Siracusa. Servizi di controllo del territorio, controllati veicoli e persone

Agenti di Volante e della Squadra Mobile insieme per servizi di controllo del territorio nell’ambito del piano “Trinacria”. Tale attività ha permesso di controllare 16 veicoli, veicoli, 24 persone e altri 26 soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale.




Siracusa. Giovane rumeno girava in città con un coltello a serramanico, denunciato

Un rumeno di 25 anni è stato denunciato da agenti delle Volanti. Il giovane gironzolava in città con un’arma da taglia del genere vietato, un coltello a serramanico con lama di 20 centimetri. Bloccato dai poliziotti per il controllo, ha cercato di eluderlo in ogni modo. E per questo è stato denunciato anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale oltre che per porto ingiustificato di armi da taglio.




Anche l'ospedale di Siracusa era stato contattato per salvare la piccola Nicole. "Tutto pieno"

L’ospedale di Siracusa era stato contattato dal 118 per trovare un posto in terapia intensiva neonatale alla piccola Nicole. “Tutto pieno”, la risposta raccolta dall’operatore 118 che stava dirigendo in quella convulsa notte le operazioni di soccorso dopo la chiamata, all’1.37, partita dalla clinica privata catanese in cui la bimba nasce ma con insufficienza respiratoria.
Le registrazioni delle conversazioni sono già nelle mani degli inquirenti della Procura di Catania. Il Corriere della Sera ne ha reso pubblici alcuni stralci, e parla di “scaricabarile sugli ospedali” siciliani della zona Catania-Siracusa-Ragusa.
In nove minuti di chiamate, l’operatore 81 contatta i tre ospedali di Catania, chiede “necessità immediata di un posto. Neonata con insufficienza respiratoria”. Risposte in sequenza: “non c’è posto, chiedete altrove”. E mentre l’emergenza aumenta, dal 118 iniziano a contattare le unità lontane. La prima è proprio Siracusa. All’1.46 viene chiamato l’Umberto I: “Tutto pieno”. Un minuto dopo accetta Ragusa e parte la disperata quanto vana corsa. Alle 3.47 l’ultima telefonata del pediatra: “Siamo alle porte di Ragusa, ma debbo comunicare che la bambina è deceduta”.
Negli ospedali chiamati in causa tutti dicono che l’operatore del 118 non è stato chiaro, annota il Corriere. Ma la dirigente del servizio di emergenza, Isabella Bartoli, non ci sta. “Quando si chiede un posto di intensiva per una bimba appena nata si sa che rischia la vita”. In questi casi, negli ospedali, un posto bisognerebbe anche inventarselo spiegano medici non di primo pelo. Ecco perchè, di fronte ad un quadro sconfortante, l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, si è dimessa. E il ministro Lorenzin da Roma sta pensando di commissariare la sanità in Sicilia.




Pachino. Picchia la compagna: lei lo lascia. E lui comincia a perseguitarla. Ai domiciliari 50enne

Avrebbe offeso e minacciato, anche per futili motivi, la donna con cui aveva una relazione sentimentale. La sua gelosia, più di una volta, sarebbe sfociata in aggressioni fisiche. Ad agosto del 2012 l’avrebbe addirittura percossa solo perché aveva tentato di mettersi in contatto telefonico con i figli avuti da una precedente relazione. A quel punto la donna aveva deciso di troncare ogni relazione con l’uomo. Che allora avrebbe intensificato la sua attività persecutoria, sconfinata in veri e propri atti intimidatori. L’uomo avrebbe infatti cominciato a lasciare sugli infissi dell’abitazione della donna annunci funebri e lettere anonime. All’ingresso della sua abitazione avrebbe anche fatto recapitare carcasse di animali. E, come se non bastasse, avrebbe incendiato autovetture di persone legate da relazione affettiva alla donna e avrebbe esploso colpi di arma da fuoco. Ai domiciliari è finito un 50enne di Pachino per il reato di atti persecutori, detenzione e porto illegale di armi da sparo e danneggiamento aggravato. L’ordinanza, disposta dal Gip del Tribunale di Siracusa, rappresenta l’atto finale di una complessa attività investigativa, avviata lo scorso agosto, da Agenti della Polizia di Pachino con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa.




Siracusa. Poliziotti a scuola in servizio antidroga: "nessun ritrovamento, bel segnale"

Ancora poliziotti nelle scuole superiori di Siracusa. Due gli istituti “visitati” anche con l’aiuto delle unità cinofile antidroga. I controlli effettuati, che hanno riguardato alcune classi, i servizi igienici, i cortili e le parti comuni di una scuola e il cortile e le parti comuni esterne di un secondo istituto – dove peraltro era in corso un festa di carnevale – hanno dato esito negativo. Insomma, questa volta non sono stati trovati neanche minimi quantitativi di sostanze stupefacenti ne strumenti atti al consumo dello stupefacente.
Il dirigente delle Volanti, Francesco Bandiera, ha svolto un breve incontro con i ragazzi per parlare degli effetti e dei danni causati dall’uso delle sostanze stupefacenti oltre che delle gravi conseguenze giuridiche in caso di detenzione ai fini di spaccio.
Il non aver operato sequestri di stupefacenti questa volta, conforta i poliziotti. “Segno che i numerosi controlli effettuati in tutte le scuole cominciano a dare i primi risultati”, commentano dalla Questura.
(foto: archivio)




Siracusa. Arrestato 32enne per resistenza, lesione e minacce aggravate a Pubblico Ufficiale

Arrestato da agenti delle Volanti Mohammed Bari, 32 anni, residente a Melilli, per resistenza, lesione e minacce aggravate a Pubblico Ufficiale. L’umo è stato anche denunciato per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.




Siracusa. Auto in fiamme in viale Teocrito

Auto in fiamme in viale Teocrito all’angolo con via Socrate. L’incendio della Mercedes, che ha coinvolto anche un’altra vettura, poco dopo le 3 del mattino, ha reso necessario l’intervento di Agenti delle Volanti e dei Vigili del Fuoco. Le indagini sono in corso, anche se al momento non ci sarebbero elementi utili per risalire alle cause del rogo.




Avola. "Datemi il metadone" e spara tre colpi di fucile al Pronto Soccorso del Di Maria. Le foto

E’ stato arrestato dopo una breve fuga il 42enne Corrado Scala. Questo pomeriggio ha seminato il panico al triage del pronto soccorso dell’ospedale Di Maria di Avola. Poco prima delle 15 si è presentato visibilmente alterato nella struttura sanitaria, iniziando a chiedere con fare violento metadone e siringhe.
Probabilmente sull’orlo di una crisi d’astinenza, non ha retto al rifiuto del medico e ai tentativi del personale di calmarlo e farlo allontanare. E’ tornato in aiuto, dove aveva nascosto un fucile automatico calibro 12. Con l’arma puntata ad altezza d’uomo è rientrato ed ha sparato diversi colpi, tre secondi i testimoni. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, nonostante un colpo abbia sfiorato un medico in servizio seduto ad una postazione telematica.
E mentre le vetrate cadevano in frantumi è stato terrore puro. Tutti in fuga o in cerca di un rifugio sicuro, sotto una scrivania o in un’altra stanza. Un fuggi fuggi generale, accompagnato da urla e strepiti.
Dopo avere sfogato la sua rabbia fuori controllo, l’uomo ha cercato di allontanarsi in auto. I carabinieri della stazione di Cassibile lo hanno intercettato lungo la provinciale 38, nei pressi dell’Ippodromo, dove a causa della forte velocità aveva perso il controllo del mezzo terminando contro un muretto a secco. Prima dell’impattato, Scala ha anche investito un ciclista, procurandogli vari traumi per i quali è stato trasportato all’Umberto I di Siracusa dove è ricoverato ma non sarebbe in pericolo di vita.
Sequestrato il fucile, ancora con quattro colpi nel serbatoio. Nelle campagne circostanti l’uomo aveva lanciato dodici cartucce allo scopo di disfarsene. L’arma riporta la matricola completamente abrasa e sarà ora analizzata per capirne la provenienza ed eventuali altri usi illeciti in eventi criminosi. Scala aveva con sè anche mezzo grammo di cocaina contenuto in un involucro. E’ stato condotto in carcere a Cavadonna.
L’attività del pronto soccorso dell’ospedale di Avola non è stata interrotta. Ma sono state garantite solo le emergenze, soprattutto per via della presenza delle forze dell’ordine impegnate nei rilievi e nelle analisi del caso. Tutti i pazienti, dopo le prime cure, sono stati dirottati nell’ospedale di Noto.




Pachino. Colpo in banca con fuga in spiaggia tra i bagnanti: arrestati due catanesi

I Carabinieri non hanno dubbi. Sono loro gli autori della rapina commessa lo scorso 22 agosto a Pachino nella filiale del Monte dei Paschi di Siena di via Aldo Moro. Si tratta di rapinatori in trasferta, catanesi raggiunti da due provvedimenti del Gip di Siracusa. Sono il 23enne Salvatore Giovanni Nicosia e il 25enne Salvatore Tosto.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, verso le 10 del mattino di quel 22 agosto Tosto entrava in banca confondendosi tra la folla. Dopo qualche minuto, non appena ha notato che all’esterno stava sopraggiungendo Nicosia, avrebbe scavalcato il bancone e sotto la minaccia di un taglierino costretto un cassiere a sbloccare la bussola d’ingresso per consentire l’accesso al complice.
In una busta di carta infilano quanto più denaro possibile, preso dai cassetti degli impiegati. Poi la fuga a bordo di una utilitaria di colore grigio.
Le indagini, condotte dai carabinieri di Pachino e dirette dalla Procura della Repubblica di Siracusa, prendono subito la direzione giusta grazie alle testimonianze di passanti. L’auto usata per la fuga viene ritrovata poco dopo all’interno del parcheggio di uno stabilimento balneare. A bordo ci sono alcuni effetti personali degli arrestati e la busta contenente il denaro rubato. I due, si sarebbero confusi tra i tanti bagnanti e solo nella prima serata sarebbero rientrati nel catanese.
Salvatore Giovanni Nicosia è stato posto ai domiciliari mentre Salvatore Tosto, già detenuto per altra causa, è stato riaccompagnato in carcere.




Rosolini. Messaggio col fuoco nel cantiere del cavalcaferrovia, danneggiato un mezzo

Il racket pare aver rialzato la testa e punta deciso a colpire le aziende impegnate in lavori pubblici nel siracusano. Ancora un gesto intimidatorio col fuoco ai danni questa volta della Girasole, che sta occupandosi dei lavori del cavalcaferrovia a Rosolini.
Le fiamme hanno danneggiato la cabina di guida di un rullo compressore. Pochi i dubbi sull’origine dolosa e la pista seguita dai Carabinieri che indagano sul caso è proprio quella di un probabile “messaggio” forse connesso a fenomeni di natura estorsiva.
(foto: archivio)