Lentini. Incendio lungo i binari, stop ai treni. Ritardi per il Milano-Siracusa e il regionale Siracusa-Messina

Stop ai treni per un’ora lungo la linea Messina-Siracusa a causa di un incendio divampato nei pressi dei binari nel tratto compreso tra le stazioni di Lentini diramazione e Passomartino. Il traffico, sospeso alle 14.45, è ripreso alle 15.50. Conseguenze per due soli treni: l’Intercity 785 Milano-Siracusa, e il Regionale 12830 Siracusa-Messina che hanno registrato ritardi rispettivamente di 55 e 40 minuti.
(adnkronos/foto:archivio)




Avola. Coltello a serramanico addosso, denunciato 68enne

Aveva addosso un coltello a serramanico. Per questo un 68enne di Avola è stato denunciato dalla polizia. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, dovrà rispondere di porto e detenzione abusiva di arma o oggetti atti a offendere.




Operazione Trinacria, controlli straordinari del territorio a Noto

Il territorio di Noto passato al setaccio. Ieri pomeriggio, gli uomini del commissariato, insieme alla Polizia municipale, hanno svolto un servizio straordinario di controllo per la prevenzione e il contrasto della criminalità. L’attività condotta rientra nell’ambito dell’operazione “Trinacria”. Gli agenti hanno controllato 37 persone e 33 mezzi, uno dei quali sequestrato. I poliziotti hanno elevato, infine, 3 sanzioni amministrative.
 




Siracusa. Busta di coca tra i cespugli di Santa Panagia, in manette due presunti pusher

Un mese per risalire ai presunti proprietari di una busta, rinvenuta nella zona di viale Santa Panagia, e contenente 49 dosi di cocaina, 13 grammi in tutto. I carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Siracusa, supportati dal Nucleo Cinofili Carabinieri di Nicolosi hanno eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Siracusa, nei confronti di Danilo Briante, 38 anni e Giuseppina Riani, 33 anni, entrambi siracusani e con precedenti specifici. L’accusa di cui dovranno rispondere è detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la busta contenente la droga, rinvenuta durante un servizio di controllo del territorio, sarebbe stata affidata da Briante alla presunta complice perché si occupasse dello smercio dello stupefacente. Gli investigatori ritengono che qualcuno possa averli avvertiti della presenza di una “macchina sospetta” che si aggirava tra le case popolari. A quel punto, pensando di non essere notati, i due si sarebbero allontanati, lanciando l’involucro in mezzo all’alta vegetazione spontanea di quella zona e probabilmente con l’intento di tornare a riprendere in un momento successivo e lontano da “occhi indiscreti”. I militari avevano, comunque, notato l’accaduto. I due presunti pusher sono stati successivamente identificati, fino all’arresto di oggi. Anche questa mattina, e fino al primo pomeriggio, il nucleo cinofili ha passato al setaccio la zona, alla ricerca di eventuali altri involucri contenenti stupefacenti, ma con esito negativo. Briante è stato condotto nel carcere di Cavadonna, mentre a Giuseppina Riani è stato notificato il provvedimento nella casa circondariale di Piazza Lanza, a Catania, dove è detenuta per reati analoghi




Siracusa. A fuoco l'auto di un'ex preside, non si esclude il dolo

Potrebbe essere di origine dolosa l’incendio che ieri mattina ha distrutto  un’auto, una Fiat 500, parcheggiata in via Riva Forte Gallo. La proprietaria è l’ex dirigente scolastica di un istituto del capoluogo. Sul posto, gli uomini delle Volanti e, per le operazioni di spegnimento del rogo, i Vigili del fuoco del comando di via Von Platen. La polizia ha avviato le indagini.




Siracusa. Guardia di Finanza, celebrato il 240° anniversario dalla fondazione

Celebrato a dalla Guardia di Finanza il 240° anniversario della fondazione. Sobria cerimonia, alla quale hanno preso parte una rappresentanza di finanzieri in servizio alla sede di Siracusa ed aperta dalla lettura del messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dell’ordine del giorno del comandante generale del corpo, gen  Saverio Capolupo.
Il comandante provinciale, colonnello Antonio Spampinato,  ha tenuto un breve discorso dopo il quale sono state consegnate ricompense ed encomi.
Negli ultimi dodici mesi, le fiamme gialle siracusane hanno consolidato e rafforzato la lotta all’evasione ed all’elusione fiscale, attraverso un mirato programma dell’attività di verifica e controllo nonché all’economia sommersa, nella sua duplice forma del sommerso “d’azienda” e “di lavoro”; intensificato il contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, oltre al rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti insieme alla tutela del mercato dei beni e servizi.
Significativi sono stati i risultati conseguiti nella lotta all’evasione fiscale, con l’esecuzione di 410 interventi (verifiche e controlli) condotti nei confronti di professionisti ed imprese. L’attività del Corpo ha permesso, infatti, di rilevare, nel campo dell’imposizione diretta, ricavi non dichiarati per circa 47 milioni di euro nonché di individuare ritenute operate e non versate (denaro trattenuto sulla retribuzione del lavoratore e non versato allo Stato) per oltre 250 mila euro. Inoltre è stato possibile individuare 24 evasori totali e 1 evasore paratotale che hanno sottratto a tassazione una base imponibile di oltre 43 milioni di euro, nonché di denunciare all’autorità giudiziaria 28 imprenditori responsabili di frodi e reati fiscali.
Nei confronti di 13 imprenditori sono state eseguiti, per i reati tributari, sequestri, per equivalente, consistenti in 9 immobili, 28.499 mq di terreni, 3 autoveicoli nonché 485.000,00 € fra quote societarie, depositi bancari e titoli nazionali.  Individuati 15 lavoratori completamente “in nero”, impiegati da 12 datori di lavoro, nei cui confronti sono state applicate sanzioni per un totale di 84.272,00 euro.
Nel campo dell’imposizione indiretta, sono state rilevate violazioni per circa 13 milioni di €. di I.V.A.. Supera il 50% la percentuale delle violazioni constatate nei controlli effettuati nei confronti di coloro che hanno l’obbligo del rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali. Sono state inoltrate 32 proposte di sospensione dell’attività per reiterate violazioni all’emissione dello scontrino o ricevuta fiscale e sono state eseguiti 26 provvedimenti di chiusura.
Nel comparto “spesa pubblica” i reparti del Corpo hanno constatato e segnalato alle Autorità giudiziarie penali e contabili nonché agli altri Organi competenti, le seguenti violazioni:
Finanziamenti comunitari: €. 1.075.000,00 con 11 soggetti denunciati;
Finanziamenti nazionali: €. 84.840,00 con 11 soggetti verbalizzati di cui 2 denunciati;
Finanziamenti regionali: €. 226.000,00 con 13 soggetti denunciati;
Prestazioni sociali agevolate: €. 2.833 per 34 controlli, con 19 soggetti denunciati;
Ticket sanitari: €. 29.955 per 155 controlli, con 322 soggetti denunciati, di cui 44 medici.
 




Floridia. Madre e figlio in manette: produzione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacente

Ci sono anche una madre e suo figlio tra le tre persone arrestate a Floridia dai Carabinieri. Sarebbero stati colti in flagranza di reato e accusati di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso. Ad “incastrarli” una serie coordinata di perquisizioni domiciliari e personali. In manette sono finiti il 24enne Salvatore Russo, sua madre Anna Failla, 46enne casalinga, incensurata e Christian Garofalo, incensurato bracciante agricolo di 23 anni. In casa di Salvatore Russo i militari hanno trovato circa 150 grammi di marijuana, in parte suddivisa in dosi ed in parte avvolta nella carta stagnola, tre grammi di cocaina, divisa in altrettante dosi, ed alcune piantine di canapa indiana ancora nello stadio iniziale di crescita. Oltre allo stupefacente, i Carabinieri di Floridia hanno rinvenuto anche un bilancino elettronico, che la madre del Russo ha tentato di nascondere ai militari unitamente ad una dose di marijuana, nonché tutto il materiale per il confezionamento delle dosi. I tre sono stati sottoposti ai domiciliari.




Augusta. Un suv in fiamme in via Cicerone, intervengono i vigili del fuoco

Auto in fiamme nella notte ad Augusta. All’1.00, la squadra dei Vigili del Fuoco è intervenuta in via Cicerone per domare le fiamme scaturite dal vano motore di una Kia Sportage parcheggiata lungo la strada. Non sono stati riscontrati elementi utili per una determinazione certa delle origini dell’incendio.




Allarme incendi, brucia la provincia. Ad Augusta la situazione che desta maggiore preoccupazione

Sono ore di gran lavoro in provincia per i vigili del fuoco. Il primo caldo e il problema annoso dei terreni incolti sono una miscela esplosiva. Questa mattina due squadre, una di Palazzolo ed una di Noto, sono intervenute nei pressi di Avola antica, zona canalone per un incendio che ha tenuto impegnati i soccorritori per diverso tempo. Ma la situazione più complicata è quella che si registra ad Augusta. Due i fronti del fuoco. A destare maggiori preoccupazioni è la situazione lungo la strada che dalla zona industriale conduce alla cittadina megarese. I terreni abbandonati, specie lungo l’asse viario, stanno dando vita in questi minuti ad una lingua di fuoco che secondo una prima stima avrebbe già “bruciato” dieci ettari. Momenti di panico tra gli automobilisti in transito a causa del fumo denso e delle fiamme che lambiscono il manto stradale. Intervenuti anche Carabinieri e Polizia Stradale per meglio gestire la viabilità. Anche qui due le squadre di vigli del fuoco a lavoro dalle 13.51. Paura per gli abitanti di alcune abitazioni che vedono pericolosamente avanzare il fronte delle fiamme.
Ma ad Augusta c’è pure un secondo incendio che desta qualche apprensione, localizzato a nord dell’ospedale Muscatello. Con i vigili impegnati all’altro ingresso della città, si è reso necessario l’intervento della Protezione Civile che con i suoi volontari stra controllando quest’altro incendio.




Avola. Sequestro di beni riconducibili al defunto boss mafioso Aurelio Magro: due case, quattro terreni, auto e moto

La Direzione Investigativa Antimafia di Catania impegnata dalla mattinata in una operazione finalizzata alla confisca del patrimonio agli eredi di Aurelio Magro. Deceduto nel luglio del 2009, era ritenuto un esponente di primo piano del clan siracusano Trigila. Il provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale di Siracusa e riguarda due abitazioni e quattro terreni ad Avola, quattro autovetture ed un motoveicolo per un valore complessivo di circa 500.000 euro. La normativa antimafia consente di “aggredire” i patrimoni dei mafiosi anche dopo la loro morte.