Siracusa. La storia di Simona: "Io, vittima di stalking. Sono stata ingenua ma non merito questo"

Simona compirà presto 26 anni. Ma degli ultimi dodici mesi farebbe volentieri a meno. Un’amicizia rivelatasi sbagliata l’ha trascinata dentro una storia fatta di attenzioni morbose, minacce e pesanti allusioni sessuali. Lo chiamano stalking. “Non vivo più con serenità”, racconta lei sforzandosi di trovare la forza di accompagnare le parole con un sorriso quasi normale per una ragazza della sua età. Ma fatica, e si vede. “Ho l’impressione che lui conosca sempre i miei spostamenti e temo che la gente possa credere a quello che racconta in giro di me”.
Lui è un quarantenne siracusano, conosciuto per caso in un locale pubblico nel 2008. Un’amicizia come tante, niente che lasciasse pensare ad un epilogo simile. Ma nel 2014 qualcosa cambia. Mentre lui si sposta negli States per lavoro, invita l’amica a raggiungerlo. Alle spese ed all’alloggio provvederà lui, le dice al telefono. “La prima volta me lo chiese a dicembre del 2013. Ma avevo rifiutato. Non volevo lasciare la mia famiglia e poi speravo di trovare un’occupazione qui”. Ma i mesi passano e di lavoro per Simona non c’è traccia. Poche settimane dopo, è la fine di febbraio del 2014, decide di provare la carta americana di fronte all’ennesimo invito. “Per fortuna avevo il biglietto di ritorno in tasca. Sono rimasta un mese e condividere la casa con lui in quel periodo è stato difficile. Il suo comportamento è improvvisamente cambiato – spiega Simona – era morboso, con attenzioni soffocanti. Mi era sempre addosso, dove ero io c’era lui”.
Simona non resiste. Lascia il lavoro negli States e torna a Siracusa, dopo una tappa di lavoro – anche questa poco fortunata – a Malta. Il suo “amico” la rintraccia ancora. E si dichiara. “Credo di essere stata gentile nel dire no, meglio se restiamo amici”. Quel rifiuto da il là a quello che per Simona è “un inferno”.
Sul suo cellulare si moltiplicano gli sms. Sembrano quelli di un innamorato deluso, fin quando non iniziano ad oscillare verso le minacce. Prima vaghe, poi sempre più chiare. Minacce di morte, con riferimento a pistole ed amici. I tabulati parlano chiaro. Simona presenta le prime denunce, scopre che l’uomo avrebbe in passato avuto lo stesso comportamento con almeno altre due giovani.
Cambia il numero di telefono, però lui la rintraccia su Facebook. Centinaia di messaggi con insulti, allusioni sessuali e ancora minacce. “Non si è limitato a questo. Ha iniziato a contattare i miei amici raccontando storie sul nostro conto. Tutte false. Mi ha descritto come una prostituta, con loro e in giro per la rete e in città. Immagino sia stato lui a creare identità false su Facebook con mie foto rubate dal profilo vero. Qualcuno ci ha creduto e mi contattano chiedendo prestazioni. Assurdo”, dice Simona. E lo ripete più volte mentre gli occhi si fanno lucidi.
Prima riceveva anche regali anonimi davanti alla porta di casa. “Rossetti, anelli, tovaglie e fiori”. Già, i fiori. Rose rosse in un primo momento. Poi crisantemi. Dal segno dell’amore, ai fiori dei defunti. Simona mostra un messaggio sul cellulare. “Sei già morta”, si legge in un passaggio. Poi un secondo sms simile, e un terzo. Mostra i tabulati stampati (sei pagine), con quei messaggi minatori inviati da diverse cabine telefoniche di Siracusa.
Oggi riceve solo minacce. Ha cambiato numero di telefono ma sui social network rimane ancora rintracciabile. Quell’uomo lo ha incontrato a dicembre. Una casualità, in un bar. Ed è finita con una colluttazione tra il quarantenne e uno degli amici di Simona.
“Da mesi limito i miei spostamenti, non esco di casa se non sono accompagnata”. Poi fa una pausa e guarda le denunce sparpagliate sul tavolo. Almeno sei per atti persecutori. In Questura, ormai, la conoscono. Ma non si può far molto. “Ho paura. La mia vita è cambiata”. Il quarantenne ha solo l’obbligo di firma. In cambio, Simona ha ricevuto una denuncia per insolvenza fraudolenta. “Nei mesi scorsi mi ha accusata di avergli rubato soldi. Ha chiesto più volte indietro quelli che ha speso per il biglietto di viaggio in America. Ma l’invito me lo ha fatto lui stesso, lui mi ha detto ‘vieni ci penso io’. Io non ho chiesto nulla”, si difende Simona.
“Sono stata ingenua”, confida. “Ma non merito questo. Voglio uscire da questa storia”.




Siracusa. Vigilantes salva una donna pronta ad un gesto estremo e disperato

Un’auto grigia così pericolosamente vicina al mare, in una zona poco frequentata in questa stagione e quando ormai il sole era tramontato da un pezzo. Tutti elementi che hanno subito insospettito un vigilantes impegnato ieri sera in un giro di perlustrazione nella zona dell’Arenella.
L’uomo si avvicina, all’altezza del lido Polizia. E a distanza inizia a scorgere una sagoma all’interno. E’ una donna, evidentemente nervosa. Il vigilantes Inizia a parlarle a distanza, calmo. E riesce a guadagnarsi la sua fiducia mentre si avvicina allo sportello. La signora, sulla quarantina, racconta di un pesante litigio in famiglia, di essere stata respinta dal compagno perchè in stato interessante, al quarto mese. Fino a confessare le sue intenzioni: “voglio morire”. Il vigilantes, allora, con un gesto veloce riesce a togliere le chiavi dal quadro dell’auto e avvisare carabinieri e 118. In pochi minuti arrivano in zona a sirene spiegate per accompagnare la donna, evidentemente sotto
choc, in ospedale. Il pronto intervento dell’esperto vigilantes ha permesso di scongiurare il peggio.




Lentini. Cariche esplosive per portare via il bancomat, fallito il piano criminale

Per riuscire a portare a segno il loro colpo al bancomat, non hanno esitato a piazzare qualche carica esplosiva. La detonazione doveva avvenire per mezzo di cavi elettrici. Ma qualcosa deve avere “disturbato” l’azione dei malviventi che nella notte stavano per attuare il loro piano in via Solferino, a Lentini. Forse qualche rumore di troppo ha finito per attirare l’attenzione di qualcuno che abita sopra l’istituto preso di mira. SUl caso la polizia ha subito avviato le indagini.
(foto: una banca in via Solferino, a Lentini)




Noto. Rubano in un casolare perfino la canna fumaria: arrestati in contrada San Paolo

Il più era già fatto, ma proprio nel momento della fuga, i carabinieri avrebbero interrotto e sventato il furto perpetrato. In manette ,ieri pomeriggio, sono finiti in due: Salvatore Belfiore, 47 anni e Mario Di Pumpo, 49 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Una segnalazione, giunta alla Compagnia dei Carabinieri di Noto aveva fatto scattare, pochi minuti prima, l’allarme. I militari dell’Arma hanno raggiunto un casolare, nelle campagne netine, in cui i due si sarebbero introdotti utilizzando la sola via d’accesso allo stabile. I presunti ladri , dopo avere asportato materiale ferroso, tra cui la canna fumaria del camino, abilmente smontata, attrezzi da lavoro e giardinaggio, avrebbero caricato tutto su un’auto, a bordo della quale avrebbero tentato di allontanarsi dalla zona. I carabinieri li hanno intercettati e bloccati in contrada San Paolo. I due sono stati arrestati in flagranza di reato e condotti ai domiciliari in attesa del rito direttissimo presso il tribunale di Siracusa.




Lido di Noto, a fuoco panineria ambulante: indaga la polizia

Panineria ambulante a fuoco, ieri sera, in contrada Lido di Noto. Sul posto, i vigili del fuoco, che hanno domato il rogo e la polizia, a cui sono affidate le indagini. Ancora da accertare le cause dell’incendio.
(foto Corrado Costarella)




Lentini. Rapina in gioielleria: due anni di carcere ad un 21enne

Una pena residua di 3 anni e mille e 200 euro di multa. A questo è stato condannato Sebastiano Buremi, 21 anni, di Lentini, ritenuto il responsabile di una rapina aggravata, perpetrata nel 2013 ai danni di una gioielleria. Gli agenti del locale commissariato hanno eseguito ieri l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti del giovane.




Siracusa. Rapinatore in manette: dovrà scontare due anni e 8 mesi in carcere

Dovrà scontare una pena residua di 2 anni e 8 mesi di reclusione per rapina. Franco Musso, 45 anni, già ai domiciliari, è stato trasferito ieri in carcere. Il provvedimento gli è stato notificato dagli agenti della Squadra Mobile in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica.




Siracusa. Spende e spande con un bancomat non suo: quasi 3.000 euro di acquisti

E’ accusato di aver utilizzato il bancomat di un’altra persona per prelevare denaro e fare acquisti. Oltre 2.800 euro spesi utilizzando indebitamente – secondo gli investigatori – quella tessera appartenente ad un altro soggetto. All’uomo, un 42enne, è stata notificata l’ordinanza di dimora emessa dal gip del Tribunale di Siracusa.




Priolo. Lite tra due vicini di casa, uno viene ferito, l'altro denunciato per lesioni aggravate

Uno accusava l’altro di furto di acqua ai suoi danni. Violenta lite tra due vicini di casa, a Priolo. Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia che hanno notato una vistosa ferita lacero contusa alla testa con fuoriuscita di sangue in uno dei litiganti. Soccorso e trasportato con il 118 all’ospedale di Siracusa, il malcapitato, il giorno dopo, ha presentato denuncia commissariato nei confronti del vicino, accusandolo di essere stato colpito più volte con un grosso bastone di legno. L’uomo è quindi stato denunciato in stato di libertà per il reato di lesioni aggravate.




Siracusa. Sarebbe l'autore di due estorsioni, ai domiciliari un 45enne

E’ ritenuto il responsabile di due estorsioni nei confronti di altrettanti professionisti siracusani. Il 45enne Pietro Todaro Tilli, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal tribunale di Siracusa. Todaro Tilli è stato posto ai domiciliari