Zona industriale, è il giorno della mobilitazione: un migliaio di persone in corteo con Cgil e Uil

È il giorno della mobilitazione per la zona industriale di Cgil e Uil. Dalle 9 di questa mattina, nonostante le condizioni climatiche avverse, un migliaio di persone si sono radunate alla portineria Ovest della zona industriale per uno sciopero di 8 ore. “Basta dismissioni e false promesse, chiediamo ai governi regionale e nazionale un piano di investimenti pubblici e privati per la riqualificazione del petrolchimico”, si legge nel volantino dei due sindacati. Mai come oggi il futuro della zona industriale di Siracusa appare appeso un filo, tra le speranze future di transizione ed i problemi attuali di produzione. Il piano industriale di Versalis con la fermata nel 2026 del cracking di Priolo; Isab Goi che ha fermato temporaneamente Igcc perchè la produzione di energia elettrica con quel sistema non è al momento conveniente; Sasol con gli impianti che marciano quasi al minimo tecnico; Sonatrach e Sasol con progetti annunciati ma fermi. E poi c’è il tema Ias “destinato a chiudere se non si interviene su nuovi investimenti e nuove tecnologie”, ripetono da settimane i sindacati.
“Troppe criticità per la zona industriale, si allo sciopero”, insisteva nei giorni scorsi Giorgio Miozzi, segretario provinciale della Uilm Siracusa, sigla dei metalmeccanici. “Si sta giocando con il futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie. Non ci piace lo scenario che si sta prospettando: Eni chiude gli impianti perché in perdita e ci dicono che verranno investiti circa 2 miliardi per la transizione, ma tante volte abbiamo ascoltato intenzioni alle quali non si è poi dato seguito. Non possiamo correre questo rischio. I problemi della zona industriale sono molteplici – prosegue Miozzi – gli impianti di cogenerazione Isab ad esempio sono fermi e ciò crea enormi disagi alle aziende metalmeccaniche, di servizi e di trasporti collegate perché a loro volta rimangono ferme. E se si fermano queste aziende e si fermano i lavoratori, come pensano possano vivere tutte le rispettive famiglie? Il blocco di quasi tre impianti porterà inevitabilmente ad un calo dei livelli occupazionali. E poi ancora: ci sono contratti a termine non rinnovati, aziende che mandano il personale in ferie forzate. Diteci se tutto ciò in prospettiva non sia preoccupante per i lavoratori”. In questo scenario, la Uilm ha ribadito a gran voce il bisogno di una manifestazione e di uno sciopero. Anche la Fiom Cgil sostiene lo sciopero. “Questo piano di trasformazione mette in discussione la continuità occupazionale e alimenta ulteriormente i dubbi sulla tenuta complessiva di un sistema industriale che mostra da anni evidenti segni di debolezza strutturale e di sistema. Il petrolchimico di Priolo rappresenta un’area complessa, dove gli impianti dei vari player risultano interconnessi e integrati nella produzione – spiega Antonio Recano – l’annunciato stop dell’impianto etilene, la chiusura di impianti strategici di Isab Goi e di Sasol in combinato disposto con la spada di Damocle dell’irrisolta vicenda Ias, rappresenta la tempesta perfetta che rischia di mettere in discussione l’intero sistema industriale e circa 10.000 posti di lavoro”. Previsione a tinte fosche per la sigla dei metalmeccanici della Cigl e sempre più lontana la possibilità di riconversione e riqualificazione dell’area che si estende tra i comuni di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli”.
Il segretario regionale Uiltec Andrea Bottaro, ieri mattina ai microfoni di FMITALIA, ha spiegato che si tratta di una mobilitazione “non ‘contro’ ma ‘per’ l’industria siracusana”. Alla mobilitazione hanno aderito anche il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico.




Zona industriale, è il giorno della mobilitazione: sit-in della Cisl in piazza Archimede a Siracusa

La Cisl si mobilita con un sit-in in piazza Archimede, davanti alla Prefettura di Siracusa. L’iniziativa di mobilitazione dell’intero settore Industria della Cisl territoriale, coordinato dalla segretaria generale Vera Carasi, è stata decisa lo scorso 5 novembre al termine dell’ultima delle assemblee organizzate nella zona industriale e tenuta nella sala meeting della Sasol. I lavoratori delle sei categorie impegnate nel polo energetico, dopo il confronto avviato in quest’ultima settimana dai segretari generali di Femca, Filca, Fim, Fisascat, Fit e Flaei, hanno condiviso la proposta del sindacato e si sono ritrovati questa mattina davanti al Palazzo di Governo per sostenere la vertenza per l’intera area industriale siracusana.
Chimici, edili, metalmeccanici, addetti ai servizi, ai trasporti e gli elettrici della Cisl hanno messo in campo una serie di richieste ben precise, che guardano a una tutela completa dell’economia industriale provinciale.
“La Cisl è per una transizione e una riconversione del più grande polo industriale italiano verso l’era green”, ribadiscono dal sindacato siracusano. “Al governo nazionale chiediamo un forte impegno a garanzia dei processi di riconversione dei vari siti dell’intero nostro polo. A Palermo si attivino, invece, per un piano industriale straordinario a garanzia e salvaguardia dei livelli occupazionali, della salute e dell’ambiente”.
Il sit-in, che ha superato le 150 presenze, si è svolto dalle ore 10 alle ore 12 e al termine una delegazione dei lavoratori ha consegnato un documento al Prefetto.
Ecco il documento affidato al termine della manifestazione al Prefetto di Siracusa, Giovanni Signer. “L’iniziativa di mobilitazione dell’intero settore Industria della CISL provinciale – si legge – intende sostenere convintamente la strategicità dell’intera area industriale per il tessuto economico del territorio siracusano. Il più grande polo energetico d’Italia rappresenta, ancora oggi, il 60% del PIL di questa provincia occupando, tra lavoratori diretti e dell’indotto, oltre 10 mila persone.
L’area industriale siracusana – continua il documento – è, storicamente, la più consolidata e strutturata del Paese. Da sempre leader per la produzione e logisticamente attrattiva per i mercati europei e non solo”. La Cisl ha poi sottolineato la propria posizione riguardo ai processi di riconversione. “La Cisl (abbiamo ribadito pubblicamente e durante le assemblee svolte con i lavoratori della zona industriale) – si legge ancora – è per una transizione e una riconversione del più grande polo industriale italiano verso l’era green”.
La delegazione, composta dal segretario confederale uscente Eugenio Elefante, e dai segretari generali di Femca, Filca, Fim, Fisascat, Flaei e Fit, ha espresso anche le preoccupazioni per il polo energetico qualora non si rispettassero tempi e investimenti.
“Il fermo di alcuni impianti, già avvenuto nelle ultime settimane a Sasol, insieme all’incertezza sul reale futuro dell’impianto IAS, rischiano, in mancanza di interventi concreti, – si legge nel documento – di provocare un effetto domino che, insieme agli stabilimenti, coinvolgerebbe i lavoratori. Un potenziale rischio sociale che il nostro territorio non può permettersi per non restare isolato nel panorama economico regionale e nazionale”.
Secondo l’organizzazione sindacale del segretario Vera Carasi, serve anzitutto una presa di posizione del governo sul nuovo piano Eni e sul rispetto degli impegni nel medio-breve termine. Alla Regione, invece, viene chiesta un’azione coordinata a difesa dei livelli occupazionali, dell’ambiente e della salute per evitare il rischio desertificazione.




La forza della Fede, Salvo si risveglia dal coma: “Ho sognato San Sebastiano, mi diceva di pregare”

La storia di Salvo Bisicchia è una di quelle che sposta il tuo sguardo sulle cose importanti, sul senso della vita . Per certi versi è uno schiaffo morale di cui si può far tesoro, testimonianza della forza incredibile della Fede . Qualcuno arriva a parlare di “miracolo” ma quello che per tutti, credenti e non, emerge in maniera chiara, inequivocabile è l’amore per la vita di un uomo, della moglie, della madre e la missione che si sono dati trasformando un evento tragico in una spinta alla preghiera.
Salvo ha 43 anni, è sempre stato un convinto devoto di San Sebastiano. E’ stato portatore, componente del comitato per il Giubileo , più di recente campanellaio, quando le sue forze venivano già meno.
Oggi la sua vita trascorre su un letto, respira grazie ad un macchinario. Comunica attraverso un computer. Non può parlare. Eppure il suo sorriso è pieno e il suo desiderio più grande è diffondere la Parola di Dio. Nel 2013 inizia ad avvertire i primi problemi alla schiena. Il percorso è quello previsto in questi casi: gli accertamenti, le visite, infine la diagnosi, spietata: si trattava di SLA. La situazione precipita nel 2024, quando subisce un attacco respiratorio gravissimo che lo conduce al coma. Era inverno e secondo lui non è un caso che tra il 20 ed il 27 Gennaio, Ottavario di San Sebastiano, sia successo qualcosa che Salvo ritiene incredibile e che chi lo conosce non stenta a credere. Le sue condizioni erano disperate. I medici le avevano giudicate “non compatibili con la vita”. Insomma, per tutti era morto. Il 27 Gennaio, però, Salvo si è risvegliato e ha iniziato a raccontare a tutti un sogno che secondo lui ha cambiato tutto, che lo ha riportato alla vita. Ha raccontato di aver sognato San Sebastiano, di averne sentito la voce, che lo incitava a pregare, a non smettere, perché questo lo avrebbe salvato. “Porta a tutti, ogni giorno, la Parola di Dio- l’incitazione che Salvo ricordava e racconta- Se preghi, non muori”. Così, dal momento in cui ha riaperto gli occhi, porta la Parola a tutti i conoscenti, a chiunque possa ascoltarla. I suoi tanti amici vanno ogni giorno a trovarlo, accolti dall’amorevole moglie, Delia e dalla mamma, entrambe impegnate come lui in questa piccola, grande missione. Ieri la Reliquia di San Sebastiano ha fatto tappa in casa sua, motivo di enorme gioia per Salvo, che ha scritto una lettera a Gaetano Romano ringraziandolo per aver assecondato il suo desiderio. “I Santi- dice Salvo- sono il nostro tramite per arrivare al Padre. San Sebastiano è il più venerato in Sicilia. E’ il nostro ‘avvocato’”.
Gaetano Romano, che lo conosce da decenni, non nasconde la sua commozione. “Ieri sono uscito da casa di Salvo Bisicchia con un senso della vita diverso. I componenti di quella famiglia sono tutti una forza della natura. Hanno sicuramente un grande dolore dentro ma lo trasformano in amore per la vita ed ogni giorno regalano agli amici, alle persone che incontrano, qualcosa di preziosissimo”. E’ il senso vero dello stare al mondo, la grande forza della Fede, che già da sola fa miracoli.




Aree riqualificate allagate, Merlino (M5S): “Il sindaco cerca altri colpevoli, ma la toppa è peggio del buco”

“Quando la toppa è peggio del buco. Il sindaco di Siracusa vuole avviare un’indagine intera su progettazione ed esecuzione dei lavori di riqualificazione in piazza Euripide e nell’area urbana di via Tisia, Pitia e Damone; il che è quasi come ammettere che i controlli previsti sono stati, ad essere buoni, carenti se non addirittura assenti quando servivano sui progetti approvati e sullo stato avanzamento lavori che veniva regolarmente liquidato”. A dirlo è Cristina Merlino, referente territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa. Il riferimento è all’annunciata indagine aperta dal sindaco Francesco Italia sui lavori svolti, e costati svariati milioni di euro, nelle zone riqualificate di via Tisia/Pitia o l’area di piazza Euripide. Sono state diverse le polemiche e le proteste in merito ai problemi della riqualificata area Tisia/Pitia: il collettore, la rotonda rialzata, i marciapiedi. In questi giorni di maltempo le zone interessate sono finite sotto centimetri di acqua che non riesce a defluire correttamente, salendo persino sui marciapiedi per poi allagare i negozi.
Allora la referente territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa solleva alcune domande: “C’è qualcuno che controlla la qualità di progetti e lavori che vengono svolti a Siracusa? Oppure dobbiamo prepararci sempre al peggio, se pure le riqualificazioni si rivelano peggiorative? Anziché assumersi una minima responsabilità, il sindaco cerca altri colpevoli all’interno della macchina comunale di cui, glielo ricordiamo in caso sfuggisse, lui è al vertice. Mai una colpa, il primo cittadino sembra gradire solo meriti. Gli diamo allora il merito di stare attivamente contribuendo a peggiorare le condizioni di Siracusa con la complicità di un Consiglio comunale in cui non si capisce più chi sia in maggioranza e chi pure…”, conclude Cristina Merlino.




La fotografia, la multa e il maxi accertamento Tari: cosa succede a chi abbandona rifiuti

Tra i casi più ricorrenti di abbondono di spazzatura in strada ci sono quelli riconducibili alle case vacanze in Ortigia e Borgata. Più o meno in regola, ma spesso carenti nelle informazioni fornite agli ospiti su come smaltire la spazzatura o nelle attenzioni verso il conferimento da parte di chi si occupa delle pulizie o degli stessi proprietari. Una fattispecie nota e considerata tra quelle maggiormente impattanti nella creazione di micro-discariche urbane.
L’azione di contrasto è partita ad ottobre, come ha spiegato l’assessore Salvo Cavarra. Nei mesi precedenti, due ispettori della Municipale hanno preso nota di B&B e case vacanze presenti su internet. In questi giorni vengono convocati al comando i proprietari, per valutare la loro posizione sul fronte Tari. Nel frattempo, le fototrappole piazzate in città continuano a immortalare episodi di abbandoni di rifiuti tra i vicoli di Ortigia e le strade della Borgata. L’ultimo caso pochi giorni addietro, nei pressi della Graziella. Cosa succede in questi casi? I successivi accertamenti conducono all’identificazione dei responsabili che vengono anzitutto multati. Ma non finisce qui, perchè come lo stesso assessore aveva anticipato, il nuovo sistema di contrasto studiato dagli uffici prevede la segnalazione dei multati alla sezione Tributi. Qui viene verificata la loro posizione Tari: pagano o non pagano la tassa sui rifiuti? Dovessero risultare “sconosciuti” ai Tributi, si vedrebbero recapitata la richiesta di pagamento di cinque anni arretrati di Tari, il massimo della sanzione possibile.




Progetto “Autonomia in armonia”, il 21 novembre la presentazione del bilancio delle prime attività

Si accendono nuovamente i riflettori sul progetto “Autonomia in Armonia”, promosso dall’AIPD – Associazione Italiana Persone Down – sezione di Siracusa in partnership con l’Associazione culturale Zuimama e in collaborazione con il gruppo TMA – Terapia Multisistemica in acqua / per l’autismo – Sicilia, metodo Caputo e Ippolito. L’appuntamento è per giovedì 21 novembre alle 16 alle all’Urban Center di Siracusa in via Nino Bixio.
Il progetto si avvale, tra gli altri, della collaborazione del Comune di Siracusa, di Siracusa Città educativa, del Comune di Ferla, dell’Unita operativa complessa Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ASP di Siracusa e della Lega navale italiana sezione di Siracusa. AIPD sezione di Siracusa è tra le 70 associazioni che in tutta la Sicilia si sono aggiudicate le risorse messe a bando dalla Regione Siciliana, per lo svolgimento di iniziative e la realizzazione di progetti di promozione sociale.
“Per tutti noi, e speriamo che sia così non soltanto per noi, quella di giovedì 21 sarà un giorno davvero speciale – ha affermato Simona Corsico, presidente della sezione aretusea dell’AIPD -: sarà infatti il momento per tracciare un primo bilancio, più che positivo, del progetto sulle autonomie dei nostri ragazzi, ma anche l’occasione per evidenziare il proficuo lavoro che stiamo svolgendo partecipando, insieme a Siracusa Città educativa, alla settimana dell’educazione, una bellissima iniziativa che mette in rete tante realtà del territorio sulle orme di chi ha ideato tutto questo ma ci ha lasciati troppo presto e cioè il nostro Pino Pennisi”.
“Lo scorso mese di maggio – ha proseguito Simona Corsico – durante la presentazione del progetto, abbiamo trascorso un pomeriggio piacevolissimo alla presenza di tutte le massime autorità istituzionali del nostro territorio, fatto questo nulla scontato e che dá ancora maggiore spessore a questa iniziativa, illustrando cosa avremmo svolto. Adesso è l’ora di un primo e sia pur parziale rendiconto del lavoro svolto e ci piacerebbe davvero che sentissimo ancora l’attenzione, ripeto per nulla scontata, delle Istituzioni: sarebbe il miglior modo per premiare l’impegno dei nostri ragazzi e la professionalità dei volontari e dei tanti amici che abbiamo coinvolto. Tu turno o quanto abbiamo realizzato abbiamo potuto farlo solo perché tutti assieme abbiamo messo in piedi un vero e proprio sistema virtuoso nel quale le professionalità dei singoli, gli sforzi dei nostri ragazzi, l’attenzione delle Istituzioni si sono fuse in un tutt’uno”.




Caro voli, Schifani: “Dalla giunta ulteriori 10 milioni per uno sconto del 50% ai siciliani”

“La mia giunta regionale ha stanziato in questi giorni ulteriori 10 milioni per fare in modo che, durante le festività natalizie, chi parte o chi arriva in Sicilia ottenga lo sconto del 50% sul prezzo del volo. Vale anche per i siciliani non residenti nell’Isola per ragioni di lavoro. È evidente che si tratta di un provvedimento forte, tampone, che consentirà di non essere surclassati sulla logica del caro voli”. Afferma questo il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ieri mattina parlando in diretta a Tgcom 24 del caro voli.
Lo scorso ottobre, la Regione aveva annunciato l’aumento dello sconto sui biglietti aerei dal 25 al 30 per cento per i residenti in Sicilia, dopo l’aumento delle risorse per la misura del caro voli per 7,2 milioni della Regione Siciliana.
“Purtroppo la Regione siciliana – prosegue – non ha poteri di controllo sui prezzi dei voli. Anzi, su nostra sollecitazione, è stato adottato il decreto Urso che consente all’Antitrust di poter intervenire in casi anomali. Servirà un provvedimento più forte e spero che il governo nazionale ne studi uno ancor più rigoroso, dando all’Antitrust più poteri. Ci ritroviamo, come ogni anno, dinanzi a uno scandalo”, conclude Schifani.




Presentato a Siracusa il libro di Sergio Distefano: “Il grande esperimento, Sicilia 1943 i primi giorni dell’Amgot”

Un’interessante conferenza, riguardante la vicenda storica del governo militare alleato in Sicilia, durante la calda estate del 1943, quando gli alleati lanciarono l’invasione dell’isola con
l’operazione Husky, si è tenuta venerdì 8 novembre, a Siracusa, presso il Distaccamento Aeronautico di Via Elorina.
L’occasione per trattare temi così rilevanti si è avuta grazie alla presentazione del libro “Il grande esperimento, Sicilia 1943 i primi giorni dell’Amgot” di Sergio Distefano. La conferenza è stata organizzata dall’Associazione Lamba Doria, dall’Associazione Arma Aeronautica, con il supporto e il patrocinio del Distaccamento Aeronautico di Siracusa. A moderare i lavori è stata Vitanza Tiziana, guidando la conferenza ed i vari momenti, dopo gli interventi introduttivi del presidente regionale dell’Associazione Arma Aeronautica, Giovanni Girmena, del vice presidente dell’Associazione Lamba Doria, Benedetto Brandino, e del comandante del Distaccamento Aeronautico, Roberto Tabarroni. A conclusione degli interventi, il dibattito di confronto si è aperto proprio con un dialogo sul libro, intercorso tra il prof. Luigi Amato, ordinario di Estetica all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, e l’autore stesso, i quali hanno condotto la narrazione costruendo un percorso di conoscenza della vicenda dell’AMGOT. In particolare, lo studio è stato focalizzato su tre ambiti, soccorso alla popolazione e viveri, sanità e pubblica sicurezza per presentare gli effetti di quella parentesi di occupazione con forti carenze di approvvigionamento, con problemi di ordine pubblico e di trasporti, di fascisti in fuga e di mafiosi in ascesa.




Maltempo, martedì 12 novembre scuole chiuse per allerta meteo

Il Dipartimento regionale di Protezione Civile ha diramato un’allerta meteo arancione per la giornata di domani, martedì 12 novembre. Si intensifica il maltempo, con una prevista generica diminuzione delle temperature e la possibilità di precipitazioni, anche intense.
“Domani, martedì 12 novembre, le scuole di ogni ordine e grado, le attività mercatali, gli impianti sportivi pubblici, i parchi pubblici – compresi il Parco Archeologico della Neapolis e del Castello Maniace, il cimitero comunale, e gli asili Comunali saranno chiusi”, ha scritto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sui canali social.
Non solo Siracusa, ma anche Floridia, Noto, Priolo Gargallo, Melilli, Canicattini Bagni, Augusta e Palazzolo Acreide, Pachino hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per il perdurare delle cattive condizioni meteo, con livello di allerta arancione (preallarme), emanato dalla Protezione Civile Regionale.




Peggiorano le condizioni meteo, l’allerta sale ad arancione per la provincia di Siracusa

Sale da giallo ad arancione il livello di allerta meteo sulla provincia di Siracusa. Piogge da moderate a intense e, occasionalmente, a carattere persistente. Si consiglia prudenza negli spostamenti, da evitare stazionamenti nei pressi della costa, di fiumi o altri corsi d’acqua dove spesso ci si spinge anche solo per una foto.
Le previsioni indicano un peggioramento delle condizioni meteo dalla serata odierna e per le successive 18 ore. Prudenza ha consigliato ai sindaci del siracusano – ma non è l’unica provincia – a disporre con ordinanza la chiusura delle scuole (clicca qui). La situazione peggiore lunga la fascia ionico-etnea e basso messinese (allerta rossa) dove le piogge avranno carattere prevalentemente temporalesco”.