Priolo. Elio Vincenzi, familiare di una vittima della Concordia. "Sentenza che mi lascia perplesso"

Nel naufragio della Costa Concordia, il priolese Elio Vincenzi ha perso la moglie Maria Grazia Trecarichi. Il suo corpo venne ritrovato nell’ottobre del 2013, dopo mesi e mesi di ricerche subacquee. Riposa a Leonforte, la sua città d’origine. Vincenzi, insieme alla figlia Stefania, ha seguito in tv la lettura della sentenza di condanna del comandante Schettino.
“Fortunatamente per me, siamo a tre anni dall’incidente e il tempo allevia la ferita”, racconta al telefono su FM Italia. “Avevo indovinato quando nelle prime interviste dopo il disastro parlai di non meno di 15 anni di carcere per il comandante. La sentenza mi lascia comunque perplesso. Non chiedetemi se siano giusti 16 o 25 anni. Dico solo, però, che per Corona è stato condannato per molto meno a 13 anni di carcere. E non mi risulta che abbia sulla coscienza 32 morti.La spiacevole sensazione è che in Italia si tutela più chi commette reati che le vittime. Mi spiegavano che tra buona condotta e altri sconti potrebbe anche passare giusto qualche annetto dentro, eventualmente”, aggiunge Vincenzi consapevole che la vicenda giudiziaria sia ancora lunga tra appello e possibile ricorso in Cassazione.
“E poi cinque anni di interdizione dal ruolo di comandante di navi? Assurdo. Meno male, penso, che nessuno avrà il coraggio di assumerlo”, si sfoga ancora Elio Vincenzi parlando ancora di Schettino.




Noto. Sorpreso alla guida di un'auto rubata, denunciato 26enne

Sorpreso alla guida di un’auto rubata. Per il reato di ricettazione i Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un netino di 26 anni con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona. Nel corso di un posto di controllo alla circolazione stradale i militari hanno intimato l’alt al giovane: a seguito dei rituali controlli il veicolo è risultato oggetto di furto denunciato a fine gennaio al commissariato di Noto. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire anche un televisore rubato. Al termine delle formalità di rito, l’autovettura e il televisore sono stati restituiti al legittimo proprietario.




Siracusa. Arrestato un 36enne per furto

Marco Scariolo, siracusano di 36 anni, è stato arrestato da Agenti della Polizia di Stato, in servizio alla Squadra Mobile della Questura di Siracusa, in ottemperanza a un ordine di esecuzione di misura cautelare degli arresti domiciliari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa lo scorso 11 febbraio. L’uomo è accusato del reato di furto commesso a Siracusa il 26 marzo del 2014. Dopo le formalità di rito, Scariolo è stato accompagnato nella propria abitazione.




Pachino. Posti di controllo nelle zone sensibili della città

Posti di controllo nelle zone più sensibili della città. Agenti della Polizia di Pachino, assieme ai colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Catania e unità cinofile, coordinati dal Dirigente del Commissariato, hanno svolto, servizi di controllo del territorio, nell’ambito dell’operazione “Trinacria”. Nel corso di tale attività sono stati controllati 54 persone, 23 veicoli e altri 12 soggetti sottoposti a obblighi. Inoltre sono state denunciate due persone: un 21enne di Pachino per il reato di guida senza patente e per porto di oggetti atti a offendere e arnesi atti allo scasso e un 20enne, sempre di Pachino, per porto di oggetti atti a offendere. Infine, nel corso dei controlli, gli Agenti hanno rinvenuto, nei pressi di un casolare abbandonato di contrada Chiappa, 207 grammi di cocaina.




Lentini. La Polizia intensifica i controlli del territorio

Controllate 89 persone e 71 veicoli, rilevate 22 contravvenzioni al codice della strada, effettuati 9 sequestri o fermi. E, ancora, ritirate 2 carte di circolazione, sequestrati altrettanti veicoli e controllato un esercizio pubblico. E’ il risultato di un servizio straordinario di controllo del territorio, realizzato dalla Polizia di Lentini, nell’ambito del modello “Trinacria”. L’operazione è stata eseguita assieme al personale del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.




Siracusa. "Amico Buono": estorsione aggravata dal metodo mafioso. Due clan uniti "nell'interesse"

Un accordo tra clan nel segno dell’estorsione. Nella geografia “criminale” siracusana il clan Santa Panagia sta da una parte e il Bottaro-Attanasio dall’altra, ma almeno in un caso si sarebbero mossi uniti e con un interesse comune. E’ quanto emerso al termine di una nuova operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Siracusa che ha portato ad un arresto e ad un fermo.
Il reato contestato è di estorsione aggravata dal metodo mafioso. In manette è finito Maurizio Bianchini, 51 anni, considerato legato al clan Bottaro-Attanasio. Posto in stato di fermo il 42enne Davide Pincio, per gli investigatori organico al clan Santa Panagia. Le indagini hanno preso le mosse dalle denunce della vittima, proprietario di un panificio. Il 23 dicembre la prima, dopo avere trovato un biglietto e una bottiglia incendiaria nei pressi della sua attività. La seconda sette giorni dopo, sempre per segnalare gli stessi inquietanti messaggi (“cercati un amico…”).E “l’amico buono” sarebbe stato Bianchini, che così si sarebbe presentato al titolare del panificio.
In un primo momento gli erano stati “chiesti” 10 mila euro per evitare noie, poi dopo una trattativa la somma è scesa a “soli” 800 euro validi per una prima tranche del pagamento. Gli investigatori si mettono in moto dopo le denunce. Microspie, telecamere nascoste, intercettazioni. Fino al momento dell’appuntamento, ieri mattina, e della consegna dei soldi, in banconote da 50 euro. Ma a riprendere tutta la scena ci sono anche i carabinieri che intervengono subito dopo con l’arresto in flagranza per Bianchini, mentre Pincio – ritenuto il regista dell’operazione – viene posto in stato di fermo in quanto indiziato di delitto.
Ad illustrare i dettagli dell’operazione sono stati il procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, il sostituto Nicastro e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Mauro Perdichizzi.




Siracusa. Le cosche si alleano per rilanciarsi. Il procuratore Giordano: "Non meravigli"

L’elemento “nuovo” emerso con l’operazione “Amico Buono” è l’alleanza tra due clan storicamente ritenuti nemici. Magari non hanno fatto proprio la pace, di certo non si fanno più la guerra. Ed ecco allora che esponenti del clan Santa Panagia si muovano insieme a quelli del Bottaro-Attanasio. “Non deve meravigliare”, spiega il procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano. “Alleanze di questo tipo le si riscontrano dappertutto, in questo momento. Probabilmente – analizza il capo della Procura siracusana – è il risultato di difficoltà di gestione delle cosche, che ad un certo punto decidono di allearsi per aumentare la loro forza che è stata assottigliata negli anni dagli arresti. Hanno compreso che non conviene farsi la guerra ma darsi una mano”, dice ancora Giordano.
La presenza mafiosa in città, insomma, rimarrebbe sempre ingombrante. “Una particolarità delle cosche siracusane è che mostrano una apparente indifferenza, mentre nel sottosuolo delle dinamiche ci sono realtà che covano e che hanno grosse potenzialità offensive”, rivela il procuratore capo.
Convinto, però, che la denuncia rimanga la migliore delle armi per debellare fenomeni di natura mafioso-estorsiva. “La denuncia paga sempre. E questa operazione odierna lo conferma”, dice secco Giordano.




Siracusa. Incidente in via Elorina, scooter finisce sotto una vettura. Un uomo in ospedale

Incidente in via Elorina, nei pressi dello svincolo per via lido Sacramento. Poco prima delle 17 si sono scontrate due vetture ed uno scooter. Secondo la prima ricostruzione, tutto sarebbe nato dalla manovra azzardata di una delle due auto che avrebbe tentato una inversione di marcia che avrebbe spinto la seconda machina sull’altra corsia dove ha impattato lo scooter che sopraggiungeva.
Immediati i soccorsi con l’ambulanza del 118 giunta dalla postazione di Cassibile. Condotto al pronto soccorso per accertamenti l’uomo alla guida dello scooter.
L’incidente ha pesantemente inciso sul traffico, con lunghe code in entrambe le direzioni.




Noto. Piastrelle antiche trafugate da una villa, arresto in flagranza per due

Arrestati in flagranza del reato di furto aggravato Pietro Caruso di 42 anni e Gianluca Raeli di 37, entrambi netini con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio. I Carabinieri, impiegati in un servizio di perlustrazione finalizzato alla prevenzione dei reati, con particolare riguardo a quelli contro il patrimonio, hanno notato i due uomini mentre erano intenti a caricare a bordo di un’autovettura delle piastrelle antiche decorate a mano asportate poco prima dal terrazzo di una villetta di San Corrado Fuori le Mura. La successiva perquisizione personale e veicolare ha consentito di recuperare complessivamente 140 mattonelle prontamente restituite al legittimo proprietario. Inoltre, sono stati rinvenuti degli attrezzi da muratore utilizzati per asportare le piastrelle nonché un coltello a serramanico, che sono stati sottoposti a sequestro. Contestualmente l’autovettura di proprietà di uno dei due uomini arrestati è stata sottoposta a sequestro in quanto sprovvista di copertura assicurativa obbligatoria. Caruso e Raeli, al termine delle formalità di rito, sono stati accompagnati nelle rispettive abitazioni al regime degli arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo al tribunale di Siracusa.




Lentini. Spaccano la vetrina, furto in un bar

Dopo aver forzato la saracinesca, ignoti hanno utilizzato un’autovettura come “ariete” per infrangere la vetrata. E una volta all’interno dell’esercizio commerciale hanno asportato un cambiamonete con all’interno denaro ancora in corso di quantificazione. Agenti della Polizia di Lentini sono intervenuti, poco dopo l’una, in via Mercadante per la segnalazione di un furto in atto in un bar. Le indagini sono ancora in corso.