Lentini. Evade dai domiciliari, finisce in carcere

Non era in casa nonostante fosse sottoposto al regime dei domiciliari. La polizia ha arrestato Adelfo Pulia 28 anni, di Lentini. E’ accusato di evasione. E’ stato condotto, per questo,  nel carcere di Cavadonna.




Canicattini e Solarino. Due tabaccherie prese di mira nella notte, rubati "gratta e vinci" e sigarette

Due tabaccherie in una sola notte. La prima a Solarino, l’altra a Canicattini. Due rivendite di tabacchi prese di mira da ignoti che, a volto travisato e armati di mazza di ferro , con cui hanno infranto il vetro antisfondamento,  si sono introdotti all’interno degli esercizi commerciali asportando una quantità ancora non precisata di biglietti “gratta e vinci”, oltre a pacchetti di sigarette e ad una macchinetta per il cambio delle banconote in monete. A Solarino i malviventi sono stati interrotti dall’arrivo di un carabinieri che stava rincasando. Inizialmente convinto che si fosse verificato un incidente, il militare si è fermato per prestare soccorso, salvo poi comprendere l’accaduto, vista la repentina fuga dei malviventi, nonostante l'”alt” intimato. Il carabiniere è riuscito ad annotare il numero di targa. L’auto, una Fiat Tipo, è risultata rubata e rinvenuta poche ore dopo nella zona di Canicattini. Trovato anche un passamontagna, su cui verranno effettuati successivi accertamenti tecnici, ed una trentina di pacchetti di sigarette di varie marche, verosimilmente caduti nelle fasi concitate della fuga.




Palazzolo. Rubati i cavi in rame dell'impianto luci dello stadio. "30 mila euro di danno"

Tra i venti e i trentamila euro di danni. Tanto costerà alla comunità di Palazzolo rimediare al furto dei nuovi cavi elettrici di rame dell’impianto di illuminazione dello stadio Scrofani Salustro.
Inaugurato poco più di un mese fa, non potrà più funzionare nè essere utilizzato. Il furto, che è stato scoperto soltanto ieri, sarebbe avvenuto lo scorso fine settimana. Ferma condanna dell’accaduto è espressa dal sindaco di Palazzolo, Carlo Scibetta. “Grave danno economico e d’immagine non solo per la società ma per l’intera comunità”.
Indagano sull’episodio i carabinieri.




Pachino. Ruba in casa dell'ex e la minaccia, colto in flagrante finisce in carcere

Ruba in casa dell’ex convivente, poi la minaccia. Con l’accusa di furto in abitazione e maltrattamenti in famiglia i carabinieri di Pachino hanno arrestato in flagranza di reato Piotr Mysiac Radoslaw, polacco di 36 anni, da anni residente in Italia. A chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine è stata la donna, che nella tarda serata di ieri ha contattato il 112 chiedendo l’intervento dei carabinieri e raccontando che il suo ex compagno si era introdotto nella sua abitazione e, approfittando della sua assenza, stava portando via oggetti di vario tipo. Quando i carabinieri sono arrivati, l’uomo si era già allontanato e aveva trovato ospitalità in casa di un amico. In suo possesso i militari hanno rinvenuto un computer, un tavolinetto e due piccole poltrone asportato dalla casa in cui abitava fino a poco tempo prima insieme alla ex compagna, utilizzando le chiavi mai riconsegnate alla donna dopo la fine della relazione, due mesi fa. La donna ha raccontato di avere visto dal balcone di casa della madre, l’uomo introdursi nella sua abitazione. Quando si è visto scoperto, avrebbe ripetutamente minacciato la donna. Nemmeno l’intervento dei carabinieri lo ha scoraggiato, tanto da reiterare le minacce, ma in lingua polacca. Non sarebbe la prima volta. In altre occasione, verosimilmente a causa dell’abuso di alcol, l’ex compagno avrebbe assunto comportamenti violenti nei suoi confronti, sfociando anche in episodi di violenza fisica mai denunciati per paura di ritorsioni. La donna è stata messa in contatto conun centro antiviolenza e antistalking per ricevere assistenza psicologica e legale. Il suo ex convivente è stato condotto nel carcere di Cavadonna.




Augusta. Alluvione lampo nella notte, città sott'acqua: strade allagate e disagi

Gli ultimi bollettini meteo parlano di un nuovo intensificarsi del maltempo sulla Sicilia Orientale. Nelle prossime 24 ore previste precipitazioni, anche forti, pronte a rovesciare tra i 60 e i 90mm di pioggia.
La prima notte con nuovi scrosci, anche a carattere temporalesco, non ha fortunatamente lasciato segni particolari su Siracusa, messa a dura prova ad inizio mese dalla prima ondata di maltempo.
Non è andata altrettanto bene ad Augusta con la cittadina a nord del capoluogo colpita da un cosiddetto “alluvione lampo”. Nella notte, il centro megarese si è ritrovato sott’acqua con strade allagate e disagi vari. E le previsioni non invitano all’ottimismo: Augusta continuerà ad essere bersagliata da piogge torrenziali sia domani che giovedì 1 e venerdì 2 ottobre, secondo meteoweb.
Il parziale pluviometrico mensile per Augusta è da record: supera i 430mm di pioggia. Dalla mezzanotte sono 24mm di pioggia caduti. Pioggia intensa anche a sud, con i 6mm di Pachino nelle prime ore di oggi.




Augusta. Fermati i due presunti scafisti dello sbarco di ieri: 667 migranti al porto commerciale

Si conferma consolidato il sistema messo a punto dal Gruppo Interforze di Contrasto all’Immigrazione Clandestina, con la polizia e altre forze dell’ordine. Ieri pomeriggio, dopo l’ennesimo sbarco, con l’arrivo di 667 migranti al porto commerciale, il gruppo, coordinato dalla Procura della Repubblica, ha avviato , contestualmente alle operazioni di identificazione, le indagini del caso. Fermati due giovani, Gibou Chorr, 23 anni, originario del Gambia e Ibrahim Sawaneh, 30 anni, originario della Sierra Leone. Sono accusati entrambi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.




Siracusa. Abbigliamento finto "made in Italy" in negozi di Ortigia, titolari smascherati dalla Gdf

Migliaia di articoli di bigiotteria sequestrati, privi di etichetta riportante, in lingua italiana, i dati relativi al Paese d’origine e all’importatore, ma soprattutto riguardanti i materiali con cui gli oggetti sono stati realizzati. E’ il bilancio di un servizio condotto dalla Guardia di Finanza nel centro storico di Ortigia, all’interno dei mercatini rionali. I prodotti sequestrati, essendo fuori controllo, potrebbero essere potenzialmente nocivi. Sanzionati i responsabili delle attività. La merce sequestrata sarà distrutta in quanto non commercializzabile. Particolare attenzione è stata rivolta alla tutela del “Made in Italy”. Un commerciante siracusano esponeva capi di abbigliamenti spacciati per italiani, pur non essendo prodotti da industrie nazionali. Centinaia i pezzi di dubbia provenienza di cui si riforniva per venderli dopo avere magistralmente rimosso le etichette originarie, tanto da non consentirne la tracciabilità. Manualmente applicava poi altre etichette riportanti anche la dicitura “Made in Italy”. Un modo per trarre in inganno il cliente, certo di avere acquistato un capo “sicuro”. In due locali, le Fiamme Gialle hanno sequestrato centinaia di capi di vestiario di qualità scadente, ma rivenduti a prezzi elevati, per un valore di diverse migliaia di euro. Rinvenute migliaia di targhette pronte per essere apposte sui capi, nonché attrezzature per condurre l’attività illecita. In un negozio i finanzieri hanno scoperto un dipendente in “nero”: Denunciato il proprietario .




Siracusa. Ennesimo furto ai danni di un'azienda agricola: ai domiciliari ladro solitario

Il caso è ormai arcinoto. Le aziende agricole siracusane sono prese di mira da ladri e malintenzionati. Raccolti, attrezzi, il rame degli impianti di irrigazione tutto purtroppo fa gola.L’ennesimo episodio nella notte, con un ladro solitario in azione in zona Torre Milocca, alla Fanusa. Si è introdotto all’interno di una azienda agricola lungo la provinciale 104. Stava riempiendo il cofano della sua auto con gli ortaggi trafugati direttamente dai campi quando è stato notato da personale della ditta di sorveglianza Giaguaro Service. Allertato il 112, l’uomo è stato fermato dai Carabinieri che gli hanno contestato il tentato furto di 150kg di prodotti agricoli. L’uomo, secondo le prime informazioni, sarebbe stato posto ai domiciliari.




Lentini. Evade dai domiciliari, presunto rapinatore in manette

Avrebbe violato la misura dei domiciliari a cui è sottoposto per reati contro il patrimonio, furti e rapina in concorso, nonché per spaccio di droga. La polizia ha arrestato per evasione Adelfio Pulia, lentinese 28 anni. il giovane avrebbe più volte ignorato anche gli obblighi a cui è sottoposto in quanto sorvegliato speciale.




Siracusa. Stile di vita troppo occidentale e la famiglia la sequestra in Turchia. Disavventura a lieto fine

Con l’inganno l’avrebbero attirata in Turchia, il loro paese d’origine, infastiditi dallo stile occidentale che la loro figlia 19enne, Aysegul, aveva “assimilato” a Siracusa, la sua città natale. Provvedimento di fermo per Birol Durtuc e Yasemin Durucan, padre e madre di Aysegul, la cui unica colpa era quella di volere una vita normale.
I suoi genitori sono ora accusati di sequestro di persona, rapina aggravata e stato di incapacità procurato mediante violenza. Sarebbero stati aiutati da altre persone, ancora da identificare.
L’operazione è stata condotta dalla Mobile di Siracusa con il coordinamento della Procura di Siracusa e la collaborazione di Interpol, Consolato italiano di Izmir e la polizia turca. A fare scattare l’allarme, gli amici della giovane, allarmati dall’assenza di sue notizie dopo quello che doveva essere un breve viaggio nel paese natale dei suoi genitori. Da qui la segnalazione in Questura, ipotizzando che la ragazza fosse trattenuta in Turchia contro la sua volontà.
Le indagini internazionali permettevano di rintracciare la 19enne a Serinhisar. Avvicinata in modo discreto dai poliziotti, ha confermato loro di trovarsi in Turchia contro la sua volontà e di volere ritornare in Italia.
Le forze dell’ordine turche l’hanno allora condotta in una struttura privata, in attesa di consentire il suo rientro in Italia. Avvenuto poi nei primi giorni di settembre. Subito ascolta dagli investigatori della Mobile di Siracusa, ha confermato la ricostruzione dei fatti. Sono così scattate operazioni di intercettazione nei confronti dei genitori.
Le parole di Aysegul avrebbero inchiodato i genitori ed altri parenti alle loro “gravi responsabilità penali”, spiegano gli investigatori. La ragazza ha infatti raccontato di essere stata drogata attraverso farmaci inseriti a sua insaputa nella cena offertale a Serinhisar. Le venivano così sottratti i documenti e la sim card del telefonino. Percosse e una vigilanza continua ne impedivano la fuga dai suoi parenti aguzzini.
La Repubblica di Siracusa ha emesso a carico dei genitori di Aysegul, unici attualmente presenti in Italia, un decreto di fermo di indiziato di delitto. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nelle prime ore della mattinata. I due sono stati rintracciati in viale dei Lidi, in prossimità di un vivaio dove Birol Durtuc svolge la sua attività lavorativa. Lui è stato condotto a Cavadonna, la madre nel carcere di PIazza Lanza, a Catania. Entrambi sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.