e Scerra (M5S)

“La decisione del Tribunale del Riesame di Roma di bloccare le attività del depuratore Ia Spa di Priolo Gargallo che in un decreto aveva deciso che i parametri emissivi dovessero essere ridotti in un tempo di 36 mesi rischia di far restare senza lavoro 4500 persone, indotto compreso. La decisione non riguarda il merito della decisione del governo, ma la competenza del tribunale che deve assumere la decisione finale”. Lo ha detto Luca Cannata, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera. “Nonostante l’Esecutivo avesse risolto da tempo, nel perimetro della legalità e del buon senso – sottolinea – questa situazione rischia di far cadere in depressione l’economia di un’intera area. Restiamo dalla parte dei lavoratori e già il Governo con il Ministro Urso questa mattina ha fatto un’informativa in merito al Consiglio dei ministri e subito dopo convocherà un tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali e chiederà inoltre agli organi competenti aggiornamenti sui dati emissivi del depuratore cosicché, visto che la situazione ambientale sembra sia migliorata, si possa proporre, nelle forme e nei modi opportuni, alla luce delle sopravvenienze, un nuovo pronunciamento del gip”.
Anche il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, commenta la convocazione del tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali sul futuro dell’area industriale di Priolo Gargallo, che si terrà il 21 novembre a Palazzo Piacentini, a Roma. “Era doverosa la convocazione di un vertice a Roma in questo complesso momento per la zona industriale di Siracusa. È chiaro che non basterà un incontro per venire a capo di una situazione delicata come quella che sta attraversando il multisito che si estende dalle porte di Siracusa sino ad Augusta. Per questo, continuiamo a lavorare su più fronti alla ricerca di soluzioni operative che possano scongiurare il tramonto dell’industria siracusana ed accompagnare uno sviluppo sostenibile, nel rispetto di tutte le parti e senza alimentare lo scontro con altri pezzi dello Stato. Restiamo concentrati ed uniti sulle sorti delle migliaia di lavoratori, da tutelare e proteggere di fronte agli scossoni che stanno attraversando l’area industriale aretusea. Si manifesta una volta di più la necessità di mettere in piedi in poco tempo una strategia condivisa e concreta per guidare una nuova fase industriale rispettosa dell’ambiente”. Così il parlamentare Filippo Scerra, del Movimento 5 Stelle.




Vicenda Ias, il ministro Urso: “Decisione tribunale su depuratore pregiudica lo sviluppo industriale”

“Ancora una volta la decisione di un Tribunale rischia di vanificare l’azione di governo a tutela dell’interesse generale. Stavolta ad essere colpito è proprio il diritto al lavoro di migliaia di persone in una zona strategica della Sicilia. Per colpire il governo colpiscono il Paese”. A dirlo è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che commenta quanto stabilito dal Tribunale del Riesame di Roma in merito al divieto di prosecuzione dell’attività di conferimento al depuratore di Priolo Gargallo da parte delle industrie locali, disposto dal GIP di Siracusa. Lo scorso agosto l’avvocatura dello Stato ha ricevuto mandato di presentare immediato appello contro il provvedimento del gip del Tribunale di Siracusa con cui viene ordinato lo stop al conferimento dei reflui industriali nel depuratore Ias. Sono stati i ministri delle Imprese e dell’Ambiente, Pichetto Fratin e Urso, ad incaricare gli uffici legislativi dei due dicasteri per l’avvio delle procedure di ricorso. Con il decreto emesso il 31 luglio, infatti, il Gip di Siracusa ha disposto la non prosecuzione delle attività del depuratore consortile Ias, disponendo la “disapplicazione” del decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy del 12 settembre 2023 contenente le misure di bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e la tutela della e dell’ambiente.
“Abbiamo da poco appreso – ha aggiunto il ministro Urso – le determinazioni del Tribunale del Riesame di Roma sull’ordinanza del Tribunale di Siracusa che, di fatto, concentrandosi su questioni di competenza e non affrontando il merito, bloccano la prosecuzione delle attività del depuratore IAS S.p.A. (Industria Acqua Siracusana) di Priolo Gargallo. Una decisione gravissima che mina la stabilità e il futuro dell’intera area industriale, compromettendo il destino di migliaia e migliaia di lavoratori, delle loro famiglie e le possibilità di sviluppo dell’intera Sicilia”.
Il decreto-legge 187/2022 aveva attribuito al Tribunale di Roma la competenza per l’appello sui sequestri riguardanti aziende di interesse strategico nazionale, tra cui, appunto, l’Isab di Priolo. Quest’ultima, insieme ad altri operatori industriali, convoglia i propri reflui industriali al depuratore di Priolo Gargallo che è oggetto di sequestro giudiziario. Poiché il sequestro rischiava di interrompere l’attività produttiva, il Governo è intervenuto con il decreto 187/2022 – disposizione che ha ricevuto l’avallo anche della Corte costituzionale – stabilendo un percorso per riportare gradualmente i parametri emissivi entro i limiti previsti, indicando un termine di 36 mesi. Da allora, si è effettivamente osservato un trend positivo con una progressiva riduzione dei valori emissivi.
Tuttavia, il Gip di Siracusa ha rifiutato di applicare il decreto e ha recentemente disposto il divieto al conferimento dei reflui. In risposta, l’Avvocatura dello Stato ha presentato appello al Tribunale del Riesame di Roma, richiamando la norma citata. Il Tribunale, anziché entrare nel merito, ha rimesso alla Corte costituzionale la questione della competenza territoriale, senza sospendere l’efficacia del provvedimento del Gip di Siracusa. L’ordinanza è attualmente in fase di pubblicazione in G.U. e la pronuncia della Corte costituzionale potrebbe non arrivare prima di sei mesi.
“Con lo stop al depuratore – continua Urso – si compromettono le operazioni di aziende di primaria importanza come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol, con un impatto devastante per il tessuto economico e sociale della zona. Un duro colpo per il territorio, che rischia di perdere più di 4.500 posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indotto, oltre a subire un danno irreversibile alla propria economia. Così si pregiudicano anche gli investimenti programmati per la riconversione green delle attività produttive”.
“Ho informato subito il Presidente della Regione Sicilia con il quale abbiamo condiviso un’azione comune. Questa mattina farò una informativa in merito al Consiglio dei ministri e subito dopo convocherò un tavolo con tutte le forze produttive e sindacali del territorio e gli enti locali. Chiederò inoltre agli organi competenti aggiornamenti sui dati emissivi del depuratore, cosicché se, come ritengo, la situazione ambientale sta progressivamente migliorando, si possa proporre, nelle forme e nei modi opportuni, alla luce delle sopravvenienze, un nuovo pronunciamento del GIP” ha concluso Urso.




I sette passi da compiere per arrivare alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa

La Regione ha deliberato la piena copertura finanziaria per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Al totale di 372 milioni di euro si è arrivati tramite l’assegnazione di altri 24 milioni che si vanno ad aggiungere ai 300 milioni già vincolati dalla Regione, con fondi ex art. 20 legge 67/88, e ai 48 milioni assicurati dall’Asp di Siracusa.
Un passaggio importante e che permette adesso di avviare gli altri step necessari per avvicinarsi alla costruzione dell’attesa infrastruttura sanitaria. Da un punto di vista procedimentale, l’iter prevede sette passaggi propedeutici alla gara d’appalto.
Il primo è l’invio al Ministero della delibera regionale con cui si perfeziona la richiesta di rimodulazione del finanziamento originario (da 200 a 300 milioni) inoltrata ad agosto scorso.
Il secondo, l’⁠avvio dell’istruttoria con il progetto definitivo all’esame del Nucleo di valutazione interno del Ministero, per ottenerne il parere (progetto definitivo di 347 milioni).
Quindi, ottenuto il parere, occorre il “perfezionamento” del finanziamento da parte dei Ministeri della Salute e dell’Economia, sino all’emissione del relativo decreto. E con questi tre passaggi si conclude la rimodulazione che metterà a disposizione della realizzazione 300 milioni (95% a carico dello Stato, 5% a carico della Regione), nonché dgli ulteriori 24 milioni messi a disposizione dalla Regione ed i 47 da accontamenti pluriennali Asp di Siracusa. Con l’integrale copertura finanziaria, il progetto definitivo del nuovo ospedale potrà quindi essere approvato amministrativamente.
Un passaggio non da poco, dal punto di vista burocratico. Perchè con quell’approvazione, l’opera diverrà di pubblica utilità, urgente ed indifferibile. Cosa che sbloccherà l’espropriazione dei terreni nell’area individuata lungo la Statale 124, nei pressi dello svincolo autostradale, su cui costruire il grande complesso ospedaliero, i parcheggi e la viabilità di servizio.
Contestualmente, con l’approvazione del progetto definitivo, si aprirà la fase della redazione del progetto esecutivo: il raggruppamento temporaneo di imprese incaricato avrà due mesi di tempo per produrlo. Una volta acquisito ed approvato il progetto esecutivo, si potrà finalmente passare alla gara d’appalto. E da quel momento scatterà il conto alla rovescia per la storica posa della prima pietra.
La struttura commissariale guidata dall’ingegnere Guido Monteforte ha lavorato febbrilmente in questi mesi. Un’azione puntuale e certosina, condotta spesso sottotraccia ed in silenzio ma determinante – oggi va riconosciuto – per portare questa complessa vicenda fuori dalla palude in cui rischiava di sprofondare, tra ipotesi di divisione in lotti e soldi mancanti. E se persino le opposizioni chiedono oggi la proroga del mandato del commissario nominato dall’attuale governo, allora vuol dire che ha lavorato davvero bene. Un’evidenza su cui concorda la politica locale che inizia a chiederne la riconferma, in vista della prossima scadenza del mandato. E magari + davvero la cosa giusta da fare.




Nuovo ospedale, le reazioni della politica. Gennuso (FI) e Carta (Mpa): “Attenzione della Regione verso il territorio siracusano”

La giunta regionale, nella giornata di ieri, ha approvato la delibera con cui si assicura l’intera copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Vengono assegnati, quindi, altri 24 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 300 milioni già vincolati dalla Regione con fondi ex art. 20 legge 67/88 e ai 48 milioni assicurati dall’Asp di Siracusa.
I deputati regionali Riccardo Gennuso di Forza Italia e Giuseppe Carta dei Popolari e Autonomisti esprimono il loro apprezzamento e ringraziamento al governo regionale e, in particolare, al presidente Renato Schifani per l’approvazione in Giunta del finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa.
“Con questa decisione si conferma l’attenzione del governo regionale verso il territorio siracusano, soprattutto su un tema cruciale e delicato come quello dell’efficienza della rete ospedaliera, fondamentale per la qualità della vita dei cittadini”, dichiarano i due parlamentari.
Secondo Gennuso e Carta, “questa scelta rappresenta una risposta concreta e decisa alle necessità di un’area che da tempo attende un investimento così importante per il miglioramento delle strutture sanitarie. Si tratta di un traguardo significativo, frutto di un lavoro serio e costante che dimostra la cultura e l’azione del buon governo e dell’efficienza amministrativa del centro-destra guidato da Schifani”.
I due esponenti politici rigettano le critiche di chi, “in modo strumentale, ha alimentato sterili polemiche sull’argomento. Il finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa è la dimostrazione concreta dell’impegno del governo regionale e della volontà di portare avanti progetti di grande valore per il benessere della comunità, superando inutili divisioni e speculazioni politiche”, concludono.




Nuovo ospedale, le reazioni della politica. Scerra e Gilistro (M5S): “Occhi aperti per evitare sorprese”

La giunta regionale, nella giornata di ieri, ha approvato la delibera con cui si assicura l’intera copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Vengono assegnati, quindi, altri 24 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 300 milioni già vincolati dalla Regione con fondi ex art. 20 legge 67/88 e ai 48 milioni assicurati dall’Asp di Siracusa.
“Ora che la Regione ha finalmente deliberato la totale copertura finanziaria necessaria per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, saremo vigili a Roma sulla rapida emissione del necessario parere da parte del Ministero della Sanità. Bisogna accelerare per recuperare il tempo perduto e arrivare velocemente all’approvazione del progetto definitivo, in modo da permettere al commissario straordinario di aprire la fase che condurrà all’attesa cantierabilità dei lavori di costruzione. Terremo gli occhi ben aperti per evitare sorprese dell’ultimo minuto che possano, ancora una volta, allontanare il traguardo dovuto ai siracusani. Ed a tal proposito, riteniamo sia interesse di tutti lavorare per una proroga del mandato a titolo gratuito dell’attuale commissario straordinario, Guido Monteforte, che ha dimostrato competenza e caparbietà in scelte difficili assunte con guida sicura ed in spirito di leale collaborazione con tutta la deputazione politica aretusea, proprio come il ruolo e la vicenda richiedono”. Così il parlamentare Filippo Scerra e il deputato regionale Carlo Gilistro, entrambi del Movimento 5 Stelle, sull’iter che deve condurre alla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa.
Proprio Scerra, nei giorni scorsi, ha depositato alla Camera un emendamento con cui chiede la proroga del mandato al commissario straordinario Monteforte, il cui attuale incarico scadrà a dicembre. “Sarebbe un errore cambiare proprio ad un passo dall’avvio della fase definitiva, rischiando così di dover ripartire da due o tre caselle indietro in un percorso invece sbloccato e ben avviato da Monteforte”, le parole di Scerra.




Nuovo ospedale di Siracusa, Spada (PD): “Monitorare i passaggi successivi nell’interesse dei cittadini”

“La delibera di Giunta regionale sul finanziamento per il nuovo ospedale di Siracusa è una notizia positiva per il territorio e fa seguito anche all’azione portata avanti dal sottoscritto. Adesso bisognerà monitorare i passaggi successivi nell’interesse dei cittadini”. A dirlo è il deputato regionale del Partito Democratico, Tiziano Spada. Nella giornata di ieri la giunta regionale ha approvato la delibera con cui si assicura l’intera copertura finanziaria di 372 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa.
“Come annunciato al Prefetto, ai sindaci e al commissario straordinario nel corso dell’ultimo incontro in Prefettura, la Regione ha dato seguito a una delibera di giunta che da copertura integrale al finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale – continua Spada -. Adesso occorre che la deputazione nazionale e gli uffici si attivino in maniera celere per i passaggi consequenziali”.
Sin dal suo insediamento all’Assemblea Regionale Siciliana, l’on. Tiziano Spada ha seguito personalmente i passaggi che hanno interessato il nuovo ospedale, sottolineando la massima urgenza per il completamento dei passaggi istituzionali e burocratici. Il ruolo centrale di Spada nella vicenda si è tradotto nella presentazione, a febbraio 2024, di una risoluzione, approvata all’unanimità in Commissione Ue, con cui è stato impegnato il Governo della Regione ad attivare ogni iniziativa possibile, sia politica che amministrativa, per il reperimento delle somme necessarie a finanziare il fabbisogno complessivo, pari a 147 milioni di euro, da aggiungere alle risorse precedentemente stanziate per la realizzazione della struttura sanitaria.
“La notizia della delibera di giunta è anche frutto dell’azione che ho portato avanti, grazie anche all’assessorato alla Sanità – conclude Spada -. L’ospedale è un’opportunità che il territorio siracusano non può permettersi di perdere, per questo monitorerò tutti i passaggi nell’interesse dei cittadini della provincia, ma non solo”.




Intrappolato dall’acqua a Cozzo Pantano, anziano soccorso dai volontari Ross

Volontari di Protezione Civile mobilitati da ore, per far fronte ai disagi causati dalle piogge delle ultime ore. Con l’attivazione del Centro Operativo Comunale, disposta nel pomeriggio di ieri con il previsto aggravamento delle condizioni meteo, le squadre della associazioni che collaborano con il settore comunale della Protezione Civile presidiano il territorio pronte ad intervenire in caso di necessità.
Nel tardo pomeriggio, gli operatori Ross hanno soccorso un uomo rimasto bloccato dentro la sua auto in un tratto di strada finito completamente allagato nella zona di Cozzo Pantano, nei pressi della fonte Ciane. Ha tentato comunque di “guadare” quel fiume di acqua e fango rimanendo però intrappolato. I volontari lo hanno raggiunto e messo in salvo. Ed è soltanto uno dei tanti interventi di queste ore.
Si raccomanda ancora una volta massima prudenza negli spostamenti.




Sempre più auto circolano senza assicurazione a Siracusa: scattano sanzioni e sequestri

“Sulle strade di Siracusa sono sempre di più i veicoli sorpresi a circolare, seppur privi di copertura assicurativa”. A dirlo è l’assessore alla Polizia Municipale, Giuseppe Gibilisco, che comunica l’istituzione di un servizio di vigilanza con controlli a campione sui mezzi in circolazione e in sosta. Solo oggi sono state sanzionate e sottoposte a sequestro amministrativo 4 autovetture.
Il servizio è stato avviato con l’obiettivo di garantire una maggior sicurezza stradale alla comunità. “Si tratta un trend negativo, che nel corso di quest’anno, vede in media tre mezzi al giorno fermati e sanzionati con multe salatissime e sequestro del mezzo, oltre a quelli beccati privi di RCA, a seguito di controlli scaturiti da sinistri stradali”. E intanto prosegue l’attività di controllo su tutto il territorio della Polizia Municipale di Siracusa rivolta al contrasto alla illegalità e al ripristino del decoro cittadino, con la rimozione forzata dei veicoli in stato d’abbandono che si trovano in area pubblica.




Caso Eni, Barbagallo (Pd): “Centinaia di posti a rischio a Priolo e Ragusa, il Governo intervenga”

“Il Governo di centrodestra intervenga su Eni per garantire la salvaguardia occupazionale e, al contempo, la tutela e lo sviluppo del territorio e dell’area industriale di Priolo Gargallo, dopo la decisione di Eni di chiudere l’impianto di Versalis. A rischio infatti, con la riconversione ci sono diverse centinaia di posti di lavoro tra Priolo e Ragusa, che diventano diverse migliaia considerando anche l’indotto, per i quali è necessario un intervento deciso e convinto da parte sia del governo che della stessa Eni per sostenere i livelli occupazionali”. A dirlo è il segretario regionale del Pd Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo, in seguito allo sciopero proclamato da Cgil e Uil per il piano Eni che prevede la chiusura dell’impianto di Versalis che sarà riconvertito in una bioraffineria nel polo petrolchimico di Priolo. Sull’argomento Barbagallo ha presentato una interrogazione rivolta alla presidente del Consiglio e ai ministri del Lavoro e politiche sociali, dell’Economia e delle Imprese e del made in Italy.
“Il Pd è al fianco dei lavoratori perché questo – prosegue – è un duro colpo, l’ennesimo, per l’economia locale, che causa pesanti ripercussioni sul nostro territorio. Siamo di fronte all’incapacità e all’inadeguatezza del governo che, non solo non coglie le sfide del tempo che viviamo su decarbonizzazione e riconversione green, ma addirittura le utilizza come clava per – conclude – tagliare centinaia di posti di lavoro ed insediamenti produttivi storici. Auspichiamo quindi un ripensamento a tutela dei livelli occupazionali”




Mobilitazione della zona industriale, il sindaco Pippo Gianni a sostegno dei lavoratori del petrolchimico

Giornata di mobilitazione per il petrolchimico siracusano. Dalle 9 di questa mattina, nonostante le condizioni climatiche avverse, un migliaio di persone si sono radunate alla portineria Ovest della zona industriale per uno sciopero di 8 ore indetto da Cgil e Uil. Il corteo dei lavoratori ha poi raggiunto il Comune di Priolo dove ad attenderli c’era il sindaco Pippo Gianni.
“Vogliamo sapere – ha detto Pippo Gianni – che fine faranno la nostra provincia e la nostra zona industriale. Solo il Governo nazionale e regionale potrà darci una risposta. La manifestazione di oggi è pienamente riuscita, vista la numerosa presenza dei lavoratori, e mi trova d’accordo in quanto non è “contro” qualcuno ma è “per” qualcosa, per chiedere al Governo nazionale e regionale cosa intende fare con la nostra zona industriale. Non possiamo subire oltre il danno la beffa visto che in 50 anni hanno distrutto tutto, il territorio, l’aria, ľacqua; abbiamo avuto solo dolore, morte, inquinamento e ora vogliono andare via e uscire dal gioco cosi, questo non lo accettiamo. Solo rimanendo uniti, senza colori politici, potremo vincere questa battaglia. La nostra è pur sempre la zona a più alta densità di insediamento industriale d’Europa e non possono trattarci come mendicanti”.